Processo per omicidio, il partner convivente gay è parte civile

Ha trovato in tribunale, dopo la morte del compagno di una vita, quel riconoscimento che il parlamento italiano non gli ha ancora dato. Per Mario Chinazzo, comunque vada a finire, questo processo è già un trionfo. Il giudice per le udienze preliminari gli ha dato la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento contro Georga Alin Chisereu, un rumeno di 23 anni che a marzo aveva sgozzato Roberto Chiesa, 63 anni, il suo convivente.
L’assassino, dopo l’efferato delitto, aveva anche svaligiato l’appartamento che la vittima divideva da 25 anni con il suo compagno. Ieri a Roma, all’udienza per il rinvio a giudizio dell’omicida reo confesso, il gup Claudio Carini ha ammesso Chinazzo, gay dichiarato, al riconoscimento del «danno diretto e consequenziale» per l’uccisione del partner. Ed è la prima volta.
«Avevo molti dubbi – commenta Chinazzo, 67 anni – sulla possibilità che la mia costituzione di parte civile venisse accolta dal giudice. Ho vissuto una vita con Roberto e temevo che non mi venisse riconosciuto nulla, dopo la sua morte». Il dolore lancinante per la perdita traumatica del compagno non è mai riuscito a sbiadire l’amarezza di non essere nessuno davanti alla legge. «Durante le indagini – racconta ora, sollevato – gli inquirenti non mi dicevano nulla, perché per loro non avevo alcun legame di parentela con la vittima.
Questa decisione mi ha tolto un peso dal cuore». Nella richiesta di parte civile, spiega il suo legale Daniele Stoppelli, è stato provato, anche con la testimonianza dei vicini di casa, che quello tra i due gay era un sodalizio affettivo materiale e spirituale che andava avanti dal 1982. «Abbiamo documentato il rapporto patrimoniale e affettivo», dice l’avvocato.
Il Comune di Roma rivendica il suo ruolo. «A questa decisione – sostiene l’assessore alle pari opportunità, Cecilia D’Elia – abbiamo contribuito chiedendo di costituirci parte civile». Richiesta che non è stata accolta, così come quella avanzata dall’Arcigay. Il presidente dell’associazione, comunque, non si lamenta. Per Aurelio Mancuso, infatti, quella del gup è «una decisione storica» destinata a fare giurisprudenza.
«E’ un segnale che qualcosa sta cambiando – prosegue – Questi atti recepiscono un’esigenza profonda della società e riconoscono, prima della politica, il valore sociale di tutte le convivenze omosessuali ed etero». Il processo penale, che si svolge con rito abbreviato, inizierà l’8 novembre. Ma per Chinazzo il risarcimento non ha più grande importanza. La sua battaglia l’ha già vinta.

Fonte: laStampa.it

Archiviato in: Generale

6 commenti

Vash

Una cosa simile, che dovrebbe venire in mente in maniera naturale, in Italia viene ancora salutata come un evento ecezionale ed ha pure dei detrattori politici. Non so se essere contento che si sia fatto un piccolissimo passo avanti nella democrazia oppure essere ancora triste rendendomi conto della situaziuone effettiva nel nostro paese per colpa della Chiesa.

agnostico

spero solo che una persona non venga ancora discriminata nel lavoro perchè omosessuale.la sessualità e la fede religiosa o spirituale solo solo cose personali di cui nessuno deve renderne conto a nessun altro e a cui nessuno deve fregare niente.

gianfranco

Dove non arriva il parlamento arrivano le toghe rosse…
Era ora.

Massimiliano

Uccidi la parità di diritti per le persone omosessuali e finirai in Paradiso anche tu.
23/03/07 – Uccidi la parità di diritti per le persone omosessuali e finirai in Paradiso anche tu. La versione cattolica della Menzogna Globale, la cui intrinseca malvagità ha provocato milioni di morti in sanguinose e secolari guerre di religione, depotenziata in occidente grazie alla rivoluzione culturale dell’ illuminismo, non uccide più fisicamente, almeno per il momento. Uccide però le speranze di uguaglianza nei diritti di un’ intera categoria sociale. In Italia la morte civile per le coppie omosessuali verrà presto codificata da un documento in preparazione a cura di monsignor Bagnasco, il clone di Ruini a capo della CEI, il Governo Ombra che controlla e guida qualsiasi governo “ufficiale” del nostro Paese. Nel documento verranno ribaditi ordini perentori ai politici cattolici per quanto riguarda le leggi che possono o non possono approvare. E se non obbediscono agli ordini del Ku Klux Klan catto-talibano contro i gay cadono in peccato mortale… e niente Paradiso

http://www.nogod.it

Franco Siccardi

Gianfranco, perche’ parli di toghe rosse?

Solo perche’ affermano un diritto lapalissiano???

Giol

E’ una buona notizia.
Ma è davvero triste che una cosa così ovvia faccia notizia.

Commenti chiusi.