E pure la Slovenia ha riconosciuto le unioni omosessuali. O per meglio dire, e fare, ha espunto dalla sua legislazione di famiglia qualsivoglia riferimento al sesso dei coniugi, dando pertanto piena parificazione a tutti i tipi di matrimoni. Normativa già introdotta e riconosciuta non solo pressoché ovunque nel cuore dell’Europa occidentale, ma anche per dirne una nella cattolicissima Malta, adozioni comprese, fin dallo scorso aprile.
A guardarci intorno, insomma, siamo circondati dalla civiltà. Intorno, appunto. Perché a casa nostra tira aria diversa. Il dibattito sulla legge per le unioni civili (che matrimonio fa paura la sola parola), legge promessa mesi e mesi fa entro gennaio 2015 e ancora arenata in Commissione Giustizia, ha regalato di recente nell’ordine: una psichiatra che ha paragonato il vincolo affettivo omosessuale a quello che si prova per il proprio cane (e quindi non bisognoso di alcun riconoscimento); la rappresentante dell’adinolfiano comitato “Di mamme ce n’è una sola” che ha preconizzato future unioni multiple o tra specie diverse e dulcis in fundo uno psicanalista — dai titoli incerti — che, con una leggiadria un rigore scientifico e una consequenzialità degne dei migliori annali, ha identificato le unioni civili con l’Isis, poiché in entrambi “prevalgono istinti di morte”.
E in effetti che di morte non si parli, a meno che non sia il caso di cronaca nera del giorno. Su questioni più comuni, si passi il termine, come quelle delle volontà sul fine vita, il ministro Madia ci conferma in un’intervista televisiva come non vi sia alcuna necessità di una legge che regolamenti alcunché, di come sia meglio lasciare il tutto in una sorta di “zona grigia”. Cioè in quell’indeterminatezza e discrezionalità a seconda del momento del luogo delle persone, all’italiana insomma, e che per non avere il coraggio di fissare punti fermi, all’italiana calpesta quotidianamente il basilare diritto alla propria dignità, anche se non soprattutto a conclusione della vita. Quella zona grigia che ha permesso un “caso Welby” o un “caso Englaro”, che continua a permettere un “caso Fanelli”. Con tutta la vergogna profonda che dovrebbe comportare per un paese che si voglia definire civile.
Meglio lasciare tutto com’è, meglio non sollevare questioni eticamente sensibili. O questioni che, più semplicemente, imporrebbero alla classe politica una scelta precisa, a nostro avviso non più rimandabile, nella direzione dell’autodeterminazione dell’individuo. E questo nonostante le migliaia di firme raccolte per un’iniziativa di legge popolare che giace da mesi in Parlamento, nonostante i moniti e gli appelli da istituzioni e personalità, nonostante siano altri livelli di governo, forse perché più territoriali, meno distanti (o con meno intenzione di esserlo, distanti) dalla “società reale” a premere e persino a normare in tal senso: si veda la prima legge regionale sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento sanitario, appena approvata in Friuli Venezia Giulia.
Stessa cosa che succede peraltro mutatis mutandis coi registri per le domestic partnership e i riconoscimenti comunali di matrimoni omosex contratti all’estero, in bagarres non sempre e non tanto giuridiche che vedono Sindaci contrapporsi a Prefetti e ancor più direttamente al Ministro dell’Interno Alfano. Ministro e Prefetti di indubbia prontezza efficienza e celerità nel negar diritti, con foga decisamente superiore a quella mostrata in altre vicende di altra natura (dai rapimenti internazionali alle vandalizzazioni di città e opere d’arte).
Resta il fatto che passano i mesi e non si vede la fine, ma in molti casi neppure l’inizio, di alcuna normativa nazionale che finalmente colmi il divario, in tema di diritti civili, tra il nostro paese e quelli ai quali ci permettiamo talvolta persino di guardare con sufficienza. In altre questioni però il Governo Renzi è celere almeno quanto i suoi Prefetti. Il ddl sulla “Buona Scuola” ancora in discussione infatti parrebbe aver subito messo in pratica il suggerimento (per usare un gentile eufemismo) di 44 parlamentari della maggioranza, così come strombazzato dalle pagine di Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani.
Per dirla in breve, più soldi alle scuole private paritarie, per la maggioranza cattoliche e non sottoposte nella maggioranza dei casi ad alcun controllo, soprattutto sul piano della qualità dell’offerta formativa che si supporrebbe, appunto, pari. Scuole già più volte ricordate e citate, con stima e affetto è il caso di dire, dal Ministro dell’Istruzione (pubblica?) Giannini. Detto, fatto: in mezzo a una scuola pubblica che cade a pezzi in senso purtroppo più che letterale e in cronica astinenza di fondi, nel Ddl sono inseriti prontamente sgravi fiscali per le famiglie che scelgono di mandare i propri figli in istituti paritari. Non sarà un caso se la decisione è piaciuta persino alla rivista integralista di Cl Tempi.
Piaciuta un po’ meno ad altri, non solo parlamentari. Certo molti più di 44. Chiamiamola società civile, qualunque cosa significhi. Ma, verrebbe quasi da scommetterci, questi molti di più avranno comunque meno voce in capitolo.
Perché se la laicità bussa non c’è peggior sordo di chi vuol sentire solo la campana.
Adele Orioli, responsabile iniziative legali Uaar
Articolo pubblicato sul blog di MicroMega il 7 marzo 2015.
Segretario: “Mutatis mutandis”.
Papa ufficiale: Io lo faccio una vuelta alla settimana, dopo che me faccio la doccia.
Segretario: Come soffro quando sento certe cose.
“Il dibattito sulla legge per le unioni civili (che matrimonio fa paura la sola parola), legge promessa mesi e mesi fa entro gennaio 2015 e ancora arenata in Commissione Giustizia, ha regalato di recente nell’ordine: …”
Quella dell’ISIS è una sciocchezza, comunque la Chiesa si limita ad invitare la società a non demolire la famiglia fondata sulle solide basi del matrimonio dove è garantito un minimo di responsabilità verso i figli e la società. Esistono molti altri strumenti per la tutela degli interessi economici dei conviventi, serve certo il matrimonio gay per questo. La Chiesa richiama l’attenzione sulla pericolosità di considerare come un fatto normale l’omosessualità. Questo non significa operare una discriminazione verso gli omosessuali, persone degne di ogni rispetto (solita accusa di chi non ha altri argomenti), ma ribadire che tali riconoscimenti possono aprire la strada ad una totale parificazione della coppia omosessuale con quella eterosessuale (pari accesso ai benefici per le famiglie, possibilità di adozione, ecc…). Non solo, legittimare un unione omosessuale può essere il primo passo verso la perdita di fondamentali punti di riferimento imposti, si badi bene, non dalla Chiesa, ma dalla natura umana. Come potrà essere considerata immorale, in futuro, pratiche come la poligamia o, perfino, la pedofilia?
Faccio umilmente notare che la definizione di normale è una questione puramente statistica.
Accidenti, qui il discorso si farebbe lunghissimo (prevedo molti post di risposta e scintille varie). Taglio corto:
1) fallacia del piano inclinato
2) la natura umana comprende perfettamente l’omosessualità (e molto altro)
3) ciò che è imposto dalla Chiesa, se (appunto) imposto, è un’imposizione e non un riferimento: legge divina alla faccia della legge dello stato
4) la poligamia è un reato, ma non necessariamente immorale (vedi altre culture: studiare antropologia, prego)
5) la pedofilia è immorale ma non ha correlazione con omosessualità
6) …
mi sono stufato; proseguirà sicuramente qualcun altro
Credo che non valga nemmeno la pena di proseguire.
A parte la sfilza di errori logici, affermazioni senza fondamento e dichiarazioni discriminatorie che hai già messo in evidenza tu, il solo fatto di mettere sullo stesso piano un diritto come il matrimonio alla pedofilia senza rendersi conto da solo del perché tale accostamento sia assurdo (e non intendo nemmeno spiegarlo) lascia poche speranze ad ogni tentativo di discussione.
Luis
“La Chiesa richiama l’attenzione sulla pericolosità di considerare come un fatto normale l’omosessualità. ”
RIfaccio la domanda che ho fatto (invano) qualche post fa a te e a Enrico, parolaio, Marco Tullio ecc:
Come considerate il fatto che nel nord Europa sono 35 anni che sono consentite unioni e adozioni omosessuali e i bambini cresciuti dalle prime coppie omosessuali sono persone normalissime (e questa non è un’opinione, ma un fatto)? Di quale pericolosità parla la chiesa considerato che la stessa chiesa ha sbandierato la stessa pericolosità per l’istituzione del divorzio, per l’aborto, e, andando più indietro nel tempo, per la legge sull’istruzione obbligatoria per tutti e l’abolizione della schiavitù?
Volendo correlare statisticamente le uscite della chiesa con i fatti potremmo dire che ciò che la chiesa avversa poi quando avviene rende l’umanità un posto migliore.
