Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”. La clericalata della settimana è del consiglio regionale della… Leggi tutto »
Lussemburgo, meno religione più Stato
Sgravare lo Stato dagli oneri per il mantenimento dei culti, se non del tutto almeno in parte, è possibile. Basta solo avere la volontà di farlo. Il piccolo Granducato del Lussemburgo questa volontà l’ha avuta e perseguita, arrivando a concludere di recente una nuova convenzione con le principali confessioni religiose presenti nel territorio che riduce drasticamente i privilegi loro concessi, e non solo quelli di carattere economico.
Va comunque premesso che la situazione in Lussemburgo è molto diversa da quella italiana. L’Italia non ha solo sottoscritto un Concordato con la Chiesa cattolica ma l’ha anche inserito nella sua carta costituzionale, ed è chiaro che questo complica notevolmente le cose a tutto vantaggio della confessione dominante. Nella Costituzione lussemburghese non esiste invece nessun riferimento specifico non solo al cattolicesimo, cosa pressoché impossibile visto che le chiese riformate hanno una forte influenza, ma nemmeno al cristianesimo. (altro…)
La clericalata della settimana, 5: la giunta regionale lombarda
Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della giunta regionale lombarda (centrodestra) (altro…)
Il cattolico della discordia al vertice delle istituzioni italiane
La candidatura di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica da parte del principale partito di governo è stato un vero scossone politico. Solo pochi giorni prima Alfano e altri avevano auspicato la candidatura di un cattolico, ma il nome di Mattarella ha messo in subbuglio paradossalmente proprio l’area cattolica del Parlamento, con lacerazioni profonde nell’Ncd e in Fi, e riunito le forze più laiche. O meno clericali, dipende dai punti di vista. Alla fine Sergio Mattarella ha ottenuto molti più voti di quelli preventivati, riuscendo quasi a raggiungere quella soglia di due terzi dei grandi elettori che avrebbe permesso la sua elezione già dai primi tre scrutini. (altro…)
Buone novelle laiche
Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
Nel mese dell’attacco al Charlie Hebdo sarebbe stato bello che le istituzioni italiane avessero trasmesso qualche messaggio a favore della libertà di espressione. Invece nulla, a parte la partecipazione del premier Renzi alla grande marcia di Parigi (dove è stato immortalato in imbarazzanti compagnie). Ciò non toglie che anche nel primo mese del 2015 le buone notizie non siano state poche.
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L’Arabia e l’orgoglio laico
L’Arabia Saudita è l’unico stato al mondo in cui, nel nome ufficiale, compare il cognome della famiglia regnante. È una monarchia assoluta in cui il sovrano è anche primo ministro, e in cui diversi ministri fanno parte della dinastia saudita. Il re, “custode delle due sante moschee”, detiene anche la massima carica religiosa del paese, nella cui bandiera è presente un motto che rivendica la fede in Allah e la devozione a Maometto. Lo stato arabo si basa sulla dottrina wahhabita, un’interpretazione particolarmente retriva e integralista dell’islam, che diffonde nel mondo a suon di petrodollari. Le donne non possono guidare. Però hanno ottenuto da poco di poter votare alle elezioni locali. (altro…)
Procedimento disciplinare per il professor Coppoli, reo di aver rimosso i crocifissi
L’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria ha convocato, per il 5 febbraio prossimo [La convocazione è stata rinviata al 13 febbraio. Uaar e Cobas organizzeranno una manifestazione a sostegno del professore.], per il contraddittorio in sua difesa, il professor Franco Coppoli, reo di aver rimosso i crocifissi dalle aule in cui insegna presso l’Istituto Tecnico Industriale e Geometri “Allievi-Da Sangallo” di Terni.
L’Ufficio per i procedimenti disciplinari contesta al professor Coppoli, cui l’Uaar presterà assistenza legale, «il fatto che abbia divelto dalle pareti di quattro aule in cui fa lezione i crocefissi fissati con una vite a pressione e con la colla provocando dei danni alle pareti durante le ore di lezione e che successivamente sempre durante le attività didattiche abbia proceduto personalmente a chiudere i fori». Contestualmente l’Ufficio «evidenzia che i fatti che si contestano, la rimozione del crocefisso dalle aule, sono stati oggetto di precedente procedimento disciplinare a suo carico e che pertanto rappresentano una recidiva». (altro…)
Il comune senso dell’offesa
Ancora fresco lo zibaldoniano sdegno unanime per la strage di Charlie Hebdo e prima della caterva di distinguo, dei se dei ma e dei jenesuispascharlie che seguono tutt’oggi, una notizia ha distratto e per certi versi integrato il dibattito sugli “estremismi” religiosi. Giungeva infatti voce dall’Arabia Saudita di come un importante teologo islamico avesse ritenuto i pupazzi di neve contrari alla legge coranica, perché riproduzioni di sembianze umane. E talmente corali e mondiali ne sono scaturiti critiche e scherno, da indurre lo stesso autore della fatwa a specificare meglio e a concedere come non blasfemi quei pupazzi simili a spaventapasseri, privi cioè di testa o comunque di fisionomia riconoscibile. (altro…)