L’esaltazione della povertà è un tema ricorrente nella storia del cristianesimo e affonda le sue radici negli stessi testi evangelici. Poi magari, di tanto in tanto, qualcuno tenta di correggere la rotta fornendo interpretazioni che ridefiniscono il senso del pauperismo cristiano a suo favore. Del resto i ministri di tutte le religioni rivelate hanno sempre avocato a sé, e proibito agli altri, il diritto di interpretare le scritture, quindi non si può certo ravvisare incoerenza in ciò. In ogni caso, grazie a una propaganda coercitiva millenaria, nell’immaginario comune la Chiesa è ricca quanto basta per fare del bene.
Se poi arriva un pontefice che ancor più dei suoi predecessori spinge sul tasto della Chiesa povera tanto meglio. Basta saperlo comunicare bene, basta saper capitalizzare l’immaginario offuscato di cui sopra e alla fine il messaggio che passa è che sì, forse la Chiesa non è stata propriamente un esempio di povertà, ma adesso che se n’è occupato il papa le cose cambieranno. Non è vero, chiaramente, ma non è necessario che lo sia. Basta che lo si creda. Non sono forse credenti per definizione quelli a cui ci si rivolge?
Con simili premesse ci si può perfino permettere il lusso di pubblicare inchieste sullo sfruttamento del lavoro delle suore al servizio dei sacerdoti. Lo ha fatto nientemeno che l’Osservatore Romano in una sua rivista mensile dedicata al ruolo delle donne nella Chiesa cattolica. Il quadro che emerge è sì sconcertante, ma non sorprendente. Anzi, semmai è sorprendente che si limiti ad affrontare unicamente la questione delle suore, evidentemente perché religiose consacrate e dunque non allo stesso livello di perpetue e sagrestani vari che certo non se la passano meglio. Ma non importa, così come non importa se a loro volta le suore sfruttano o discriminano quando il coltello lo impugnano dalla parte del manico; rimarrà agli atti un’autocritica che non può che essere positiva, al di là del fatto che tanto tutto rimarrà com’è.
E mentre ai massimi livelli si blatera continuamente di come gli altri idolatrino il profitto, di come gli altri trattino le persone non come tali ma come nomi su un “libro paga” che sempre meno onora il suo di nome, di come, sempre gli altri, mettano in pratica una “cultura dello scarto” che non si capisce bene cosa sia ma vuoi mettere l’effetto, tanto la possiamo declinare come vogliamo. Mentre lassù si parla di fuffa, come dicevo, ai livelli inferiori si attua la Realpolitik.
La curia eredita un’azienda leader nel suo settore? Bene, si massimizzino i profitti ricorrendo anche alla dislocazione e al licenziamento, che tanto mica la curia è una Embraco qualsiasi che si merita il biasimo dei media. L’azienda è la stessa curia, come nel caso dell’Opera Pia palermitana denunciato la scorsa settimana da Le Iene? Si potranno anche fare proposte indecenti ai lavoratori che attendono il pagamento di 16 mensilità, del tipo rinuncia a ogni contestazione e accetta il part time, tanto lo scandalo sarà sempre contenuto. Non sono mica una vera azienda loro, sono la Pauperismo S.p.A. e troveranno sempre qualcuno pronto a sguainare la spada in loro difesa. Come il Giornale di Sicilia che infatti si chiede come mai nel servizio non si sia parlato del fatto che sarebbe in fase di definizione un calendario per il pagamento degli arretrati. Farebbe forse venire meno le contestazioni? Cambierebbe molto? E comunque, l’arcivescovo ha evidentemente rifiutato di spiegarlo dandosela a gambe chiuso nel suo mutismo. Vogliamo invece parlare dei fondi pubblici di cui la OPCER è destinataria, o quel discorso è meglio non farlo?
Massimo Maiurana
”… Vogliamo invece parlare dei fondi pubblici di cui la OPCER è destinataria, o quel discorso è meglio non farlo?… ”
Mentre alla regione Sicilia si regalano soldi a enti clericali, la stessa regione non ha dipendenti per svolgere il servizio di recupero dei propri crediti. Ricordiamo che la regione Sicilia ha 17.000 dipendenti, vale a dire tanti quanti tutte le altre quattro regioni a statuto speciale.
