Che ci fa un astrologo a una conferenza al ministero organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori? Accade che il 5 dicembre scorso l’astrologo Jupiter (al secolo Rino Liuzzi) figuri come moderatore, mettendosi pure a discettare sull’influenza della Luna e degli astri, alla conferenza stampa della LILT presso il Ministero della Salute in cui il presidente nazionale Francesco Schittulli presenta le attività svolte nel 2024 e delinea gli obiettivi del prossimo anno. Non è chiaro a che titolo cotanto esperto di una disciplina pseudoscientifica debba essere tra i protagonisti di un evento che dovrebbe avere un carattere scientifico, per giunta in una sede istituzionale.
E infatti non sono mancate le critiche. Enrico Bucci su Il Foglio è il primo a sollevare la questione, seguito da diverse altre testate. Un gruppo di medici e scienziati ha inviato una lettera aperta al ministro della Salute Orazio Schillaci (rimasto silente) «per chiedere di chiarire pubblicamente la posizione del Ministero rispetto a quanto accaduto e di adottare misure per garantire che in futuro le istituzioni non diventino veicolo di messaggi antiscientifici».
Dal canto suo il presidente Schittulli ha provato a mettere una pezza. Il ministro non era al corrente della partecipazione di Jupiter, ha spiegato, precisando che «il signor Liuzzi non è stato invitato come esperto per parlare di cancro, né in quella sede ha espresso opinioni in ambito oncologico». Schittulli ha rassicurato sul fatto che non era intenzione della Lega «promuovere o legittimare approcci antiscientifici, né mancare di rispetto alla sede istituzionale che ci ha ospitato o alle migliaia di sostenitori che ci accompagnano nel nostro cammino».
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori è un ente pubblico su base associativa, vigilato dal Ministero della Salute: un’organizzazione senza fini di lucro che si prefigge il compito di diffondere la cultura della prevenzione, con centinaia di laboratori e una rete di volontari e associazioni provinciali. E che ha ricevuto, nel 2024, 1,35 milioni di euro dal Ministero della Salute e 2 milioni dal Ministero dell’Economia.
La LILT è salita oggi agli onori delle cronache per questo passo falso nell’irrazionalismo astrologico, ma è caratterizzata da un abituale clericalismo su cui nessuno sembra eccepire. D’altronde il suo presidente (carica che ricopre dal 2000) non è solo un oncologo di fama internazionale ma pure figlio di un esponente democristiano di corrente morotea di cui prende il testimone politico.
Viene infatti eletto con il centrodestra presidente della Provincia di Bari dal 2009 al 2014. Vicino a Raffaele Fitto, tenta la scalata alla presidenza della Regione Puglia, ma le spaccature nel centrodestra lo frenano. Più di recente contribuisce a fondare Noi con l’Italia, partitino centrista capeggiato dal ciellino Maurizio Lupi che confluirà in Noi Moderati, a sostegno della coalizione del governo Meloni.
I rapporti con i politici di centrodestra sono più che cordiali, come dimostrano i messaggi della premier Giorgia Meloni e del ministro Schillaci per la chiusura degli eventi per il centenario della LILT a febbraio 2023. Un’occasione che tra l’altro vede l’intervento del vescovo di Biella Roberto Farinella, presente pure per l’incontro di apertura nel febbraio del 2022. Tra i riconoscimenti, Schittulli si fregia dell’onorificenza di San Gregorio Magno insignita da papa Giovanni Paolo II.
Per Natale del 2022 il presidente della LILT Milano Monza Brianza, Marco Alloisio, ha inviato una lettera ai sostenitori per celebrare l’udienza privata concessa da papa Francesco in Vaticano alla dirigenza dell’associazione, per i cento anni dalla fondazione della Federazione Italiana per la Lotta contro il Cancro antesignana della LILT.
I fortunati sostenitori dell’associazione hanno pure ricevuto un messaggio del Santo Padre, tratto dal suo discorso, che recita: «Cari amici, in una società minacciata dalla cultura dell’indifferenza – è la grande malattia di oggi l’indifferenza, il guardare dall’altra parte –, è più che mai necessario farsi prossimo. […] Il vostro impegno è una forma di carità sociale. […] Contribuire a costruire quel “tessuto buono” di cui è composta l’Italia. Di fronte alla realtà di tante persone voi avete scelto e scegliete sempre di nuovo di “lottare” con loro e con quanti se ne prendono cura».
