Ha percorso la via del cuore e delle donazioni più che quella della tecnologia, ma alla fine ha raggiunto l’obiettivo. Il Vaticano chiuderà i conti ecologici del 2007 in pareggio per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica legate alle sue principali attività. E conquisterà così lo scettro di primo Stato a impatto serra zero, un primato in linea con i richiami sempre più pressanti del papa a un maggiore rispetto degli equilibri ambientali.
Il progetto, partito questa estate, è stato definito nei giorni scorsi. Due aziende, la statunitense Planktos Inc. e l’ungherese Klimafa, hanno deciso di regalare alla Santa Sede un bosco per espiare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal più piccolo Stato del mondo (44 ettari con 780 abitanti, di cui solo un terzo residenti). In Ungheria verrà piantata una foresta che sarà calibrata in modo da assorbire, nel corso della sua crescita secolare, i gas serra emessi dal Vaticano nel 2007. Dopo aver fatto i conti, le due aziende, specializzate nella costruzione di case ecologiche e nel meccanismo di compravendita dei crediti ambientali creato dal protocollo di Kyoto, hanno stabilito le dimensioni del bosco che cancellerà i peccati serra della Santa Sede: 15 ettari.
La mossa del Vaticano, che fa seguito alla decisione di coprire di pannelli solari l’Aula Nervi dove vengono tenute le udienze generali del papa, rappresenta un contributo modesto dal punto di vista dei gas serra evitati ma carico di un forte valore simbolico, e appare destinata a rilanciare un fenomeno che sta assumendo le caratteristiche di una moda ecologica. A Londra si moltiplicano i taxi carbon free. La Provincia di Siena ha presentato un progetto per diventare il primo ente pubblico a emissioni zero. Il mondo dello spettacolo è mobilitato e molti tour, da quelli di Vasco Rossi a quelli di Gianna Nannini, sono climaticamente innocenti. Proprio ieri Eco-Way, una società di consulenza nel settore del climate change, ha comunicato di aver compensato le emissioni dei due concerti dell’Mtv Day 2007 in programma il 15 settembre a Roma: ha calcolato il consumo di elettricità, la carta utilizzata, i trasporti, i rifiuti prodotti e, per bilanciare le 13 tonnellate di anidride carbonica emesse, pianterà 1.500 alberi in due ettari di terra, in provincia di Pavia. […]
Vaticano, un bosco anti-inquinamento
11 commenti
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Se quel 20 Settembre i bersaglieri avessero portato a termine l’opera, oggi non ci sarebbe il problema dei gas serra prodotti dal Vaticano … e molti altri problemi.
Mi fa piacere che cresca la consapevolezza sugli impatti ambientali; il fine inoltre è troppo grande per “schizzinosare” il contributo che può dare una figura ad alta visibilità – seppur papale!
Da notare però che la CCAR non ci sborsa un centesimo: solita donazione del riccastro! Il modo di essere ad “emissione zero” poi non comporta un minimo di sacrificio (tipo abbassare di un grado il riscaldamento), ma comporta la PROPRIETA’ di un bosco in una paese che non c’entra nulla e dove-presumibilmente- il terreno costa molto meno che in Italia (dove di fatto il Vaticano inquina).
E radio maria??? e lo sfruttamento delle NOSTRE acque non pagate???
Qualcuno li faccia scendere dal pero. Son grandi come un condominio…
pure un bosco? mmmmmm occhio regà, occhio alle cataste di legna
@silvia
Scusa, ma sono assolutamente in disaccordo.
Il recente avvicinamento di Ratzinger a tematiche ambientaliste dimostra solo la deriva parareligiosa ed antiscientifica/antiprogressista del movimento ambientalista, di cui anche lui si e’ reso conto e che pensa di poter sfruttare per fini proselitici. Vedrai che presto in qualche parte della bibbia apparira’ un bell’accenno all’inquinamento, come e’ apparso l’embrione.
Bisogna stare molto, molto attenti ai propri compagni di strada.. la visibilita’ che B16 da’ a questi temi e’ secondo me solo un tentativo di appropriazione, e dato il contenuto magicoreligioso dell’ambientalismo, neanche tanto indebita.
Però col cacchio che il Vaticano sborsa i soldi per rimboschire il sud o l’Amazzonia, se ne guardano bene..
@Giuseppe Murante
se 1000 ciellini rinunciano ad andare in auto e prendono l’autobus non mi importa niente se lo fanno per coscienza ambientalista “pura” o perché l’ha detto il papa: l’importante è l’O2, non il B16!!!
Il Conte di Saint Germain scrive:
5 Settembre 2007 alle 15:22
Però col cacchio che il Vaticano sborsa i soldi per rimboschire il sud o l’Amazzonia, se ne guardano bene..
devono da pagà le scarpette rosse, un paro per la matina, ‘n antro paro pe il pomeriggio, ‘n paro pe la sera e pe la notte du ciabattine de strass a mò de stella cometa…i piedi devono stà comodi e poi l’amazzonia è lontana prenotamo un bell aereo..
Concordo pienamente con l’analisi di Silvia. L’inquinamento e’ un’emergenza troppo importante per fare gli schizzinosi. In quanto ai timori di Giuseppe direi che difficilmente potrebbero avverarsi. Una sensibilita’ panteistica e’ ben diversa da un credo religioso e soprattutto e’ totalmente incompatibile con la concezione cristiana del mondo in quanto e’ nemica dell’antropocentrismo e presuppone l’immanenza, una cosa che normalmente ai preti fa schizzare la pressione a 250.
…la “sensibilita'” panteistica ambientalista, a mio avviso, e’ anche troppo incompatibile con l’antropocentrismo….
Quello che mi preoccupa (e che forse e’ vagamente in-topic se non con questo thread almeno in generale con le tematiche uaar) e’ l’antiprogressismo che direttamente discende dalla divinizzazione della Natura tipica di molto ambientalismo.
Per esempio, io preferirei che i 1000 ciellini invece di prendere l’autobus avessero auto meno inquinanti. La differenza e’ di sostanza: il concetto “dovete prendere l’autobus e non l’auto” mi ricorda pericolosamente lo schema peccato/pentimento/espiazione tipico del cattolicesimo. La stessa affermazione vagamente assoluta “l’inquinamento e’ un’emergenza troppo importante…” mi ricorda il peccato originale.
(mi rendo conto che non era questa la sede per una trattazione scientifica del problema, sia ben chiaro!! l’ho solo presa ad esempio per spiegare quello che intendo)
Ma mi fermo qui perche’ sono gia’ fin troppo OT (e perche’ so che se andassi avanti provocherei un flame 🙂 ).
mah