Nuovo Concordato e vecchio clericalismo

Proprio trent’anni fa, il 18 febbraio 1984, l’allora presidente del consiglio Bettino Craxi e il cardinale Agostino Casaroli, segretario di stato vaticano, firmarono gli accordi di Villa Madama. Il nuovo Concordato, che aggiornava quello stipulato l’11 febbraio del 1929 con il regime fascista, non considerava più il cattolicesimo quale religione di Stato e rendeva opzionale l’ora di religione nelle scuole, introduceva però il meccanismo dell’otto per mille. E di fatto lasciava intatta l’enorme capacità di condizionamento che la Chiesa cattolica ha sulla politica italiana.

Oggi, dopo una campagna durata mesi e una petizione su Change.org, il segretario Uaar Raffaele Carcano ha consegnato più di ventimila firme per chiedere a deputati e senatori l’abolizione del Concordato con la Santa Sede. La consegna è avvenuta a Montecitorio e della petizione si discuterà in sede di commissioni parlamentari. Un gesto che intende ricordare ai politici che c’è un’opinione pubblica laica spesso bistrattata e che il vecchio sistema del Concordato è ormai inattuale per una società sempre più secolarizzata e multireligiosa, dove crescono i fedeli di altre confessione ma soprattutto i non credenti.

craxi-wojtyla

L’Italia sta cambiando, ma la Chiesa cattolica mantiene enormi privilegi e il generale ossequio da parte delle istituzioni, con conseguenti discriminazioni verso chi non è cattolico e danno per gli elementari principi di laicità. Non solo per l’Irc (si vedano le enormi difficoltà nell’ottenere una alternativa) e l’otto per mille, ma anche in altri contesti come l’assistenza spirituale pagata dallo stato, il matrimonio religioso che prevarica quello civile, nonché le diffuse prebende, esenzioni e i finanziamenti a favore della Chiesa che pesano sulle tasche di tutti i cittadini.

Per un paese davvero laico e moderno, la petizione ha chiesto la sostituzione degli articoli 7 e 8 della Costituzione. Al posto del multiconfessionalismo multilevel che grazie alle intese ripropone in piccolo lo schema concordatario anche con altre confessioni, discriminando atei e agnostici ma non solo, invita le istituzioni ad approvare una legge sulla libertà di credenza e non credenza tale da superare la normativa fascista sui “culti ammessi”.

L’abolizione del Concordato è però ancora un argomento tabù, come ha scritto oggi Carcano sul sito di MicroMega, e il mondo politico continua a stare ben attento a non scontentare il Vaticano: preferisce anzi la celebrazione del (nuovo) Concordato. Con tanto di convegno organizzato per il trentennale degli accordi del 1984 a Palazzo Giustiniani il 12 febbraio scorso dalla “Fondazione Socialismo“. Tra i partecipanti, il presidente del Senato Piero Grasso, il giudice costituzionale Giuliano Amato, il segretario della Cei monsignor Nunzio Galatino, il cardinale Attilio Nicora, il segretario di stato vaticano monsignor Pietro Parolin, vari giuristi tra i quali i consulenti nel periodo dell’accordo con il Vaticano, come Gennaro Acquaviva, Francesco Margiotta Broglio, Carlo Cardia.

Una kermesse che ha dato molto spazio ai clericali e agli elogi per gli accordi di Villa Madama, accolta positivamente da Oltretevere e dall’Osservatore Romano. Nel corso della quale Parolin ha definito il Concordato esempio di “laicità positiva”, segno di “reciproca collaborazione” tra Stato e Chiesa “per la promozione dell’uomo e il bene del paese”. E dove Acquaviva ha candidamente ricordato come il nuovo Concordato abbia dato, soprattutto a livello finanziario, alla Cei nuovi strumenti per accrescere la sua influenza. Cardia, sull’edizione odierna del quotidiano dei vescovi Avvenire, ha addirittura scritto che il Concordato è “garanzia di vera laicità”.

Eppure, proprio tutto questo ci ricorda come la soluzione concordataria, sebbene sia decantata come ancora attuale da chi ne raccoglie i sostanziosi frutti e dal mondo della politica in bilico tra formalismo e arrendevolezza, non è più al passo con i tempi. La società italiana, nonostante loro e nonostante il clericalismo, si fa sempre più laica.

La redazione

86 commenti

Manlio Padovan

Certamente è confermato che sotto la dizione “socialismo” ci può essere ormai di tutto, non escluse incommensurabili porcate.

FSMosconi

D’altronde se togli al socialismo (e al comunismo) l’analisi critica della realtà e le spinte riformatrici-rivoluzionarie che cosa ne rimane? 😐

Tiziana

Quello di Craxi doveva esser un primo passo. In effetti una legge siglata durante il fascismo doveva essere cancellata e basta. Ma il timido Togliatti volle addirittura l’articolo Sette.

francesco s.

Dire che l’articolo 7 lo volle Togliatti è storicamente inesatto. L’art. 7 lo voleva la DC, il PCI dell’epoca venne a compromessi con la DC.

Il che è diverso da dire che l’articolo 7 lo volle Togliatti. Alla fine anche quello di Craxi fu un altro compromesso,

Giorni fa ci si lamentava che i giovani non conoscono bene la storia, ma sembra che i vegliardi la scordino.

francesco s.

Almeno così viene spiegato nei libri di storia e ce l’hanno spiegato i nostri insegnanti.

Tiziana

@Francesco S.
ringrazio per vegliarda che è comunque molto elegante.
Togliatti avrebbe avuto la possibilità di evitarlo cercando la sponda con i socialisti. preferì la DC. E questo è, nonostante l’età ho memoria dei fatti storici.
la revisione craxiana avrebbe avuto maggiore impatto se il Pci (di Berlinguer se la memoria non mi tradisce visto l’età) non lo avesse osteggiato
Inoltre, a tutti è dato di essere giovani, ma è difficile rimanerlo e restarlo per sempre. Anche da giovani.

