Le grandi banche italiane, i gruppi industriali, i nostri centri di ricerca e le università hanno aperto la caccia ai giovani talenti indiani. Proprio in questi giorni sta girando in lungo e in largo per l’India una numerosa missione del nostro ministero degli Esteri, organizzata in collaborazione con l’Ice (Istituto per il commercio estero), l’Unioncamere (federazione delle Camere di commercio, con quella di Torino a fare da capofila nazionale) e 11 centri accademici italiani. Scopo della trasferta: convincere alcune migliaia di ragazzi indiani a venire da noi a formarsi in corsi biennali post-laurea, propedeutici al loro inserimento negli organigrammi delle aziende italiane. Obiettivo ultimo è che questi giovani facciano da tramite professional-culturale per aiutare le imprese italiane a esportare di più in India, o che vadano a dirigere le filiali delle nostre aziende nel Paese asiatico, o che portino competenze nuove nei laboratori italiani (dai quali tanti cervelli fuggono mentre pochi ne arrivano). […]
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