Una persona che non conoscete, sfortunata, manifesta difficoltà respiratorie. Portata in ospedale è sottoposta a tampone e dopo sole cinque ore arrivano i risultati che consentono di scegliere la terapia adeguata. La malattia viene identificata dal codice genetico estratto dalla persona malata. L’analisi del DNA è una tecnica recente, ed è possibile perché nel 1983 Kary Mullis sviluppa la tecnica della reazione a catena della polimerasi che consente di amplificare piccoli campioni di materiale genetico. Mullis non partiva ovviamente da zero e deve ringraziare Kohrana, Nirenberg e Holley per i loro studi sul codice genetico e la sua funzione nella sintesi di proteine. A sua volta, ancora indietro di una generazione, tutto questo non sarebbe potuto essere possibile se nel 1953 Watson, Crick e Wilkins non avessero descritto il modello della struttura del DNA a doppia elica che tutti conosciamo.
In questo lavoro ha avuto un ruolo fondamentale la diffrazione a raggi X utilizzata da Rosalind Franklin per “fotografare” il DNA. Se numerosi fisici, tra cui spicca Röngten, a cavallo tra XIX e XX secolo si fossero dedicati al tennis anziché alla ricerca, l’umanità non avrebbe i raggi X. I raggi X vengono prodotti facendo incidere un fascio di elettroni su un materiale bersaglio, ad esempio tungsteno. Per avere il fascio di elettroni serve però un dispositivo particolare, il tubo catodico o, all’epoca, tubo di Crookes in cui una forte differenza di potenziale tra due elettrodi causa il fascio di elettroni. Per applicare questa differenza di tensione si usava una batteria, che è stata inventata da Volta nel 1799 alternando strati di rame, un panno imbevuto di elettrolita e zinco.
Volta non sarebbe potuto arrivare alle sue scoperte senza l’attività di un altro scienziato italiano: Galvani. E questa è solo una parte infinitesimale delle persone a cui dobbiamo essere grati per gli strumenti che abbiamo oggi: senza Galileo Ferraris non avremmo il motore elettrico per far funzionare i macchinari, Watt ci ha mostrato come tramutare l’energia chimica di un carburante in energia meccanica, Carnot ci ha spiegato come ottenere il meglio da questo processo e migliaia di altri scienziati hanno dedicato la loro vita a descrivere come funzionano i fenomeni che ci circondano e a migliorare la nostra vita.
Sicuramente i più puntigliosi tra voi obietteranno sull’attribuzione delle invenzioni citate, ma questa è un’altra conferma dell’innata capacità dell’essere umano di cercare di comprendere. In questo periodo in cui riaffiorano paure che ritenevamo archiviate, qualcuno potrebbe avere la tentazione di affidarsi alla superstizione o di sperare nell’intervento miracoloso per la soluzione di un problema enorme. È invece adesso il momento più appropriato per riaffermare la fiducia nella scienza e nel metodo scientifico, nella stupefacente capacità dell’essere umano di modellare il mondo che lo circonda grazie ad ingegno e cooperazione.
Per questo motivo, quando qualcuno ringrazia Dio invece degli operatori sanitari che hanno salvato una persona a lui cara, non manca di rispetto solo al medico e agli infermieri che rischiano la loro salute ogni giorno, ma offende anche Galileo, Newton, Volta, Carnot, Einstein, Fermi e tutti coloro che hanno speso la loro vita a spiegarci come funziona l’universo e rendere migliore la nostra vita.
Per questo stesso motivo l’UAAR chiede che i soldi dell’otto per mille vengano tutti destinati a chi lo merita davvero, al servizio sanitario nazionale ed alla ricerca scientifica. E non lo chiede astrattamente, ma con una petizione che dobbiamo tutti firmare e condividere se vogliamo fare arrivare il nostro messaggio fino in Parlamento.
www.change.org/8×1000-a-sanita-e-ricerca
Solo la ragione e ricerca ci faranno uscire da questa emergenza.
Manuel Bianco
Bisogna specificare: sanità PUBBLICA.
Da una vecchia (2013) intervista a Rafael La Perna. “…..Dirò di più: …. Noi non siamo affatto “antireligiosi”: semplicemente, siamo per la totale, assoluta libertà di espressione”.
Questo concetto è ribadito anche nello statuto dell’UAAR.
Come questo concetto si sposi con l’affermazione dogmatica e fondamentalista “Per questo motivo, quando qualcuno ringrazia Dio invece degli operatori sanitari che hanno salvato una persona a lui cara, non manca di rispetto solo al medico e agli infermieri che rischiano la loro salute ogni giorno, ma offende anche Galileo, Newton, Volta, Carnot, Einstein, Fermi …….” è un mistero e una conferma allo stesso tempo …..
