Il suo autore lo definisce, e a ragione, un film “volutamente ambiguo”. Nel suo esplorare un mondo a parte, nascosto, protetto: quello dell’apprendistato dei novizi nel mondo cattolico, la rigida disciplina e le dure regole di comportamento a cui vengono sottoposti gli aspiranti sacerdoti. Ma, proprio per questo, In memoria di me – opera seconda di Saverio Costanzo, dopo l’exploit di Private – è anche una pellicola dalla polemica annuciata. Destinato, inevitabilmente, a suscitare reazioni forti, nel mondo ecclesiastico. Anche… Leggi tutto »
Tag Articolo: Festival-di-Berlino
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