Erano attese le solite polemiche che ogni nuovo libro di Martin Amis innesca. Ma questa volta l’autore, certo sollecitato dall’editore, ha spento il fuoco sul nascere, eliminando dal romanzo House of Meetings (ed. Jonathan Cape), due feroci racconti sull’Irak e sull’islamismo che nella penna del più disincantato scrittore britannico sapevano di provocazione. I due racconti, una riflessione sui meccanismi mentali del terrorismo islamico e una divagazione satirica sulla personalità di un dittatore mediorientale in cui si riconosce Saddam Hussein, erano… Leggi tutto »
Tag Articolo: New-Yorker
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