(Da un servizio delle ‘IENE’ di questa sera).
Errata corrige: era un servizio di ‘Striscia’. 😳
« Lavoriamo per voi »….. veramente ?
La Chiese cattolica, cosi come altre chiese, non mostrano nessuna volontà in questa direzione. C’è un’assenza di chiese cristiane nel mondo moderno. Il nostro “inventario” descrive le molte cause della crisi che l’umanità sta affrontando a breve termine e in nessuno dei suoi aspetti vediamo alcun contributo da parte loro, non solamente ma anche una certa complicità storicamente ben documentata !
I problemi del pianeta non sono presi in considerazione dalla pastorale !
Accade inoltre in Italia, gia da tempi remoti, che chiunque non si allinea con il monopensiero cattolico e con quello des laici ossequienti e genuflessi viene (sovente) automaticamente messo sotto accusa. Sic !
-La scena politica non sarebbe altro che un Teatro e lo Stato uno Spettacolo ?
P.S. -Se la ricchezza si identifica con la proprietà e il godimento delle cose, non è, tuttavia, il possesso e il godimento della proprietà in quanto tale che spiega la passione per l’appropriazione. Ciò che conta, fondamentalmente, è il valore simbolico che il possesso e il godimento visibile della proprietà danno al loro proprietario in termini di status sociale. Essere ricchi “significa” essere più alti nella gerarchia sociale. Quindi dominare gli altri strumentalizzandoli. Da qui il desiderio, il sogno di possedere di più e meglio degli altri. La Chiesa cattolica ne è un esempio lampante !
Il possesso fine a sé stesso è anche funzionale al potere della chiesa: impedire che la ricchezza sia distribuita nella società – ovviamente – produce la linfa vitale per la funzione della chiesa: la povertà.
Interessanti le pagine WP su ‘Manomorta’ e ‘Manomorta ecclesiastica’.
Chissà se al nuovo governo verrà in mente di ripristinarne la tassazione?…
La Chiesa (le chiese…) elogia la povertà solo se i poveri sono, ovviamente, gli altri…
@Dissection
Conoscete la “sindrome di Munchausen per procura”?
E’ una gravissima forma di perversione che si manifesta nel danneggiare deliberatamente il prossimo ,simulando malattie o incidenti, per poter poi ricoprire il ruolo del “buon samaritano” agli occhi di tutti.
Purtroppo i casi piu’ frequenti riguardano madri ai danni dei propri bambini,speciamente in tenera eta.
E “Madre Chiesa”, e non solo quella cristiana,ne ha fatto per millenni la propria tattica di fondo occulta,dato che la sua ragion d’essere (ufficiale)e’ sempre stata l’assistenza ai bisognosi e sofferenti,per cui la sofferenza altrui era “grasso che cola” e occasione per batter cassa,
e lo e’ ancor oggi.
Basti pensare all’opposizione secolare al diffondersi di tutto cio che poteva migliorare il tenore di vita generale,vale a dire la cultura e le scienze.
La medicina e’ stata uno dei bersagli principali,basti ricordare l’opposizione alla vaccinazione
antivaiolosa ancora ai primi dell’800.
Opposizione che cesso solo per motivi di opportunismo,quando anche con i limitati mass media dell’epoca le critiche cominciarono ad essere troppo ampie e pericolose, esattamente come oggi sta diventando (finalmente!)controproducente la difesa della pedofilia “interna”, che per secoli era stata un efficace strumento di potere e condizionamento
Sì, avevo letto su medbunker di questa cosa, devo dire che si attaglia alla perfezione.