Ermete

Tiziana, a me pare che lei dimentichi la questione dei rapporti di forza.
A guerra finita, il PCI e la DC si contendevano i voti delle classi povere, e l’accusa di ateismo e aggressività contro i cattolici era molto più forte verso il PCI che verso il Partito Socialista, il quale, di fatto, per lo scarsissimo apporto nei numeri e nella potenza di fuoco e logistica dato alla Resistenza, era decisamente in calo nel favore delle masse, e dunque quando conti poco il mondo cattolico solitamente ti lascia perdere.
Togliatti sbagliò, ma col senno di poi e in buona fede, nel senso che per prendere i voti delle masse cattoliche doveva mostrarsi fedele alla costituzione ma anche, pensò Togliatti, dimostrare nei fatti apertura nei fatti anzichè nelle chiacchiere.
L’errore fu favorire la CCAR come istituzione, che infatti fu una sconfitta; forse col senno di poi si doveva puntare più sulle parti progressiste dei fedeli e del piccolo clero, ma sento un certo moralismo nella critica a Togliatti che con cozza con quello che invece fu un tentativo, fallito, del PCI di prendere egemonia tra le masse cattoliche.
E invece ai tempi di Craxi il contesto materiale e il ruolo storico del PSI erano radicalmente differenti…

Tiziana

non dimentico, diciamo che mi tolgo gli occhiali del pregiudizio ideologico o d ischieramento partitico. Il senno di poi era stato ampiamente previsto e paventato da Nenni e non solo. Il Pci scelse di mantentre le masse povere che lo votavano nell’ignoranza e incultura. L’ateismo non c’entra, Si può essere religiosissimi e laici.
E comunque, nel caso della revisione craxiana quali erano i rapporti di forza? Se ricordo bene il Pci era l’unico partito all’opposizione.

francesco s.

E Craxi pensò di alleggerire le tasche di tutti i contribuenti, comprese le masse povere e ignoranti.

Considerare una strategia politica errata di non conflittualità con la DC sul concordato come la volontà di mantenere le masse povere e ignoranti su un tema che non riguarda né la cultura né la ricchezza ma i rapporti tra lo stato italiano e la chiesa cattolica, mi sembra parziale.

Ermete

La faziosità e il moralismo sono brutte cose.
Tiziana è capace, davanti ad un contesto materiale come quello presentato, di giudicare moralmente Togliatti (sulle masse povere) ma invece spende parole di comprensione per Craxi, che da Yalta era molto lontano…
C’est la vie.

P.S. Togliatti almeno durante la guerra andò in URSS e non dietro le sottane dei preti come successe a qualche ‘laicissimo’ socialista.

Ermete

A scanso di equivoci su URSS, Stalin ecc…andare in URSS voleva dire che, se l’URSS avesse perso coi nazisti, sia Stalin che Togliatti che tanti altri alti dirigenti sarebbero stati massacrati (come furono fucilati quasi tutti i commissari politici durante il conflitto, che erano quelli che i nazifascisti riuscivano ad acciuffare) e dunque era un rischio; rifugiarsi dietro i preti voleva dire che, probabilmente, se la guerra l’avessero vinta i fascisti, probabilmente la pellaccia si portava a casa.
Dunque, prima di criticare moralmente Togliatti (che fece uno sbaglio grosso a livello tattico, ma dire che lo fece scientemente per lasciare ignoranti le massi è illazione moralista e anche un po’ complottarda) in favore di Craxi e anche dei ‘laicissimi’ socialisti io ci penserei due volte.

francesco s.

Grazie Sandra, credo che l’articolo di Calamandrei, racconti la storia come me l’hanno insegnata.

Tiziana

non ho ammirazione particolare per Craxi, , ritengo che comunque abbia fatto benissimo a ridiscutere il concordato fascista. Grazie a lui, almeno formalmente non abbiamo più la religione di Stato. Giudico male , per quel che posso contare, i fanatismi, tra cui metto anche il comunismo.

Tiziana

aggiungo che moralmente non giudico nessuno. Mi stupisce chi usa l’espressine giudizio morale,
E mi stupisce anche che tanto per parlare male di Craxi, figurarsi che fatica che si fa, si neghi un timido passo. Tra l’altro, così per inciso, le pochissime cose divago diritto civile come ad esempio il divorzio e per certiversi anche l’abbozzo di legislazione sull’aborto, se non c’erano i socialisti nella prima repubblica manco c’erano.

francesco s.

In Italia il comunismo ufficiale non è mai stato fanatico, anzi la vicenda del concordato dimostra un eccesso di moderazione.

Ricordo anche che l’attentato che Togliatti subì nel ’48 dimostra la moderazione del PCI, Togliatti stesso invitò a mantenere la calma.

I partigiani comunisti hanno collaborato con gli alleati e i partigiani cristiani, seppur ideologicamente distanti per liberare l’italia. Questo mi sembra l’opposto di fanatismo.

francesco s.

@Tiziana
Aggiungo che
L’affermazione circa il comunismo come fanatismo, opinabile se non circostanziata, c’enta come i cavoli a merenda, visto che si parla di concordato ed errori politici del PCI. Sembra che tu l’abbia buttata lì tanto per.

Poi è normale che uno sottolinei che Craxi era un ladro se gratuitamente si sostiene che il PCI voleva le masse ignoranti.

Quando ci sono storie di comunisti come Di Vittorio, che mostrano proprio il contrario, e proprio Di Vittorio era uno dei maggior critici d Stalin, parlò di ‘regimi sanguinari’ e ‘banda di assassini’. Mi sembra l’opposto di un fanatico.

francesco s.

Tanto per mettere i puntini sulle ‘i’

Io dico che Craxi era un ladro, non che tutti i socialisti italiani lo fossero, anzi.
Tu dici che tutti i comunisti sono stati fanatici e lo è chiunque aderisca a quelle idee, a prescindere dal fatto che molti comunisti sono morti per opporsi a regimi fanatici anche di matrice comunista.

Chi è che fa le considerazioni più assolutiste? Chi ragiona in Bianco e Nero?

Ermete

Tiziana, il modo migliore di mostrare che non stai esprimendo giudizi morali è esprimere giudizi storici sui punti da me espressi. Altrimenti il tuo assunto iniziale su Togliatti e le sue ‘intenzioni’ rimane oggettivamente un giudizio morale e non storico-materiale. Il resto sono chiacchiere.

faidate

Scommetto (ma poco) che nel programma di Renzi venerdì ci sarà la revisione del concordato.