Attendo cortese risposta…
Grazie
Che i bambini cresciuti in famiglie omosessuali siano in situazioni ottimali non ci giurerei, ma il punto non è questo, io penso che ogni bambino abbia il diritto di crescere con la figura maschile del padre e quella femminile della madre. Tutto qui.
Ne conosci? Le situazioni ottimali non ci sono, per default, nemmeno nelle famiglie etero e cattoliche!
Per me ogni bambino ha diritto di essere amato, c’è chi ricorda con affetto una nonna o uno zio, e tace sui genitori! Se la coppia madre-padre fosse condizione necessaria e sufficiente di “situazione ottimale”, nella clausola necessaria avresti una violazione clamorosa negli orfanotrofi gestiti dai preti, e in quella sufficiente ci sarebbe una contraddizione evidente di tutte i problemi problemi psicologici di origine genitoriale, che per secoli è stata esclusivamente etero.
La coppia etero non basta, e non serve!
No, non penso che così sia giusto. Avere una madre ed un padre è un diritto per tutti i bambini e non si può negare loro questo per le nostre personali convinzioni.
Può anche darsi che la coppia etero, a volte, fallisca, ma questo per colpa del libero comportamento degli individui, non per un difetto della struttura della coppia.
@Luis
Di nuovo. Chi ti dice che due omosessuali non sappiano crescere ed educare altri individui della stessa specie? Fai lo stesso discorso ai genitori single?
“La Chiesa richiama l’attenzione sulla pericolosità di considerare come un fatto normale l’omosessualità.”
L’ha detto, e fatto, anche per la libertà di stampa e l’istruzione obbligatoria (molto meno in proporzione per la pedofilia dei suoi). Quello la Chiesa cattolica vuole è che la società intera – non solo se stessa – consideri normale LA visione dell’umanità che costituisce un vantaggio solo per la Chiesa.
Ma la società deve agire per il benessere dei propri componenti, e questo porta inevitabilmente – avendo figli! – a considerare l’omosessualità come un aspetto dell’umanità, come gli altri. Che sia poi meno frequente conta come i capelli rossi o essere mancini.
Se poi davvero la Chiesa considera tanto pericoloso che l’omosessualità sia considerata normale al punto da permettere che due uomini/due donne si sposino e abbiano figli, com’è che per secoli conventi e istituti religiosi erano di fatto il “rifugio” di molti omosessuali, a cui venivano affidati orfanelli e giovani in generale, compresi futuri sacerdoti?
Ma perché la Chiesa ha sempre rispettato le persone omosessuali. E’ solo contro lo sdoganamento dell’omosessualità.
No, non le ha rispettate, se ne è servita. Rispettare è lasciare libero qualcuno di seguire le proprie inclinazioni, non forzando invece comportamenti non conformi alla propria natura: non si lega la mano sinistra a un bimbo mancino, gli si procura matita e forbice adatte.
Lo sdoganamento dell’omosessualità è uno dei fattori che toglie di fatto la necessità di farsi prete o suora, per sfuggire allo stigma sociale.
Non sono d’accordo. L’omosessualità non è come il mancinismo. Il mancinismo non è affatto contro natura, come, invece, lo è l’omosessualità.
Matite per mancini?! 😎
Luis,
omosessualità contro natura?
Immagino che per te sia contro natura – sessualmente parlando – quello che non porta a procreare. Ma qui sei già in contraddizione, Bergoglio ha suggerito tre figli per conigli, pardon, per coppia, e non mi dire che gli incontri sessuali dei coniugi cattolici si concludono con la nascita dell’ultimogenito, perché quelli successivi sarebbero allora tutti contro natura!
Noi viviamo già contro natura, il progresso serve proprio per farci superare i limiti che in natura ci farebbero soccombere: altrimenti gli ormai numerosi ultra80enni sarebbero contro natura!
Le coppie che per natura sarebbero senza figli “per natura” possono ricorrere alla medicina per superare questa difficoltà. Oppure sono contro natura anche loro?
Se la medicina può far superare gli ostacoli posti dalla natura, quello che segue non è contro natura. Tutto quello che parte dalla natura è naturale, se non fosse naturale…. non ci sarebbe!
” L’omosessualità non è come il mancinismo. Il mancinismo non è affatto contro natura, come, invece, lo è l’omosessualità.”
Altra affermazione perentoria da incorniciare per la sua totale arbitrarieta’.
Siamo tutti in attesa di conoscerne la dimostrazione…
@Sandra
L’omosessualità è contro natura perché oltre a non portare alla procreazione, non forma alcuna società naturale in grado di accogliere, educare e formare la vita. Le caratteristiche psicologiche, emotive, caratteriali, e gli stessi corpi, della donna e dell’uomo sono naturalmente conformati e predisposti alla complementarietà. L’omosessualità si oppone a tutto questo. Ovviamente ciò non vuol dire che non debbano esistere le persone omosessuali, ci mancherebbe altro! Ma non ritengo giusto che ciò che è appannaggio del matrimonio sia allargato alle coppie omosessuali, che matrimonio non sono.
Curarsi dalle malattie non è andare contro natura, in quanto le malattie rappresentano delle distorsioni del normale corso naturale della vita. Anche non riuscire ad avere figli è una distorsione del normale evento di procreazione che può avvenire tra una donna ed un uomo. Per una coppia omosessuale non riuscire ad avere figli non è una distorsione, ma la normale conseguenza tra due persone non complementari.
Un saluto.
@Luis
I miei genitori ricordano ancora che qualche zelante suora definiva la sinistra come “la mano del diavolo”. La solita fallacia naturalistica. Dobbiamo attenerci ai dati strettamente di natura? facciamo accoppiare le ragazzine non appena abbiano raggiunto la capacità di riprodursi, dai.
Inoltre, lo dici tu che l’omosessualità è contro natura:
http://en.wikipedia.org/wiki/Homosexual_behavior_in_animals
Che diamine, non è che ripeterci le stesse cose le fa diventare giuste, sai.
@Luis
Forte. Non mi sembra che siate tanto fans delle tecniche per ovviare al problema. Quindi, una coppia sterile è una coppia o no?
@Osvaldo
E’ stato dimostrato che il mancinismo dipende da una particolare specializzazione dell’emisfero sinistro del cervello piuttosto del destro. Quindi si tratta di un fenomeno del tutto naturale. Per l’omosessualità non è mai stata trovata una causa organica, non esiste alcuna differenza, né fenotipica, né genetica, tra il soggetto eterosessuale e quello omosessuale. Ciò induce a considerare l’omosessualità un disturbo psicologico della sessualità. Checché ne dica l’OMS.
@Luis
Intanto, il fatto che per il momento non sia stata trovata una causa organica non implica affatto che la causa organica non ci possa essere e che non un giorno non venga trovata. Sulla mente umana sono ancora tante le cose che non sappiamo, e comunque piu’ si va avanti con le ricerche piu’ si realizza che i fenomeni psichici hanno una base fisiologica. Che la causa organica non ci sia e’ ancora tutto da dimostrare.
Ma anche se, per ipotesi, non vi fosse nessuna causa organica per l’omosessualita’, in nessun caso saremmo autorizzati, come fai tu, a definirla “contro natura”. Questo perche’ il nostro concetto di natura e’ arbitrario.
In natura esistono animali che mangiano i propri figli: sono contro natura? Certo che no. Quella e’ la loro natura, e si comportano seguendola, che a noi sembri giusto o sbagliato.
In realta’, qualsiasi fenomeno che accada in questo universo, per il fatto stesso di avvenire in base a leggi fisiche della natura, e’ naturale. Gli unici fenomeni contro natura che possiamo immaginare, se solo esistessero, sono i miracoli, che per definizione sono fenomeni che vanno contro le leggi fisiche.
Se poi tu vuoi dire che l’omosessualita’ e’ una malattia (cosa a sua volta tutta da dimostrare) allora stai dicendo una cosa diversa, dal momento che le malattie sono fenomeni perfettamente naturali.
Luis,
l’osservata specializzazione dell’emisfero sinistro non spiega nei dettagli i processi secondo cui questa differenza si produce: p.e. c’è una base genetica, ma non solo, dato che non sempre i gemelli omozigoti sono entrambi mancini. Come non sempre i gemelli omozigoti sono entrambi eterosessuali. Evidentemente si sono altri meccanismi che ancora non sono stati compresi. E che portano a differenze, anche a livello psicologico, dove differenza però non si traduce certo in disturbo! E quindi non c’è niente che possa indurre a trarre le tue conclusioni.
@Luis
Checché ne dica l’OMS? Ah, certo, meglio affidarsi alle convinzioni che a chi studia gli argomenti seriamente. A parte il fatto che gli studi sulle cause organiche ci sono, fosse anche tutto dipendente dallo sviluppo della psiche, perché dovrebbe essere un disturbo? Anche essere attratti da particolari caratteri fisici dipende dallo sviluppo della psiche e non per questo si parla di disturbo. Che diamine.
