Un acceleratore di particelle del Labec (Laboratorio di tecniche nucleari per i beni culturali) dell’Infn di Firenze, lo stesso che aveva permesso di scoprire i segreti dei dipinti di Antonello da Messina, stavolta ha ‘smascherato’ un falso storico: una tunica che si credeva appartenente a San Francesco in realtà è stata fatta decine di anni dopo la sua morte. I fisici fiorentini hanno analizzato, su richiesta dei Frati Francescani Minori Conventuali, tre reliquie che si riteneva appartenenti al Santo: una tunica e un cuscino conservati nella chiesa di San Francesco a Cortona e un’altra tunica custodita nella chiesa di Santa Croce a Firenze. “La tonaca e il cuscino di Cortona sono risultati compatibili con il periodo in cui è vissuto San Francesco – spiega Pier Andrea Mandò, direttore del Labec – mentre quella di Firenze no, la pecora con cui è stata fatta la lana è vissuta circa 80 anni dopo il Santo. Curiosamente, però, il cordone allegato alla tunica è invece compatibile”. La ricerca è stata effettuata con il ‘famoso’ metodo del carbonio 14. Questo isotopo naturale del carbonio dimezza la sua presenza nei tessuti organici (di animali, come in questo caso, ma anche piante) dopo la loro morte. Misurandone la percentuale in rapporto agli isotopi più comuni, il 12 e il 13, è possibile risalire all’età del reperto. “L’uso dell’acceleratore di particelle per questo tipo di datazione ha molti vantaggi – continua Mandò – intanto bastano piccolissime quantità di tessuto, inoltre la misura della quantità di C14 è estremamente precisa”. Durante studio, che è stato presentato oggi a Firenze nel corso della Conferenza internazionale sulle applicazioni degli acceleratori di particelle (Ecaart), i ricercatori hanno prelevato tra i 5 e i 7 campioni di stoffa da ognuna delle due tonache, di dimensione inferiore ad un centimetro quadrato e con un peso di circa 10 milligrammi ciascuno. La scelta di prelevare più campioni dello stesso saio consente di evitare possibili dubbi o ambiguità, dovuti ad esempio alla presenza di rattoppi successivi. Ogni campione di lana è stato poi trattato al fine di estrarne il solo carbonio, ottenendo una piccola pastiglia di grafite del peso di 0.8 milligrammi circa. Questa è stata poi inserita nella sorgente dell’acceleratore. Nel caso della tonaca fiorentina, le analisi hanno individuato come intervallo a cui é possibile far risalire il tessuto, un periodo compreso tra gli ultimi anni del 1200 e la fine del 1300. Al contrario, la datazione di tutti i frammenti prelevati dal saio della chiesa di Cortona è compatibile con un periodo sovrapponibile con la vita di San Francesco (il risultato medio fornisce un intervallo fra il 1155 e il 1225). La tonaca di Cortona fa parte di un insieme di tre reliquie francescane comprendente anche un cuscino finemente ricamato e un libro contenente i Vangeli si considerano portate nella cittadina toscana da Frate Elia, primo successore di Francesco alla guida dell’ordine. I ricercatori del Labec hanno analizzato anche il cuscino che si ritiene posto sotto il capo del santo alla sua morte, trovando anche in questo caso che potrebbe risalire all’epoca ‘giusta’. “Questo è stato un lavoro interdisciplinare – conclude il ricercatore – umanistico e scientifico. Il nostro laboratorio collabora spesso con gli storici dell’arte sia per la caratterizzazione, come nel caso dei quadri di Leonardo o Antonello da Messina, sia per la datazione”.
La fisica smaschera una falsa reliquia di san Francesco
15 commenti
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Si inventeranno sicuramente qualche storiella per mettere in dubbio l’autenticità delle analisi…
…già visto con la Sindone. 🙄
magari la pecora era clonata e se sò confusi con la lana
Beh, pero’ sembra che quest’analisi l’abbiano chiesta i frati tessi, per cui la cosa e’ abbastanza encomiabile. Anche se l’adorazione delle reliquie e’ piuttosto incompatibile con la bibbia, a mio avviso. Cmq sono problemi dei cattolici, cavolacci loro.
