Papa Bergoglio difende obiezione di coscienza: “diritto umano in strutture e dei funzionari”

Papa Bergoglio, sull’aereo di ritorno dall’America dove è stato accolto come una star, ha sostenuto con decisione che l’obiezione di coscienza è “un diritto umano” e che deve essere garantita in “ogni struttura giudiziaria” e anche a “funzionari di governo“. Questa la risposta, dal pesante impatto politico, a una domanda dei giornalisti in merito al caso delle Piccole sorelle dei poveri, ordine di suore in lotta contro la copertura della contraccezione per i dipendenti prevista dall’Obamacare. Una risposta che caldeggia l’ingerenza clericale nelle strutture pubbliche (altro…)

La clericalata della settimana, 39: il Comune di Forlì

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Comune di Forlì (altro…)

IHEU alle Nazioni Unite: “I diritti umani poggiano sulla laicità”

Durante il suo primo discorso al Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, 30ª sessione, Elizabeth O’Casey, capo delegazione dell’Unione internazionale etico-umanistica (IHEU) — di cui l’Uaar fa parte, ha illustrato al Consiglio l’importanza della democrazia laica per la protezione e la promozione dei diritti umani. La questione della laicità non era mai stata affrontata presso il Consiglio su Diritti Umani, e la O’Casey ha cercato di favorire una migliore comprensione del concetto, dimostrando che si tratta di un termine chiave nell’ambito dei diritti umani.

Di seguito il testo completo (altro…)

Un confronto tra credenti e no sulla violenza in nome di Dio

Nei giorni scorsi si sono svolti a Treviso due importanti convegni. Il primo, organizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi, verteva sul ruolo dei leader religiosi nella prevenzione della violenza. Il secondo, a cura del comitato interministeriale per i diritti umani, aveva come titolo Libertà di coscienza, di pensiero e di religione: quali limiti al progresso sociale, economico e culturale? C’eravamo anche noi. È stata l’occasione per presentare a un parterre internazionale i disastri italiani, che tutti ben conoscete. Ma non solo, ovviamente. (altro…)

Io mi esprimo, tu mi offendi, egli sta in campana

Non c’è dubbio che l’offesa personale, intendendo con tale definizione un’azione che produce un danno, non può essere tutelata nell’ambito della libertà di espressione, nessuno si sognerebbe mai di sostenere il contrario. Anzi, proprio l’offesa personale è quel punto dove l’espressione delle idee di ogni individuo trova il suo limite, cessa di essere un diritto e dunque non può più essere invocata come libertà. Il problema quindi, quando si parla di libertà di espressione, non è tanto quello di definire il diritto in sé, quanto quello di definire il suo limite. Di individuare cosa rappresenta offesa intollerabile e, soprattutto, cosa è personale. (altro…)

La clericalata della settimana, 38: Lavinia Mennuni

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è di Lavinia Mennuni (FDI), consigliere comunale romana, (altro…)

Libertà di espressione: un traguardo da raggiungere, l’Uaar al Convegno della Farnesina

«Sono passati tre secoli dalla nascita dell’illuminismo, ma la libertà di espressione non è ancora una conquista definitiva. Anzi. Metà delle nazioni non possono essere definite democratiche. La libertà di religione è ancora meno diffusa, quella di espressione è addirittura in regresso. Soprattutto, le libertà di cui parliamo non sono ancora considerate un valore condiviso. Inoltre spesso l’espressione della fede si trasforma nella repressione della libertà di espressione altrui. È giusto trovare normale l’offesa agli atei, e intollerabile quella ai credenti? È tempo di cominciare a lavorare su questo aspetto. Impariamo a vivere insieme. Accettiamo di vivere in una società plurale con individui che la pensano diversamente. La repressione delle idee diverse è la premessa logica e temporale della soppressione del diverso. Difendiamo la libertà di espressione. È la base di tutte le altre libertà di cui disponiamo. Senza di essa, la democrazia non esiste». (altro…)