Per me va bene la risposta di Giorgio, non mi va di fare scintille dopo mangiato.
Sintesi caro Louis. Bastava che dicessi “Non sono io ad essere un bigotto in linea con la dottrina pretesca, sono loro che sono froci”.
Quello che dici è sbagliato: io non ho nulla contro le persone omosessuali, dico solo che non può essere messo sullo stesso piano il matrimonio naturale con un’unione omosessuale.
Guardi la chiesa cattolica e lei può pensare che l’unione omosessuale non sia sullo stesso piano di quella eterosessuale dal punto di vista spirituale. Ma lo stato italiano non può considerare differenze spirituali, quindi può benissimo equiparare ai fini civili le due unioni.
rispondevo a Luis.
@Francesco S.
Ma io penso che le due unioni non stanno sullo stesso piano solo da un punto di vista spirituale, ma anche civile e sociale. Lo stato deve garantire una speciale tutela a quelle in grado di produrre, accogliere, educare e formare la nuova vita.
“Lo stato deve garantire una speciale tutela a quelle in grado di produrre, accogliere, educare e formare la nuova vita.”
Sbagliato. Il diritto al matrimonio non si basa sulla capacita’ riprocreativa, altrimenti bisognerebbe impedire alle coppie sterili (per malattia, eta’ ecc.) di sposarsi. E nessuno si e’ mai sognato mai di farlo.
In realta’ tutti gli argomenti come questo sono palesemente fallaci, e non esiste nessun motivo razionale per impedire di estendere il diritto al matrimonio agli omosessuali.
Finche’ non verra’ prodotto un argomento valido, si tratta di pura e semplice discriminazione.
Le coppie gay come quelle sterili possono accogliere anche prole non biologicamente propria e occuparsene. Lo stato riconosce tranquillamente coppie sterili senza figli, non c’è alcun motivo scientifico per non riconoscere gli stessi diritti alle coppie omosessuali, quindi il punto non è la possibilità riproduttiva. Se il problema è avere 2 figure di sesso opposto come genitori, non ci sono evidenze scientifiche che il sesso dei genitori possa influire sul normale sviluppo della prole. Se dovessero emergere evidenze scientifiche in tal senso sono pronto a rivalutare la mia posizione sull’affidamento di bambini a coppie omosessuali, ma gli studi attuali sono di altro avviso. In natura non esistono diritti, il diritto è un’invenzione umana ergo l’estensione di diritti non si basa su considerazioni di ordine naturalistico, ma di ordine logico.
Visto che il matrimonio dal punto di vista civile è un contratto tra 2 persone che decidono di stare insieme in base a un vincolo affettivo e in base a tale contratto stabiliscono degli obblighi reciproci, il sesso delle 2 persone è irrilevante ai fini civili. Tale contratto permette eventualmente di adottare prole e inserirla nel proprio stato di famiglia, evidenze scientifiche dimostrano la non significatività del sesso.
Ergo differenze possono essere assunte solo dal punto di vista spirituale. Nessun cattolico è e sarà obbligato a riconoscere il valore spirituale di unioni dello stesso sesso, allo Stato Italiano interessa solo il valore civile.
@Luis
Allora, se hai il coraggio di assumerti la responsabilità del tuo punto di vista, dovresti affermare che le coppie sposate che non hanno figli, per scelta o impossibilità, dovrebbero divorziare.
@Luis
Il matrimonio non è naturale, è una sovrastruttura che in natura non esiste.
La chiesa è stata in passato anche contraria al matrimonio civile e ai matrimoni interreligiosi, così come a tante altre cose, oggi fa la sua battaglia oscurantista sui matrimoni gay. Il bello è che è a favore anche la maggioranza dei fedeli cattolici, certo non gli osservanti.
Certo che uno che dice di non discriminare i gay e poi riesce a collegare i matrimoni gay, o le semplici unioni civili dei gay, alla pedofilia ………Chissà cosa avrebbe detto se li avesse voluti avversare …….
Luis
La natura umana si fonda sugli affetti, non su un contratto rigidamente imposto. Una famiglia gay rimane coesa quanto una etero finché ci sono gli affetti, non è che un matrimonio indissolubile magicamente faccia andare d’amore e d’accordo due persone che si detestano. Anzi, una convivenza forzata può essere devastante per la formazione e l’equilibrio dei figli. La natura inclina, non impone: la chiesa impone, sbagliando.
Ma qui la Chiesa non c’entra nulla. Piuttosto parlerei di diritto del nascituro ad avere un padre ed una madre.
Se la chiesa non centra nulla, chi è che quotidianamente rompe i maroni su questo punto?
Le persone che ancora pensano sia giusto rispettare i diritti dei bambini.
@Luis
I diritti dei bambini sono di essere cresciuti amorevolmente e sani. Cosa ti fa pensare che due omosessuali non possano farlo?
Il fatto che non sono complementari, cioè non possiedono la completezza dell’unione della figura maschile con quella femminile. Ricchezza indispensabile che non può essere negata a priori a nessun bambino.
@Luis
Se fosse come dici tu, dal momento che due omosessuali “non possiedono la completezza dell’unione della figura maschile con quella femminile”, tutti i figli cresciuti da coppie omo, senza nessuna eccezione, dovrebbero inequivocabilmente riflettere questa presunta mancanza in qualche aspetto della loro vita o del loro sviluppo. Puoi dimostrare che questo accade?
@Luis
Sei forte, sai. Ti ho chiesto, giusto più su, cosa si dovrebbe fare con i genitori single. O quelli sono complementari? A cosa?
Invece si apriranno presto le porte per le benedizioni pasquali nelle case
ho scritto questa lettera http://forum.roma.corriere.it/una_citta_mille_domande/08-03-2015/ogni-pasqua-2629126.html al corriere della sera cronaca di roma e si è sviluppato un minimo di dibattito. potete scrivere anche voi? non occorre registrazione per scrivere a questa rubrica. grazie
Fatto.
visto e grazie. i commenti sono molti adesso e si possono legegre qui addirittura alcuni già in ultimi messaggi http://forum.roma.corriere.it/una_citta_mille_domande/
Lasci un biglietto sulla sua porta dove dice che non è interessata.
ma perchè? sarebbe l’onere della prova. io sono una brava cittadina italiana e romana e desidero, anzi esigo, il rispetto
Così è sicura che la sua porta non verrà “benedetta”, se vive in un condominio, qualcuno aprirà al prete e spesso se non trovano nessuno in casa benedicono la porta, è inevitabile, l’ho visto non fare solo in presenza di “cortesi” avvisi.
A me viene un gran ridere, dell’acqua resta acqua anche se un prete l’ha benedetta, come del resto non cambia la sostanza della porta. Ma capisco la questione di principio visto che si tratta di un “servizio” non richiesto.
Ma che avete capito. L’acqua benedetta mica è normale acqua, quella è ossido di idrogeno! 😀 😀
Francesco S.
Lei ha ragione, anche il battesimo è acqua. Ma i simboli contano secondo me, sia per chi li riceve che, soprattutto, per chi li impartisce. Una cosa che non si deve fare non si deve fare. L’indifferenza perpetra l’abuso. Poi comunque credo che bisogna rispetatre anche chi crede in altro
Francesco S.
Lei ha ragione, anche il battesimo è acqua. Ma i simboli contano secondo me, sia per chi li riceve che, soprattutto, per chi li impartisce. Una cosa che non si deve fare non si deve fare. L’indifferenza perpetra l’abuso. Poi comunque credo che bisogna rispetatre anche chi crede in altro
Ho letto la rubrica e i post sulle benedizioni pasquali a domicilio. Non mi è piaciuto il passaggio dall’invadenza denunciata da alcuni lettori, alla violenza evocata dal giornalista. A parte questo, l’argomento può essere approfondito come costume tipicamente italico, o tipico di paesi a monopolio cattolico.
Così ho curiosato un po’ sulla storia di queste benedizioni, e da quanto riporta Famiglia Cristiana, l’uso risale a dopo il concilio di Trento, 1563, per preservare la comunità “da influenze ereticali”.
Secondo quanto scrive un professore dell’uni di Padova, Fiorenzo Rossi, a partire dal 1613 fu obbligo per i parroci tenere i registri parrocchiali, con nascite, matrimoni e morti, e in più il cosiddetto “Stato delle Anime”, dove il prete, passando casa per casa appunto per la benedizione, faceva a ogni fedele il “tagliando” dei sacramenti CCC (cresima confessione comunione): in alcuni casi la benedizione seguiva la pasqua, e ogni fedele poteva così esibire il “viglietto”, ossia una specie di ricevuta di avvenuta comunione pasquale (da Vescovi, clero e e cura pastorale: studi sulla diocesi di Parma alla fine dell’Ottocento).
Sembra quindi che la benedizione pasquale non fosse altro che il contorno al piatto principale, ossia il controllo della pratica religiosa.
Perchè lei non trova invadente chi impone la sua preenza senza essere richiesto?
