È un progetto avviato dall’UAAR per ottenere, come primo obiettivo, una reale parità tra chi si avvale dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) nella scuola pubblica e chi decide di non frequentarlo. In particolare, questo progetto è rivolto a chi (genitore, studente, insegnante), interessato alle attività formative alternative previste dalla legge, incontra difficoltà normative, finanziarie e organizzative che ne impediscono l’effettuazione. Il secondo obbiettivo del progetto, più ambizioso e sostanziale, è il superamento dell’attuale sistema educativo che discrimina gli scolari in base alle scelte religiose dei genitori, per arrivare a proposte formative rivolte a tutti e che studino una pluralità di concezioni del mondo, religiose o meno, la loro storia, le loro differenze e i loro punti comuni. Lavorando insieme a questo progetto, l’obiettivo di realizzare un sistema educativo che non discrimini più tra cattolici e non cattolici potrebbe finalmente diventare qualcosa di più di un semplice desiderio.
L’UAAR lancia il suo progetto “ora alternativa”
23 commenti
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M, non sarebbe più opportuno lavorare per l’annullamento dell’ora di religione cattolica?
Del resto è molto onerosa per chiunque. Immagino che la strada sia lunga e faticosa, ma se si abbassa la testa si rischia di non poterla più alzare.
Marta
Grande! Ragazzi non mollate !
Io sono una insegnate elementare in una scuola nella provincia di Treviso. Penso che l’unica possibiltà che poossiamo avere per una integrazione è quella di non parlare di religione. Immagino che molte proposte “corretet” sulal religione prevedno la storia delle religioni. Io sono nettamente contraria
Roberta
Secondo me LE religioni andrebbero inserite nel programma di filosofia, e nell’ora recuperata si dovrebbe fare educazione civica, insegnare la Costituzione, insomma, cercare di educare un minimo gli Italiani alla convivenza civile, che di quello sì che c’è bisogno
Il progetto è interessante. Si potrebbe anche pensare ad un insegnamento storico critico sulle religioni e le concezioni etiche non religiose. C’è un testo dello scrittore norvegese Jostein Gaarder dal titolo “Il libro delle religioni” che è un ottimo esempio di come si possa discutere scientificamente e serenamente di queste questioni. Potrebbe essere un modello da cui prendere spunto: esso esamina con semplicità e rigore le maggiori religioni mondiali nonché l’umanesimo, l’ateismo, il marxismo, concezioni etiche non di tipo religioso insomma. Si dovrebbero poi rivedere le regole di recrutamento degli insegnanti che al momento non sembrano essere improntate a piena laicità.
Errata corrige: reclutamento!
Meglio levare l’ora di religione e anche l’altra ora, tanto di lavorare in quel tempo lì non ne ha voglia nessuno. Religione o ideologia, sempre un’ora da fissati rimane. Sarà da ridere quando bisognerà mettere in pratica.
Il punto è dare pari dignità al libero pensiero rispetto alla superstizione cattolica, che oggi in Italia gode di un privilegio assolutamente in contrasto con lo spirito della Costituzione (art. 3).
Di fronte a due alternative di pari valore ai fini valutativi, quanti genitori vorrebbero ancora che ai figli si impartiscano favole, piuttosto che non una sana formazione razionale, con storia comparata delle religioni, fondamenti di etica e accenni di educazione civica?
Ma i preti temono l’eventualità di un’ora di formazione laica anche perché il reclutamento di insegnanti di religione cattolica mette nelle loro mani un potere clientelare a spese della comunità.
Per questo, pur ritenendo che in ultima analisi l’ora di religione dovrebbe essere abolita (sostituita tout court dall’educazione civica o da un’ora in più di scienze), oggi penso che sia urgente fare leva sull’art. 3 della Costituzione per istituire un insegnamento davvero alternativo che possa formare nuove generazioni più sobrie, lucide e colte.
Lo dico da insegnante: sarebbe ora che si finisse di fare ideologia o religione a scuola, e ci si lasciasse tutti lavorare in pace. Se ne esce asini perché la scuola è campo di battaglia, in barba ai diritti dei giovani. Per la religione (fra l’altro molti insegnanti di religione cattolica non sono neanche credenti….lo sono solo quando devono ricevere l’incarico) o per le idee filosofiche le sedi devono essere altre. E’ snervante lavorare dovendo dar di gomitate per non rimanere soffocati da progetti vuoti. La scuola deve arrivare all’educazione civica. Il resto fuori oppure si vada in scuole private, insegnino religione o laicismo.