Marco Tullio

Non conosci il fiorentino, caro Diocleziano. Non tutte le c dure si aspirano, ma soltanto quelle intervocaliche. Nella parola “concordato” non ve n’è alcuna, motivo per cui Renzi la pronuncia come tutti gli altri italiani, a meno che non venga a trovarsi dopo altro vocabolo terminante per vocale (e che non comporti raddoppiamento sintattico). Ad esempio, egli direbbe “un magnifico honcordatho” (giacché la t intervocalica si trasforma in th, secondo le stesse regole della trasformazione della “c” in “h”). ma” patti e cconcordati” in quanto la congiunzione “e”, serbando memoria del latino “et”, comporta, appunto il raddoppiamento della consonante seguente. Comunque sia, aspettarsi che Renzi tocchi “i cconcordatho” (è così che certamente egli pronunzia quel vocabolo venerando) è pura ingenuità (grazie a Dio).

Stefano

@ Marco Tullio

Comunque sia, aspettarsi che Renzi tocchi “i cconcordatho” (è così che certamente egli pronunzia quel vocabolo venerando) è pura ingenuità (grazie a Dio)

Grazie a Dio? Intendi dire che quando parlava di passeri e cibo in realtà intendeva concordati? Tutto chiacchiere e distintivo, insomma….

parolaio

Noi fiorentini la ‘C’ la aspiriamo se prima c’è una vocale.
Concordato l si pronuncia correttamente.

firestarter

la tronfia pochezza di Marco Tullio sta tutta nel “grazie a Dio”. Sciatti e ipocriti come al solito, ringraziano dio ma non disdegnano gli aiuti terreni. Ciarlatani.

Giorgio Pozzo

Quindi… il vohabolo si pronunzia home in italiano, a meno he non ci stia ‘na vohale prima della c. Mi sa he te tu c’hai rasgione…
:mrgreen:

bruno gualerzi

“La società italiana, nonostante loro e nonostante il clericalismo, si fa sempre più laica.”

Sarà, ma a me sembra – al di là della celebrazione di un concordato che, come con il fratello maggiore e come ricordato, vede la ccar concedere qualcosa per avere in cambio dieci volte tanto – che la società italiana sia sì sempre più laica… ma ‘positivamente’!.
Bene comunque ha fatto UAAR a chiederne l’abolizione.

FSMosconi

Da GP mark II dovremmo averci fatto l’abitudine che certi ritorni di fiamma si concretizzano spesso in risultati del tutto opposti e in ulteriori altarini scoperti:
la tecnica di marketing di questo pontefice non mi sembra granché diversa da quella del polacco,

Marco Tullio

“Certi ritorni di fiamma si concretizzano spesso in risultati del tutto opposti” … Non varrà anche per l’ateismo militante?

FSMosconi

@Marco Tullio

Una volta che mi avrai spiegato cosa intendi con la tua reinterpretazione saprò risponderti, perché a come penso che potresti averla capita ci sarebbero almeno due o tre modi in cui un “ritorno di fiamma” potrebbe portare ad un “risultato opposto”.

Stefano

@ Marco Tullio

Non varrà anche per l’ateismo militante?

Non saprei dirti riguardo la militanza, però qualcosa ti può dire questo:

L’indagine è quella condotta dal professor Paolo Segatti dell’Università di Milano per la rivista “Il Regno”, che l’ha pubblicata nel numero del 15 maggio 2010.
(…)
L’indagine ha però messo in luce una frattura drammatica tra i nati dopo il 1970 e più ancora dopo il 1981 e le precedenti generazioni. “Sembra veramente di osservare un altro mondo”, scrive il professor Segatti. “I giovanissimi sono tra gli italiani quelli più estranei a un’esperienza religiosa. Vanno decisamente meno in chiesa, credono di meno in Dio, pregano di meno, hanno meno fiducia nella Chiesa, si definiscono meno come cattolici e ritengono che essere italiani non equivalga a essere cattolici”.

Il crollo è così netto da far sparire anche le differenze di pratica religiosa tra uomini e donne – queste ultime molto più praticanti – tipiche delle precedenti generazioni. Tra i giovanissimi anche le donne vanno pochissimo in chiesa, al pari dei maschi.

Commenta Segatti:

“Già si intravede la futura condizione di minoranza del cattolicesimo in Italia. È immaginabile che quando i figli della generazione più giovane saranno padri, daranno un ulteriore contributo alla secolarizzazione”.

Non è ripreso dal sito uaar, bensì dal Blog di Sandro Magister…

RobertoV

I cosiddetti ritorni di fiamma sono pura propaganda, sono ritorni mediatici e politici pilotati e millantati. Stanno cercando di nascondere la realtà in sintonia con l’antidemocratica e potente multinazionale chiesa cattolica.
Non hanno portato un solo dato a riprova di questi presunti ritorni di fiamma, ma solo parole. Anche sotto B XVI parlavano di ritorno della fede, ma quando si andavano a vedere i dati si otteneva esattamente l’opposto, una inesorabile tendenza a scendere del numero dei fedeli (un’indagine dell’anno scorso del Censis indicava che solo il 63 % degli italiani si dichiarava ancora cattolico), ma le nuove generazioni sono sempre più lontane.
In Austria i dati sugli Austritt indicano un aumento del 5% rispetto all’anno scorso e che sempre meno gente va a messa. Continuano a perdere l’1% di fedeli ogni anno. Sto aspettando i dati ufficiali per la Germania, ma quelli parziali indicano un continuo calo. La situazione della chiesa cattolica olandese è disastrosa.

Come diversi teologi onesti riconoscono stiamo passando dall’era dell’obbligo della fede all’era della scelta e quindi è inevitabile che la chiesa cattolica perda tanti fedeli ed il transitorio verso il nuovo equilibrio è ancora lungo.

Perchè possano recuperare i fedeli devono toglierci la democrazia e ci stanno provando in ogni modo attaccandosi ai concordati fascisti ed alla potenza del denaro.

Sergio

@ Roberto

“Come diversi teologi onesti riconoscono stiamo passando dall’era dell’obbligo della fede all’era della scelta.”