Certo! Dicevo del passaggio DA invadenza A violenza: cioè di come il giornalista, a partire dall’invadenza (o fastidio o disturbo) riferiti dai lettori, sia passato a (fare) utilizzare il termine violenza, in particolare qui:
“Penso che non sia giusto parlare indiscriminatamente della supposta VIOLENZA psicologica da parte dei parroci per benedizioni non richeiste se non esistono fatti, persone, circostanze. Altrimenti rimaniamo nell’ambito delle leggende urbane.”
qui:
“ai lettori giudicare se un parroco accompagnato da un portiere e indirizzato alle case che chiedono la sua visita sia una VIOLENZA. Il passo successivo è la censura religiosa.”
e qui:
“Se un testimone di Geova la domenica suona al mio campanello per parlarmi, non vivo quel gesto come una VIOLENZA. Libero io di farlo entrare in casa o di rifiutare la visita. E quando vedo la splendida Menorah esposta a piazza Barberini per Channunkah vivo quel simbolo come una ricchezza, come una proposta culturale, e certo non come una VIOLENZA.”
A tutti coloro che non vogliono la benedizione pasquale,
seguite il consiglio di Luigi Tosti, nel suo blog 🙂 🙂 🙂
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Anche quest’anno si avvicina la pasqua e, con essa, le torve di sciamani cattolici che si apprestano ad importunare i cittadini italiani -senza che nessuno glielo abbia mai richiesto- col “sortilegio” stregonesco della “benedizione” delle “case”. Ho cercato di contrastare questa ridicola ed illecita “consuetudine” in tutti i modi, invitando lo sciamano di turno dapprima a non presentarsi più a casa mia e poi -tanto per essere più incisivi- a non rompermi più i coglioni con i suoi ridicoli sortilegi: tutto è risultato però vano.
Ho pertanto deciso, da quest’anno, di passare al contrattacco con queste mosse, che consiglio vivamente a chi non desidera essere più importunato da questi petulanti stregoni neri.
1°) In primo luogo farò accomodare in casa lo sciamano di turno e, dopo avergli porto un bidone di tintura per pareti -che dichiararerò già rigorosamente “benedetto” da un suo collega stregone- nonché una pennellessa marca “Cinghiale”, lo “pregherò” di “benedirmi” la casa in un modo ben più consistente e duraturo della striminzita spruzzatina d’acqua del suo misero aspersorio: e cioè ritinteggiandomi le pareti di casa con la “tintura benedetta”.
2) Consegnerò poi allo sciamano cattolico un “preavviso” col quale gli comunicherò che, per ricambiare la “cortese benedizione” della mia casa, farò imminente visita alla sua Chiesa per “maledirla” col sacro rito satanico dell’aspersione dello zolfo.
Chissà se capirà.
Luigi Tosti
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🙂 🙂 🙂
Eh, se ai preti gli levi queste cazzate, gli hai levato il lavoro. Dopo come campano?
All’ estero, non esiste questo costume della benedizione pasquale ( forse in paesi come la Spagna o Portogallo ?? ) . Di solito i preti in Francia o in Germania vengono chiamati nelle case quando c’ è uno che sta in fine di vita . Tanti anni fa, aprendo la porta del mio ufficio in ditta ( ero nuovo in Italia …) mi sono trovato il prete di fronte e ho avuto un colpo : ho urlato dalla paura, pensando che era stato chiamato perchè qualcuno stava morrendo …
Gérard,
ho trovato questo, che sembra spiegare il motivo per cui l’uso della benedizione non è presente in Francia:
“Nel 1614 si compie un ulteriore passaggio con la formalizzazione da parte del Rituale Romanum dell’obbligo per i parroci di registrare i decessi della propria parrocchia e gli «status animarum», gli stati delle anime. Dunque dall’inizio del XVII secolo è possibile trovare nelle parrocchie di tutti quegli Stati che seguivano le disposizioni della chiesa di Roma quattro differenti tipi di registri: i tre relativi a nascite, matrimoni e decessi e gli status animarum. Questo ultimo tipo di registro è per noi di grande interesse poiché in esso, in coincidenza con le festività pasquali, il parroco procedeva alla compilazione di una lista di tutti i suoi parrocchiani (presenti e assenti) specificando per ciascuno di essi quali sacramenti avesse ottenuto.(…)
Il fatto è che molti paesi europei non dispongono di status animarum. Più in particolare non dispongono di status animarum quei paesi in cui per primi si fece sentire la tendenza alla storia sociale e alla conoscenza della storia delle popolazioni del passato. In Francia e in Inghilterra gli status animarum, per ragioni differenti sono praticamente assenti. (…) La chiesa francese, entrò, invece, in urto con quella parte delle disposizioni del rituale romanum che prevedevano la tenuta degli status animarum. La questione che provocò la rottura fu una questione di diritto canonico: la possibilità cioè per due sposi di potersi sposare anche senza l’autorizzazione dei genitori. Lo stato francese in marcia verso l’assolutismo vide in ciò un pericolo e si rifiutò, costringendo i propri vescovi a lasciare il concilio, di accettare tali disposizioni. Avvenne così che insieme alle disposizioni nuziali venissero rigettate anche quelle che prevedevano l’istituzione degli status animarum, e che in due grandi paesi europei (ma non furono gli unici) non si diffuse la tenuta degli status animarum.”
Luis rientra nella categoria di persone che la pensamo in questo modo: “tutto ciò che non ti uccide non ti discrimina”.
è necessario secondo me stigmatizzare che l’italiano medio non vede le unioni gay come un progresso di civiltà ma anzi il contrario.
io che vivo in una città di sinistra (Livorno) ascolto in continuazione persono che si ritengono progressiste inveire contro i gay, poichè come al solito i pregiudizi sono duri a morire.
non so come la pensa la maggioranza degli sloveni in merito al mondo omosex, tuttavia prima di avere una legge che regolarizzi le unioni gay è necessara una presa di coscienza popolare in questo momento lontanissima dalla mentalità della maggioranza degli italiani.
2000 anni di dominio ecclesiastico lasceranno scorie nelle coscienze di questo popolo difficilissime da superare quindi dubito assai che una legge simile possa essere anche solo pensata dai nostri politici, che del resto non riescono nemmeno a regolarizzare le coppie di fatto eterosessuali.
siamo il medioevo dell’Europa, intanto è necessario avere questa consapevolezza.
L’amico Luis ha detto una cosa che sintetizza bene il motivo del contendere (come peraltro hanno già rilevato altri): la chiesa richiama l’attenzione sulla pericolosità del considerare l’omosessualità come “fatto normale”. Direi che ci siamo, direi che è proprio questo il nocciolo della questione. Perchè la piena accettazione dell’omosessualità è proprio il nostro obiettivo. Noi vogliamo che gli omosessuali cessino di essere DI FATTO cittadini di serie B ed oggetto di scherno e discriminazione (sono secoli e secoli che le subiscono, mi pare che basti!), e, questi scopi non potranno essere raggiunti se l’omosessualità non diventerà un fatto normale, ordinario, socialmente indifferente. Per questo siamo favorevoli alle unioni civili (se non si vuole adoperare il termine “matrimonio” adoperiamone un altro) e alla legge sull’omofobia.
Per quanto riguarda le adozioni gay io sarei propenso ad un approccio più graduale, ossia, far passare PRIMA le unioni civili e la legge sull’omofobia, aspettare che questi provvedimenti, diventino “fatti normali” per il sentire comune e, poi, proporre le adozioni gay (se i bocconi sono più, il pasto vien digerito meglio). Ma questa è una mia idea.
E’ una battaglia epocale questa, noi lo sappiamo e la chiesa di Roma, pure.
Saluti. GdL
“Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi”.
(G. Verga)
Ma Giovanni, riconoscere che l’omosessualità non è una condizione “normale” dell’uomo, non significa automaticamente discriminare le persone omosessuali. Per sposarsi e fondare un’unione in grado di ospitare una prole occorre essere eterosessuali, ossia avere quelle qualità che la natura stessa presuppone. Negare una condizione particolare, per la quale occorre avere dei requisiti oggettivi, a chi tali requisiti non li possiede, non può essere una discriminazione.
Ma Giovanni, riconoscere che l’omosessualità non è una condizione “normale” dell’uomo, non significa automaticamente discriminare le persone omosessuali. Per sposarsi e fondare un’unione in grado di ospitare una prole occorre essere eterosessuali, ossia avere quelle qualità che la natura stessa presuppone. Negare una condizione particolare, per la quale occorre avere dei requisiti oggettivi, a chi tali requisiti non li possiede, non può essere una discriminazione.
@ Luis
Ha un’incidenza di circa il 5% sulla popolazione generale, quindi, come fa notare Pozzo non è normale in senso statistico, il che non vuol dire che sia patologica. Se vogliamo far riferimento agli altri animali, esiste in natura. Quel che sicuramente non esiste in natura invece è l’astensione volontaria dagli atti sessuali, tipica di coloro che vorrebbero considerare innaturale o anormale l’omosessualità.
