Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della Regione Lazio che
ha stanziato 102 mila euro per premiare le scuole primarie e secondarie (anche paritarie) che allestiranno i presepi giudicati più belli da un’apposita commissione.
L’assessora Simona Baldassarre ha parlato di iniziativa che «rappresenta un’opportunità preziosa per valorizzare la tradizione del presepe come espressione della nostra storia, identità e cultura». I fondi stanziati serviranno a premiare con viaggi culturali le scuole vincitrici e i presepi selezionati dalla commissione saranno celebrati con un concerto natalizio al Teatro dell’Opera di Roma.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Per rimettere a nuovo una parrocchia di Casalfiumanese (BO) 150 mila euro su 169 mila sono arrivati dal Pnrr, fondi europei per il rilancio del nostro Paese che in larga parte i contribuenti italiani saranno chiamati a restituire. Per la sindaca Beatrice Poli (che all’inaugurazione taglia il nastro assieme a don Gabriele) è un intervento per «favorire la socialità» e per aggregare «specie nei confronti delle fasce giovanili della popolazione». Sembra sfuggire che sarà un’aggregazione all’insegna dell’indottrinamento e che le risorse pubbliche dovrebbero essere utilizzate per la proprietà pubblica.
Il Comune di Palermo ha stanziato 20 mila euro per la realizzazione di «attività educative, ludico-ricreative e socio-culturali» per i centri estivi degli oratori nella zona.
In occasione del giubileo degli amministratori organizzato dalla diocesi di Brescia decine di sindaci della zona (compresa quella del capoluogo, Laura Castelletti) hanno partecipato con fascia tricolore, assieme alle autorità civili e militari e ai rappresentanti della Provincia, alla messa presieduta dal vescovo Pierantonio Tremolada.
Dirigenti scolastici, docenti e operatori della formazione hanno preso parte al giubileo dell’educazione celebrato il 12 novembre nella cattedrale di Foggia, evento organizzato dall’arcidiocesi in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia. Oltre al vescovo Giorgio Ferretti ha presenziato pure la professoressa Donatella Curtotti in rappresentanza dell’ateneo.
Al giubileo della scuola organizzato dall’arcidiocesi di Reggio Calabria hanno partecipato studenti, docenti e dirigenti scolastici degli istituti secondari di secondo grado e delle terze classi delle secondarie di primo grado. Tra le iniziative c’è stato un raduno in piazza del duomo e la messa in cattedrale presieduta dall’arcivescovo Fortunato Morrone. C’erano anche gli studenti della classe IV BL del liceo di Scienze Umane-Linguistico-Musicale “T. Gullì”.
Il sindaco di Pompei (Napoli) Carmine Lo Sapio ha partecipato alla cerimonia religiosa della cosiddetta “Discesa del Quadro”, ovvero il solenne posizionamento sull’altare del santuario della Beata Vergine di un’immagine sacra della Madonna. La celebrazione ricorda ogni anno l’arrivo di questo quadro – inviato 150 anni fa dal fondatore del santuario, san Bartolo Longo – in modo che i pellegrini possano venerarlo. Il sindaco ha disposto per l’occasione la chiusura delle scuole in modo che gli studenti potessero partecipare a questo giubileo della sacra icona.
Le rappresentanze delle associazioni datoriali (Agens, Anav, Asstra) e dei sindacati (Filt Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti, Faisal, Cisal, Ugl-Fna) hanno partecipato in piazza San Pietro al giubileo degli autoferrotranvieri. Durante l’udienza in Vaticano un autista dell’Atac (l’azienda dei trasporti pubblici romani) ha donato a papa Leone XIV l’effige di san Cristoforo, protettore dei viaggiatori.
Il sindaco di Trivignano Udinese, Roberto Tumiz, i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia Mauro Di Bert (Fp), Francesco Martines (Pd), Igor Treleani (FdI) in rappresentanza dell’Assemblea regionale hanno partecipato alla cerimonia del giubileo teodoriano, in onore del patrono san Teodoro martire, che ha visto in chiusura la presenza del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito di Firenze.
La sindaca di Civitella Paganico (GR) Alessandra Biondi e le autorità locali hanno partecipato alla “pereginatio” della croce del giubileo, organizzata dalle Misericordie italiane, che ha visto messa e processione.