Attento che l’opposizione alla vaccinazione antivaiolosa non è vera o almeno non in questi termini. Un papa illuminista l’aveva introdotta nello stato pontificio e resa obbligatoria, mentre un altro papa restauratore Leone XII ne ha tolto nel 1824 l’obbligatorietà sulla base delle contestazioni della popolazione avallando di fatto i dubbi della popolazione col risultato che vi fu un crollo di tali vaccinazioni. Quando nel 1828 vi fu un’epidemia di vaiolo con molti morti si parlò delle responsabilità del papa tramutate poi in presunta opposizione.
@Roberto V
Nel complesso il discorso resta valido,anche se probabilmente il divieto rimase effettivamente solo per breve tempo.
Del resto le proibizioni di altro tipo ai danni della ricerca medica non mancarono:
basti pensare al divieto o perlomeno ai limiti severissimi posti alla dissezione dei cadaveri,che per secoli ostacolarono sia le ricerca che l’insegnamento in materia.
E ancor oggi l’atteggiamento riguardo all’uso delle staminali e degli embrioni non e’ certo “illuminato”,per non parlare quello riguardo all’aborto terapeutico,perfino nei casi di stupri su adolescenti,per non dire bambine.
Dimenticavo: a quanto si legge spesso,ancor oggi negli ospedali italiani l’uso di antidolorifici efficaci,come la morfina,sui malati terminali in preda a gravi dolori e’ amministrato “con la lesina”,senza nessun vero motivo valido,dato che in questi casi
l’assuefazione non ha la minima importanza,e molto spesso il dolore finisce con l’accelerare la morte piu’ della malattia in se.
E’ del tutto lecito il sospetto che dietro questa bella politica ci sia l’influenza della curia,
come e’ fuori dubbio che vi sia dietro le numerose “obiezioni”di coscienza.
Paradossale,vero,se si pensa che normalmente la politica della curia e’ di prolungare
testardamente la vita (o meglio l’agonia) dei sofferenti terminali,vedi Welby e compagni.
Ma manco la curia puo’ avere tutto nella vita no ?
Laverdure
Quello che volevo evidenziare è di fare attenzione a ripetere certe affermazioni non corrette che vengono poi regolarmente utilizzate per screditare tutto il resto. Se vai su siti cattolici trovi che ci marciano su argomenti come questo definendole “bufale” adombrando il sospetto che alla fine tutte le critiche alla chiesa cattolica siano invenzioni o propaganda anticlericale. E si perde di vista l’essenza della cosa. Nel caso specifico è vero che non vi sono documenti ufficiali che condannano le vaccinazioni, ma non dovrebbe sfuggire che rendere facoltativa una cosa prima obbligatoria significa screditarla ed avallare i dubbi delle persone e 200 anni fa con un popolo analfabeta ed ignorante ottenere il risultato di affossarla. Infatti le vaccinazioni scendono a meno di 100. D’altronde anche oggi i fautori della facoltatività si rivelano in genere contrari alle vaccinazioni. La chiesa è maestra nel non esporsi troppo, nel utilizzare affermazioni o comportamenti ambigui in modo da poter poi dire di essere sempre stata dalla parte del giusto. Anche in questo caso il papa rende la cosa facoltativa scaricando la responsabilità sui medici “di fare quello che ritengono necessario per prevenire la malattia”. Ma se togli l’obbligatorietà i medici potranno fare ben poco, possono solo consigliare a farla: così alla fine la chiesa potrà scaricare sui medici e la scienza la responsabilità di future epidemie.
Se non lo si lascia finire di parlare come si fa a giudicare? La frase completa è: “Come vorrei una Chiesa povera per i poveri… e ricca per i ricchi”. 🙂
@Frank
“Come vorrei una Chiesa povera per i poveri… e ricca per i ricchi”.
Guarda che e’ esattamente la politica che la Chiesa ha seguito da molti secoli.
Quando nel 1209 Francesco d’Assisi si presento in visita a papa innocenzo III
con alcuni compagni,quest’ultimo,infastidito dalla vista di quegli straccioni, dapprima li scaccio’,
ma ben presto si rese conto della loro possibile utilita nelle “public relations”,dato che anche allora non mancavano certo le critiche allo sfarzo ( e alla corruzione)imperanti nella curia,per cui gli forni gli appoggi necessari alla nascita della figura del “Santo dei poveri”.