Non esiste una pubblicazione di terapia cognitivo-comportamentale (terapia psicologica empiricamente validata) che tratti l’omosessualità come problema da sottoporre a trattamento. L’OMS ha riconosciuto che non è una malattia.
Altro sono le variegate opinioni dei seguaci di altrettanto variegate e inette divinità, mai empiricamente validate, direi per loro fortuna.
sopra
espressione ambigua: intendo la rinuncia permanente ad atti sessuali.
Ma Giovanni, riconoscere che l’omosessualità non è una condizione “normale” dell’uomo, non significa automaticamente discriminare le persone omosessuali. Per sposarsi e fondare un’unione in grado di ospitare una prole occorre essere eterosessuali, ossia avere quelle qualità che la natura stessa presuppone. Negare una condizione particolare, per la quale occorre avere dei requisiti oggettivi, a chi tali requisiti non li possiede, non può essere una discriminazione.
Un saluto.
Scusate la trina replica, non l’ho fatto apposta.
@ Luis
ma vedi Luis, se coloro che NON considerano l’omosessualità un fatto normale, fossero tutti persone civili che non discriminano (se non “garbatamente”) e non scherniscono, la cosa si potrebbe anche sopportare (anche se a fatica), ma il fatto è che, la maggior parte di coloro i quali non considerano l’omosessualità un fatto normale, sono quelli che il grande Petrolini, nel suo “Nerone”, chiamava “l’ignobile plebaglia”.
E, purtroppo, l’ignobile plebaglia, SI che discrimina e schernisce!
Tale plebaglia, poi, vede rafforzarsi la discriminazione da lei operata, se la chiesa e parte delle classi colte (fra cui persino qualche psicologo), asseriscono che i gay non sono persone “normali”; infatti i componenti della marmaglia possono, rozzamente, concludere: “se lo dicono LORO, che ne sanno più di noi, vuol dire che abbiamo ragione a disprezzare i froci!”.
Non dico che la CCAR dovrebbe accettare l’omosessualità (so che è biblicamente impossibile o quasi), ma potrebbe limitarsi a dire che è un peccato e fermarsi lì.
Più difficili da giustificare sono gli uomini di cultura, “laici”, che non considerano l’omosessualità un fatto normale. Anzi, non sono proprio giustificabili.
Da ultimo, ribadisco che non è possibile NON ricollegare l’avversione nei confronti dei gay, a secoli di cristianesimo e cattolicesimo.
Saluti. GdL
“Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese”.
(B. Spinoza)
Luis
“Ma Giovanni, riconoscere che l’omosessualità non è una condizione “normale” dell’uomo, non significa automaticamente discriminare le persone omosessuali.”
Scusa Luis, ma che l’omosessualità non sia una condizione normale dell’uomo lo pensi tu, è una petizione di principio…
Psicologia, medicina, biologia, etologia dicono il contrario con prove a sostegno.
Cerca su youtube “Against nature?” documentario della BBC mai andato in onda in Italia, che mostra i comportamenti omosessuali di tantissime specie animali.
Giovanni da Livorno
In realtà a Vangeli e Bibbia si può far dire tante cose diverse.
E’ la chiesa cattolica, assieme ad alcune confessioni protestanti che si oppone alle nozze gay, ma altre confessioni protestanti, basandosi sugli stessi testi, giungono a conclusioni differenti.
La stessa maggioranza dei fedeli cattolici è a favore delle unioni civili dei gay.
Quando tra vari decenni la chiesa cattolica accetterà le unioni o nozze dei gay, come ha dovuto fare con il matrimonio civile e quelli interreligiosi e tante altre cose a cui si è opposta, allora teologi e gerarchie cattoliche giustificheranno “biblicamente” le loro nuove posizioni sostenendo che in realtà le posizioni precedenti (senza ovviamente sconfessarle) erano frutto dei tempi o che erano stati indotti in errore dai tempi o da altri.
Il concetto di normalità è un concetto pericoloso e non stabile nel tempo: anche le persone sterili, i portati di handicap, o le persone che scelgono deliberatamente di non aver figli, le coppie di fatto o i single che crescono o adottano bambini (non in Italia) non sono “normali”, eppure non ci sono impedimenti per negare loro di costruire una famiglia.
Ho appena letto che la Corte Costituzionale tedesca ha deliberato a più riprese che le unioni civili dei gay non hanno alcun effetto sui matrimoni “normali” e sulla famiglia “normale”, cioè negando validità a tutte le paturnie pretestuose degli oppositori alle unioni dei gay. In effetti da sposato “normale” con due figli non riesco veramente a capire quale effetto avrebbe sulla famiglia “normale” il fatto che due gay si sposino. Ho letto che in Germania il 40% delle unioni civili è tra donne, donne che quindi possono figliare facendo cadere la motivazione contro le unioni gay perchè non possono procreare.
@Giovanni
concordo con te che sono assolutamente da condannare, ed io lo faccio per primo, tutti coloro, “l’ignobile plebaglia”, che si permette di schernire le persone per le loro preferenze sessuali. E’ gente stupida a cui non bisogna dare udienza.
La Chiesa e i cristiani, invece, difendono la società naturale fondata sul matrimonio, così come recita la nostra stessa Costituzione. Nessuna unione omosessuale può esserle equiparata.
@Gianluca
Ho detto che l’omosessualità non è una condizione normale dell’uomo, non che non esistano animali che abbiano comportamenti omosessuali. Quest’ultimi esistono eccome, ma non hanno nulla a che vedere con l’omosessualità umana. Questi animali si comportano in tal modo per vari motivi, perlopiù sono espedienti dettati dall’evoluzione, non agiscono come fanno gli uomini.
@RobertoV
La Bibbia è una e la Chiesa cattolica non ne ha mai modificato il senso e l’interpretazione. E questo da oltre 2000 anni. Se qualche confessione protestante agisce diversamente sono affar loro, ma ricorda che la Scrittura è stata prodotta dalla Chiesa cattolica, l’unica che possiede una successione apostolica ininterrotta.
Un saluto.
Luis
In 2000 anni è cambiata molto l’interpretazione della bibbia da parte della chiesa cattolica, lo dimostrano molti dogmi che non hanno corrispondenza nei testi, la stessa concezione della persona. Non ci prendiamo in giro.
@ Luis
In cosa sarebbero diversi i comportamenti omosessuali tra animali rispetto a quelli umani?
Meglio, in cosa consiste la differenza dell’omosessualità umana? Che è un peccato secondo le variegate opinioni dei seguaci di variegate divinità?
@ Luis
La Scrittura non è stata prodotta dalla Chiesa cattolica. La chiesa cattolica interpreta la scrittura a suo modo, inserendo tra i criteri di valutazione il criterio autoreferenziale della successione apostolica ininterrotta. Altri cristiani non hanno questo criterio e la interpretano con i loro. Tutti insieme mettono in evidenza l’inettitudine della divinità che si presume abbia ispirato le suddette novelle.
@Stefano
Dici che la Scrittura non è stata prodotta dalla Chiesa cattolica. E allora da chi? Dai Protestanti? Dai Testimoni di Geova? Da chi? Ma tu sai come è nata la Scrittura? Chi è che ha scritto quei vangeli e chi l’ha riconosciuta come Parola di Dio? Qual è la Chiesa che ininterrottamente ha una successione apostolica da quei tempi ad oggi se non quella cattolica? Perché dici che questo sia un criterio autoreferenziale? Non è per caso vero? I vangeli nascono da una tradizione orale prodotta, raccolta e conservata dalla Chiesa direttamente collegata con il deposito di fede apostolico, quello di Pietro e Paolo. E qual è la Chiesa che possiede questa tradizione diretta, se non la Chiesa cattolica? Ti sei mai chiesto perché il vangelo detto di Tommaso o quello detto dello pseudo Matteo non sono Parola di Dio, mentre lo sono solo i canonici quattro? Perché lo ha deciso l’uso che ne facevano le primissime comunità cristiane fondate da Pietro e Paolo, cioé quella Chiesa che deriva direttamente dagli apostoli, quella che oggi è conosciuta come la Chiesa di Roma, la Chiesa Cattolica.
@Stefano
Gli atti omosessuali in natura sono molto differenti dall’omosessualità umana. I comportamenti omosessuali animali sono espedienti evoluzionistici per la sopravvivenza della specie, come nel caso, ad esempio, del bonobo che con tali cure parentali rende coeso il branco. Nessun animale preferirebbe per sempre un partner dello stesso sesso, facendo con lui coppia fissa, come avviene nell’uomo.
@FrancescoS
Ho paura che ti stia sbagliando, quello che dici non è vero. I dogmi non introducono niente di nuovo nella dottrina e tutti, dico proprio tutti, hanno la loro base scritturale.
