Sharifa: “La mia moschea riservata alle donne”

Circondata dalla disapprovazione generale la musulmana indiana Sharifa Kunamu, 41 anni, sta cercando di imprimere una svolta religioso/femminista all’Islam, notoriamente non particolarmente propenso a simili aperture.
La donna, che si fregia del titolo di predicatrice, ha lanciato una raccolta fondi per costruire in Tamil Nadu, nel Sud dell’India,la prima moschea «riservata alle donne». In realtà, gli uomini potrranno entrare, ha precisato, ma soltanto come semplici fedeli: i ruoli chiave Sharifa li riserva a se stessa e alle compagne che vorranno tentare con lei quest’avventura. Il suo progetto capovolge esattamente l’assetto della moschea esistente, dove sono uomini l’imam e gli altri addetti al culto e le donne vengono ammesse inun’ala separata dell’edificio o, se questo è impossibile, in orari diversi.
In realtà, le donne imam esistono: in Turchia, dove sono abbastanza diffuse, e nelle province musulmane cinesi, è possibile che sia una figlia di Eva a guidare il culto. Anche a New York è stata ordinata una donna imam un paio di anni fa. E’ pur vero che la sua professione di fede ha dovuto avvenire, curiosamente, in una chiesa cristiana e sotto copiosa scorta di forze dell’ordine.
Ma, a parte il fatto che in India nulla di simile è mai avvenuto, Sharifa va oltre. Il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat, che racconta la sua storia, spiega che l’idea «ha provocato le rabbiose critiche degli ulema musulmani indiani». I quali considerano «una moschea per sole donne contraria ai dettami della Sharia».
«Non è vero -replica lei – sono gli uomini ad aver interpretato la religione come pare a loro per allontanareo le donne dai luoghi di preghiera. All’epoca del profeta le donne potevano andare in moschea liberamente». Incurante delle minacce di morte che riceve quotidianamente e che hanno allontanato fin qui tutti i potenziali investitori, Sharifa ribadisce all’intervistatore che «dal muazzin all’imam, tutto il personale sarà di sesso femminile».
Saranno donne anche le «500 volontarie che raccoglieranno le sottoscrizioni» dopo che «i gruppi che si erano offerti di donare il terreno, si sono ritirati perché erano stati minacciati». Il Alla fine la predicatrice ha deciso che la costruzione avverrà su un terreno che le appartiene: «Nessuno – conclude – potrà impedirmi di costruire quello che voglio sulla mia proprietà».
Il progetto, iniziato nel 2003 va a rilento. Ma Sharifa assicura che i lavori saranno conclusi «entro il 2009». E alle donne chiede un contributo di un dollaro a testa, promettendo loro che la moschea sarà anche «un luogo di incontro per discutere di problemi sociali». E’ un vecchio progetto: una moschea «per sè» le è sembrata l’unica soluziuone dopo che tutte le istituzioni religiose della città si erano rifiutate di ospitare il suo gruppo di saggi, ovviamente tutto al femminile, creato a somiglianza di quelli maschili, con l’obiettivo di occuparsi dei problemi della comunità.

Fonte: laStampa 

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9 commenti

lacrime e sangue

A che serve? La donna nell’islam ha già piscine, bagni, stanze separate… Da morta avrà soltanto un pugno di disgustosi mostriciattoli (si pensa che siano nani eunuchi alla Biancaneve immagino) quali servitori, mentre i mariti, beati, si sollazzeranno con uno stuolo di vergini sempre rinverginenti dopo ogni amplesso.
Già solo al pensiero di un tal paradiso materialista e maschilista c’è da piangere di tristezza per secoli di vite divorate da una tale fede. Non vedo il motivo di costruire una moschea femminile: la mia speranza è di vivere abbastanza per vederle svuotarsi tutte, di uomini e di donne.

Tapioco

Il problema è che tutto questo “rinnovamento” femminista si basa sul Corano, testo abbastanza maschilista relegato ad una certa epoca. Probabilmente la predicatrice avrà usato la solita tecnica dell’astrazione dal contesto di determinati passi del Corano per giustificare il suo operato, ovviamente ignorando il resto (un po’ come fanno tutti i religiosi “modernisti”, islamici e non).

nihil

mi ha fatto venire in mente ‘ A Room of One’s Own’ della woolf.. non si può certo pretendere che i cambiamenti arrivino in un giorno, ma quest’iniziativa mi sembra positiva; soprattutto perché le donne avranno uno spazio tutto per sé, uno spazio soprattutto dove potersi incontare e parlare, e forse da qui traeranno nuova forza, nuove idee, un mutuo soccorso.
… ed è questo non può che spaventare gli uomini..

paolo di palma

Indebolire il maschilismo, è forse un primo passo per indebolire tutta la religione islamica fortemente maschilista. Non trovo inutile questa presa di posizione di Sharifa.

chiericoperduto

E’ una provocazione che può funzionare: prima di demolire l’islam come religione (ci vorrà 2 secoli più dei cristiani!), bisogna demolire l’idea che l’islam sia maschile.

chiericoperduto

E’ una provocazione che può funzionare: prima di demolire l’islam come religione (ci vorrà 2 secoli più dei cristiani!), bisogna demolire l’idea che l’islam sia maschile.

Lady Godiva

Forse è meglio di niente.
(Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno)

Lady Godiva

Oddio, quando si tratta di kamikaze, non fanno poi tutta questa distinzione tra uomini e donne.
Per morire anche le donne vanno bene, non so che tipo di paradiso le attenda, però.
Sulle vergini avrei qualcosa da dire, secondo me le navi scuola dovrebbero essere più divertenti. Ma i gusti non si discutono.

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