Articoli nella Categoria: Opinioni

Atei vs agnostici

Franco Ajmar* Nelle Ultimissime Uaar alcuni aficionados si scambiano di frequente amichevoli frecciatine sulla scelta personale di definirsi atei piuttosto che agnostici, e scomodano, a mio parere inutilmente, perfino la logica: quasi che con ineccepibili dimostrazioni si possa risolvere un grande non problema. Ho anche notato che spesso si contrastano le definizioni che il dizionario fornisce per i termini ateo e agnostico, ma quasi mai si citano le definizioni di dio. E ci si accapiglia (si fa per dire, le… Leggi tutto »

Delle gentilezze del card. Ravasi

Raffaele Carcano* Il card. Gianfranco Ravasi, numero uno della cultura vaticana, intervistato da Avvenire è tornato l’altro ieri a parlare del suo “Cortile dei gentili”. Ancora una volta ci ha voluto ricordare che, almeno per il momento, preferisce tenere da parte quello che definisce “ateismo nazional-popolare”, che identifica in autori quali Michel Onfray, Piergiorgio Odifreddi, Paolo Flores d’Arcais. Ma ha precisato che ha continua a fare altrettanto anche con quello “devoto”, secondo lui troppo politicizzato. E ci si può chiedere… Leggi tutto »

Fair play

Maria Turchetto* Una strip (di Giancarlo Colombo) pubblicata nell’ultimo numero de L’Ateo mostra una bimba che chiede alla mamma: «mamma, che differenza c’è tra il cristianesimo e la chiesa cattolica?». La mamma risponde «in sostanza, soltanto quattro parole: ‘qua che lo daremo’», provocando la comparsa di un punto interrogativo sopra la testa della bambina. Prosegue il dialogo. Mamma: «il cristianesimo dice ‘date ai poveri’». Bimba: «e la chiesa?». Mamma: «’date qua che lo daremo ai poveri’». La vignetta, che illustra… Leggi tutto »

Antiche e moderne agiografie

Stefano Marullo* Il 6 febbraio scorso, Sky Cinema ha dovuto rinviare la messa in onda del film Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido,  previsto la stessa sera, “in segno di rispetto” per le vittime di Dalmine, due agenti di polizia uccisi  proprio il 6 febbraio 1977 nel corso di un conflitto a fuoco con la banda Vallanzasca. E’ sembrata una riedizione delle polemiche che ne hanno accompagnato l’uscita  nel 2010 e che hanno costretto Placido a presentarlo… Leggi tutto »

Mamma li clericali: fuggiamo dal Pais!

Giovanni Mainetto* Bagatella fantapolitica di una città fu-ghibellina-e-sovversiva. Oggi immersa fino al collo nel ridente giardino del Vaticano, quello innaffiato con acqua a carico del contribuente vaticaliano. A metà degli anni settanta del secolo scorso giunsi, senza alcun travaglio interiore, alla ferma decisione di abbandonare la placida e ospitale natia provincia pedemontana con il pretesto di diventar dottore in una qualche scienza che potesse prospettarmi un lavoro “sicuro”, e magari anche interessante! Mi parve allora del tutto naturale iscrivermi all’allora… Leggi tutto »

Assemblea condominiale in parrocchia

Fabio Barbieri* Per un condomino non credente, più noiosa di un’assemblea condominiale ci può essere soltanto un’assemblea condominiale che si tiene in parrocchia. In questo caso, all’usuale tedio connaturato all’evento si aggiungerebbe l’ulteriore afflizione del dover metter piede in suolo diocesano e inevitabilmente del dover finanziare la curia locale. Due controindicazioni certo sopportabili vista l’esigua entità degli oneri; l’uomo di poca fede è però tendenzialmente infastidito dal farsi intruppare nei recinti, a maggior ragione in quelli a pagamento. Il condomino… Leggi tutto »

Le idee religiose, più uguali delle altre

Guido Salvini* Non stupiscono più di tanto i 150 fanatici religiosi che, con ceri accesi e preghiere, si sono radunati a Milano contro la rappresentazione del dramma di Romeo Castellucci Sul concetto di volto nel Figlio di Dio. Certamente non progettano di tagliare teste o di emettere una fatwa di morte come quella contro il disegnatore delle vignette danesi su Maometto ma nel profondo i loro meccanismi mentali non sono molti diversi da quelli dei loro omologhi fondamentalisti musulmani. Le… Leggi tutto »

A tergo di una lectio historica

Stefano Marullo* Chissà se all’attuale pontefice, così freddo e ieratico, qualcuno ha mai raccontato la storia di Pomponio di Algerio, studente padovano d’adozione, giovanissima vittima dell’Inquisizione. Correva l’anno 1556. E chissà che il successore di Pietro (o di Paolo? No, questo era apostolo autoproclamato, sia pur esponente dell’eresia trionfante, certo non c’era ancora il Conclave, sempre misteriose le vie dello Spirito) non provi a commuoversi. Sempre che riesca a prendere le distanze da se stesso. Ancora cardinale sosteneva che l’Inquisizione… Leggi tutto »