Dal 2007 la nostra associazione assegna premi di laurea a studenti che si sono distinti per un elaborato finale coerente con gli scopi dell’Uaar. Sabato 5 ottobre, prima di iniziare i lavori dell’assemblea dei circoli Uaar che si è tenuta a Imola (BO), è avvenuta la consegna del Premio di laurea Uaar di quest’anno.
Le tesi vincitrici e quelle meritorie di menzione speciale sono pubblicate integralmente sul sito.
Alle ore 11:30 si è svolta la cerimonia di premiazione con la consegna dei riconoscimenti alle vincitrici del Premio di laurea Uaar 2024. Questo evento è stato trasmesso in streaming sui canali social dell’Uaar, per consentire a tutti di seguirlo a distanza.
Per la categoria Discipline umanistiche sono state premiate la dottoressa Irene Renzi (laurea magistrale) e la dottoressa Anna Rivoltella (laurea triennale). Hanno ricevuto la menzione speciale il dottor Enrico Alfano (magistrale), la dottoressa Benedetta Ricaboni (magistrale), la dottoressa Natalia De Luca (triennale).
Per la categoria Discipline giuridiche è stata premiata la dottoressa Beatrice Viscari (magistrale). Hanno ricevuto la menzione speciale, entrambe per la laurea magistrale, le dottoresse Marianna Bergamaschi e Lucrezia Fanti.
Relativamente alla categoria Altre discipline, ha ricevuto il premio la dottoressa Maria Chiara Bua (magistrale).
Nella sezione dedicata sul nostro sito abbiamo caricato le tesi vincitrici. Potete anche rivedere il video della presentazione su Facebook o Youtube).
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Discipline umanistiche, composta da Raffaele Carcano, Giovanni Gaetani, Leila Vismara.
Irene Renzi, Morire a Venezia. Modernizzazione dei riti funebri veneziani e analisi del lavoro delle imprese funebri tra Mestre e Venezia.
L’autrice ha svolto un’interessante ricerca sul campo scegliendo un luogo estremamente iconico, che costituisce però di per sé stesso anche una difficoltà ineludibile allo svolgimento delle cerimonie. Il testo ricostruisce dunque le peculiarità con cui il processo di secolarizzazione si è storicamente attivato in un contesto così originale, dando la parola agli operatori del settore funerario e interessandosi alle ricadute della recente pandemia, e assicurando altresì adeguato spazio alla diffusione del rito laico, nonché quello di culti non cattolici. La tesi è stata concepita e scritta all’altezza delle aspettative, rappresentando dunque un documento attuale ampiamente meritevole del riconoscimento.
Anna Rivoltella, Meccanismi cognitivi delle professioni di fede. Tra il bisogno di autoinganno e la necessità di consapevolezza.
L’autrice affronta un tema complesso, controverso e di grande attualità, ovvero i meccanismi cognitivi che sono alla base della fede in dio. La tesi argomenta a favore del paradigma non doxastico, secondo il quale la cosiddetta “credenza” in dio sarebbe solo a torto chiamata tale, ponendosi piuttosto nel campo dell’immaginazione e dell’auto-inganno. Questo cambio di paradigma costituirebbe una svolta importante non solo a livello accademico e scientifico, ma anche a livello politico e sociale, poiché limiterebbe le pretese di autorità delle religioni, che passerebbero dall’essere propugnatrici di verità oggettive e irrevocabili a semplici storyteller. La tesi, scritta con padronanza bibliografica e dovizia di particolari, costituisce un ottimo punto di partenza per futuri lavori nello stesso campo di ricerca ed è più che meritevole del nostro riconoscimento.
La giuria desidera altresì segnalare le seguenti tesi: Nietzsche e la filosofia epicurea di Enrico Alfano, che mette a confronto le filosofie di due pensatori importanti nella storia dell’ateismo; Divinità antiche e nuove: evoluzione di Cibele e Attis tra paganesimo e cristianesimo di Benedetta Ricaboni, che mostra quanto la nuova religione abbia assorbito dalla precedente; Seneca, De superstitione. Un’idea in frammenti, di Natalia De Luca, che affronta l’evoluzione del concetto di superstizione in epoca imperiale romana in una dialettica oppositiva col concetto di religione.
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Discipline giuridiche, composta dal Professor Francesco Alicino (Università LUM “Giuseppe De Gennaro”), la Professoressa Silvia Baldassarre (Università degli Studi di Firenze), il Professor Marco Croce (Università degli Studi di Firenze), il Professor Roberto Mazzola (Università del Piemonte Orientale) e Adele Orioli (responsabile iniziative legali dell’Uaar).
Beatrice Viscardi, Principio di laicità e questioni eticamente sensibili: i casi dell’interruzione volontaria di gravidanza e delle relazioni familiari LGBTQIA+ nell’ordinamento italiano.
L’elaborato presenta con ampiezza e profondità di analisi due macro temi come l’interruzione di gravidanza e le unioni lgbtq+ nell’ordinamento italiano, non senza tralasciare un rapido approccio comparativista al panorama europeo e statunitense, alla luce (e all’ombra) del principio di laicità. Concetto questo che, lontano da approcci ondivaghi e mistificatori e grazie a una puntuale ricostruzione storico-giuridica, il lavoro inquadra correttamente come non elemento fra tanti, non come una fra le possibili scelte, ma come principio base, come «strumento – aggiungiamo noi indispensabile – per proteggere i diritti umani».
Con chiarezza espositiva, capacità di analisi e sintesi degli argomenti proposti la tesi è corredata da una buona e aggiornata bibliografia e si rivela anche di piacevole lettura per coloro i quali volessero approcciarsi a una fra le tematiche più dibattute e controverse del periodo attuale.
Hanno ricevuto la menzione speciale, entrambe per la laurea magistrale, Marianna Bergamaschi per la tesi The Right to Abortion in the Supreme Court’s Jurisprudential Evolution: Its Protection in the United States Constitution and a Comparison with Italy’s Legal Framework e Lucrezia Fanti per la tesi Sviluppo del diritto canonico e dello status di eretico: diffusione della dottrina catara in Italia tra XI e XIV secolo e le ripercussioni politiche fra Viterbo e Orvieto.
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Altre discipline, composta da Luca Gentile, Felice Scaringella e ilProfessor Marcello Pinti (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia).
Maria Chiara Bua, Finché religione non vi separi: distanze e incomprensioni nel rapporto tra l’insegnamento della religione cattolica e quello della materia alternativa nella scuola primaria.
Il lavoro di Bua si distingue per la profondità con cui affronta una tematica cruciale per l’Uaar come l’insegnamento della religione cattolica nella scuola primaria e le possibili discriminazioni connesse alla scelta di alternative didattiche. La ricerca è meritevole per l’accuratezza dell’analisi qualitativa e per l’impegno nel mettere in luce possibili omissioni che potrebbero compromettere l’uguaglianza e la laicità nel contesto scolastico. L’approccio critico e rigoroso denota una forte consapevolezza del valore teorico e pratico dei risultati ottenuti, offrendo un contributo significativo al dibattito sull’inclusività educativa.
La redazione
Il titolo della tesi della dottoressa Rivoltella riportato nel sito è sbagliato, ma il link funziona lo stesso
L’errore è stato corretto.