Dietro il flop del Papa in Brasile

Benedetto XVI al successo popolare ha preferito, con impressionante realismo, un confronto con i vescovi: la vostra Chiesa è in crisi, rischiate di sparire.

Domenica 13 maggio, il settore dell’altare papale riservato ai sacerdoti, alla sinistra del pontefice, era quasi vuoto. Dei 500 posti previsti dagli organizzatori, erano occupati solo una ottantina. Pochi i pastori, pochi i fedeli. Nella piazza erano attesi almeno un milione di pellegrini, ne sono arrivati tra i centocinquantamila e i centosettantamila, il numero abituale di fedeli che frequenta ogni domenica il santuario. Nelle pissidi predisposte per la messa celebrata da Benedetto XVI all’apertura della quinta conferenza generale dell’episcopato latinoamericano, sono state consacrate 400 mila particole; ne sono state distribuite solo la decima parte, circa quarantamila.

Il wojtylismo senza Wojtyla non avrebbe senso
Per chi legge gli eventi del papato tramite lo straordinario sistema di comunicazione, messo a punto da Giovanni Paolo II, costituito dai viaggi pontifici, questa la prima considerazione che si impone: il wojtylismo senza Wojtyla non ha senso e comunque non esiste. I tre viaggi brasiliani di Giovanni Paolo II sono ancora ricordati per i gesti pieni di calore depositati nella memoria di tutti: il bacio alla terra brasiliana, il dono del suo anello ai poveri della favela di Vidigal, gli abbracci ai meninos de rua, la sua richiesta di essere considerato carioca, la sua allegria nel sentirsi nominato gaucho ad honorem…
Benedetto XVI è stato discreto mentre benediceva i fedeli dietro il vetro blindato del monastero di São Bento, è stato protocollare nel colloquio con il presidente Lula, contenuto nell’incontro con i trentacinquemila giovani nello stadio Pacaembu, amabile durante la cerimonia di canonizzazione di Frei Galvão… Ma è stato anche uno straordinario annunciatore e testimone, pacato e lucido, della verità e della libertà evangeliche. Nel discorso ad Aparecida ai vescovi del Celam è stato subito evidente che papa Ratzinger metteva da parte, non considerandoli, i testi preparatori della loro conferenza, imponendo loro con impressionante realismo, un confronto sui fatti e non sulle teorie. La vostra Chiesa, ha detto in modo nemmeno troppo sfumato Benedetto XVI, è in crisi. Sociologicamente avete ancora i grandi numeri, ecclesialmente rischiate di sparire.

Ciò che i gli alti prelati latinoamericani non dicono
Questo dato, sottaciuto dai vescovi latinoamericani di ogni corrente teologica, ha per il Papa tre livelli oggettivi: il confronto con le sfide reali della Chiesa latinoamericana e non con sogni passatisti oppure velleitariamente messianici, la conoscenza della proposta cristiana anche attraverso la mediazione culturale dei grandi documenti sociali della Chiesa, la necessità di immaginare e incardinare nel continente strutture ecclesiali adeguate. La seconda considerazione che si impone riguarda il «popolo di Dio», una realtà che per Papa Benedetto non esiste come qualcosa di acquisito ma si costruisce grazie ad un’azione pastorale animata da persone e strutture che condividono una chiara prospettiva religiosa.
Come dimostra la manifestazione italiana in Piazza San Giovanni, questa è un’opzione ratzingeriana molto forte, e anche nel caso dell’America Latina, chiama in causa e fa scendere in campo i movimenti e le associazioni ecclesiali. Nei giorni brasiliani di Benedetto XVI, essi sono stati dichiarati tutti, indistintamente, anche i più conservatori, «strutture adeguate» alla realtà del Continente. Non era mai successo. Per il Pontefice rappresentano il segno dell’eterna giovinezza della Chiesa, per molti vescovi e teologi latinoamericani sono invece solo un instrumentum regni per continuare a guardare quella parte del mondo con occhi europei, cioè il contrario di quello che tutto il continente chiede da molti anni.

