Articoli nella Categoria: MicroMega

Dell’essere Charlie, un anno dopo

È vero: ora ci vanno più cauti. Maometto, per esempio, non lo vogliono più disegnare. E non ha nemmeno tutti i torti chi sostiene che il dio con il kalashnikov, raffigurato sulla copertina dell’ultimo numero del Charlie Hebdo, ha connotati un po’ troppo “giudaico-cristiani”. Resta il fatto che andar cauti non serve poi granché, quando sei ormai finito nella lista nera di chi pensa che ti meriti comunque dei pugni.

Auguri (cartoline dall’Italia)

Ed è passato un altro anno. La Grecia ha riconosciuto le unioni omosessuali. Noi no. Che ormai non è nemmeno più una gran notizia, e meno che mai un incipit originale. Basta cambiare nome al paese (alla Grecia intendo, non a noi) con uno a caso dell’Unione Europea e il risultato rimane lo stesso. Siamo gli ultimi, ma proprio gli ultimi. Renzi promette a breve. D’un breve che nel frattempo son passate due Leopolde. D’altronde ci son cose ben più… Leggi tutto »

Emilia (clericalmente) paranoica

Viviamo nel paese in cui un vicepresidente del Senato può dare dell’“orango” a una ministra senza che si riesca a mettere in discussione la carica che ricopre. Ma se si scrive su Facebook che “Sentinelle in piedi, Forum della Famiglia e vescovo Camisasca sono un bel moloch di conservazione e propagatori di odio”, accade invece che siate censurati dal consiglio comunale. È quanto accaduto a Dario De Lucia, consigliere di Reggio Emilia. L’ordine del giorno presentato contro di lui, oltre… Leggi tutto »

Toghe arcobaleno: fede e ragione, deontologia e diritto

Avevamo parlato qualche tempo fa in questi spazi di uno ‘strano’ concorso abilitante all’insegnamento del diritto ecclesiastico (cioè di quel diritto che regolamenta il rapporto Stato-Chiesa) nelle nostre università. Concorso affidato ad una commissione pesantemente orientata, tra Opus Dei e DC d’antan, e che sembrava avesse bocciato i candidati più su basi ideologiche che meritocratiche. E che, in ogni caso, rendeva scottante il quesito se fosse possibile e giusto che a giudicare dell’idoneità per università pubbliche fossero docenti di un’istituzione… Leggi tutto »

Un confronto tra credenti e no sulla violenza in nome di Dio

Nei giorni scorsi si sono svolti a Treviso due importanti convegni. Il primo, organizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi, verteva sul ruolo dei leader religiosi nella prevenzione della violenza. Il secondo, a cura del comitato interministeriale per i diritti umani, aveva come titolo Libertà di coscienza, di pensiero e di religione: quali limiti al progresso sociale, economico e culturale? C’eravamo anche noi. È stata l’occasione per presentare a un parterre internazionale i disastri italiani, che tutti… Leggi tutto »

Il tripudio generale per il divorzio alla cattolica

“Rivoluzione”. Ma come sono diventati rivoluzionari i quotidiani italiani! Beninteso, soltanto a riguardo di papa Francesco. Anche quando la revolución franciscana agisce sulla gestione dei processi ecclesiastici per nullità. Un tema di non grande interesse per la massa, si potrebbe eufemisticamente ritenere. Eppure la non-notizia troneggia su tutte le prime pagine. Pare che le procedure burocratiche siano ora diventate “brevi”, “facili”, “gratuite”, addirittura “democratiche”. I mezzi di informazione non manifestarono analogo entusiasmo quando, pochi mesi fa, il parlamento approvò il… Leggi tutto »

Le promesse sugli sposi

Dall’Europa arriva l’ennesimo forte segnale a confermare, caso mai ce ne fosse stato il bisogno, l’arretratezza ormai più che patologica del nostro paese in tema di diritti civili. La Corte Europea dei Diritti Umani ha infatti accolto il ricorso presentato da tre coppie omosessuali (tra le quali anche quella di Enrico Oliari, presidente dell’associazione di omosessuali di centrodestra Gaylib) e condannato l’Italia al risarcimento — cinquemila euro a coppia — del danno morale da loro subito, vista l’opposizione dei Comuni… Leggi tutto »

I laici e i musulmani, insieme in mezzo al guado

La strage al resort di Sousse. La decapitazione di Lione. Uno stato di quasi-guerra nel Sinai. Altri attentati in Kuwait e in Somalia. E la “normalità” di avere da un anno un califfato che ogni giorno che passa si inventa efferatezze sempre più indicibili. Una marea montante che sembra non trovare ostacoli, a parte il popolo curdo. Che un triste finale sia già scritto? Vien da pensarlo, a giudicare dalle reazioni. Che già definirle “reazioni” è andar ben oltre l’eufemismo…. Leggi tutto »