Da insegnante dico che bisognerebbe avere rispetto degli insegnanti. Se UAAR vuole fare qualcosa di buono per la scuola, parli di edilizia scolastica, parli di corsi di aggiornamento degli insegnanti, parli di libri di testo e case editrici, e soprattutto denunci i costi degli insegnanti dell’ora di religione. Perchè l’ora di religione è solo un costo, visto che gli studenti che se ne avvalgono la utilizzano per sistemare gli appunti e prepararsi alle ore successive di studio. Trovo gravissimo che UAAR si accodi alle chiese e al MOIGE.
Ripensateci e non fate carne di cannone del nostro lavoro.
Carla Castagna
Caro Germano, purtoppo l’IRC costituisce n’innegabile “dissonanza contestuale”, un’innegabile bacino di discriminazione. Sarebbe bellissimo che SOLO altri Istituti extra scolastici se ne occupassero. Purtroppo c’è il Concordato e la situazione per ora è questa. Noi insegnanti dovremmo educare gli alunni a pensare, a ragionare…senza dare soluzioni e risposte pronte da accettare criticamente e proporre gli insegnamenti a partire da questa base…ma non sempre è così.
Con questo progetto, come scrive giustamente Lorenzo L. Gallo, dobbiamo ridare dignità al libero pensiero e alla possibilità di scegliere tra varie opportunità.
Nessuno scontro, solo tutelare i diritti di chi non viene proprio considerato da una Scuola che ignora le problematiche scaturite dall’IRC e dalla loro pessima gestione .
Rosalba Sgroia
resp. del progetto
Riferendomi al commento che mi precede oserei dire che la dissonanza contestuale così dottamente richiamata riguarda altro. E’ indubbio che in Italia c’è il concordato e quel che ne consegue, ma deve essere un movimento ateo che lo legittima? La pessima gestione della scuola non mi sembra riguardare solo l’IRC. Parecchie idee confuse in questo progetto che, soprattutto, non tiene conto della pericolosità che potrebbe sctaurire dalla richiesta di altre religioni . Credo che bisognerebbe solo muoversi per l’abolizione del concordato e magari diventiamo un paese normale come sarebbe giusto.
A.A.
I commenti che stiamo ricevendo da parte dei nostri lettori in merito al progetto sull’ora alternativa sono molto stimolanti. Ne emerge una sostanziale divisione tra chi ritiene che la valorizzazione dell’ora alternativa sia una concessione alla CEI, e chi invece pensa che sia un buon passo per smuovere una situazione incancrenitasi. Al momento sembrano prevalere i sostenitori della prima tesi, seppur leggermente.
Ricordo che l’UAAR è a favore dell’abolizione dell’IRC e non dà indicazione alcuna a genitori e studenti in merito alla scelta da effettuare: rispetta quindi ogni posizione e si limita a dare consigli e suggerimenti a chi ha già deciso di chiedere di frequentare un’ora alternativa.
Come ateo mi sento peraltro gratificato dal constatare come sia variegato il mondo della miscredenza: nel suo piccolo, molto più di quello cattolico.
Come responsabile del sito, mi sento invece spinto a cercare di sostenere ulteriormente l’interessante dibattito che si è aperto. E’ un po’ un fiore all’occhiello che le confessioni religiose non posono, ahiloro, rivendicare.
Colgo quindi l’occasione per formulare alcune domande ai sostenitori della prima tesi:
1) Come convincere quei genitori e studenti non cattolici, che si avvalgono comunque dell’IRC, a non farlo?
2) Cosa deve fare l’UAAR, quando genitori e studenti le si rivolgono per avere assistenza sull’ora alternativa?
3) Come può l’UAAR, che pure è un’associazione in crescita, chiedere la revisione/abrogazione del Concordato, iniziativa che richiede la modifica della Costituzione, quando alla Camera i parlamentari anticoncordatari sono, sì e no, il 3-5% (al Senato anche meno)?