@Luis
Ma guarda che la monogamia non è un fatto naturale, è un fatto culturale. Noi siamo geneticamente (e quindi naturalmente) predisposti alla promiscuità, come ci insegna anche l’osservazione dei nostri cugini primati, ma per questioni culturali e sociali formiamo delle famiglie in cui teoricamente i coniugi dovrebbero essere fedeli ma in realtà quasi sempre hanno pulsioni sessuali verso individui esterni, che a volte riescono a sopprimere e a volte no (il nome scientifico sarebbe “corna” 😉 ). Tant’è che ci sono culture che ammettono o hanno ammesso la poligamia, con buona pace del cristiano principio secondo cui il matrimonio è solo tra un uomo e una donna.
@ Roberto V
lo so che molti cristiani più avveduti (tipo i valdesi) hanno superato la condanna biblica dell’omosessualità. Però io, da un punto di vista scritturale (anche rimanendo solo in ambito NEOtestamentario) la vedo un po’ dura……………bisogna forzarlo parecchio il testo……… sopratutto certi passi paolini………ma, poi, io non sono un biblista e non insisto.
@ Luis
il fatto è che la condanna, da parte della chiesa, dell’omosessualità (condanna che, in passato, non era limitata solo al peccato, ma colpiva anche le persone), ha posto, per secoli, i presupposti per la generalizzata ostilità nei confronti dei gay. E se non li ha posti (come qualcuno afferma) li ha ENORMEMENTE RAFFORZATI, il che è, pressapoco, lo stesso.
Un insegnamento protrattosi per quasi 2000 anni e, per tale ragione, interiorizzato dalle masse, ha fatto sì che ancora oggi “l’ignobile plebaglia” aggredisca verbalmente e, talvolta, fisicamente i gay.
Che voi cattolici condanniate tali aggressioni, ci fa tanto piacere, ma esse sono una conseguenza OGGETTIVA di un cristianesimo MALE insegnato e per troppo tempo.
E poi, Luis, come si fa a dire che proprio la “successione apostolica” sia l’elemento discriminante che permette di distinguere l’interpretazione autentica dalle altre?
E poi, ammesso e NON concesso che lo sia, fino a che epoca risale la successione conosciuta di un qualsiasi vescovo della CCAR (dato che, più indietro dell’età rinascimentale, i documenti sono assai scarsi)?
Saluti. GdL
“La violenza non è altro che la più flagrante manifestazione del potere”.
(H. Arendt)
Non preoccuparti Luis, è di altre “trine” che voi cattolici vi dovreste scusare.
Evidentemente non è così, molti dogmi hanno provocato scissioni, Immacolata concezione, Filioque, Infallibilità papale proprio sul punto dell’interpretazione del testo.
Quanto alla dottrina sulla persona basta osservare cosa pensava san Tommaso d’Aquino sul feto. Nel tempo l’interpretazione delle scritture è cambiata (in peggio o in meglio), hanno accettato (almeno ufficialmente) l’eliocentrismo, l’evoluzione, che la donna non debba starsene zitta e buona e sottomessa nonostante ciò che diceva Paolo. Come vedi l’hanno cambiata l’interpretazione, anche se non lo ammetterà mai, come ha detto Roberto.
@ Luis
Il vecchio testamento no davvero, tanto per cominciare
Perché tu lo sai? Toh, abbiamo uno scoop!
La cosiddetta chiesa cattolica è quella che a forza di botte ha fatto passare la sua interpretazione di quattro libri anonimi, quelli che ha scelto come buoni. I primi scritti, quelli di Paolo, non si possono certo definire come provenienti da una fantomatica chiesa cattolica e Paolo si è autonominato apostolo sulla base di una caduta da cavallo. Gli altri cristiani, i protestanti, non è che si siano distaccati perché volevano essere considerati “originali” ma perché si ritenevano originali, più “veri”, più di quelli che tenevano in gran conto la cosiddetta e presunta successione apostolica. Tra l’altro è molto probabile che il passo in cui si affida a Pietro un presunto primato sia un’interpolazione, fatta ad arte, a delusione avvenuta (la venuta se ne era andata e la dissonanza cognitiva richiedeva una soluzione). Insomma Luis, ogni scarrafone (la successione apostolica) è bello a mamma sua. Comunque, successione importante o meno, resta l’ennesima prova di inettitudine dell’onnipotente apprendista stregone. Quindi non venire a sbandierare distintivi che contano meno della raccolta punti dal benzinaio.
I bonobo (come altri primati) non ci pensano neanche a rapporti stabili. Non confondiamo l’istituzione di un nucleo cui si vogliono ascrivere diritti e doveri dai comportamenti sessuali, che niente hanno a che vedere con istituti sociali. Quindi, rispetto alla “naturalità”, sempre che si voglia prendere a criterio un costrutto altamente ambiguo e controverso, il comportamento omosessuale è identico tra uomini e animali. L’istituzione è altra cosa.
@Luis
Ho come l’impressione che tu interpreti male l’articolo:
Mi sembra che tu intenda il termine società come l’insieme di tutti gli individui, quando invece si riferisce all’unione fra individui.
Ora, considerando che il concetto di famiglia si è evoluto, ignori volutamente il secondo comma dell’articolo? Ah, sai cosa è una riforma, si?
Luis
La propaganda e l’agiografia della chiesa cattolica non sono storia, ma semplice legittimazione ex-post di una corrente cristiana che si è imposta alle altre sul piano politico ed economico perchè più intollerante, aggressiva, più spregiudicata nell’uso e nell’intrallazzare col potere e nell’accumulare ricchezza e si vede bene che sono i discendenti di questa visione.
Se avessero vinto altre correnti cristiane, se gli imperatori romani avessero deciso di privilegiare altre correnti cristiane oggi la chiesa cattolica sarebbe ricordata come una delle tante chiese cristiane eretiche (perchè gli eretici sono semplicemente i perdenti nello scontro così definiti dai vincitori) e personaggi come Sant’Agostino con le loro interpretazioni sarebbero finiti nell’oblio e considerati dei pensatori eretici come i loro avversari perdenti.
Non c’è niente nel cristianesimo che indica una supremazia di Roma e dei papi che è avvenuta per semplici accidenti della storia, non c’è mai stata l’unità dei cristiani nei primi secoli. Poi si sono costruiti la loro legittimazione ex-post come hanno fatto tutti i casati nobiliari europei.
La prima chiesa di stato è stata la chiesa apostolica armena, non cattolica, anche lei guarda caso con la successione apostolica visto che è stata fondata (a quanto dicono) da due apostoli.
Il modo di pensare della chiesa cattolica è stato costruito e modificato nei secoli, basta vedere le varie controversie interpretative. E’ bello vedere che c’erano correnti cristiane primitive, ovviamente risultate perdenti, che pensavano che se uno accumulava ricchezza e potere è perchè stava rubando o i suoi avi avevano rubato: quanto ha rubato la chiesa cattolica alla storia del cristianesimo?
@Luis
Il fatto che l’Uomo assegni significati a destra e a manca non implica che questi significati siano validi.
“Gli atti omosessuali in natura sono molto differenti dall’omosessualità umana. I comportamenti omosessuali animali sono espedienti evoluzionistici per la sopravvivenza della specie, come nel caso, ad esempio, del bonobo che con tali cure parentali rende coeso il branco. Nessun animale preferirebbe per sempre un partner dello stesso sesso, facendo con lui coppia fissa, come avviene nell’uomo.”
Ennesima affermazione tanto perentoria quanto arbitraria e soprattutto falsa.
Un solo esempio fra i tantissimi: due pinguini maschi del parco di Wingham non solo fanno coppia fissa dal 2012 pur vivendo tra altri maschi e femmine, ma hanno anche adottato e covato un uovo che era stato abbandonato, facendolo schiudere. Esattamente come potrebbe fare una coppia omosessuale umana che adotti un figlio altrui.
Al di la’ del fatto che, se anche per ipotesi l’omosessualita’ fosse un tratto esclusivamente umano, niente la farebbe diventare contro natura. Ci sono infiniti esempi di attivita’ che sono proprie solo dell’uomo e nessuno si sognerebbe di considerarle tali. Nessun animale comprende la matematica. I matematici sono contro natura ?
Non c’e’ niente da fare, anche davanti all’evidenza piu’evidente e alla ragione piu’ chiara il fatto che l’omosessualita’ sia “naturale” e ” normale” non puo’ essere accettato da chi, a priori, considera indiscutibile una verita’ religiosa.
E lo dico da etero.
mi riallaccio a quanto detto da Stefano di Livorno.
Anche io abito a Perugia, città di sinistra che vuole apparire tollerante ma poi è permeata di omofobia servile e clericale.
Sono Giorgio Cillo omosessuale delegato per l’Umbria dell’Associazione che raccoglie i manager e gli imprenditori gay, e in passato sono stato in Croazia e nella vicina Slovenia per degli incontri con le associazioni gay locali, e a livello di opinione pubblica ho trovato parecchie aperture anzi più di quanto immagginassi visto che la Croazia godeva di stato clericale a tratti “parafascista”.
Noi italiani siamo sempre gli ultimi ma non dobbiamo arrenderci.
