Ecco il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.
La copertina del numero 5/2025 elaborata da Paolo Ferrarini vuole rendere l’idea del periodo di incertezza che sta vivendo la laicità con il montare del confessionalismo nel mondo. Un periodo però non del tutto oscuro: si direbbe “grigio”, visto che comunque l’attivismo è ancora vivo e il nazionalismo religioso è raramente maggioritario.

In questa uscita abbiamo affrontato diverse tematiche. Il direttore Raffaele Carcano ha ripercorso il favoritismo clericale del governo Meloni in diversi ambiti. La responsabile iniziative legali Uaar Adele Orioli ha affrontato la questione della legge approvata dalla Regione Sicilia (guidata dal presidente di centrodestra Renato Schifani) che consente concorsi per medici non obiettori al fine di contenere l’enorme percentuale di obiezione di coscienza contro l’aborto: legge contro cui proprio il governo Meloni ha presentato ricorso. L’addetto stampa dell’associazione, Daniele Passanante, ha intervistato la ginecologa e attivista per i diritti delle donne Elisabetta Canitano, vincitrice del Premio Lautsi dell’Uaar nel 2025, sul rafforzamento dei consultori, strutture indispensabili per la salute riproduttiva istituite cinquanta anni fa. La redazione ha anche intervistato l’avvocato Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, per fare il punto della situazione sul fine vita in Italia. Il giornalista Federico Tulli denuncia i costi pubblici del tanto celebrato giubileo dei giovani, svoltosi l’estate scorsa a Roma. La referente Uaar per la Spagna Federica Marzioni ci ha raccontato la campagna locale per l’apostasia collettiva in memoria di Matilde Landa, attivista atea repubblicana contro il regime franchista. Abbiamo inoltre ospitato nella sede nazionale di Roma l’attivista laico-umanista nigeriano Leo Igwe per un interessante colloquio con Adele Orioli. Il responsabile internazionale Uaar Giorgio Maone ha partecipato presso il Parlamento Ue di Strasburgo al debutto dell’European Secularist Network, organizzazione internazionale per la difesa della laicità cui ha aderito anche la nostra associazione. Sulla rivista abbiamo inoltre pubblicato la traduzione di un interessante articolo di Jennifer Mathers, docente di politica internazionale presso l’Università di Aberystwyth, sul natalismo promosso da governi confessionalisti in Russia, negli Stati Uniti e in altri Paesi. Il chimico e divulgatore Silvano Fuso ha affrontato la questione del gioco d’azzardo, auspicando soluzioni razionali per arginarne le conseguenze negative. Michelangelo Coltelli, fondatore del sito Butac (Bufale un tanto al chilo), ci ha parlato del faticoso lavoro che da anni porta avanti per contrastare le fake news. Su questo numero abbiamo colto l’occasione per commemorare Edoardo Boncinelli, scienziato da poco scomparso che ha sempre promosso in maniera autorevole un approccio illuminista. Micaela Grosso, componente della giuria Uaar del Premio Brian, ha analizzato in chiave laica la serie tv The Bear, ambientata nel mondo della ristorazione. Valentino Salvatore ha affrontato la questione del divario religioso tra i giovanissimi, di cui si notano i primi segnali: mentre gli uomini vengono affascinati dalla religione, le donne se ne allontanano.
Per venire a questioni che vedono l’impegno diretto dell’associazione, abbiamo voluto ringraziare Baldo Conti, storico attivista fiorentino dell’Uaar recentemente scomparso e già redattore della rivista L’Ateo, il periodico associativo che esisteva prima di Nessun Dogma. La responsabile circoli Irene Tartaglia ci ha presentato le attività del circolo Uaar della Provincia di La Spezia. Anche all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia c’era la giuria Uaar per assegnare il Premio Brian, andato in questa occasione al film La Grazia di Paolo Sorrentino: il presidente della nostra giuria, Paolo Ferrarini, ci ha raccontato l’esperienza della recente edizione.
Non mancano le rubriche ricorrenti del bimestrale. L’Osservatorio laico dedicato a leggi e sentenze in Italia e all’estero, positive o negative. Impegnarsi a ragion veduta a firma del segretario Roberto Grendene per ricordare ciò che l’Uaar ha fatto e sta facendo in concreto. La carrellata delle attività dell’associazione sul territorio a cura della responsabile circoli Irene Tartaglia. Il “giro del mondo” per rilanciare iniziative di altre associazioni laico-umaniste, del responsabile relazioni internazionali Giorgio Maone. La rassegna di studi accademici su religione e non credenza che ci presenta Leila Vismara. Le proposte di lettura per segnalare tre libri recenti che ci sono sembrati interessanti. La sezione Arte e ragione in cui Mosè Viero rilegge con sensibilità laica un’opera d’arte per ogni uscita. Infine il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.
Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Antracite.
L’antracite è una roccia carbonica fossile, intensamente nera, facile da accendere e da bruciare, che produce parecchio calore. È anche un tipo di colore, un grigio scuro tendente al nero. L’antracite può dunque rappresentare una metafora sia dei tempi cupi che viviamo, sia delle cause per cui li viviamo.
Leggiamo tante affermazioni che attestano disagio per la situazione attuale – spesso una sensazione di scoramento, di impotenza. Una rivista laica e razionalista non può negare questo dato di fatto. Il nazionalismo religioso sembra imperversare apparentemente senza freni, e lo ritroviamo nel cristianesimo (e nelle diverse confessioni cristiane), nell’islam, nell’induismo, nel buddhismo, nell’ebraismo. Può essere diversa la religione che predomina nel Paese, ma non lo è mai il colore politico di chi la vuole imporre a tutti, anche a chi non ne fa parte.
Eppure, nello stesso momento, il mondo non cambia soltanto in direzione del peggio, il sostegno ai nazionalisti religiosi è raramente maggioritario, e l’attivismo per rendere migliore il pianeta non è affatto scomparso. Su quasi tutte le istanze laiche e civili (che sono veramente molte, e spesso fatichiamo a rendercene conto) l’impegno continua come prima, e l’esito è quantomai aperto. Sta anche e soprattutto a noi trasmettere buone argomentazioni a sostegno di esse, rendendo così sempre più chiare le zone grigie.
Nel suo piccolo, anche Nessun Dogma fa la sua parte su entrambi gli ambiti del confronto in corso: combattere il fanatismo e rendere l’umanità più consapevole. Buona lettura, quindi.
Leila, Massimo, Micaela, Paolo, Raffaele, Valentino
La redazione
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