Una lettera il cui tono smaccatamente apologetico era apparso fuori luogo a diversi sostenitori della LILT. Da una testimonianza che ci è pervenuta, il presidente ha risposto a una contestazione arrivando a sostenere che «il papa è una autorità morale per il mondo intero e non solo per i cattolici».
Ma non è l’unica udienza papale. Pure nel 2017 viene chiesta e ottenuta a giugno, celebrata come «un evento storico per la LILT, a distanza di 15 anni dall’analoga Udienza di S. Giovanni Paolo II», scriveva il presidente Schittulli. «Tant’è che già qualche collega Presidente ha registrato dei positivi riscontri da parte delle relative Curie Vescovili per progetti di solidaristica collaborazione, coinvolgenti anche la gioventù cattolica», ci teneva a rimarcare.
E anzi così rilanciava: «All’uopo sarebbe opportuno che ogni Sezione Provinciale potesse interfacciarsi con il mondo della Chiesa, anche in preparazione della “I Giornata Mondiale dei Poveri” indetta da Papa Francesco», tenutasi il 19 novembre 2017. Infatti, spiegava che «la LILT è sensibilmente vicina alle problematiche di cristiana equità legate alla povertà» perché i poveri sono più soggetti a contrarre malattie. Scopriamo inoltre con l’occasione che la LILT ha un «assistente spirituale», monsignor Lino Larocca, tra parentesi vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese.
L’organizzazione si segnala per le frequenti clericalate, di cui riportiamo un florilegio. Nel dicembre del 2023 la sezione di Pescara organizza una messa natalizia dentro l’ospedale, celebrata dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti. A maggio il vescovo di Rieti, Vito Piccinonna, accoglie nel Palazzo papale una delegazione della LILT che porta anche i saluti del presidente nazionale.
Nel 2020 per i 25 anni dell’associazione provinciale di Biella era presente anche il vescovo, che ha benedetto le nuove palestre. Ad Avezzano (AQ) presenzia all’inaugurazione della nuova sede locale nel giugno del 2017 anche il vescovo Pietro Santoro, che impartisce la benedizione. Il vescovo di Biella Gabriele Mana ha partecipato verso la fine del 2016 all’apertura del nuovo centro oncologico multifunzionale LILT a Biella. La sezione di Vercelli nel novembre del 2015 ha organizzato una «solenne funzione religiosa» nella cattedrale, officiata dall’arcivescovo Marco Arnolfo.
A Rieti, nell’estate dello stesso anno, un parroco della zona ha benedetto i locali della nuova sede. La sezione cagliaritana ha persino festeggiato l’elezione di papa Francesco nel 2013 con un concerto in suo onore presso l’ospedale oncologico. Nel 2011 il vescovo di Asti Francesco Ravinale ha preso parte all’apertura della sede della sezione provinciale.
Nello stesso anno il vescovo di Noto Antonio Staglianò si prodigava a benedire la nuova delegazione provinciale della LILT “Area Sud” a Pachino (SR). Risalendo al 2009, da segnalare pure una messa in memoria di san Giuseppe Moscati che aveva celebrato il vescovo di Penne e Pescara nella chiesa dell’ospedale Santo Spirito del capoluogo. E la benedizione di un mammografo, presso gli ambulatori LILT del presidio ospedaliero A. Rizza di Siracusa, da parte del vescovo Salvatore Pappalardo «come di consueto nei casi di importanza sociale e collettiva», chiosava il sito.
Insomma, se l’apparizione di un astrologo fa sorgere dubbi sulla tenuta scientifica della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, cosa dovremmo dire delle innumerevoli occasioni in cui la LILT ha manifestato un atteggiamento clericale? La credibilità della sua opera, sicuramente meritoria, oggi rischia di essere compromessa dall’invito a un astrologo.
Ma se fa scalpore questo, dovrebbe farlo pure il sistemico confessionalismo della LILT. Un’organizzazione sostenuta dagli enti pubblici che dimentica la laicità e pare davvero poco attenta alla sensibilità di malati e familiari non cattolici. E che invita abitualmente rappresentanti religiosi cattolici a compiere quelli che sono a tutti gli effetti dei riti magici su locali e macchinari, che dà loro un posto d’onore agli eventi istituzionali per divulgare la propria dottrina – a proposito di pseudoscienza.
Ma, in un paese clericale come l’Italia, avere un vescovo benedicente e pontificante a fianco di politici, autorità e persino scienziati e medici è considerato normale, mentre ci si scandalizza per la comparsata estemporanea di un astrologo che propone le sue idee bislacche.
La redazione