Se cade l’obbligo, come ormai è già avvenuto, nonostante si riconosca ancora una certa importanza alla Chiesa, almeno in Italia, la religione diventa facoltativa. Una religione facoltativa non è più religione, è una credenza come un’altra, con più o meno appeal.
La religione cattolica è durata tanto, due millenni, perché terrorizzava l’uomo. Anche i più intelligenti credevano davvero nell’inferno. Oggi l’inferno fa ridere, o magari indignare, tanto che la Chiesa non ne parla più, preferisce insistere sull’amore di Dio, vedi Bergoglio. Ma purtroppo l’ amore di Dio non “tira”.
Il Giudizio universale della Sistina è un’immagine orrenda. Sarà un capolavoro, ma quel Cristo maledicente è tutt’altro che un’immagine d’amore. Michelangelo si è posto fra i dannati!

RobertoV

Secondo me più che dell’inferno avevano paura della chiesa cattolica e dell’inferno terreno.
Esistevano leggi cristiane contro pagani, eretici, diversamente cristiani ed il periodo dell’inquisizione è stato solo l’evento macroscopico di un comportamento secolare della chiesa, alleata con l’aristocrazia per conservare il potere e terrorizzare i sudditi ed obbligarli a credere: quello dell’intolleranza verso il disallineamento, del cattivo suddito, del sospetto.
Se si legge la vita di Copernico si vede come sia preoccupato di esprimere certe idee per quello che potrebbe succedergli.
Giordano Bruno, Jan Hus ed altri sono esempi di cosa ti succedeva se il meccanismo del terrore non funzionava su di te e non ti piegavi come la maggior parte delle persone, ed erano ammonimenti per tutti gli altri.
D’altronde hanno fatto santo uno come Don Bosco che ancora nell’800 bruciava i libri dei protestanti e la chiesa cattolica si oppose allo statuto albertino del 1848 che introduceva la “tolleranza” per altre fedi, con la chiesa cattolica che rimaneva comunque religione di stato.

kundalini444

Se mettono mano alla costituzione non sarà certo per fare queste modifiche qui, lo faranno per ben altro, e solo in peggio.
Basterebbe togliergli i soldi, cioè cambiare (anche solo di poco) il meccanismo dell’ 8×1000, con una diversa distribuzione delle quote inespresse, o comunque in modo che il finanziamento alle religioni sia puramente ed esplicitamente volontario e facoltativo.

Tiziana

si, ma volontario vuol dire che non lo organizza lo Stato. Io so solo questo esempio in Italia, anche se probabilmente ce ne sono altri.
Alla Comunità ebraica se si è iscritti si paga una tassa annua per le varie dcose della comunità e il grosso della cifra è destinato alle spese per il cimitero che prima o presto riguarderà gli iscritti.
Poi la Comunità avendo l’intesa (metastasi al cancro concordatario: intese e culti ammessi) prende anche l’9 ma non ancora la ripartizione di quota inespressa come già i valdesi . Vomontario non deve riguardare lo Stato

giuseppe

Che vi piaccia o no, la religione cattolica é maggioritaria nel nostro paese. Che vi piaccia o no, la costituzione prevede, cosi come il concordato con Craxi, che qualunque modifica debba essere bilaterale. Evidentemente la vostra ideologia é abituata a non rispettare mai i patti e a farne carta straccia. Tipico atteggiamento arrogante e illegale delle peggiori dittature. Comunque, se pure fossero state 200.000 e non 20.000, le firme raccolte non sposteranno di una virgola l’atteggiamento del parlamento. Ci sarà qualche scaramuccia, con tanti autogol degli anticlericali, e poi tutto si risolverà in una bolla di sapone.

FSMosconi

@giuseppe

Non so te, ma a me risulta che le dittature fossero invece fiscalissime: l’Asse, il Molotov-Ribbentrop, i Concordati
più fiscali di così…

whichgood

Parli come un Mesiah. Quasi che sai già il futuro in dettaglio. Parlaci un po del presente, raccontaci come la maggioranza degli italiani nei giorni festivi religiosi si reca in chiesa a pregare. Anzi, raccontaci quanti di quella maggioranza si reca almeno una volta all’anno in chiesa e, peggio ancora, quanti di quelli hanno una cultura religiosa. Dai, facci stupire coi tuoi numeri biblici !.

fab

giuseppe, che ti piaccia o no l’Italia ha un’evasione fiscale da record. Che ti piaccia o no, ha avuto due anni e mezzo di recessione. Che ti piaccia o no, ha la mafia. Che ti piaccia o no, ospita Kabobo. Che ti piaccia o no, i processi hanno durate grottesche. Che ti piaccia o no, la pubblica amministrazione paga con ritardi esasperanti.
Che ti piaccia o no.
IL PUNTO E’ PROPRIO CHE NON PUO’ PIACERE.

RobertoV

Non avete neanche avuto il coraggio di verificarlo col censimento.
Non avete il coraggio di verificarlo in nessun modo perchè avete troppa paura di poter scoprire dati alla mano che non è più vero.
Inoltre non è mai stato verificato che sia la religione maggioritaria, ma solo che è stata sia prima dell’unità d’Italia che dopo religione di stato imposta, agli italiani obbligati ad essere cattolici con persecuzione delle altre fedi. Proprio sul loro sito i valdesi festeggiano in questi giorni lo statuto albertino che ha concesso le prime timide aperture alle altre fedi, con termine delle persecuzioni, anche se ribadiva che la religione cattolica rimaneva religione di stato con tutti i privilegi connessi.

Inoltre il concordato fascista fatto tra due stati antidemocratici è stato blindato ed obbliga anche uno stato democratico a rispettarlo perchè richiede l’accordo delle parti e non pone un termine.
I patti quindi non erano stati firmati dallo stato italiano democratico e non sono mai stati sottoposti al volere del popolo.
L’inserimento in costituzione dopo la guerra fu un vero golpe ed atto antidemocratico ed ingiusto per proteggerla dai cambiamenti futuri. Frutto anche delle situazioni politiche di emergenza e del voler evitare uno scontro con la potente multinazionale chiesa cattolica. La DC di allora intrallazzava parecchio con i fascisti.

Immaginiamo che il fascismo non avesse firmato con la chiesa cattolica il concordato: crede che lo stato italiano democratico ne avrebbe firmato uno se non vi fosse stato costretto da quello precedente? Dopotutto è andato avanti per quasi 60 anni senza averne uno nonostante la chiesa cattolica fosse religione di stato.
Anche in Germania la Repubblica di Weimar aveva decretato la fine dei vari trattati con la chiesa cattolica ed infatti la chiesa cattolica si oppose ad essa ed appoggiò l’ascesa di Hitler che la premiò con un concordato, sempre impugnato dalla chiesa cattolica anche dopo col ritorno della democrazia: evidentemente tra dittature ci si intende meglio e si legano le mani alle successive democrazie.

