Caso Englaro: il parlamento verso il conflitto di attribuzione

Acque agitate nei due poli sul caso Englaro, con spaccature trasversali. La mozione di maggioranza con cui si solleva il conflitto d’attribuzione tra i poteri dello Stato, presentata all’assemblea del Senato da Carlo Vizzini, ha infatti allargato i propri consensi all’UDC e ai teodem del PD, ma deve fare i conti con il dissenso interno di repubblicani, liberali ed ex socialisti. Il voto al Senato è comunque slittato di qualche giorno per consentire ai parlamentari di votare la manovra finanziaria:… Leggi tutto »

L’assicurazione dell’ospedale risarcisce la ‘vedova’ lesbica

La settimana scorsa era stato reso noto il caso di un ‘vedovo’ gay francese, che per la morte a Venezia del proprio compagno (a cui era unito da un PACS) aveva ricevuto un risarcimento. E’ stato ora reso noto un nuovo caso, che questa volta riguarda solo cittadine italiane, impossibilitate dunque a unirsi legalmente. La ‘vedova’ lesbica di una donna morta per un errore medico è stata infatti risarcita, in quanto “prossima congiunta”, dalla compagnia d’assicurazione del nosocomio per i… Leggi tutto »

GB, riconosciuto a ragazza sikh il diritto di indossare un braccialetto religioso

La studentessa Sarika Watkins-Singh, di religione sikh, ha vinto la battaglia legale che l’ha opposta alla sua scuola. L’istituto, i cui regolamenti vietano di indossare gioielleria, aveva chiesto alla ragazza di non portare su di sé il ‘kara’, il braccialetto d’acciaio in uso tra i fedeli sikh. La studentessa, dopo essere stata sospesa, ha avviato un’iniziativa legale che si è conclusa con la vittoria di fronte alla Corte suprema. Secondo i giudici, la decisione delle autorità scolastica violava le leggi… Leggi tutto »

Verona, corsi civili per fidanzati

A Verona, nel corso del 2007, si sono avuti 3.289 tra divorzi e separazioni, che riguardano equamente i matrimoni civili e quelli religiosi. Secondo i cattolici, i “corsi per fidanzati” prima del matrimonio servono per contrastare il fenomeno. C’è da osservare che i “corsi” sono obbligatori per coloro che intendono celebrare le nozze con il rito religioso cattolico, ma il fenomeno si verifica egualmente. I preti fanno delle affermazioni senza andare alla verifica, altrimenti potrebbero accorgersi che le insofferenze tra… Leggi tutto »

Diritti umani, il comitato ONU bacchetta Irlanda e Regno Unito

Il comitato sui diritti umani delle Nazioni Unite ha mosso dei rilievi a Irlanda e Regno Unito in merito alla loro politica religiosa. L’Irlanda è stata invitata a rendere più laico il proprio sistema educativo, poiché la scuola primaria è in larga parte gestita da istituzioni cattoliche. Inoltre, il parlamento è stato sollecitato “a prendere misure per aiutare le donne a evitare gravidanze non volute, in modo che non debbano ricorrere a pratiche abortive illegali o malsicure”: l’interruzione volontaria di… Leggi tutto »

Birmingham, il Comune vieta l’accesso ai siti atei

I dipendenti del Comune di Birmingham possono accedere a tutti i siti, salvo quelli a contenuto ateo, satanico, paranormale, criminale e di devianza sessuale. L’ha reso noto la National Secular Society, che denuncia l’atteggiamento discriminatorio posto in essere dall’amministrazione comunale nei confronti dei non credenti: i siti delle comunità religiose, infatti, sono liberamente consultabili. L’associazione ha preannunciato un’iniziativa legale ai sensi delle Employment Equality (Religion or Belief) Regulations 2003, che vietano espressamente discriminazioni sui luoghi di lavoro basate sulla credenza… Leggi tutto »

Negato affido condiviso a padre omofobo

Una sentenza del Tribunale dei minori di Catanzaro, resa nota in questi giorni, ha negato l’affido condiviso del figlio al padre. Il Tribunale ha infatti ritenuto l’uomo inidoneo perché pervaso da atteggiamenti densi di pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali. Arcigay, nel rendere nota la vicenda, ha definito il caso “una ennesima supplenza della dottrina giurisprudenziale italiana rispetto alla politica che in questo paese è colpevolmente assente”.

Assegni sociali, a rischio anche per frati e suore

La modifica introdotta dal parlamento, con la quale gli assegni sociali verranno riservati solo a coloro che siano in grado di dimostrare di aver “soggiornato legalmente e lavorato legalmente con un reddito almeno pari all’importo dell’assegno sociale, in via continuativa, per almeno dieci anni nel territorio nazionale”, colpisce anche frati e suore. Queste figure religiose, infatti, non sono sostenute economicamente con il gettito dell’Otto per mille, e di norma non hanno pertanto alcun reddito da dichiarare.