La clericalata della settimana, 8: la Lombardia

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è ancora una volta della Regione Lombardia (altro…)

Nuovo numero de L’Ateo: “Viva Mendel!”

È in di­stri­bu­zio­ne il primo numero dell’anno del­la ri­vi­sta L’Ateo, il bi­me­stra­le dell’Uaar. I soci pos­so­no leg­ger­lo da subito sul sito nell’area riservata.

Il numero è intitolato Viva Mendel! e pre­sen­ta con­tri­bu­ti di D’Alpa, Turchetto, Abbondandolo, Minelli, Omodeo, Carcano, Nappi e Reitano, Mognato e Giacometti, Bigliardi, Marullo, Rota, Trevisan, Lauletta, Almossawi. (altro…)

Europarlamentari sulla libertà di religione: “difendere i diritti dei non credenti”

A cura dell’Uaar la traduzione dell’articolo dell’Iheu, relativo all’appello rivolto dall’europarlamentare socialista olandese Dennis de Jong a Federica Mogherini, in qualità di Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vice-presidente della Commissione Europea. Scritta per conto del nuovo Intergroup on Freedom of Religion or Belief and Religious Tolerance — gruppo formato da parlamentari di diversi ispirazione politica, religiosa, esistenziale e attivo per la tutela delle minoranze religiose e non — la lettera chiede all’Ue di attivarsi per la difesa dei diritti dei non credenti nel mondo. In calce anche la traduzione dell’appello in italiano. Un segnale importante da parte del Parlamento europeo per la difesa dei diritti, che speriamo porti le istituzioni a impegnarsi attivamente. (altro…)

La presunta importanza delle etichette

Quando nelle pagine di cronaca si parla di omicidi si cerca in genere di descrivere l’assassino, come del resto anche le vittime, attraverso tutti i dati che si hanno a disposizione. Alcuni di questi dati presi singolarmente non servono a dare un’idea delle ragioni del delitto ma servono semplicemente a completare l’informazione data, quindi potremmo leggere ad esempio di un fabbro quarantenne di Macerata piuttosto che di una pescivendola venticinquenne di Salerno senza per questo ritenere che il loro genere, età, mestiere e provenienza possano essere stati determinanti nella maturazione del delitto. Vi sono poi altri tipi di dati come l’appartenenza etnica e religiosa che invece colpiscono in modo diverso il lettore inducendolo spesso, tenuto conto anche del contesto, ad associarli al possibile movente. (altro…)

La clericalata della settimana, 7: il primo municipio di Roma

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del primo municipio di Roma, che

ha approvato una mozione di “Noi con Salvini”, proposta dai consiglieri Luca Aubert e Simona Baldassarre, per imporre i crocifissi nelle scuole del Comune

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L’autodeterminazione di papa Francesco

Ormai è quasi un dato di fatto: il papa fa notizia, ma fa notizia perché non fa il papa. Perché quando fa il papa dice cose che possono piacere a pochissimi, e i mezzi di informazione nostrani non hanno il coraggio di mostrarlo. Non osano andare contro l’immagine che i loro lettori si sono fatti del papa — e che si sono fatti proprio grazie alla discutibile informazione fornita da quegli stessi mass media.

Capita così, per esempio, che nel disinteresse generale il papa scriva, nella ricorrenza di san Francesco Saverio, un messaggio per un importante evento cattolico, la Giornata mondiale del malato. Si è rivolto ai “professionisti e volontari nell’ambito sanitario” e a chi è “in diversi modi unito alla carne di Cristo sofferente”. (altro…)

Troppi Charlie che ciarlano

È già passato un mese dall’attentato terroristico alla sede di Charlie Hebdo. Le immagini di quei giorni sono ancora talmente nitide che sembra quasi sia stato ieri: i fratelli Kouachi col mitra in mano mentre fuggono, le foto di Coulibaly e della sua compagna fuggita in Siria, gli ostaggi che escono dal supermercato Kosher. Ma anche, e soprattutto, il corteo che quattro giorni dopo sfilava per le strade di Parigi guidato da leader politici di tutto il mondo e lo slogan che campeggiava un po’ ovunque, da magliette e striscioni ad hashtag e immagini di profili sui social network: “Je suis Charlie”. Tutti ci sentivamo, e ci sentiamo, Charlie, offesi noi nell’orgoglio democratico forse non meno di chi si era offeso per le vignette raffiguranti Maometto, a gridare il nostro diritto di esprimerci liberamente per quanto ciò possa disturbare chi esige il totale rispetto di ciò che ritiene sacro. (altro…)