La clericalata della settimana, 4: l’assessore al Turismo della Regione Campania sovvenziona gli itinerari diocesani

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è dell’assessore alla Semplificazione amministrativa e al Turismo della Regione Campania Felice Casucci che

ha annunciato lo stanziamento di circa 10 milioni di euro per gli itinerari diocesani, che prevede anche la ristrutturazione di chiese: «Stiamo svolgendo le procedure amministrative di verifica, d’accordo con l’arcidiocesi di Napoli».

In vista del giubileo già nel novembre dell’anno scorso la Regione aveva approvato una delibera relativa a cultura e turismo per la «rigenerazione urbana», in particolare con fondi per gli edifici di culto.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Le rappresentanze dei giornalisti hanno collaborato al giubileo del mondo della comunicazione organizzato dal Vaticano tra il 24 e il 26 gennaio: tra gli eventi da segnalare sabato la partecipazione all’udienza con papa Francesco nell’aula Paolo VI, il seminario “Il giornalismo a servizio della democrazia” cui hanno partecipato oltre a realtà editoriali cattoliche anche Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale stampa italiana, associazione Stampa Estera, Coordinamento delle associazioni per la comunicazione (Copercom), e domenica la messa in Vaticano presieduta dal papa.

Anche a Paola (CS) presso il santuario di san Francesco di Paola (patrono dei giornalisti) è stata organizzata per il giubileo una messa “settoriale”, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Calabria, il circolo della stampa “Sessa” di Cosenza, il circolo della stampa del Tirreno cosentino e il circolo della stampa del Pollino Sibaritide.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha presenziato, per un saluto istituzionale, alla celebrazione ecumenica nazionale a Napoli tra i rappresentanti di diverse chiese cristiane per i 1.700 anni del concilio di Nicea.

La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha affidato a Riccardo Vescovi (capogruppo in Consiglio comunale di Anima Perugia) la delega alle celebrazioni del giubileo e dell’ottavo centenario del transito di san Francesco. Questi eventi, ha spiegato Vescovi, «sono un’opportunità unica per riflettere sui valori di pace, speranza e solidarietà, principi universali che legano il passato al presente e costituiscono il fondamento dell’identità perugina. L’eredità spirituale di San Francesco e il messaggio di Aldo Capitini, entrambi simboli di dialogo e accoglienza, saranno al centro delle celebrazioni».

La presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, il direttore del Tg2 Antonio Preziosi, il direttore delle testate del master in Giornalismo dell’Università di Torino Marco Ferrando e la docente Celeste Satta, hanno partecipato al convegno “2025: A.I. confini della comunicazione”, organizzato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana. L’evento è stato inaugurato con il saluto di monsignor Domenico Pompili, presidente della commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, e introdotto dal direttore dell’Ufficio Vincenzo Corrado; ha visto la partecipazione di esponenti del clero e anche del Vaticano e, tra gli appuntamenti, pure una messa internazionale nella basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della festa per san Francesco di Sales.

Il responsabile dei Rapporti con le Istituzioni e Comunicazione del Parlamento Europeo Fabio Di Stefano, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e l’ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore generale per gli Affari politici e la sicurezza del Ministero degli Affari Esteri hanno partecipato all’incontro “Agenda per la pace 2025 – Il ruolo dell’Europa e le sfide del Giubileo della speranza”, con diversi esponenti cattolici e di altre religioni, presso la sede del Parlamento Europeo a Roma.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato un intervento sul quotidiano romano Il Messaggero in vista del giubileo. «Non è un evento come gli altri. È un appuntamento che ricorda all’Italia e al mondo che Roma non è una città come tante, ma è il centro della cristianità», esordiva. Dopo aver accennato alla sinergia tra istituzioni e all’impatto su turismo e sviluppo, ha precisato: «Ma tutto questo, per quanto estremamente significativo e rilevante, non è l’essenza del Giubileo. L’Anno Santo è, prima di tutto, un evento di fede che rinnova solennemente una tradizione religiosa plurisecolare». Il pellegrinaggio giubilare viene definito da Meloni «un elemento che ha contribuito a disegnare i tratti distintivi della nostra civiltà», che cita persino il “Quo vadis, Domine?” attribuito a san Pietro. «La rete dei cammini è un po’ come l’ossatura che sostiene e protegge il Vecchio Continente, che lo rende quello che è», proclama la presidente del Consiglio, riferendosi pure alle parole di papa Francesco per i sessanta anni della firma dei Trattati di Roma. «La casa europea si fonda sulle radici classiche e giudaico-cristiane, che hanno permesso all’Europa di affermare la pari dignità di ogni persona e di mettere al centro l’uomo», ha proseguito Meloni, «è l’Europa che si fonda sulla centralità della persona e rifiuta la cultura dello scarto, che si basa sul primato della politica e respinge le derive tecnocratiche, che rispetta le identità altrui senza però rinnegare la propria, che costruisce pace laddove altri seminano morte e distruzione».

Il vice sindaco di Fucecchio (FI) Fabio Gargani, l’assessore Alberto Cafaro e il consigliere comunale Vittorio Picchianti hanno partecipato alla cerimonia religiosa per la “peregrinatio” della croce del giubileo.