Il parlamento italiano non è più rappresentativo del popolo italiano, ma degli interessi della casta politica e clericale.
Avete troppa paura di parlarne e di perdere i privilegi da cortigiani.

Otzi

Ineffabile e divino Giuseppe: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
Eppure tutto passa. Anche la trascendenza, anche la fede certa in una natura stabile e permanente. Tutto nasce per un errore di valutazione in merito a ciò che è lento; i lenti tempi dell’evoluzione hanno portato l’uomo a crearsi un’unità di misura fallace, incomprensibile: dio. Eppure anche questa misura cambia, come un concordato che non concorda più niente di concordabile tra l’ieri, l’oggi e il domani. Anche l’Italia, sacrestia del Vaticano, è destinata a cambiar funzione. Vanne certo, perchè nulla è più certo del cambiamento evolutivo sotto ogni aspetto.

Gérard

Vedi la Francia, alcune decine di anni fa, ” figlia maggiore della Chiesa ” con 97% di cattolici e oggi con soltanto 52% che si dichiarano ” cattolici “… ( con 4,5% di praticanti ) e 38% di atei dichiarati come tali… !

RobertoV

Anche in Austria sono scesi in 40 anni dal 90 % al 62.5 % del 2013, con poco più dell’11% di praticanti ed una perdita dell’1 % di fedeli ogni anno negli ultimi anni.
In Germania sono scesi dall’oltre 90% di cristiani del dopoguerra (ma prima, nel 1933, erano al 97 %) a circa il 59% del 2013 (30 % la chiesa cattolica), col 12 % di praticanti per la chiesa cattolica ed il 7 % per i protestanti.
In Belgio sono scesi al 60 % di fedeli dichiarati nonostante provengano per l’87 % da famiglie originariamente cattoliche.
In Olanda sono vicini alla bancarotta.
Anche nella Svizzera continuano a perdere fedeli.
Ma se facessero indagini in italia scoprirebbero che la tendenza è la stessa. Un’indagine del Censis non pubblicizzata del 2012 indicava che solo poco più del 63 % degli italiani si dichiara cattolico ed un’indagine di 7-8 anni fa del patriarcato di Venezia che solo il 15% andava regolarmente a messa. I dati dell’ultimo rapporto sulla secolarizzazione indicano che il 70 % dei bambini veniva battezzato nel 2009, con tendenza a scendere.

Marco Tullio

“Basterebbe togliergli i soldi”. Non sarei così sicuro. In Italia gli eventi risorgimentali spogliarono la Chiesa della sua ricchezza terrena, ed essa rifiutò la somma annuale attribuitale dalla Legge sulle Guarentigie, eppure non scomparve, né perse la sua influenza in Italia: il Concordato del 1929 ne costituisce la prova. Nelle Isole Britanniche il Cattolicesimo fu perseguitato per secoli (e non ebbe, ovviamente, alcun finanziamento, anzi …), eppure non morì. Negli Stati Uniti d’America – come in Canada e Australia – nessuna religione è mai stata finanziata dallo Stato e tutte vi godono ottima salute. Idem per quanto riguarda l’America Meridionale (dove vi sono state anche vere e proprie persecuzioni). E queste (accompagnate da una furibonda propaganda ateista) a che cosa hanno portato in Europa Orientale? E i 20 milioni di cattolici cinesi (più i cristiani di altre confessioni), i 15 milioni di Coreani, i Copti egiziani ed etiopi, ecc. ecc. sono forse tali grazie … all’ 8 per mille?

FSMosconi

Che svalutazione del valore della tanto pubblicizzata forza pastorale dei sacerdoti finanziati grazie all’8×1000…
D’altronde, per quanto col nuovo modello di pontefice si affermi quanto meno il contrario, non mi pare che nessun cattolico abbia mai messo in discussione la veridicità dell’empia affermazione di Marcinkus “La Chiesa non si fa con le Ave Maria”.
O vuoi negarlo?

Scaveon

Bravo Marco, ora che hai dimostrato come la chiesa non abbia bisogno dell’8×1000, possiamo tranquillamente chiedere di abolirlo.

Stefano

@ Marco Tullio

aspettarsi che Renzi tocchi “i cconcordatho” (è così che certamente egli pronunzia quel vocabolo venerando) è pura ingenuità (grazie a Dio)

Proviamo?

aspettarsi che Renzi tocchi “i cconcordatho” (è così che certamente egli pronunzia quel vocabolo venerando) è pura ingenuità (grazie a Dio) (Marco Tullio)

Sandra

L’immagine della Chiesa cattolica povera e perseguitata è tutta nella tua fantasia. Le ha prese ma le ha anche date, Bloody Mary ti ricorda qualcosa? La Chiesa cattolica, italiana e non, non è mai stata nullatenente, come ti piace pensare, nella tua storia romanzata. Le furono tolte proprietà, questo è vero, ma il fatto che non furono mai acquisite grazie all’onesto lavoro dovrebbe solo essere considerato un atto di giustizia. Del resto il feudalesimo in Europa era già stato abolito ai tempi del Risorgimento: e in fondo l’economia di tipo feudale non rendeva nemmeno più (lo aveva fatto prima), tanto è vero che in un’ultimissima si era riferito dell’investimento che il Vaticano fece in tempi recenti con parte del denari di Mussolini per comprare diversi stabili nel centro di Londra, affittandone anche a negozi di lusso: a meno che tu non creda davvero che la Chiesa sarebbe stata ben più ricca tenendo i terreni dell’agro pontino a mezzadria!!
Quanto a Stati uniti e altro, ma ciccio, ci sono altri modi per far arrivare i soldini: per esempio delegando la sanità o l’assistenza sociale: si danno i soldi alla parrocchia perché si occupi dei poveri del quartiere per esempio. Poi che ci si occupi davvero bene, o davvero di tutti, beh, sappiamo bene che non è che la chiesa ami render conto a terzi, e quindi è denaro di fatto dato a fondo perso (di cui abbiamo purtroppo una casistica piuttosto ampia anche in Italia).
Io non mi faccio illusioni, la Chiesa ha resistito e resisterà perché sa fare benissimo i propri conti, in barba ai valori di rispetto della vita altrui che propina agli stupidotti. Prossima tappa Terzo mondo, e tutte le ricchezze e la crescita economica, e quindi il potere, che ne deriverà: o pensavi che le offerte di beneficenza andassero a favore dei poveri bambini africani?? Costruiscono seminari, parrocchie, scuole, tutta roba (la roba) che resta a loro. L’occidente è perso, economicamente, culturalmente e demograficamente. La Chiesa cattolica ha tutto l’interesse a puntare in un continente culturalmente retrogrado e quindi a lei affine, dall’enorme potenziale di sviluppo.