Articolo di Filippo Di Giacomo pubblicato su LaStampa

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24 commenti

Lamb of God

Povero zio Beppe, sperava di far firmare a Lula un concordato ma gli è stato risposto d’attaccarsi al tram, sperava d’impedire una legiferazione liberista in materia di aborto e si è sentito rispondere che il Brasile è un paese laico, ha benedetto 400.000 ostie ma quegl’infedeli ne han pappate solo 40.000 (per Vespa 1,5 milioni), obbello, ma che ci sei andato a fare in Brasile? Mi fa quasi tenerezza, solo in Italia lo trattan bene …

ciceracchio

l’avevo detto anchio flop flop 150mila bacia pile soli.ai piedi dello stregone venuto .dal mare,
la cattochiesa in brasile preferiscono il cristo fai da te.
e lula una vera forza ,e’ cominciato il declino .gli rimane solo cattoilandia
con i suoi lacche’ .ma mai disperare ,
come diceva nonno ciceracchio2° :col tempo e con la paglia maturano anche le sorbe.

Ren

Eh si, qui è il paese di bengodi. Il giorno che la gente si renderà conto che i miliardi di euro che lo stato regala alla chiesa potrebbero evitare chissà quante finanziarie e salassi sui cittadini vedrete quanto dura tutta la baracca.

Raziocigno

Meno male che qualcuno si è accorto del flop brasiliano!
La messa cantata di Riotta al Tg1 non ha informato correttamente il popolo italico, mentre quei mangiapreti della BBC hanno fatto notare che i numeri non tornavano…

Espatriato

Ma la cosa peggiore sono state le dichiarazioni del papa a proposito di culture precolombiane.

Non so se ne avete avuto notizia in Italia, ma il papa ha detto, sostanzialmente, che il cristianesimo ha “purificato” gli indios, i quali, secondo lui, prima dell’arrivo di Colombo, “aspettavano silenziosamente Cristo”. Ha concluso il discorso dicendo che “sarebbe una retrocessione” per gli indios, tornare alla religione precolombiana.

Bene, dopo tutte queste perle… ormai sulla stampa brasiliana si parla chiaramente di ARROGANZA del papa.
Tuxa, capo di una tribù indio: “Ripudiamo le dichiarazioni del Papa. Dire che la decimazione culturale del nostro popolo rappresenta una purificazione è offensivo e, francamente, spaventoso”.

Per la notizia completa:
http://noticias.terra.com.br/brasil/visitadopapa/interna/0,,OI1613398-EI8325,00.html

Monsignèr

Espatriato, io non lo sapevo, ma cmq posso dirti che tempo fa litigai con una persona che difendeva le nefandezze compiute dagli Spagnoli, per altro difendeva anche l’Inquisizione, bene, questa è un’opinione molto diffusa, diversi cattolici benediscono l’evangelizzazione degli indios e le azioni dell’Inquisizione……

P.S. Quella persona in particolare considera anche uomini della provvidenza Mussolini e Hitler, della provvidenza perchè impedirono la diffusione del Comunismo nell’Europa Occidentale a suo dire.

Stefano

Naturalmente a sentire i telegiornali italiani sembra che abbia fatto il pienone… te pareva…

Vassilissa

Eh caro Ratzinger, è difficile fare il woityla senza esserlo ed è ancora più difficile esportare il modello di chiesa che ha messo su lui – la chiesa fortino contro il komunismo- fuori dalla polonia e dall’italia. Ormai la gente ha mangiato la foglia e non ci casca.
Peppì, come pontefice sei un disastro, manco una passerella sullo stagno delle papere se capace a ffà. (senza offesa eh)

Carlo

Non avevo letto tutta la notizia sulle religioni precolombiane… E questo papa passa per un grande intellettuale, ma ci rendiamo conto??