Non hai tutti i torti, questo va detto. Però io non mi sognerei mai di prevedere un articolo del codice penale per questa fattispecie di offesa (vilipendio alla scienza…?).
Al di là dell’ironia, diciamo che c’è dell’incoerenza in quei credenti che si scoprono malati e corrono in ospedale anziché limitarsi a pregare quel Dio in cui, evidentemente, confidano piuttosto poco.
La fede è fede, o la si accetta oppure si abbia l’onestà di ammettere che la si vuole mettere al bando.
Però poi chi lo farà non si autodichiari laico e tollerante e consapevole di far parte di una comunità di persone uniche e diversissime tra di loro.
Senza contare poi il fatto che ringraziare un dio per la propria guarigione non esclude affatto, ma proprio per niente, il riconoscimento e la gratitudine verso i medici e gli scienziati.
In realtà libertà di espressione non vuol dire libertà dalle critiche che è quello che pretendono i religiosi. Altrimenti si deve parlare di dittatura.
Il pensiero scientifico vive di critiche, anche feroci come si è visto bene anche in questa pandemia.
Nella frase criticata non c’è nessun divieto, ma una semplice constatazione e critica di certi comportamenti, purtroppo non rari. Spero che dopo questa pandemia un po’ meno gente ringrazi dio anzichè chi ha i veri meriti dimostrabili.
L’assoluta libertà di espressione è garantita proprio dalla stessa persona che critica: imperversa da anni su questo sito, ma nessuno ha mai proposto di bannarla.
Engy,
ma, mia prediletta, lo so che la fede è la fede, però tra accettarla o metterla al bando c’è abbastanza spazio per ignorarla.
Nella frase:
“…Dirò di più: …Noi non siamo affatto “antireligiosi”: semplicemente, siamo per la totale, assoluta libertà di espressione”,
secondo me dovrebbe essere sostituita la parola ‘espressione’ con ‘pensiero’. Perché vediamo nei fatti che ‘assoluta libertà di espressione’ viene interpretata dal cattolico come ‘assoluta libertà di occupare qualsiasi spazio’. Per esempio, col pensiero possono sbizzarrirsi e immaginare croci dappertutto senza dare fastidio.
Bisogna anche tener conto del fatto che in un forum come questo si discute ‘solo’ di religione, anche se quel ‘solo’ racchiude infiniti argomenti. Non credo che ti sia mai capitato, sotto il casco del salone di bellezza, di parlare di Kant e di talleri immaginari. 😛
In ultimo, il riconoscere i meriti del personale medico sarebbe propriamente in linea con la falsa equità cattolica del ‘a Cesare quel che è di Cesare…’. Dico falsa perché non è lecito inserire un termine improbabile (dio), dandolo come acquisito, in contrapposizione a uno reale (Cesare).
Ti dirò, quando ero un ragazzino, tutte le volte che mostravo i disegni che facevo mi sentivo dire che disegnare bene era un dono di dio… ciò mi faceva veramente inc…zzare. E non ero nemmeno ateo! Quindi, diamo agli infermieri quello che è degli infermieri.
Ma lascia dire Diocleziano suvvia! Finche’ le persone, di tutti i credo e orientamenti, non diventano invadenti con pretese di convertire gli altri, non vedo il problema.
P.S. nel modesto salino (non salone) della mia parrucchiera noi parliamo sempre di Kant e di Hegel, che ti credi Ve milanese ? 😂😂😂
Io metterei al bando tutto quanto contrasti con ragione e raziocinio. Nella misura in cui chiese e fedeli non pretendano di piegare la società alle loro fantasie ma si limitino a recitare il Rosario e chinarsi verso la Mecca, nulla quaestio.
Poi ringraziare Manitù per averti fatto ammalare mi suona sempre un po’ masochista. Ma io sono per il bondage.
Non le metterei al bando, ma criticarle e denunciarle si affinchè la gente apra gli occhi.
Mettere al bando lasciamolo a loro che sono degli esperti. Abili come sono nel vittimismo riuscirebbero a guadagnarci visto che riescono a trasformare semplici critiche in intolleranza altrui e legittimano risposte violente a semplici critiche.
L’importante è proseguire con l’informazione, la cultura scientifica ed il pensiero critico che soffrono terribilmente tanto che hanno bisogno di protezioni per legge.
Ho visto oggi una buona notizia: la Cassazione ha dato ragione all’UAAR sui manifesti di Verona e ha stabilito che i non credenti hanno gli stessi diritti dei credenti. Nel 2020 sembra incredibile dover arrivare alla Cassazione per stabilire l’ovvio contro le pretese dei clericali. Un altro passo.