La redazione

RobertoV

Il seminario “il giornalismo al servizio della democrazia”, con un papa imperatore a capo di uno stato non democratico a presiedere. Sembra una presa in giro, come l’Arabia Saudita a presiedere i diritti all’ONU. Infatti il Vaticano è noto per la libertà di opinione e di informazione ….
“La casa europea si fonda sulle radici classiche e giudaico-cristiane, che hanno permesso all’Europa di affermare la pari dignità di ogni persona e di mettere al centro l’uomo» dice la Meloni.
Non è di certo grazie alle presunte radici giudaiche-cristiane che abbiamo raggiunto tali obiettivi. Come falsificare la storia e fare propaganda. Si è dimenticata completamente dei duri scontri contro queste presunte radici, delle persecuzioni, dell’illuminismo, della rivoluzione francese ed industriale. L’Europa ha discriminato e perseguitato per secoli gli ebrei e se un secolo fa qualcuno avesse parlato di Gesù ebreo sarebbe stato contestato proprio dalle stesse religioni cristiane. Ancora oggi il cattolicesimo non è arrivato alla parità uomo donna e per gli omosessuali il modello cristiano storico è quello dell’Uganda cristiano.
E riguardo all’uomo, il modello della chiesa era quello del suddito sottomesso ed ignorante, negandogli la libertà di scelta.
Se veramente il modello giudaico-cristiano venisse applicato perderemmo un bel po’ delle nostre libertà, asservite al modello religioso. La chiesa cattolica si considera uno stato nello stato e non ama la democrazia, ma la tollera finchè la può usare a suo vantaggio.

Diocleziano

“… che rispetta le identità altrui senza però rinnegare la propria… ”
Proprio l’immagine vivida del rapporto Stato – chiesa… Ma va là…

Non è una ‘clericalata’ ma vorrei evidenziare la presenza di Mattarella all’apertura dell’Anno Giudiziario: rannicchiato su una seggiolina d’angolo, lato corridoio alla sua sinistra, alla sua destra tre grossi e grassi prelati che letteralmente lo sovrastavano… che tristezza!
O forse è una clericalata?

Mixtec

” Meloni … cita persino il “Quo vadis, Domine?” attribuito a san Pietro.”
Va be’, ci hanno scritto un romanzo e fatto un film, ma Pietro non parlava in latino con Gesù, tra loro parlavano in aramaico. Tanto per dire quanto l’episodio sia stato inventato.

RobertoV

Da quel che leggo la prima traduzione in latino dei vangeli è del IV secolo, parecchio dopo la presunta vita di San Pietro.
I vangeli sono stati scritti in greco, la lingua universale dell’epoca, anche se ho letto su Avvenire che c’è chi sostiene che siano stati scritti anche in ebraico ed è dibattuta tra gli stessi esperti se Gesù conoscesse l’ebraico e non solo l’aramaico, figuriamoci il latino. Il latino era la lingua dei funzionari, quindi di certo i discepoli non lo parlavano. Le lettere di San Paolo sono scritte in greco.
Ma la cultura della Meloni non credo che vada oltre qualche film, come la maggior parte dei fedeli.

RobertoV

Nel medio evo i pellegrinaggi erano verso la terra santa, non verso Roma. Solo dal 1300 con l’istituzione del primo anno santo, scopiazzato dall’ebraismo, il numero di pellegrini verso Roma è aumentato notevolmente. Inoltre per gli ortodossi era Costantinopoli ad essere il loro centro principale, a maggior ragione dopo lo scisma. Mentre per i protestanti non è certo Roma il loro centro.
Quindi dipingere Roma come il centro della cristianità è una visione cattocentrica (già nei primi secoli vi furono dure dispute tra i tre centri, Roma, Costantinopoli ed Alessandria). Il sito del governo parla espressamente di giubileo cattolico e tale è, nonostante il tentativo di darne una interpretazione ecumenica.
La via Francigena è nata come percorso militare dei Longobardi e solo dopo secoli è diventata la via di pellegrinaggi, quindi non sono stati i pellegrini a crearla, ma a sfruttarla e modificarla. Inoltre in Europa hanno utilizzato nel medio evo le strade ereditate dai romani.
Oggi il 60 % dei cristiani vive nell’emisfero meridionale, cioè la maggior parte dei cristiani vive in stati non democratici ed arretrati: quindi non è grazie al cristianesmo che abbiamo ottenuto i nostri valori occidentali, ma se mai nonostante il cristianesimo.
Nel Giubileo del 2000 prevedevano 32 milioni di pellegrini e ne sono arrivati 24 milioni, in quello del 2015 prevedevano 33 milioni di pellegrini e ne sono arrivati circa 20 milioni, in questo ne prevedono 32 milioni, quanti arriveranno veramente? A gonfiare le cifre e millantare guadagni sono bravissimi: i guadagni ci saranno, ma per le loro strutture e per loro grazie ai nostri soldi. Ho visto che c’è anche l’official store che vende prodotti doc del Giubileo, tipo lo zaino del pellegrino, felpe, ecc. Gesù aveva cacciato i mercanti dal tempio, ma se lo sono ripreso. Il papa dice che le ricchezze della chiesa servono per i bisognosi, ma di tirare fuori i soldi non ci sentono, neanche per il giubileo o per indennizzare le vittime della pedofilia ecclesiastica nonostante le gravi responsabilità sistemiche rilevate nello studio della diocesi di Bolzano.

Diocleziano

2000… 2015… 2025… di questo passo faranno un giubileo all’anno.
Su ‘La Verità’ uno spiritoso dice che “la crisi economica europea è figlia del rifiuto delle radici cristiane”. Addirittura!!! In questi momenti bui non è venuto in mente a nessuno di aprire 6 o 7 porte sante nella Borsa di Milano o al ministero del commercio e industria?

Commenti chiusi.