Otzi

La chiesa cattolica apostolica romana e cristiana resiste e resisterà finchè possiederà tutta la ricchezza mobile ed immobile di cui è detentrice insieme con le menti acritiche dei fedeli agnelli belanti e i concordati stipulati con i caproni dell’amministrazione terrena del bene comune (The Tragedy of the Commons)

RobertoV

Marco Tullio
Sta propinando le solite balle della propaganda cattolica.
La chiesa non è stata assolutamente spogliata delle sue enormi ricchezze terrene. Bisogna anche dire che quelle ricchezze terrene la chiesa cattolica come la consorella aristocrazia se le è prese con la forza spogliando un popolo oppresso e quindi non ne avrebbe avuto neanche diritto. Tra l’altro spesso si è appropriata di beni datele in semplice usufrutto, quindi veramente rubati.

La chiesa cattolica anche per i Savoia era religione di stato (Savoia che ebbero anche un papa), con le altre fedi perseguitate (chieda ai valdesi). Era religione di stato per lo stato pontificio, per il lombardo veneto e per i borboni. Era religione di stato prima dello statuto albertino e pure dopo e dopo l’unità d’Italia lo stato italiano si accollò i costi degli stipendi dei preti e vescovi e di mantenimento delle chiese, poi restituite col concordato fascista, anche in assenza di concordato. Quindi il fascismo ha confermato la situazione di assoluto privilegio della chiesa cattolica restituendole integralmente i beni sottratti e blindando eventuali cambiamenti futuri e senza mettere un termine per i risarcimenti. Così la chiesa cattolica ha ricevuto come indennizzo dallo stato italiano ormai alcune centinaia di miliardi di € in moneta corrente. E’ la chiesa che dovrebbe indennizzare il popolo italiano.

Singolare che difendiate così tanto un concordato fascista e dei privilegi derivanti da un’epoca antidemocratica, privilegi che legano le mani anche in democrazia e che una democrazia sia costretta a rispettare dei patti tra stati antidemocratici, non votati mai dal popolo, popolo costretto ad essere cattolico.

Avete evidentemente troppa paura del confronto e di perdere i privilegi ottenuti con la prevaricazione. Ma d’altronde senza l’evangelizzazione dall’alto e forzata la vostra religione crollerebbe.

In sud America le persecuzioni furono quelle della chiesa cattolica contro i nativi per obbligarli a convertirsi.
Sul fatto che le chiese godano ottima salute vada a vedere quante chiese negli Stati Uniti hanno dovuto dichiarare bancarotta.

giuseppe

faidate scrive:
martedì 18 febbraio 2014 alle 18:39
Scommetto (ma poco) che nel programma di Renzi venerdì ci sarà la revisione del concordato.

Continua pure a sognare e scommettere, ti fa bene alla salute.

Frank

Papa: Benito Craxi, lui si che era en gran uomo.
Segretario: Bettino non Benito.
Papa: Chissà porquè me son confuso…..
Segretario: Chissà perche…..

whichgood

Bergoglio: – … ed ecco cosa è successo alla Costa Concordataria per essersi inchinata in segno di vanità… –

Segretario: – Scusi, Santità, ehem, l’attende un invitato molto speciale che non può attendere. Vorrebbe parlarle di questioni molto importanti, in compagnia di qualche caffè –

MASSIMO

@ Giuseppe

Ma se in italia venisse una legge come quella tedesca, voi religiosi dovreste essere contenti.
Almeno si vedrebbe quali sono i veri cattolici che hanno a cuore la Chiesa e pagano per mantenerla.

RobertoV

In realtà dalle analisi fatte dalla stessa chiesa in queste nazioni circa la metà dei fedeli che paga la tassa non si sente rappresentata dalla chiesa ed in molti meditano di lasciarla, ma faticano a decidersi.

kundalini444

ecco appunto, era questo che intendevo.
Toglierli i soldi pubblici! Le religioni dovrebbero sopravvivere con i contributi volontari dei loro fedeli, senza sovvenzioni privilegiate.

Il mio 8×1000 di non credente, pure se va allo stato, viene poi speso nell’interesse di TUTTI i cittadini italiani, credenti o non credenti. L’8×1000 del credente invece, se va a una chiesa, viene poi speso solo per loro! Quindi nella spesa pubblica l’associazione religiosa è privilegiata.
Mi sembrava tanto semplice e opportuna la parola che disse Zapatero: “Autofinanziatevi”

Giorgio Pozzo

Il mio 8×1000 di non credente, pure se va allo stato

Il guaio è che il tuo 8×1000 non va mica a chi vuoi tu, ma viene suddiviso in base alle preferenze degli altri.

faber

Inutile girarci intorno. Parafrasando un celebre ragioniere, il concordato e il sistema dell’8×1000 sono una “kagata pazzesca”! Tra l’altro, cari i miei ferventi cattolici, quale migliore occasione di mettere alla prova i fedeli se non proponendo loro di rinunciare ad una parte dei “beni terreni” per abbracciare i valori spirituali di mamma CCAR? Per cui ben venga un sistema alla tedesca anche se continuo a reputarlo una distorsione. Non vedo perchè il privato cittadino debba dichiarare la propria fede allo Stato che provvede poi a tassarlo per conto terzi. Non sarebbe più logico che ogni privato cittadino dia un libero contributo alla propria religione? Esiste forse qualche legge che lo impedisca (a patto che non siano mazzette per CL è chiaro)? Qualche cattolico ha la pazienza di spiegarmi per quale motivo un fedele abbia bisogno di una tassa per aiutare la propria religione? Forse che la fede non sia così forte da supportare dei “piccoli sacrifici” economici?