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che risponderanno.
Raffaele Carcano
Responsabile http://www.uaar.it
1. la cosa che interessa maggiormente le persone sono i soldi. quindi denuncia continua delle sperpero del denaro pubblico per pagare gli insegnanti IRC
2. dire ai genitori che non devono invocare ore alternative per continuare a sperperare denaro pubblico, ma chiedere magari maggiori retribuzioni per gli insegnanti che con i loro stipendi non possono neanche acquistare i libri per migliorarsi
3. denunciare i costi del concordato
Non sono legato al denaro, ma credo che sia il discorso a cui si può essere più sensibili . E comunque dai commenti che leggo terrei in gran conto quello degli insegnanti (io lavoro in un nido e non sono distantissimo da questi discorsi) mi sembrano la maggioranza pendere per la non ora.
Grazie al sig. Carcano per aver richiesto un parere.
Ma, l’UAAR guadagna qualcosa con questo progetto? Sono certa di no , quindi una battaglia non deve essere per forza vincente. Pensate ai radicali che le hanno perse quasi tutte ma che hanno introdotto in parecchi di noi un nuovo modo di pensare.
Una idea, anche se probabilmente perdente e minoritaria, deve tentare di aprire il mare di ghiaccio nel quale nuotiamo. O no? Si devono abbandonare tutti i nostri sogni? Non è un modo di dire che amiamo il nostro paese e i nostri figli occuparci di contrastare quello che non ci piace? Sono assolutamente d’accordo con Aliboni di fare un punto di forza del denaro. (è appena il caso di ricordare la vicenda ICI che, anche se non completamente risolta un pò di polemiche le ha sollevate) . E anche con chi dice di occuparsi di edilizia scolastica ecc. Ma soprattutto con gli insegnanti che vogliono sentirsi rispettati e non lo sono da chiunque si improvvisa nel fare una proposta.
Sono deliziata dalle domande di Carcano che mostrano assoluta sensibilità interesse e senso del limite
Credo di essermi spiegata.
A presto , buon lavoro e complimenti per questo sito che, mi sembra, ha dei commenti vari ma sempre di interesse. Tiziana
Certo che i sogni vanno inseguiti e magari raggiunti, ma allora perchè non chiedere di fare una battaglia sul Concordato e la sua abolizione?
Io ci sto
Marco Ventura (simpatizzante UAAR)
Ho letto il progetto. Mi chiedo, i materiali sono solo quelli indicati?
L’ateismo è ridotto ad una altra religione?
E’ il progetto solo indicativo e quindi revisionabile da parte vostra?
Grazie
Caro Corallo, se ha letto il post di Raffaele Carcano può constatare che l’UAAR è proprio il contrario di una religione.
Il progetto si propone come l’avvio ad una discussione. Il sito è una sorta di laboratorio propositivo e accoglie suggerimenti.
Questo progetto, se servirà a scuotere le persone dal conformismo e dall’accettazione acritica di quello che ci viene imposto avrà raggiunto una parte dei nostri scopi. Ovviamente questa campagna si affianca a tutte le altre portate avanti dall’UAAR: otto per mille, concordato ecc… per intaccare i privilegi economici evidenziati giustamente, da Aliboni.
R
Proporre una ora alternativa di religione sembra essere una proposta fuori dal tempo. Bisogna piuttosto battersi concretamente per eliminare quella esistente. Mi trovo perfettamente d’accordo con chi scrive che farebbe ancor di più lievitare i costi dell’istruzione ma non a scopo di istruzione.
Non capisco come questo dibattito possa scuotere dal conformismo se propone conformismi. L.C.
abolire il concordato e basta. non vedo altra strada
Non capisco perché si parla di far lievitare i costi…Forse chi scrive questo non sa come funziona la Scuola. Preciso che non si richiedono altri insegnanti ma si utilizzano i docenti di classe che escono dall’aula con gli alunni che NON scelgono l’ora FACOLTATIVA di rel. Poi NON si tratta di proporre un’ora alternativa DI religione, ma ALLA religione.