Ricordo quando iniziai a lavorare qui alla IPI di Perugia e sulle porte dei bagni apparvero scritte “Giorgio Cillo Ricchione” “Giorgio Cillo Frocio”, ma anziché ripiegare su me stesso (ero già comunque attivo nel movimento LGBT) sfruttai la situazione e tramite il sindacato promossi un dibattito tra i lavoratori della IPI proprio sull’omofobia. Una battaglia vinta, tanto che la IPI di Perugia venne premiata come azienda Gay Friendly dalla nostra associazione.
Aspttiamo che anche l’Italia si allinei ai paesi più avanzati, e finalmente anche io (come tanti altri) potrò cooronare il mio sogno d’amore sposando il mio uomo e crescere dei figli assieme.
Giorgio Cillo Attivista Omosessuale Perugia
Potrà sembrarvi strano, ma qualcuno ha preso del mio e lo ha postato qui con le mie credenziali. Non so perché l’abbia fatto.
@ Luis
che vuoi, abbiamo tutti ammiratori e detrattori, e, non possiamo liberarcene.
Saluti. GdL
Ciao Giovanni,
hai ragione e lo accetto, solo non capisco la ratio di tale operazione. Se uno condivide il mio pensiero, tanto meglio, ma perché riproporlo con il mio nome?
@Luis
Coincidenza o no, non è che la linea di pensiero sia tanto diversa, penso. Ma vediamo come evolve questo omonimo, prima di aggiungere altro.
Luis,
ha preso del tuo, non si sa fio a che punto: il paragrafo che è stato postato qui ieri dallo pseudo-Luis, da “La Chiesa richiama…” a “perfino, la pedofilia?”, appare preciso identico a un tuo post nel tuo blog del giugno 2012.
Lo stesso paragrafo però appare in un articolo senza firma del 2007, dal titolo “DICO: ma la Chiesa ne può parlare?”. Magari l’autore misterioso si è vendicato del fatto che tu ti sia appropriato del suo pezzo, a meno che questo non fossi tu.
E’ vera l’ultima ipotesi che hai fatto. Sono l’autore anche dell’articolo “DICO: ma la Chiesa ne può parlare?” che comparve nel sito, ora in disuso, “ilmondochevogliamo.com”.
Quindi resta il mistero…
sarà un’ammiratrice…
@Luis
Coincidenza o no (non posso sapere se è andato in mod per aver postato con una mail diversa), mi azzarderei a dire che la linea di pensiero non cambia. Vedremo come evolverà il tuo omonimo. Però, per sapere che l’ha fatto, stai qui h24?
Diamine, doppio commento.
A me triplo!
No, non hai capito. Quelle parole sono mie, ma sono state postate qui, col mio nome, senza che io ne sapessi qualcosa. Non so perché.
Luis
“No, non hai capito. Quelle parole sono mie, ma sono state postate qui, col mio nome, senza che io ne sapessi qualcosa. Non so perché.”
C’è un’altra spiegazione: probabilmente stai scrivendo da un pc connesso in una rete aziendale nel quale entri con username e password propri. Evidentemente un tuo collega di lavoro (che tu sia nel pubblico o nel privato) commenta nel sito UAAR e nel commentare al posto di uscirgli già di default il suo nickname e la mail con la quale scrive qui è uscito il tuo nick e la tua mail e lui non se ne è neanche accorto, postando a tuo nome.
Lo dico perchè stava succedendo anche a me, solo che io me ne sono accorto in tempo, mi sono segnato nome e mail e sono riuscito a risalire al collega che mi ha confermato che a lui era accaduto il contrario, gli erano usciti i miei nick e mail.
Può darsi, ma ha preso del mio, parola per parola, non ha postato un suo commento.
@Luis
scrive: “E’ stato dimostrato che il mancinismo dipende da una particolare specializzazione dell’emisfero sinistro del cervello piuttosto del destro. Quindi si tratta di un fenomeno del tutto naturale. ”
Appunto! Dimostrato non da voi, tanto per precisare! E tanto per finire, come ti è stato fatto notare, veniva considerata dai vostri ambienti clericali una cosa peccaminosa! Fuori natura, opera del diavolo o come ti pare. Quindi vi siete rimangiati alla bell’è meglio quanto sostenevate e questo è accaduto ed accade con una infinità di altre cose!
Ne deriva una cosa: è possibile che nonostante abbiate sempre dovuto rimangiarvi le vostre argomentazioni ogni volta che esce fuori un nuovo problema voi continuate ad applicare gli stessi metodi sbagliati? Domanda: Che credibilità pensate di avere?
Patetici…..
@Sandra
Per default due persone dello stesso sesso possona amarsi e fare tutto il sesso che vogliono, ma non possono fare una/un figlia/o. Inutile colorire cio’ che e’ bianco o nero. E negare che sia che siano necessari sempre una mamma e un papa’ per la nascita di una nuova vita, non solo e’ contro natura, e’ contro l’intelligenza umana. La societa’ continua ad ingannare gli omosessuali dicendo loro che sono “uguali” agli eterosessuali quando non e’ vero, se non per altro, almeno per il motivo che ho scritto qualche riga piu’ in alto. Poi questa sara’ discriminazione o “omofobia”, ma non credo potrei essere accusato di razzismo se scrivessi che un nero ha la pelle scura.
@gmd85
Il matrimonio non significa coppia che si riproduce e basta, significa coppia che si impegna a stare insieme per la vita, condividendo diritti e doveri. Il mantenimento dei figli rientra tra i doveri, no tra i diritti. Spesso chi si oppone al matrimonio gay mette tra i primi argomenti il problema adozione, cosi’ come chi avversa il divorzio dice che poi i figli soffrono a causa della separazione. Il problema centrale pero’ e’, secondo me, la felicita’ della persona: la Chiesa sostiene che la piena realizzazione dell’essere umano e’ in una vita di reciproca donazione di se’ in una relazione stabile di coppia, possibilmente con l’aggiunta di figli. Se, sempre la Chiesa, avversa l’omosessaulita’ e’ perche’ la ritiene un male per le persone la praticano, non perche’ ritiene queste persone malvage. Poi si sbagliera’ come dite voi, ma sara’ pur libera di dire cio’ in cui crede? [Le consacrazioni particolari (sacerdoti e religiosi) sono un discorso a parte che non credo interessi in questa discusione.]
@ Pier
Nessuno si sogna di dire che gli omosessuali siamo uguali agli eterosessuali anche per il semplicissimo motivo che la diversa attrazione sessuale ha, appunto, una denominazione diversa. Nessuno ha dubbi sul fatto che per fare un bambino, almeno con i metodi tradizionali, ci voglia un uomo e una donna. Siete voi che dite che l’unione tra omosessuali è male per essi, senza alcun giustificato motivo se non il volere della vostra divinità. Questi sono i fatti e siccome di voleri di divinità ce ne sono per ogni irrazionalità, dire che due omosessuali non possano avere uguali diritti di due eterosessuali equivale a dire, dopo aver notato che uno ha la pelle nera, che è per quello meno intelligente di un viso pallido. Riguardo la felicità lasciamo che siano le persone a decidere, visto che così fanno anche coloro che rinunciano ad avere rapporti sessuali. Guarda caso su quelli non avete da ridire….
Quindi, si, se dalle differenze di orientamento sessuale fare discendere differenze di trattamento sociale siete omofobi. Ora che possiate esserlo nel vostro club e con i vostri riti superstiziosi passi, che vogliate che le vostre discriminazioni avviano validità in uno stato laico no.
Sopra: fate discendere
Sopra: abbiano
Uff…😝
Vorrei sapere quali sono i metodi non tradizionali con i quali si puo’ fare un bambino senza uno spermatozoo e un ovulo. Non mi risulta che qualcuno sia riuscito a riprodurre in laboratorio quella roba senza un uomo o una donna. Per quello mi sa che ti servirebbe una delle tante divinita’ irrazionali in cui tanta povera gente stupida crede.
@Stefano
Quando lo stato italiano riconscera’ il diritto al matrimonio LGBTQ, mi piacerebbe fondare il movimento ZSSVT (Zitelle, Scapoloni, Sfigati di Vario Tipo) e chiedere che sia garantito anche a noi tale diritto, e pertanto ci venga assegnato un partner, di nostra scelta, dalla ASL locale. Io potrei prendere parte di tale movimento in quanto appartenente ad entrambe le ultime due categorie.
Pier,
sono due gameti diversi a essere necessari per una nuova vita. Una coppia lesbica può sempre facilmente avere un figlio tramite una relazione “extraconiugale”, non diversamente del resto da una buona percentuale di figli cresciuti dal padre non biologico: il che porta a concludere che per essere bravi genitori non serve, e non basta, esseri i possessori di quelle due gonadi che hanno generato i figli.
Sandra, qui mi permetto di correggerti: non esiste “nuova vita”. Esiste una cellula uovo, già vivente, che viene fecondata oppure no. E in ogni caso, la vita continua, con la sola differenza del patrimonio genetico che, o viene modificato, oppure no.