RobertoV

Il sistema della Kirchensteuer fa parte del concordato firmato tra Hitler e la chiesa cattolica e alla chiesa va bene così, non si è mai sognata dopo di contestarlo per il semplice fatto che non ne avrebbe potuto ottenere uno migliore in democrazia. Alla chiesa cattolica tedesca, come a quella protestante va bene che sia lo stato a raccogliere i soldi per la chiesa, che svolge un servizio per essa (trattenendone il 3-4 % del totale). Va detto che tale sistema, nato per le due chiese principali è stato progressivamente esteso anche ad altre fedi o corporazioni di diritto pubblico.
E’ una sorta di elezioni che permette di sapere quanti siano i fedeli di una religione e quale sia la tendenza: credo che sia giusto che uno stato abbia in mano i dati reali di sostegno e non le cifre millantate come in Italia perchè le chiese sono delle potenti lobby ed è bene sapere quale sia la loro reale rappresentatività. Serve per ottenere una notevole quantità di dati ed analisi.
Sistemi simili ci sono in Austria (dove la raccolta è fatta direttamente dalla chiesa), Olanda e Svizzera.

In realtà non è una semplice dichiarazione, ma iscrizione alla chiesa, in genere col battesimo, ma ne puoi uscire ufficialmente con l’Austritt dai 14 anni (prima col consenso dei genitori): se sei iscritto sei tenuto a pagare la tassa, altrimenti avrai ripercussioni legali, cioè la chiesa ti fa causa e ti pignora i beni per richiedere il pagamento, come successo alla mia nonna austriaca. Nel 2012 in Austria la chiesa aveva oltre 27 mila cause con fedeli inadempienti.

bruno gualerzi

Forse guarderò tutto da una angolo visuale distorto, ma anche solo volgendo lo sguardo al quadro politico faccio fatica a intravedere – disaffezione per le pratiche religiose a parte – un progresso nella secolarizzazione. E non mi riferisco tanto alla classe politica (la famigerata casta) in gran parte collusa col potere religioso, ma proprio a ciò che caratterizza il potenziale elettorato. Sarà dovuto alla crisi (e ciò è già di per sé significativo), ma la fiducia non è più riposta in un progetto politico a lunga o media scadenza frutto di elaborazione razionale, diciamo pure semplificato in destra o sinistra… pieno di limiti, certamente, col rischio continuo di scadere nell’ideologia, ma aperto ad una valutazione di merito, ad un giudizio razionale, appunto… quanto ad una qualche figura carismatica cui si delega il compito di risolvere le situazioni col suo carisma, in base al consenso che riesce a conseguire, non importa in che modo. O meglio, nel modo classico (tra l’altro gabellato per nuovo) che richiama il pifferaio magico.
Non sto dicendo che un movimento politico non abbia bisogno di un leader in grado di rappresentare al meglio la cosiddetta ‘volontà generale’… ma è questa volontà generale che si sente sempre più rappresentata da chi sa far leva sulle sue spinte irrazionali, sulla sue paure, sulle sue rabbie, sulla mancanza di sicurezze. E il fatto che tutto ciò sia in gran parte dovuto alla crisi, oltre che naturalmente alla disaffezione per la corruzione dilagante, è rilevante proprio in termini di secolarizzazione : di fronte alle difficoltà, più che alle proprie forze, ci si rivolge a forze esterne, a quei leader carismatici che personalmente continuo a considerare ‘surrogati di dio’.
Questa naturalmente spiega la fortuna (passeggera, come molti ritengono, ma pur sempre indicativa di una aspettativa fideistica) della figura carismatica per definizione, tanto più quanto più si presenta ‘come uno di noi’, cioè di questo papa. Che ha capito perfettamente la situazione e la sfrutta come la chiesa ha sempre saputo fare, attirando credenti e non credenti. E che trova subito i suoi imitatori. Ad esempio l’ultimo arrivato a soddisfare queste aspettative, il giovane ‘rottamatore’ Renzi… del quale i giornali stanno già riempiendo le cronache ponendo in rilievo le sue ‘novità’: gira in bicicletta, si sposta con macchine di piccola cilindrata senza scorta, veste ‘casual’, ha la lingua sciolta, e, sempre per esempio, l’latro ieri le cronache riportavano di come, dovendosi recare in parlamento, avesse chiesto, da perfetto estraneo alla casta: ‘da dove si entra?’.
Ricorda qualcosa?
(Queste, o analoghe, considerazioni hanno trovato il consenso dell’amico Marco Tullio, in quanto descriverebbero un quadro per lui più che confortante. Domanda agli amici laici: è ciò che lui spera ma non è, oppure constata una reale crisi della secolarizzazione, che ovviamente lo gratifica? Propendo per la seconda ipotesi, che dovrebbe costituire un campanello d’allarme)

Sandra

“la fiducia non è più riposta in un progetto politico a lunga o media scadenza frutto di elaborazione razionale”

Scusami Bruno, ma in Italia?? A me sembra che ci siano stati progetti politici a beneficio di chi via via li elaborava, ma mai con lungimiranza e a beneficio del paese.
La corruzione è dilagante, e non da pochi anni: il paese ha sempre marciato in funzione a caste, a clan, a gruppi, mai in funzione dell’individuo.
La crisi era annunciata da tempo e altri paesi si sono attrezzati in tempo per affrontarla. politica e società in accordo, senza leader carismatici. Il problema è che gli italiani li vogliono, quindi la politica li sforna e i giornali li “gonfiano” (e vendono). A un popolo immaturo piace pensare a un “grande” che risolverà tutti i problemi lasciando tranquillo il bambinone che è in lui. La corruzione è dilagante, e non da pochi anni. Il paese ha sempre marciato in funzione di caste, clan, gruppi, mai in funzione dell’individuo.

bruno gualerzi

@ Sandra
Scusa Sandra, ma in questo quadro che descrivi e che in gran parte condivido vedi forse un progresso della secolarizzazione?
D’accordo che siamo in Italia… ma intanto di questa situazione si parlava in relazione al nuovo concordato dell’Italia con la chiesa… ma per quanto riguarda il resto del pianeta, sia pure in forme diverse, non credo che le cosa procedano meglio.
In quanto poi ai ‘progetti politici’, anch’essi da tempo in crisi (e anche qui non solo in Italia), li richiamavo in quanto possono rappresentare un progetto razionale, frutto di una cultura illuminista della quale invece si ereditano solo gli aspetti negativi… e denunciavo il fatto che a questa crisi si sta rispondendo con rimedi che considero peggiori del male.
E proprio dal punto di vista di una autentica laicità.