Ricordiamo che alle materne e alle elementari ( e lo dice un’insegnante che lavora da 16 anni) i genitori CHIEDONO sempre cosa si propone in alternativa all’IRC, visto che NON intendono farla frequentare ai loro figli. Quando si trovano di fronte allo sbando e alla disorganizzazione sono…indotte, ob torto collo a dire di sì all’IRC e quindi a contribuire all’aumento dei docenti. Se c’è la domanda si alza l’offerta…
Vi sembra giusto? Che facciamo lottiamo contro i mulini a vento o proponiamo il rispetto della normativa vigente? Se gli alunni non avvalentisi aumentano…Bè ditelo voi.
R
(Rinvio il commento – non so se è già uscito)
certamente inviando il mio commento il tentativo di conversione come tra le righe scrive rosalba sgroia non era affatto considerato. Tanto meno nelle mie intenzioni; anche perchè poi a conti fatti anche nel vostro campo mi sembra non manchino i tentativi di conversione (tra l’altro più espiliciti dei miei… qualora ci fossero) all’ateismo che con tutto rispetto credo sia spesso anche una scelta sofferta per chi effettivamente la motiva e la sceglie riflettendoci sopra! Scelta rispettabilissima quanto opinabile ma che non merita alcun giudizio da parte di nessuno! La mia “accusa” si riferiva all’ostinato anticlericalismo e alla critica a tutti i costi alla Chiesa Cattolica e ribadisco SOLTANTO alla Chiesa cattolica…ma siete atei agnostici razionalisti o acristi acattolici avaticani? perchè, in un paese plurale così tanto auspicato da voi mi devo sentir chiamare anche peggio di una vergona (mi riferisco al tentativo di conversione accennato da rosalba) cosa che in nessun catechismo della Chiesa Cattolica è detto di voi! perchè se siete veramente atei e agnostici allora non inserite un certificato per lo “sbattezzo” islamico, buddista, ebraico e chi più ne ha più ne metta…visto che si parla di città cosmopolite e aperte culturalmente?!?! perchè vi fa tanto problema un’ora di religione e poi non vi fa problema un islamico che pretende in Italia di gettare il crocifisso (segno anche laico) in modo blasfemo fuori da un’aula!?! siate almeno coerenti senza offendere chi certo non vi vuole offndere! A HOMO INTERRONS: ti ringrazio per la tua risposta, anche a te dico che non esiste nessun interesse alla conversione ma solo il desiderio di un confronto critico che anche per fare chiarezza su alcune questioni da parte tua e da parte mia non mi dispiacerebbe approfondire “laicamente” partendo semplicemente da punti di vista diversi! ma questo, se possibile, potremmo farlo in forma privata! vi ringrazio! Saluti. Francesco
Ringrazio coloro che hanno inviato i loro suggerimenti. Mi limito a dare delle brevissime risposte:
1) A proposito dei costi, ribadisco che il nostro progetto non costituisce alcun aggravio: gli insegnanti sarebbero infatti gli stessi del corpo docente, le strutture quelle scolastiche. Si tratta invece di valorizzare le realtà esistenti, tra cui proprio gli insegnanti “interni” (e non esterni come quelli dell’IRC), nonchè il diritto di utilizzare spazi vivibili.
2) L’informazione contro l’IRC e il Concordato continueremo a portarla avanti. A nostro avviso, anzi, già questo progetto è fare comunque informazione contro l’IRC, perchè fa venire a gallo un argomento trascurato: la sorte di chi non frequenta l’IRC.
3) Un argomento che non mi sento di raccogliere è quello di dire ai genitori cosa dovrebbero fare. Facendolo, mi sembrerebbe quasi di catechizzarli. Ritengo che sia invece più in linea con i valori e la cultura (generalmente molto buona) della popolazione non credente limitarci a fornire loro assistenza e documentazione. E che poi la scelta sia loro.
I timori che questa iniziativa possa rivelarsi controproducente sono rispettabilissimi, e del resto sono pure fondati: quale iniziativa è completamente aliena da rischi? Ma quindici anni di battaglie prive di risultati, con, anzi, alcune pesanti sconfitte alle spalle (il credito formativo introdotto da Berlinguer, gli insegnanti in ruolo immessi dalla Moratti), suggerivano di aggiustare il tiro.
Raffaele Carcano
responsabile http://www.uaar.it