E per stare in tempi molto piu’ recenti basti pensare alla benemerita Madre Teresa di Calcutta,
che ostentava abiti del costo di poche rupie,e nelle visite a Roma viaggiava solo in autobus,ma
il volo in aereo lo faceva in prima classe,e se nella sua “casa dei poveri”lesinava su ogni cosa(riguardo ai poveri ovviamente),quando le capitava di ammalarsi andava a curarsi nei migliori ospedali occidentali.
Al papa piace evidentemente fare satira: “….la Chiesa non ha natura politica, ma essenzialmente spirituale. Cristo è il centro non il Papa.” Ci sono 2000 anni di storia del cristianesimo ed in particolare della chiesa cattolica a smentirlo, ma ai fedeli e media bastano come al solito affermazioni indimostrate.
Se la chiesa fosse stata e fosse un’entità essenzialmente spirituale sarebbe scomparsa o quanto meno ridotta ai minimi termini.
Proprio nei primi secoli ci furono duri scontri sulla natura della nuova religione e guarda caso quelli che hanno vinto sono quelli tipo Sant’Agostino che non hanno avuto problemi a coniugare potere e ricchezze con la chiesa, facendo credere che le ricchezze le servissero per la sua missione a favore degli uomini e dei poveri. Consiglio la lettura dell’accurato libro “Per la cruna di un ago” dello storico del cristianesimo Peter Brown”. Lo stesso papa ha pochi mesi fa ribadito che “le ricchezze della chiesa servono per i poveri”, ovviamente senza ritenere necessaria una dimostrazione.
Immagino che costruire 100 mila ricche chiese in Italia, magari una accanto all’altra, tombe monumentali di papi e vescovi, palazzi e regge principesche, teche d’oro di santi, tassare e spremere i contadini ed artigiani, reprimere le rivolte, intrallazzare e scontrarsi con l’aristocrazia, ecc. fosse tutto nell’ottica di aiutare i poveri.
Curiosamente nel medio evo si parlava di chiesa dei nobili ed ancora oggi vi sono discendenti di casati nobiliari che ricoprono ruoli in Vaticano.
Va detto che la parola pauperes da cui si fa risalire il termine poveri aveva un significato differente per i romani e la chiesa dei primi secoli ed indicava uno status sociale distinto dalla classe dominante e la stessa chiesa considerava il suo clero tra i pauperes, alias poveri.
Se la chiesa fosse stata veramente dalla parte dei poveri, non avrebbe accumulato e dilapidato enormi ricchezze non a favore dei poveri. Con la retorica dei poveri e le briciole elargite dava ai poveri l’idea ingannevole di essere dalla loro parte garantendo la pace sociale (instrumentum regni) accumulando notevoli ricchezze e potere. Ed anche oggi in varie indagini si vede come il suo aiuto ai bisognosi non sia gratis e disinteressato, ma più un investimento redditizio che non ci sarebbe se non ci fossero più i poveri. Qualche anno fa un convegno con gli ortodossi era intitolato: “La risorsa poveri. Un tesoro per la chiesa”.
Anche con il capitalismo è curioso come dopo due secoli di condanna la chiesa riconosca in se gli stessi comportamenti che condanna. Utilizzo dei paradisi fiscali, gestione “imprenditoriale delle proprie attività”, sfruttamento del lavoro nero e precario, sottopagato, mancanza di tutela sindacale dei loro dipendenti (ma loro dicono che non ne hanno bisogno perché preferiscono gestire in modo differente, curiosamente ……a favore del datore di lavoro). Purtroppo milioni di dipendenti si trovano in questa situazione perché essendosi così occupata di spirito gode di attività economiche, privilegi storici e materiali.
Non è un caso che molte multinazionali abbiano preso esempio e si siano messe a fare beneficienza: aiutare i poveri rende in termini di immagine, pubblicità e coperture. D’altronde quando vengono a galla comportamenti criminali della chiesa cattolica la difesa classica è “ma lasciatela stare che fa del bene ….”