Tra i vari eventi dell’anno giubilare c’è anche il Giubileo del Mondo Educativo, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano. Per l’occasione il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diramato una circolare per invitare le scuole a partecipare e ad assicurare la presenza di 2.700 partecipanti, tra docenti e studenti da tutte le Regioni, in base ai desiderata della Santa Sede. Un dirigente scolastico mette in luce le criticità dal punto di vista laico di questa collaborazione tra Vaticano e Ministero.
Il 18 settembre 2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha inviato ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali (USR) la nota prot. 2854 “Giubileo del Mondo Educativo – Roma, 30 ottobre 2025 – Partecipazione delle Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado all’evento destinato agli studenti”.
Nella circolare, il Direttore Generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali e il Direttore Generale per lo studente, l’inclusione, l’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica informano i Direttori USR circa le iniziative che avranno luogo nel corso del Giubileo del Mondo Educativo, in programma dal 27 ottobre al 1° novembre, specificando che il MIM, in collaborazione con la Santa Sede, sta organizzando l’evento conclusivo delle iniziative destinate agli studenti, ovvero un incontro alla presenza del Ministro e delle più alte cariche istituzionali il 30 ottobre 2025 presso l’Aula Paolo VI dello Stato del Vaticano.

Pertanto, allo scopo di garantire la più ampia partecipazione studentesca che sia rappresentativa dei territori di rispettiva competenza, la nota richiede ai Direttori USR di individuare le delegazioni degli alunni in rappresentanza delle varie istituzioni scolastiche che vorranno aderire all’iniziativa.
La nota specifica inoltre che, in base alle indicazioni pervenute dagli organizzatori della Santa Sede e per garantire un’equa rappresentanza, i Direttori USR «vorranno assicurare» la presenza di 2.700 partecipanti del mondo della scuola, secondo la ripartizione regionale riportata nell’allegato alla circolare. Pertanto, i Direttori USR «vorranno far pervenire» al MIM l’elenco degli studenti, nonché dei relativi docenti accompagnatori (prevedendo un accompagnatore ogni 7 studenti circa) entro la data indicata.
Infine, d’intesa con la Santa Sede, è prevista la possibilità di consentire ai gruppi scolastici il passaggio attraverso la Porta Santa nel pomeriggio del giorno 29 ottobre p.v., e di riservare specifici posti per assistere alla Santa Messa di chiusura del Giubileo del Mondo Educativo del 1° novembre 2025.
Segue comunicazione sul fatto che che verranno fornite alle scuole partecipanti «apposite schede didattiche, distinte per grado di istruzione […] allo scopo di supportare le attività formative che i docenti potranno porre in essere a favore degli studenti, quali attività preparatorie all’evento, in considerazione dell’unicità della circostanza che vedrà gli studenti al centro della missione educativa, in un contesto fortemente caratterizzato da valori di condivisione, partecipazione, inclusione e prospettive future».
Questi i contenuti della nota. Tralasciando l’impressione generale di una sudditanza del MIM nei confronti della Santa Sede e dei suoi organizzatori, senza considerare la quantità di denaro pubblico necessaria per organizzare l’evento, occorre soffermarsi su alcuni aspetti.
In primo luogo, in nessun passaggio della circolare si fa riferimento al fatto che il coinvolgimento degli studenti debba riguardare solo le istituzioni scolastiche paritarie confessionali. Ne deriva che i 2.700 studenti coinvolti siano iscritti sia alle scuole paritarie, sia alle scuole pubbliche che, com’è noto, sono laiche e accolgono studenti di ogni religione e anche di nessuna religione.
La circolare specifica che parteciperanno solo le scuole che «vorranno aderire», ma almeno qualcuna di esse, tramite il relativo Dirigente scolastico, dovrà subire delle pressioni, se i Direttori USR «vorranno assicurare» la presenza di 2.700 studenti secondo la precisa ripartizione dettata (è il caso di dirlo) dalla Santa Sede.
