Ha suscitato sdegno e impressione in tutta Europa la denuncia giunta dalla Polonia sull’impossibilità per le rifugiate ucraine di ricorrere all’aborto anche nei casi in cui la gravidanza derivi da uno stupro di guerra avvenuto nel loro paese ad opera dei soldati dell’esercito russo. La denuncia è partita da Oleksandra Matviichuk del Centro per le libertà civili ucraino, che su Twitter ha prima denunciato il fatto che in Polonia, anche se l’attuale legge restrittiva ammette l’aborto in caso di stupro,… Leggi tutto »
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In Polonia, campagna di solidarietà ad un’attivista pro-choice
«Immagina che Anna ti scriva. Si tratta di una donna che sta affrontando una gravidanza non desiderata ed è vittima di violenze da parte del partner. Ti dice che di lui ha paura, di temere per la propria vita e per il futuro del figlio che già ha, di essere costantemente sotto controllo e sorveglianza. Tu la capisci subito, perché ti sei trovata esattamente nella stessa situazione – il vivere con minacce di un partner violento, sperimentando abusi fisici e… Leggi tutto »
La resistenza polacca contro l’attacco al diritto di abortire
La società civile polacca si sta organizzando per resistere al pesante attacco al diritto all’aborto in atto nel paese, dove, in seguito alla pubblicazione della contestatissima sentenza della Corte Costituzionale del 22 ottobre 2020, avvenuta il 27 gennaio di quest’anno, è ora di fatto vietata la pratica dell’interruzione di gravidanza se non nei casi in cui essa sia dovuta a stupro o incesto. In realtà, afferma FederaPL (Federazione per le donne e la pianificazione familiare, un’organizzazione non profit che si… Leggi tutto »
La società polacca rivendica la laicità per garantire i diritti delle donne
Nelle cronache venute alla ribalta in Italia sembra che tutto sia cominciato con la controversa decisione del Tribunale costituzionale polacco del 22 ottobre che, se applicata, vieterebbe l’aborto anche in caso di malformazioni del feto e di stupro. Ma questa è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, in un Paese in cui le forze clericali sono sempre più potenti e pretendono di regolare ogni momento della vita pubblica e privata (si pensi ad esempio al… Leggi tutto »
Noi, Hina e le altre. Stiamo facendo finta?
Passata l’ondata di orrore, spese tante parole che suonano rituali di fronte all’orrenda morte di una giovane che cercava la sua strada nel mondo, perché non riconoscere che la morte di Hina apre questioni difficili da dipanare? Il ministro Amato ha messo i piedi nel piatto dicendo più o meno: il riconoscimento della libertà femminile deve accompagnare il giuramento sulla Costituzione per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Qualcuna di noi ha pensato: ma ai nostri connazionali viene mai fatto un esame… Leggi tutto »