Espatriato

Mi rattrista molto il fatto che questa notizia (delle dichiarazioni papali sui precolombiani) non sia per niente apparsa sui giornali italiani.
Non mi soprende ma, permettetemi, mi rattrista…
Mi son fatto una ricerca su motori web italiani…. ma non ho trovato proprio nulla. Chiamarla censura è veramente essere gentili…
Vediamo se nei prossimi giorni uscirà uno straccio di notizia lí da voi… ma non mi aspetto niente.

Graziano

Perché non avete sentito Bruno Vespa che, in diretta televisiva, giustificava la mancanza di gente nello stadio per ragioni di sicurezza e che erano tutti fuori accalcati all’ingresso. Per questi ultimi, ha poi detto, l’organizzazione avrebbe provveduto ad allestire degli schermi giganti all’esterno !
…non conosco il seguito, sono uscito di casa.

davide

cartman666 scrive:
Lo squallore dei nostri media davvero e’ qualcosa di impressionante.
Appunto sembrava chissà cosada come è stato raccontato, ma questa è una prova ulteriore dell’esistenza di una informazione di regime

Ren

questa storia del teologo di alto profilo l’avevano smentita subito i giornali inglesi dicendo che aveva la mentalità di un parroco di campagna, nè più nè meno.
Ha ragione Vassilissa (in gambissima), “è difficile provare a fare il woytila senza esserlo”.
Non che a me piacesse nemmeno lui, ma aveva più carisma. Certo le foto con Pinochet non gli fanno onore. E pensare che una persona una volta mi ha detto. Ha incontrato Pinochet perchè quello era il suo lavoro. No cara! Il suo lavoro era scomunicare Pinochet e dire pubblicamente che era un dittatore sanguinario. Come all’illuminato Pacelli spettava non fare il concordato col Reich. Ma lasciamo perdere, son parole al vento. Dato che saranno santi e beati.

Ren

santi e beati dovrebbero essere tutti quelli bruciati dall’inquisizione a mio modesto parere.

Carlo

Beh, comunque la gente non informata lo ritiene un intellettuale. E’ veramente una vergogna che non ci siano intellettuali con le palle che abbiano il coraggio di dire che e’ una bufala. Pubblicamente e in televisione, possibilmente.

Pensate che persino un mio collega tedesco (agnostico) ha avuto il coraggio di dirmi che e’ una persona molto intelligente e un grande intellettuale. Io stavo per scoppiare a ridere ma mi sono trattenuto.

Kaworu

in un paese dove quattro idioti chiusi in una casa sono praticamente idolatrati, anche un caprone risulta un fine intellettuale.

tadeo

La catastrofe europea nazifacista della seconda guerra mondiale ci ripete per varie tappe e forme sino ai nostri giorni, il papa benedetto xvi non conosce l’america latina :non informato, ha la mentalita’ di un prete contadino dall secolo xvi.Polonia, Brasile , filipine , poverta, anche intelletuale, Italia, Spagna…..resta la sola qualita di essere umani, i principi illuministi sempre da difendere….non contano oggi .

Nickelgrey

Direi che il titolo “DIETRO il flop del papa in Brasile” è azzeccato.
Soprattutto la parola “dietro”

raphael

Índios dizem que declaração do Papa foi arrogante

Líderes indígenas disseram na segunda-feira ter ficado ofendidos pelas declarações “arrogantes e desrespeitosas” do papa Bento XVI de que a Igreja Católica os havia purificado, e que retomar suas religiões originais seria um retrocesso.

raphael

curiosa la censura preventiva che il papa subisce dai nostri media.
evidentemente anche il più fesso dei nostri giornalisti si rende conto delle castronerie che un siffatto teologo distribuisce largamente sul pianeta. c’è qualche probabilità che paparaz divenga il primo papa dimissionato….
sarebbe un peccato perchè fa più danni lui di tutti i suoi detrattori messi insieme

Lamb of God

Questo Papa è ateo.

Sennò come spiegare i discorsi di Ratisbona, Auschwitz, Roma e l’ultimo in Brasile?

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