Non nominare l’Io invano

La semiologa Giovanna Cosenza ha pubblicato sul suo sito un intervento critico nei confronti della nostra campagna pubblicitaria. Sin dal titolo si rivolge a noi con una domanda: Uaar: sicuri che “vivere senza D” sia ridursi a un misero “io”? Una risposta le è senz’altro dovuta. A nostro avviso non c’è proprio nulla di misero nell’io. Vivere senza D significa infatti valorizzarne le potenzialità, che sono inevitabilmente limitate quando si dipende da D, e soprattutto dai dogmi imposti dai suoi… Leggi tutto »

La morte ci fa belli

Sui non credenti girano tante leggende metropolitane, diffuse spesso dagli integralisti religiosi. Sono talvolta descritti dai testi sacri e dagli apologeti come amorali, insensibili, gretti, infelici. Nonché terrorizzati dalla morte, come racconta l’aneddotica — spesso apocrifa — che li vorrebbe invocare Dio alla fine della vita. Un libro interessante per sfatare i miti che esaltano i credenti a scapito di atei e agnostici, con molti dati alla mano e ricerche citate, è What You Don’t Know about Religion (but Should)… Leggi tutto »

Quella croce che divide l’Occidente

L’allargamento dell’Unione Europea e l’ingresso dei paesi dell’Est, più ortodossi e cattolici, acuiscono la differenza rispetto alle nazioni occidentali più laiche. E questo si ripercuote sui diritti e sulla tenuta della laicità, come denunciato proprio dalle associazioni umaniste. La religione, che viene promossa come collante e identità comune, diventa invece fonte di divisione. Anche il New York Times affronta la questione e così titola: “Un’Europa più laica, divisa dalla croce“. Lo scorso dicembre era nata una polemica per il conio… Leggi tutto »

Gli apostati brasiliani del dio Pallone

Non c’è più religione, si sente spesso dire. Gli esseri umani sarebbero sempre più distratti da altri interessi, altre “fedi” più materiali. Lo sport, e in particolare il calcio, viene ai primi posti: subito dopo i soldi e il sesso, si direbbe, stando alla propaganda apocalittica di tanta stampa cristiana. Ora però abbiamo anche le prime contestazioni di massa del dio Pallone. E hanno luogo addirittura in Brasile, una sorta di Santa Sede di questa nuova Chiesa. A San Paolo,… Leggi tutto »

Il Liguristan non è solo virtuale

La morte di Giuliano Delnevo, il venticinquenne ligure convertito all’islam ucciso ieri in Siria mentre combatteva tra le fila di un gruppo integralista, ha riaperto le discussioni sull’estremismo musulmano. Tuttavia, è forse la prima volta che un italiano muore combattendo per la jihad, o quantomeno che la notizia è pubblica. Questo aspetto appare preponderante nei commenti, nei quali ci si chiede cosa possa averlo spinto a tanto. Cresciuto in una famiglia cattolica di Genova, Delnevo si era convertito all’islam nel… Leggi tutto »

La nostra campagna “Viviamo bene senza D” anche a Bari e Ancona

Dopo Milano, Bologna e Cagliari la campagna di sensibilizzazione dell’Uaar ‘Viviamo bene senza D‘ arriva anche a Bari e Ancona. A Bari la campagna è stata presentata il 15 giugno e i 6×3 sono stati affissi in 18 postazioni. Anche l’edizione barese di Repubblica ha dedicato una gallerie ai manifesti, come già avvenuto per Bologna. Da segnalare la presenza dei manifesti a Cagliari. I megaposter dell’associazione sono appena arrivati ad Ancona e provincia (Osimo, Senigallia, Jesi, Filottrano). Lo scopo della… Leggi tutto »

Rabbi Sacks, il lord anti-ateo dai modi molto grezzi

Il quotidiano inglese Spectator ha ospitato un veemente articolo del rabbino capo Jonathan Sacks. Un uomo che deve aver recentemente conversato con il cardinal Gianfranco Ravasi. Perché anche lui si lamenta che non c’è più l’ateismo intellettuale ed elitario dei bei vecchi tempi dei Marx e dei Nietzsche, serioso fenomeno di nicchia e di cattedra che non poteva impensierire troppo il clero. Gli intellettuali atei odierni come Dawkins invece non gli piacciono. E nemmeno l’ateismo contemporaneo di massa, a ben… Leggi tutto »

Laicità alla francese e laicità alla Francesco

Sono passati cento giorni dall’insediamento del nuovo papa. La “luna di miele” e la conseguente papolatria non sono certo terminate, anche se pian piano si stanno allontanando dai livelli dei primi giorni, paragonabili a quelli dei fan più accaniti di una popstar. Papa Bergoglio sta cominciando (lentamente) a farsi carico dell’azione di governo della Chiesa universale, quindi anche delle relazioni politiche che una Chiesa interventista come quella cattolica intesse senza sosta. Francesco ha ricevuto in udienza, sabato scorso, la delegazione… Leggi tutto »