Ovviamente la mia battuta sul bando era un iperbole. Sono felice di sapere che ho gli stessi diritti dei credenti, l’ultima volta che ho visto un crocifisso appeso in un ufficio pubblico mi era sorto più di un dubbio. Certo, provare a rimuoverlo rimane cosa ardua.
Cara Engy,
una proposta per quando rientreranno in servizio i parrucchieri.
Parlate anche di Wellhausen e delle tradizioni J, E, P e D che hanno formato il Pentateuco.
Buona discussione.
(Eventualmente mi farete sapere qualche vostra conclusione)
Ash beh, sicuramente…!😅😉🙃
“È invece adesso il momento più appropriato per riaffermare la fiducia nella scienza e nel metodo scientifico”. Si potrebbe essere d’accordo, in linea di principio, ma coloro i quali fanno scienza e cercano o mostrano di praticare il metodo scientifico sono pur sempre esseri
umani, con tutti i loro limiti e i loro lati oscuri. Proprio in quest’ultimo periodo non posso non accorgermi (con altri; vd. per es. ) che la cieca fiducia negli “scienziati” (non tanto nella scienza in sé) praticata nelle settimane scorse, e richiesta da piú parti ancor oggi, forse doveva e dovrebbe essere un po’ meno cieca. Senza il buon senso, la fiducia nella scienza e negli scienziati è assolutamente identica alla fede dissennata in qualsiasi religione e nei sacerdoti che la professano.
Strano, non compare il link all’articolo esterno! Provo a ripetere:
“È invece adesso il momento più appropriato per riaffermare la fiducia nella scienza e nel metodo scientifico”. Si potrebbe essere d’accordo, in linea di principio, ma coloro i quali fanno scienza e cercano o mostrano di praticare il metodo scientifico sono pur sempre esseri umani, con tutti i loro limiti e i loro lati oscuri. Proprio in quest’ultimo periodo non posso non accorgermi (con altri; vd. per es. “https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/97955/coronavirus-ecco-percha-si-deve-parlare-di-fallimento-italia-”) che la cieca fiducia negli “scienziati” (non tanto nella scienza in sé) imposta nelle settimane scorse, e richiesta da piú parti ancor oggi, forse doveva e dovrebbe essere un po’ meno cieca. Senza il buon senso, la fiducia nella scienza e negli scienziati è assolutamente identica alla fede dissennata in qualsiasi religione e nei sacerdoti che la professano.
Non bisogna confondere scienza e scienziati, già il Salvini è uscito con un “la scienza non è sufficiente, riapriamo le chiese!” ci manca solo di screditare la scienza; nessuno ci può mettere al sicuro da uno scienziato che applica male la scienza, figuriamoci quando le decisioni le prende un Fontana o un Sala. Il punto debole è sempre l’elemento umano: già in questa emergenza quanti casi di profittatori e corrotti? Per obbligare tutti alla app, bisogna che questa app sia gestita dal governo, il quale deve garantire dalle infiltrazioni di interessi terzi; tutti i tg han detto un gran bene di ‘immuni’ ma nessuno ha detto che è nelle mani, tra gli altri, della famiglia Berlusconi, famosi per la loro filantropia. L’articolo parla di soldi alle imprese, pratiche semplificate, autocertificazioni… idem come sopra, l’abbiamo già visto con i vari redditi di cittadinanza, di solidarietà ecc., finisce sempre in una maniera: TUTTI RUBANO!
Chissà se la scienza riuscirà a introdurre il gene dell’onestà nell’homo latro?
La fiducia nella scienza non è cieca, significa avere fiducia nel metodo scientifico, quello del try and error, della critica che porta a migliorare le nostre conoscenze ed a cambiare le nostre posizioni. Ed è quello che è avvenuto anche col coronavirus. Abbiamo visto duri scontri tra scienziati, abbiamo visto evolversi le nostre conoscenze e modificare le nostre strategie, cioè abbiamo fatto scienza. Certo gli scienziati sono uomini coi loro difetti e quindi, soprattutto se le informazioni sono carenti, le interpretazioni possono differire. Poi ci sono i politici e giornalisti (oltre ai singoli cittadini) che filtrano le informazioni scientifiche, spesso non comprendendole o distorcendole. Sicuro che quando i politici dicono che si sono consultati con gli esperti abbiano effettivamente seguito le loro indicazioni? Pensa ad un Trump e un Fauci. Penso all’assessore Gallera che anche dopo un mese continuava a ripetere che gli asintomatici non erano contagiosi quando invece gli esperti dicevano che potevano esserlo o quando hanno deciso la riapertura delle zone in quarantena dopo solo 14 giorni quando gli esperti segnalavano già che c’erano evidenze di una durata maggiore della contagiosità?