Blocco degli aborti nel Lazio. Lo minacciano gli operatori sanitari che praticano le interruzioni volontarie di gravidanza al San Camillo, San Filippo Neri, San Giacomo, San Giovanni Addolorata, Santo Spirito, ospedale di Genzano, Policlinico Umberto I e al Sandro Pertini di Roma. Ieri i medici specialisti hanno dato la sveglia all’assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, minacciando di diventare obiettori di coscienza se non saranno affrontati i problemi della questione. Chiedono «il taglio delle liste d’attesa, aumentate – dice la dottoressa Mirella Parachini, dell’ospedale San Filippo Neri – in modo inaccettabile, sia sotto il profilo deontologico, sia sotto quello professionale. Anziché effettuare le interruzioni alla settima-ottava settimana di gravidanza, siamo costretti da questioni di malasanità a posticipare l’intervento di un mese». I medici chiedono inoltre «un incentivo economico per coloro che fanno fronte a tutte le richieste di interruzione di gravidanza».
L’articolo è stato pubblicato sul sito del Tempo