L’ateismo felice e vincente

Era il sette gennaio, e Repubblica pubblicava un’intervista di Anais Ginori a Michel Houellebecq sul suo ultimo libro, Sottomissione, in uscita proprio quel giorno. Un giorno ormai famoso, in cui il mondo è stato scosso dal massacro al Charlie Hebdo: il cui numero in edicola prendeva a sua volta in giro lo scrittore francese. Ironicamente raffigurato come una vecchia veggente un po’ suonata, perché nel suo romanzo profetizza l’avvento di un presidente musulmano e la conseguente islamizzazione della Francia. Nell’intervista Houellebecq parlava senza freni di “suicidio dell’Occidente” e dell’ateismo “perdente perché troppo triste”. Dalla parte delle tesi di Houellebecq, scriveva Ginori, ci sono Emmanuel Carrère e Alain Finkielkraut. Ma c’è un po’ anche Michel Onfray, intervistato a sua volta dal Corriere della Sera: “L’Europa è un continente morto, oggi in mano ai mercati. Domani forse all’islam”. (altro…)

Non solo 194: le obiezioni alla contraccezione e all’UE

Non va proprio giù ai medici cattolici la decisione della Commissione Europea di accogliere le raccomandazioni dell’Ema, l’agenzia del farmaco continentale, in merito alla trasformazione della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo in farmaco da banco. È chiaro che in tal caso la loro azione di contrasto alla contraccezione d’emergenza, mediante dichiarazione di obiezione di coscienza e rifiuto di prescrivere il farmaco, non potrebbe più essere attuata, e infatti a fare la voce grossa sono adesso i farmacisti cattolici che, attraverso il loro rappresentante Pietro Uroda, fanno sapere di aver già avviato una causa legale e di essere pronti a ricorrere all’obiezione di coscienza. A questo punto cos’altro manca, forse che gli autisti cattolici non facciano salire sul bus chi sta andando in farmacia? (altro…)

Compagni (del profeta) che sbagliano

L’attentato a Charlie Hebdo, ha detto bene Michel Onfray, è il “nostro 11 settembre“. Ha colpito un piccolo giornale laico e libertario, dichiaratamente ateo, scomodo e provocatorio, noto per satira verso tutto e tutti. Anche verso la religione, anche sfidando l’islam e rappresentando il profeta Maometto. Cosa vietata dalla dottrina e inaccettabile per un gruppo di estremisti, che ha deciso di massacrare i giornalisti. Dopo anni di denunce per blasfemia, minacce, insulti e accuse di razzismo, vandalismo, la redazione data alle fiamme.

Un episodio che ha scosso profondamente le nostre coscienze. Milioni di persone sono scese in piazza in Francia con lo slogan “Je suis Charlie”. Charlie Hebdo, nonostante il colpo subito, è ancora vivo: uscito in tutto il mondo con una tiratura eccezionale (anche in Italia, grazie a Il Fatto Quotidiano) con un editoriale del nuovo direttore Gérard Biard che è un inno alla laicità. Pure una copertina firmata Luz con Maometto in lacrime: certo più leggera e accomodante di altre ma che sfida sempre il dogma, rispecchia la commozione generale e guarda oltre il rancore. Persino questa è ritenuta offensiva dal mondo islamico: è stata prontamente censurata e ci sono state manifestazioni di protesta. Il gran muftì di Al Azhar ha persino parlato di atto razzista che fomenta odio. (altro…)

La clericalata della settimana, 3: Roberto Maroni

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni (altro…)

Insegnamento di religione: la miglior scelta è quella di non avvalersi

La migliore scelta educativa per i bambini? Non sottoporli all’insegnamento della religione cattolica (Irc), che per legge è «impartita in conformità della dottrina della Chiesa» da insegnanti però scelti a insindacabile giudizio dei vescovo.

È questa l’opinione dell’Uaar in merito al messaggio a studenti e genitori che la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha rivolto loro lo scorso 9 gennaio — alla vigilia dell’apertura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016 (dal 15 gennaio al 15 febbraio) — per incoraggiarli ad «avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica». (altro…)

L’attentato al Charlie Hebdo? Tutta colpa degli atei…

L’assalto al Charlie Hebdo ha trasmesso al mondo un messaggio chiarissimo: due fanatici, inneggiando al proprio dio e al proprio profeta, hanno trucidato la redazione di un giornale dichiaratamente ateo.

Un messaggio, nella sua tragicità, molto forte. Tantissimi essere umani, in qualunque parte del pianeta, hanno percepito il pericolo rappresentato dall’estremismo religioso. Nel suo piccolo, anche l’Uaar sta ricevendo in questi giorni molte iscrizioni, talvolta con l’esplicito invito a impegnarsi ancora di più contro l’oscurantismo. I fatti di Parigi come il terremoto di Lisbona del 1755, che mandò in frantumi la convinzione di vivere nel “migliore dei mondi possibili” e che aprì la strada alla diffusione dell’Illuminismo. Un evento incomprensibile può fare da potente detonatore della ragione. Troppo potente, forse. (altro…)

Torino: l’interesse del minore prevale sui principi dogmatici

La recente sentenza della Corte d’Appello di Torino sul caso del bambino con due mamme ha sollevato, come da copione, un nugolo di polemiche. Il che è perfino assurdo considerato che la Corte ha ribadito, citando anche la Convenzione dei diritti del fanciullo e il regolamento dell’UE, un concetto dettato semplicemente dal laico buon senso, e cioè che l’interesse di un minore è superiore ad altri interessi. Del resto in un processo civile o amministrativo ci sono sempre degli interessi contrapposti, e il compito del magistrato è proprio quello di stabilire, leggi e bilancino alla mano, quali interessi e quali diritti pesano maggiormente e devono quindi prevalere sugli altri. (altro…)