Gilles Kepel e la laicità nei paesi europei

Repubblica ha pubblicato oggi un editoriale del noto sociologo francese Gilles Kepel. Tema del suo intervento: la politica di Tony Blair nei confronti dell’Islam. Kepel ricorda la “politica del Londonistan” voluta da Blair: accoglienza di islamisti radicali in cambio di mancati attacchi sul territorio del Regno Unito. Questa strategia è oggi fallita: In effetti, per un decennio la Gran Bretagna è stata risparmiata, ma non senza aver pagato un prezzo: quello di lasciare libero corso a un discorso radicale… Una… Leggi tutto »

Secolarizzazione tedesca: due articoli da segnalare

I quotidiani italiani sembrano per il momento sorvolare sulla drammatica crisi numerica che ha colpito le Chiese tedesche. Evidentemente la riverenza nei confronti del papa continua a farla da padrone. Ha fatto eccezione, a onor del vero, un articolo di Mimmo De Cillis pubblicato sul Manifesto: “Una terra che il settimanale Der Spiegel dipinge oggi come attraversata da una «profonda crisi di fede»: un «paese scristianizzato», dove, secondo un recente sondaggio, soltanto i due terzi dei tedeschi dichiarano di credere… Leggi tutto »

Indulgenze: un commento di Luciano Franceschetti

Il Gazzettino ha pubblicato oggi una lettera dell’ex segretario UAAR Luciano Franceschetti. Questo il testo: Per l’imminente Giornata mondiale della gioventù (GMG) a Colonia, il nuovo papa concede l’indulgenza plenaria ai partecipanti, e lo fa sapere urbi et orbi. La cosa fa notizia, ovviamente, come tutto ciò che partorisce la sapiente regìa mediatica del Vaticano. Pertanto, ritorna attuale il quesito: hanno mai saputo i popoli, specialmente quello sovranazionale dei fedeli, che cosa hanno significato le indulgenze, ossia la loro compravendita,… Leggi tutto »

GMG, debutto tiepido

Ancora qualche mese fa gli organizzatori del raduno mondiale dei giovani cattolici a Colonia, dal 16 al 21 agosto, contavano su più di un milione di partecipanti. Ma a giudicare dall’esordio gli eletti saranno meno dei chiamati. Alle «giornate dell’incontro», organizzate da 27 diocesi tedesche dall’11 al 15 agosto per preparare il raduno vero e proprio, hanno partecipato 120 mila giovani da 170 paesi. Numero certo rispettabilissimo, ma all’inizio del 2005 i manager del Weltjugendtag ne aspettavano almeno 250 mila…. Leggi tutto »

Crocifissi: i quotidiani citano anche l’UAAR

Un comunicato stampa dell’UAAR sulle dichiarazioni papali a favore dell’esposizione dei crocifissi, in quanto “simboli di Dio”, è stato ripreso oggi da diversi quotidiani. Segnaliamo tra gli altri il Corriere della Sera, il Messaggero, la Gazzetta del Mezzogiorno, la Gazzetta del Sud, la Provincia, l’Arena. Questo il testo del comunicato stampa: L’intervento del papa, un sincero intervento di un tedesco all’antica, sgombera finalmente il campo da alcuni equivoci: il crocifisso non è un simbolo di laicità, non è un simbolo… Leggi tutto »

Regno Unito, crolla la tesi del ‘credere senza appartenere’

Il Guardian ha pubblicato un interessante articolo di Tim Radford, dal titolo “Study refutes faith in silent majority”. Radford presenta i risultati di un recente studio dell’Università di Manchester, secondo il quale le persone che credono sono oggi in numero minore a quanti aderiscono a una confessione religiosa organizzata, smentendo così la tesi cara a Grace Davie del “believing without belonging” (“credere senza appartenere”). Lo studio si sofferma poi sul ruolo che giocano i genitori nelle scelte religiose dei figli:… Leggi tutto »

Indonesia, strage di Bali: ridotta la pena a Bashir

Il leader religioso Abu Bakar Bashir, condannato a due anni e mezzo di reclusione per il suo coinvolgimento negli attentati di Bali, ha ottenuto oggi uno sconto di pena di 4 mesi e mezzo in occasione di una festa nazionale indonesiana. ”Ha beneficiato di una riduzione di pena di 4 mesi e quindici giorni”, ha dichiarato Dedi Saturdi, direttore del centro penitenziario di Cipinang, dove e’ recluso Bashir. ”Se lo merita perche’ si comporta molto bene. In prigione -ha aggiunto… Leggi tutto »

Yehoshua: Gaza, religiosi contro laici

Come ho già avuto modo di sottolineare nei miei articoli precedenti è sempre più chiaro che a investire le maggiori energie nell’opposizione allo sgombero degli insediamenti della striscia di Gaza siano i religiosi nazionalisti (non gli ultraortodossi, e naturalmente nemmeno i riformisti o gli appartenenti ad altri movimenti religiosi liberali). Costoro possiedono la forza e il tempo da sprecare in manifestazioni. Non solo hanno a disposizione schiere di coloni dalla Giudea e dalla Samaria che vedono nella lotta per Gush… Leggi tutto »