L’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia ha celebrato la giornata della sicurezza stradale e di fraternità della strada, voluta dall’assessore alla Sicurezza Romano La Russa, con annessa benedizione dei mezzi.
Il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma, partecipando a una seduta della commissione speciale sul giubileo alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-profetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione e responsabile organizzativo per l’anno santo, ha proclamato: «la sua presenza è un segnale significativo dell’importante sinergia tra istituzioni civili e realtà ecclesiastiche, uniti nel comune obiettivo di rendere questo evento un’occasione di fede, accoglienza e crescita per il nostro territorio».
Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.
Il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha rilanciato un concorso nazionale, promosso dal movimento cattolico dei focolarini, dedicato alla figura di Chiara Lubich.
Diversi sindaci dei Comuni del territorio della diocesi di Civita Castellana si sono recati in pellegrinaggio in Vaticano per il giubileo, guidati dal vescovo Marco Salvi.
Per l’inaugurazione della nuova aula per l’audizione di persone vulnerabili e vittime della violenza di genere nella stazione dei Carabinieri di Pesaro non poteva mancare la benedizione da parte di un prete.
La redazione

“La Regione Lazio
ha stanziato 102 mila euro per premiare le scuole primarie e secondarie (anche paritarie) che allestiranno i presepi giudicati più belli da un’apposita commissione.”
Sull’entita della cifra,che poteva essere spesa meglio altrove,si puo’ discutere,
mentre non si puo’ che essere d’accordo con l’incoraggiameto a tradizioni nostrane secolari che vediamo minacciate dai leccapiedi di culture totalmente estranee.
Non mi risulta che gli italiani abbiano mai “scelto” di essere cattolici, ma che siano stati costretti, indottrinati per esserlo con le altre religioni perseguitate e poi discriminate fino ad epoche recenti (con la dittatura cattolica della religione di stato), anzi ancora oggi. I valdesi, perseguitati e discriminati per secoli dalla chiesa cattolica e dal potere cattolico, sostengono che in Italia non esista ancora una vera libertà di religione, ma che le religioni non cattoliche vengano ancora definite con la notazione fascista di culti ammessi. Quindi le presunte tradizioni non sono state “scelte”, ma frutto di queste politiche antidemocratiche, tanto è vero che quando le persone hanno iniziato a poter scegliere, tra mille difficoltà, hanno preferito l’albero al presepe come Confcommercio testimoniava l’anno scorso. Il presunto iniziatore del presepe, San Francesco, tanto idolatrato e osannato dai clericali, non ha mai messo in discussione il potere della chiesa cattolica, diventando quindi un utile strumento di oppressione del popolo, mentre altri pauperisti, non sottomessi al potere dittatoriale della chiesa cattolica, tipo Valdo, sono stati perseguitati. I valdesi non hanno la tradizione del presepe, come in genere tra i protestanti, ma fanno la festa dell’albero. Quindi sarebbero una cultura totalmente estranea da combattere come in passato? In un’epoca di scelta democratica dovremmo imporre per legge tradizioni frutto di una storia passata antidemocratica? Siamo ancora all’idea liberticida che un popolo, una nazione, si debba identificare in una religione ed in una tradizione? Ma veramente pensi che uno non voglia il presepe imposto per legge nel pubblico perchè leccapiedi di culture totalmente estranee? Sembrano gli argomenti vittimistici dei clericali. Tra l’altro nella vicina cattolica Austria il presepe è molto meno diffuso.
Io trovo come minimo sconveniente che delle scuole che dovrebbero essere laiche (tranne le paritarie) vengano incoraggiate o obbligate a fare il presepe: a me ateo avrebbe dato molto fastidio perchè lo avrei considerato indottrinamento e propaganda, se le scuole dei miei figli li avessero obbligati a fare il presepe per partecipare al premio.
