ROMA – Si inizia con l’italiano, si conclude come è tradizione in latino. Auguri in 63 lingue da Papa Benedetto XVI nella benedizione Urbi et Orbi, impartita dalla Loggia delle Benedizioni del Palazzo apostolico, davanti a migliaia di fedeli radunati in piazza San Pietro. Quest’anno spunta un idioma in più, rispetto ai 62 auguri del 2006: è il guaranì, lingua dell’indios dell’Amazzonia. Oltre ai tradizionali auguri in italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese e in tutte le lingue europee, compreso… Leggi tutto »
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Il papa: “L’umanità troppo presa da sè, non ha tempo per Dio”
ROMA – L’umanità è così «occupata con se stessa, ha bisogno di tutto lo spazio e di tutto il tempo in modo così esigente per le proprie cose, che non rimane nulla per l’altro, per il prossimo, per il povero, per Dio». RICHIAMO – È questo l’allarme che Papa Benedetto XVI ha lanciato al mondo intero durante l’omelia pronunciata in occasione della tradizionale messa di Mezzanotte per la solennità del Santo Natale. «È arrivato il momento che l’Angelo aveva preannunciato… Leggi tutto »
Non fu la cometa a guidare i re magi
NEW YORK – I pastori e i Re Magi non furono guidati alla grotta di Betlemme da una cometa ma da un raro allineamento astrologico Sole-Luna-Pianeti, secondo la teoria di un astrofisico americano. Grant Mathews, dell’Università di Notre Dame, in Indiana, ha impiegato due anni di ricerca sulle banche dati della Nasa per arrivare alla conclusione che non fu un evento astronomico spettacolare come una supernova, né una pioggia di meteoriti particolarmente brillante ad annunciare dal cielo la nascita di… Leggi tutto »
Arcivescovo di Canterbury: i re magi? Una bufala
LONDRA – Gesù Cristo non sarebbe affatto nato in dicembre. Nessuna stella avrebbe tremolato in cima alla capanna dove la Vergine Maria diede alla luce il messia. Niente neve a incorniciare il lieto evento, ma sopratutto, niente Re Magi che recavano ossequi e doni. Insomma, il mito della natività, così come lo conosciamo, non è altro che una leggenda. Parola di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury. A demolire l’iconografia del Natale, dunque, non è l’ultimo storico ‘scomodo’ travolto da un… Leggi tutto »
Papa: Gesù, rifiutato dall’ateismo scientista o ridotto a maestro di saggezza
Dal rifiuto all’indifferenza, dall’ateismo scientista alla raffigurazione di Gesù “postmodernizzato”: solo un “maestro di saggezza” o così “idealizzato” da sembrare il personaggio di una favola. Sono alcune delle forme del “rifiuto di Dio” della nostra epoca, forse più subdole e pericolose che in passato, che si contrappongono all’accoglienza di Gesù, alla quale chiama proprio il Natale, delle quali ha parlato oggi Benedetto XVI alle oltre 8milapersone presenti alla prima udienza generale del 2007. […] Rifacendosi al Vangelo di Giovanni, il… Leggi tutto »
Il boia non fa festa: quattro condannati
Il commento più sprezzante è quello di Yoshihisa Komori, l’intellettuale neocon più noto in Giappone: «Non capisco perché i cristiani pretendano che il giorno di Natale tutto il mondo si fermi. Non è così: In Giappone il giorno di Natale si lavora, si va a scuola, la Borsa è aperta: si può anche impiccare». Come ragionamento, non fa una grinza. E così in Giappone il giorno di Natale, in tre diversi carceri, sono stati impiccati – nell’usuale segretezza – quattro… Leggi tutto »
La presunta povertà di Gesù. Un canto di Natale
“Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo”; così, un canto di Natale. Stranamente (o forse no?), la Chiesa ha sempre lasciato credere ai fedeli che Gesù sia nato e vissuto in estrema povertà. Luca, che non era uno dei dodici apostoli, racconta che Maria “avvolse il neonato in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto all’albergo”. Matteo invece, che fu apostolo di Gesù,… Leggi tutto »
L’ipocrisia all’ombra del presepe
Il Natale, quest’anno, è vissuto nelle case degli italiani allo stesso modo che negli ultimi anni, o decenni. La sera della vigilia ci si riunisce di solito in casa dei genitori, che per un giorno almeno e per questo continua a definirsi la casa paterna. Nella stanza da pranzo, o nel soggiorno, si accendono le luci sull’albero, più di rado – ove ci sono anziani che perpetuano per sé o per i nipoti la tradizione – qualcuno ha allestito il… Leggi tutto »