Padre Fedele, il francescano accusato di violenza sessuale da suor Tania, non doveva essere rimesso in libertà perché può tornare a colpire. Lo sottolinea la Cassazione che, nelle motivazioni depositate oggi, spiega come nei confronti del frate ci siano «gravi indizi» che denotano «proclività a commettere, senza eccessive remore, atti della stessa specie». La terza sezione penale della Suprema Corte con la sentenza 39366, depositata oggi, spiega le ragioni per le quali – durante l’udienza svoltasi lo scorso 26 ottobre… Leggi tutto »
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