Come diceva Redi al nostro Darwin Day, “la vita non è nuova: esiste da miliardi di anni”.
@Sandra
Generalmente i due gameti necessari non vanno in giro per strada e si incontrano per caso e salltano dentro una provetta perche’ poi, sempre per caso passi di li’ un prestigioso scienziato che li possa impiantare nell’utero di una qualche donna, anch’essa, che passa sempre per caso.
La donna lesbica del suo esempio, che ha avuto il figlio al di fuori del matrimonio, avra’ avuto bisogno di un uomo che le “prestasse” il suo gamete. E di certo il suddetto figlio non ha nessun legame con la compagna della signora lesbica. Che poi il figlio che cresce nella coppia si affezioni anche alla compagna della madre dipende dal fatto che l’essere umano e’ fatto per amare e ama chi gli sta vicino. Le farei notare che molti figli adottivi, seppur riconoscono e amano come propri genitori le persone che li hanno cresciuti, sentono il desiderio di conoscere i genitori biologici. Evidentemente il legame “di sangue” come si diceva una volta, a qualcosa serve.
Rimango stupito vedendo la tanto amata razionalita’ che si indigna quando qualcuno si permette di criticare il diritto di una donna ad abortire, mentre rimane perfettamente indifferente quando qualcun altro pensa di utilizzare il corpo di una donna come forno “sforna figli” degli altri. In fondo cosa sarai mai portare un “feto” (nessuno osi chiamarlo bambino) in grembo per nove mesi, solo essere strumenti della vita che continua.
Giorgio,
giusta correzione, avrei dovuto mettere tra virgolette la citazione dal post di Pier.
Pier,
la donna che abortisce e la donna che è madre surrogata hanno un dettaglio in comune: la scelta. L’aborto e la gravidanza sono e devono essere libere scelte personali.
Da sempre una discreta percentuale di figli cresce con quello che credono sia e invece non è il loro padre biologico, e non lo sapranno mai, né loro né il padre (da cui il vecchio adagio sulla madre certa): il genitore è chi cresce e ama un figlio, non il proprietario del gamete all’origine. Poi sai, ormai la genetica sta progredendo, il gamete potrebbe diventare il vettore di materiale genetico non originario. Credo abbiano già cambiato i mitocondri di un ovulo per evitare una malattia.
E penso che se un genitore adottivo ama davvero il proprio figlio è disposto a fargli conoscere i genitori biologici, soprattutto se l’adozione avviene quando un bambino è più grandicello e vuole sapere qualcosa sui primi mesi o anni della sua vita: è una curiosità legittima, un vuoto nei ricordi che i genitori adottivi non sono in grado di colmare.
“In fondo cosa sarai mai portare un “feto” (nessuno osi chiamarlo bambino) in grembo per nove mesi, solo essere strumenti della vita che continua.”
Puoi parlare tranquillamente di bambino, nessun turbamento. Le madri surrogate offrono un servizio: chi non è d’accordo non lo fa, semplice.
Cosa ne pensi dell’uscita del vescovo irlandese Doran citato più sotto da Roberto, che a una domanda sull’aborto in seguito a violenza, ha detto che è sbagliato distruggere una vita per vendicarsi dello stupratore?
” E negare che sia che siano necessari sempre una mamma e un papa’ per la nascita di una nuova vita, non solo e’ contro natura, e’ contro l’intelligenza umana.”
Pier, stai offendendo due miliardi di cristiani che credono che il loro messia sia nato da una donna vergine, senza necessità di un uomo e per virtù dello spirito santo, cristianofobo! 🙂
Caro Frank essendo lo Spirito Santo facente parte della famiglia reale, la Santissima Trinita’, i due miliardi di Cristiani sanno bene che a Lui e’ concesso di fare un po’ come gli pare, quindi non se la prenderanno troppo, spero.
@Pier
Come si riteneva un male scrivere con la mano sinistra. Può benissimo farsi un bastimento di c.azzi suoi, visto che considerarsi detentori della verità non rende tali automaticamente.
Ognuno è libero di dire fesserie. Ma alla lunga risulta ridicolo. Tranne per chi pende dalle sue labbra, ovvio.
@Pier
Dimenticavo:
La Chiesa, la Chiesa, la Chiesa. vada davvero tra la gente la chiesa e si scrolli la polvere di dosso. Questo parlare di felicità e di realizzazione, quali base ha, a parte le solite convinzioni apodittiche?
Tutto questo blaterare di figli e di mamma e papà, ma quando vi chiedono delle coppie sposate ma sterili, e dei genitori single, svicolate subito.
Mettendo da parte i figli (momentaneamente) quale sarebbe la motivazione per impedire alle persone dello stesso sesso di sposarsi?
@gmd85
La Chiesa che conosco io in mezzo alla gente, soprattutto quella che soffre, ci sta tutti i giorni. Quelle che tu chiami basi apodittiche, per la Chiesa sono in realta’ esperienza diretta. Dicevano gia’ i primi apostoli: Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Se parla di felicita’ perche’ e’ la cosa che il cuore dell’uomo desidera piu’ intensamente e la Chiesa, cosi’ come il suo fondatore, ha a cuore il cuore dell’uomo, non la sua logica razionalita’.
Io ti dico cosa penso: una societa’ che riconosce l’orientamento omosessuale, transessuale queer e tutto quello che ci vuoi mettere dentro, come naturali varianti della sessualita’ umana, a negare il matrimonio, magari inventado PACS, DICO e quanto di piu’ la fantasia possa suggerire, ci fa solo la figura dell’ipocrita. Per chi abbraccia le posizioni della Chiesa il matrimonio omossessuale, invece, non ha nessuna ragione di esistere, figli a prescindere, dunque perche’ doverlo riconoscere? Si lotta contro il suo riconoscimento proprio per sottolineare la profonda differenza che passa tra una coppia omosessuale e una eterosessuale. Spero di aver risposto.
“La Chiesa che conosco io in mezzo alla gente, soprattutto quella che soffre, ci sta tutti i giorni.”
Tipo don Mercedes? In effetti era proprio in mezzo a gente che soffriva, magari anche per colpa sua. Proprio peccato che il Vaticano abbia respinto la richiesta della procura, chissà cosa sarebbe potuto emergere…
La società dice anche che uomo e donna sono uguali rispetto ai diritti (e doveri), ma nessuno si sogna di dire che sono uguali sul piano fisico. La diversità fisica non è impedimento verso i diritti.
Lo stesso all’interno della coppia moderna non c’è la rigida divisione di ruoli e compiti dei tradizionalisti e della chiesa visto che mansioni considerate femminili o maschili dai tradizionalisti possono essere svolte indifferentemente da uomo o donna.
Inoltre il creare una famiglia non è assolutamente legato alla capacità di fare figli da parte della coppia: i figli possono essere adottati, ottenuti per inseminazione artificiale, derivare da matrimoni precedenti. La parte principale del lavoro è il crescerli non il generarli. E’ la chiesa che si interessa tanto al problema della generazione come se fosse il più importante nella vita di una coppia con figli, disinteressandosi del resto: si è visto coi vari scandali pedofilia quanto alla chiesa importasse della vita dei ragazzi ……
Proprio oggi un vescovo irlandese nominato pochi mesi fa dal papa ha paragonato l’omosessualità all’essere down, cioè una grave malattia e quindi sostiene che non si possono sposare: in Irlanda ci sarà un referendum sulle nozze per i gay: la maggioranza degli irlandesi sembrerebbe a favore, ovviamente la chiesa cattolica è contro.
Giusto, il vescovo Kevin Doran. Il quale non si e’ limitato a dire tale offensiva idiozia, ma, quando gli e’ stato fatto notare che in Irlanda ci sono gia’ genitori gay, ha risposto senza scomporsi: “Ma loro non sono genitori”.
Dopodiche’ si e’ resoconto (o forse qualcuno gli ha fatto notare) di aver esagerato, e ha chiesto scusa per quest’ultima battuta.
I cattolici sensibili non provano vergogna quando i loro superiori hanno simili uscite?
Quello che trovo completamente assurdo, e francamente avvilente, nelle affermazioni clericali (omofobe, ma anche non) è che degli esperti di soprannaturale vengano a dire a noi che cosa è naturale e che cosa non lo è.
Sentire preti e filoclericali disquisire sulla natura dell’omosessualità è come sentire una lezione di Meccanica Quantistica tenuta da un rabdomante.
Purtroppo è una cosa diffusa, in modo particolare in Italia. Ho visto gente con nessuna conoscenza scientifica contestare scoperte o verità scientifiche basandosi semplicemente sulla propria opinione, perchè a loro non piaceva. Vedi Luis sopra.
D’altronde quante volte sono stati interpellati preti e vescovi su scoperte scientifiche?
E quante volte li sentiamo parlare di famiglia come se ne fossero degli esperti con uscite veramente sconcertanti? Sanno che per molte persone quello che conta non è la competenza, ma il principio di autorità!