Chiesa. Qualche “tunica” di troppo.

Giusto e importante, gentile Piero Sansonetti, il suo editoriale, “Siamo deboli davanti al modello Ruini”, su Liberazione del 27 settembre! Di articoli del genere ne occorrerebbero tutti i giorni, e non soltanto su Liberazione. Vorrei permettermi di aggiungere una mia considerazione. Oltre alla incapacità di “indicare un modello di società che abbia la stessa forza di attrazione del modello di Ruini e Ratzinger” (cito le sue parole), a me sembra che ci sia da mettere in rilievo un’altra grave debolezza della sinistra: il timore di dire chiaro e tondo alla gente che questa Chiesa imbroglia continuamente credenti e non credenti; la paura di affermare a voce alta che questa Chiesa, ricca e potente, non poteva essere nel progetto di Cristo. Il modello di società proposto dalla Chiesa cattolica, non s’identifica col modello di società proposto da Cristo. Un esempio: “una società ordinata…basata sulla famiglia”, scrive lei giustamente, riferendosi al modello proposto dalla Chiesa. Gesù, però, proponeva una società fondata sull’amore; ed è cosa ben diversa. Ma quando il modello di Ruini e Ratzinger corrisponde al modello evangelico, chi lo propone, ugualmente non è credibile. Esempio: quando la Chiesa parla a favore dei poveri, come ha fatto il Papa recentemente, si trova in una posizione ben diversa da Cristo. Gesù, infatti, che contrariamente a quanto la Chiesa ha lasciato credere, povero non era, per parlare ai poveri, si mise nella condizione di non avere dove reclinare il capo (Cf Mt 8,20). La Chiesa non redarguisce ricchi e potenti come faceva Gesù, e parla, sì, a favore dei poveri, ma stando dall’altra parte, dove di morbidi cuscini su cui dormire ce n’è d’avanzo. Ma si può parlare agli affamati, essendo supernutriti, e agli ignudi, avendo indosso vesti di stoffa pregiata? Il precursore del Cristo, Giovanni Battista, alla folla che lo interrogava su come dovesse comportarsi, rispose: «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi ha del cibo faccia lo stesso» (Lc 3,11). La Chiesa dovrebbe sentirsi in grande imbarazzo, trovandosi a possedere qualche “tunica” più del necessario. Queste, e molte molte altre cose non vengono dette dalla cauta e timorosa sinistra, che critica spesso la Chiesa, per la sua ingerenza nello Stato, ma raramente osa criticarla sul piano religioso. Eppure, un non credente, a giusta ragione, potrebbe vedere nella Chiesa attuale, il fallimento del cristianesimo.
La lettera è stata pubblicata su Liberazione

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