Laverdure,
quello che dovrebbe insospettire è l’entità del monte-premi: è l’equivalente di 204.000.000 di lire!
e poi: sono stati comunicati quanti saranno i premi? E chi li incasserà: gli alunni? le scuole? le rispettive parrocchie? Comunque sia è un’operazione di rincoglionimento perpetrato su soggetti indifesi, altro che ‘tradizioni nostrane’. I catto-patrioti alla Salvini e alla Meloni dovrebbero sapere che la religione giudaicocristiana non è per niente parte della nostra cultura; se funzionasse così anche l’islamismo, fra un paio di secoli, diventerebbe parte fondamentale della cultura italiana.
Grande Divo, tu e Roberto state chiedendo a certi clericali di conoscere la VERA Storia. Penso di avere piu’ chance io di vincere alla Lotteria senza comprare un biglietto!
In realtà Laverdure è anticlericale e ateo, ma è convinto, come qualcun altro, che presepe, crocifissi e presunte “tradizioni” abbiano il potere di “difenderci” dagli odiati immigrati. Il bello è che 1 su 4 degli immigrati è cattolico e solo una parte degli immigrati è mussulmana, oltre al fatto che è proprio la chiesa cattolica la più favorevole agli immigrati. E sul fatto che la chiesa cattolica difenda i “nostri valori” avrei parecchi dubbi visto che anche questo papa non riconosce la democrazia e vorrebbe una presenza maggiore della religione nella società, oltre a cercare proprio alleanze con “altre culture” contro la secolarizzazione e la laicità.
Il paese cresce pochissimo e, pare, solo grazie ai fondi del pnrr. Ho un amica che lavora anche sui progetti finanziati dal pnrr e dice che spesso non sanno dove metterli per vari motivi e quindi si sprecano per cose di dubbia utilitá. Il che non significa che in altri contesti li spendano bene.
Poche settimane fa Confindustria, non certo accusabile di essere antigovernativa, ha affermato, cosa fatta passare in sordina, che senza il PNRR saremmo in recessione, cosa anche certificata ieri dall’UE che prevede solo un +0.4 % del PIL per il 2025. Il contributo del PNRR sarebbe di +0.8 punti di PIL, quindi saremmo a -0.4 % senza di esso. Lo stesso vale per l’anno scorso dove il contributo calcolato dal Sole 24 ore era di +0.8/0.9 punti di PIL, a cui andrebbe aggiunto il fatto di aver truccato i dati col bonus 110% prolungandolo oltre il limite logico dell’emergenza di poco più di un anno, con un ulteriore contributo pari a 0.4 punti di PIL. Recessione anche per il 2023 senza di esso. Se si pensa che due anni fa il Sole 24 ore calcolava che per il 2026 il contributo del PNRR sarebbe stato di circa 2 punti percentuali, mentre le previsioni UE danno per l’anno prossimo un PIL per l’Italia di +0.8 %. A parte il grosso problema della corsa pazza per finire i lavori per l’anno prossimo, scadenza del PNRR, pena dover restituire parte dei fondi, c’è che gli investimenti sono stati fatti non in una logica di rilancio dell’Italia, come doveva essere, ma in una logica di tappa buchi e di galleggiare e di cercare di spenderli in qualche modo con scelte discutibili e poco lungimiranti e proiettate al futuro. Così negli anni successivi il PIL crollerà perchè l’effetto duraturo del PNRR sarà minimo, contrariamente a quello che avrebbe dovuto essere, cioè un rilancio dell’Italia, oltre a dover restituire la parte del PNRR che consisteva in prestiti, e si sgonfierà la bolla di sopravvivenza in cui ci troviamo. Anche il famoso milione di posti di lavoro in più (circa 500 mila dal PNRR e 500 mila dal bonus 110 % + il ritardo nell’andare in pensione) si sgonfierà, cosa che era già stata segnalata dal giornale Il Foglio 1 mese fa.
Non a caso qualche settimana fa la Le Pen aveva detto che avrebbe voluto avere i 200 miliardi del PNRR della Meloni pagati anche dalla Francia: in effetti la Francia ha ricevuto solo 40 miliardi di PNRR, mentre la Germania 30, l’Austria 4.5 miliardi, cosa che andrebbe tenuta conto quando si fanno i confronti con queste nazioni millantando che noi “staremmo meglio”. Ed infatti mentre queste nazioni oggi sono in recessione ufficiale, già dall’anno prossimo e senza gli effetti del PNRR ci supereranno come crescita.
Correzione: “non li spendano bene”.