…azzo ma che fede è quella che si attacca a ‘ste cose. A me sa di feticismo malato, vedi i vari prepuzii di Gesù sparsi per il Globo.
Brutti ateacci: è proprio questo il miracolo: fare nel 1226 un saio con la lana di una pecora nata nel 1300 !
secondo me i frati hanno fatto un’operazione molto saggia, trattando le reliquie non come oggetti di adorazione ma come elementi storici legati al loro eroe. da questa operazione la figura del santo ne emerge maggiormente storicizzata. per certi aspetti, per chi studia quella materia, comunque, può essere interessante sapere che che due oggetti siano sostanzialmente coevi di S.Francesco ed uno sia di poco più recente.
certo che in questo caso c’era poco da nascondere, niente di più probabile che i francescani possedessero oggetti appartenuti al santo. ben più imbarazzante è l’analisi di reliquie assurde, quali pezzi della croce di cristo oppure ossa di protomartiri, per non parlare dei prepuzi di Gesù (dei quali, però, pare non ne sia rimasto nemmeno uno).
Sono d’accordo con il Bottiglione…
(San) Francesco è una figura storica documentata, anche se controversa.
Per questo i francescano hanno affrontato senza timore questo tipo di analisi: i reperti potrebbero essere dei falsi clamorosi, ma il responso non cambia in nulla la dimensione storica e “reale” di Francesco, perché l’adorazione di questo santo non si appoggia tanto su miracolose reliquie, quanto sulla potenza del suo presunto messaggio (semplicità, povertà, amore per la natura e per gli umili… non che Francesco fosse proprio così ineccepibile visto che appoggiava le crociate, era un fanatico accecato da scatti d’ira etc…).
Mi piacerebbe che anche a Napoli accettassero questo tipo di indagini, ma in tal caso confermerebbero solo che la curia è secolare connivente di una frode!!!
Un tale in America ha dei peli pubici di Elvis Presley……….
le mutande del papa : reliquia ,ma non vedrai che sono di ruini ..????’
sono quelle che se’ levato dopo aver pagato i dollari dei preti pedofili .:::lollllll
che dite era la pecora dolly , ho che un ve la ricordate???
maremma bucaiola voi vede’ che con quel pelo hanno fatto le maglie del frate di gubbio??
ha no era il lupo che perde il pelo di frega la gente ma miga il vizio::::::
Purtroppo repubblica.it, che riporta la stessa notizia, scivola a fine articolo con l’affermazione:
Lo studio ha solamente dimostrato che il tessuto della tonaca è compatibile con il periodo, non che sia realmente appartenuta a San Francesco.
@Insomma, d’ora in poi chi andrà a Cortona saprà di trovarsi di fronte al Francesco autentico, mentre chi entra a Santa Croce penserà di trovarsi di fronte a un gigantesco falso.
vorrà dì che me fermerò a Camucia
All’inizio del cristianesimo le reliquie erano ottenute per contatto diretto di una pezzuola di stoffa con il sepolcro o meglio ancora con il cadavere del martire. Poi si passò a reliquie più complesse, come l’olio della lucerna o la polvere presente nel sepolcro o nella tomba, raccolte in contenitori da portare al collo o da tenere in casa, come le pezzuole, in funzione apotropaica. Infatti, il concetto base delle reliquie è il pensiero magico: toccare/possedere un oggetto che è stato in contatto o si crede esso stesso un prodotto “santo” è equivalente a toccare/possedere un oggetto magico, capace di esaudire le nostre aspettative. Ricordo inoltre che il pensiero magico è uno dei componenti attestati del disturbo della personalità noto in psichiatria come Disturbo schizotipico di personalità (DSM-IV) [V. Lingiardi, La personalità e i suoi disturbi, Il Saggiatore, Milano 2001, pp. 199 sgg.). Ovvero, ottenere gratificazioni senza lo sforzo e la fatica necessari con l’impegno in prima persona: il concetto del miracolo, che viene dall’esterno dell’uomo e piega/cambia la natura e gli avvenimenti.
il 99% delle reliquie e’ falso, l’ 1% e’ una sola
Ovvio che una reliquia dopo un esame venga smascherata, sono tutte false; non permettono di farci esami.