Veniamo agli accompagnatori. Quando un viaggio d’istruzione cade in un giorno di lezione, come in questo caso, il docente che accompagna gli alunni non svolge le lezioni previste nel suo orario, ma viene sostituito internamente da un collega. Ad esempio, se il docente di matematica giovedì 30 ottobre accompagna gli studenti a Roma, non può svolgere le sue normali lezioni di matematica previste in orario nella sua classe (per gli alunni che non vanno a Roma) e nelle altre classi a lui assegnate.
Gli alunni che rimangono a scuola cosa fanno? Non svolgono la lezione di matematica con il loro insegnante, ma beneficiano un supplente interno che assicura la sorveglianza o, nei casi virtuosi, fa svolgere delle attività didattiche. Anche nella scuola pubblica, dunque, gli studenti non partecipanti al Giubileo vedrebbero ridimensionato il loro diritto all’istruzione per consentire la partecipazione dei compagni ad un’iniziativa squisitamente religiosa e confessionale.
Si obietterà che ovviamente sarà il docente di religione ad accompagnare gli studenti, ma questo non è detto, per due motivi. In primo luogo, prevedendo la presenza di un docente ogni sette alunni (anziché ogni 15, come di prassi nelle scuole dal lontano 1992), per una scuola in cui partecipino più di sette alunni, potrebbero essere necessari due docenti. In secondo luogo, il docente di religione insegna in tante classi, a volte in più scuole, quindi accompagnerebbe il gruppo di una scuola, ma non il gruppo dell’altra, dove quindi sarebbe necessario, come accompagnatore, un docente di una diversa materia.
Ma ammettiamo che il docente accompagnatore sia proprio l’insegnante di religione. Spesso, nelle scuole, il docente che accompagna gli studenti in viaggio d’istruzione è incentivato con una quota del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (il MOF), che ogni istituzione scolastica riceve dallo Stato e che gestisce secondo modalità definite in Contrattazione Integrativa di Istituto.
Se nell’istituzione scolastica si è deciso che i docenti accompagnatori sono incentivati, questo vale anche per l’insegnante di religione, se si rende disponibile a svolgere questo compito. In questa situazione, quindi, avremmo dei soldi pubblici (il MOF) per retribuire docenti impegnati in un’attività di tipo religioso e confessionale.
Veniamo infine ai costi di trasporto. La circolare è rivolta a tutte le Regioni, prevedendo e auspicando quindi la partecipazione di studenti da ogni parte d’Italia. Chi paga il viaggio? La circolare non fa cenno al vile denaro necessario per salire su un treno o noleggiare un mezzo di trasporto privato. Se ne farà carico l’Ufficio Scolastico Regionale? Può essere (e sarebbe comunque denaro pubblico), ma non se ne fa cenno. Non è che i costi di trasporto relativi all’iniziativa saranno a carico delle Istituzioni scolastiche partecipanti, a carico di un bilancio che sostiene a fatica tutte le attività della scuola? Altri soldi pubblici destinati alla realizzazione di un evento dichiaratamente religioso e confessionale.
Tuttavia, bisogna riconoscere che ne vale la pena. Non solo gli studenti potranno beneficiare, non si sa in quale delle materie del curricolo, forse educazione civica, delle apposite schede didattiche in preparazione all’evento, a supporto delle attività formative: «d’intesa con la Santa Sede» i gruppi scolastici partecipanti potranno passare attraverso la porta santa e avranno specifici posti riservati per assistere alla santa messa di chiusura del Giubileo del Mondo Educativo. Tutti perdonati, dunque. Speriamo che valga anche per il cinque in condotta.
Un dirigente scolastico

C’era il papa anche ai festeggiamenti per la Fao. Ovviamente qualcuno lo ha invitato, intrufolato.
Il Tg Dio Due Rai si è distinto, in apertura del notiziario, accennando alla presenza del Mattarella per passare direttamente alle dichiarazioni e alle immagini del papa-matematico.