Sandra

La secolarizzazione procede nei paesi avanzati, nel terzo mondo ovviamente no. E la mentalità italiana è più simile a un paese del terzo mondo che un paese scandinavo, purtroppo, ma più per convenienza corporativa che per convinzione intellettuale. Dove c’è interesse alla “stagnazione” non c’è contrapposizione, non c’è “laicità”, in senso anche più ampio. L’Italia è ferma, ogni categoria cura i propri interessi di bottega, non c’è un progetto di crescita economica che, secondo me, è l’unico in grado di trainare efficacemente ogni altro sviluppo. Tutti dicono cosa vogliono ottenere o avere o dare, ma non mi sembra che si sia messo sul tavolo un pacchetto credibile di idee di come realizzare questo qualcosa – investimenti, strutture, costo del lavoro, fiscalità – e finanziare le promesse, in modo onesto e realistico. Il che implicherebbe un paese con un minimo di formazione storica ed economica da non farsi abbindolare da slogan ad effetto.

bruno gualerzi

@ Sandra
Ripeto, condivido per tanti aspetti la tua un’analisi politica, ma io partivo (v. sopra) da quanto afferma, a conclusione del post, la redazione, e cioè che:
“La società italiana, nonostante loro e nonostante il clericalismo, si fa sempre più laica”
Su questo ho espresso i miei dubbi.

Poi tu affermi:
“La secolarizzazione procede nei paesi avanzati, nel terzo mondo ovviamente no”
Intanto – fermo restando che anche nei paesi avanzati si registrano rigurgiti ‘reazionari’ (ma questa può essere una risposta ad un processo di scristianizzazione che non sarò certo io a negare) – nell’era della globalizzazione, il fatto che esista un divario pauroso tra i pochi che hanno e i molti che non hanno (non voglio adesso stabilire per colpa di chi) … da un lato può scatenare un conflitto del quale è difficile prevedere l’esito, e dall’altro crea la condizione ideale perché, non avendone altri, finisca per essere l’istituzione religiosa il vero punto di riferimento (si pensi, ad esempio alla Cuba del ‘marxista’ Fidel Castro). Il che non può non avere ripercussioni anche sui paesi avanzati.

Al di là di tutto ciò, sostengo da sempre (per questo chiedo scusa ai frequentatori abituali del blog) che la disaffezione per le religioni tradizionali (che oviamnete spero si verifichi anche nei paesi islamici) non significa automaticamente vera secolarizzazione: il rischio di rifugiarsi in una religione ‘laica’ a me sembra evidente.
Per esempio – per tornare al post – come sta avvenendo in Italia.

PS. Non vorrei essere frainteso: non sono fatalista, e spero di cuore che si esca da questa situazione, sostenendo per questo le iniziative UAAR… ma può essere un contributo (anche perché non saprei fare molto altro) segnalare quelle che a me sembrano analisi che esprimono più ciò che tutti desideriamo, che non ciò che sta accadendo. Se mi sbaglio, tanto meglio!)

DanieleN

Condivido con te questa analisi.
Aggiungo:
alla moltitudine non importa una beneamata ceppa della chiesa e del papa. Però!
Provate a divulgare la notizia che qualcuno vuole togliere i crocifissi dalle scuole o da tutti i posti pubblici. Si alza improvvisamente il polverone ed una levata di scudi. Non parlo solo della stampa e dei media in generale, sempre proni al potere ecclessiastico, ma proprio dell’uomo della strada. Vuoi anche solo perchè incapace di ragionare e sempre pronto a scolarsi le notizie e i pseudo-dibattiti in tv ma è quasi palpabile la mia sensazione che come tanti zombie al giusto segnale si sveglierebbero millantando l’identità culturale, la tradizione, l’intolleranza verso i cristiani in casa propria, additerebbero la colpa agli immigrati, al multiculturalismo etc, etc.
Comincerebbero i discorsi del : Ma che male vi fò? etc, etc…
Le questioni di principio e di giustizia l’italiano non sa neanche cosa siano.
Figuriamo ora se qualcuno dice che si vuole togliere il concordato e/o modificare la costituzione (ooohh addirittura! ) per andafe contro la chiesa (perchè così sarebbe messa la cosa).
Molto realisticamente: Noi è giusto che continuiamo a proporre le questioni di principio ma scordiamoci che qualcuno cambierà mai qualcosa in tal senso da qui ai prossimi 100 anni… sigh…

Gianluca

DanieleN

Penso che la levata di scudi quasi unanime che arriva puntualmente quando si parla di rimozione di crocifissi sia dovuta più che altro ad una irrazionale paura di essere soppiantati dagli islamici, come se una forzata permanenza cristiana (anche solo nelle apparenze) della società potesse essere l’antidoto.
Difatti se ci fai caso ci si oppone anche alla costruzione di moschee e a qualsiasi seppur timida pretesa da parte di altre religioni che non fanno altro che copiare il comportamento della chiesa.
Questi ignorano che proprio gli “argomenti” che portano a sostegno delle loro tesi (tradizione, cultura e maggioranza) sono dei boomerang potenziali, quando invece si taglierebbe la testa al toro e si starebbe al riparo da qualsiasi futuro mutamento della società applicando sul serio la laicità, cioè senza sconti (e privilegi) per nessuno.

Ma si sa, l’italiano medio (tipo gli utenti @giuseppe o @Marco Tullio) non vede al di là del proprio naso e poco importa se sua figlia o sua nipote corre il rischio di dover uscire col burqa imposto per legge, tra 30 o 40 anni.

Visti anche i tassi di fecondità degli italiani paragonati a quelli degli immigrati.

DanieleN

Sì infatti, quella degli islamici è una delle tante bandiere e paure che vengono sapientemente sventolate dai media e dai cosidetti benpensanti.
E’ palese che uno stato laico ed equidistante da qualsiasi credenza o non credenza sia la cosa più saggia… ma è anche risaputo che la saggezza non ha mai albergato nella testa dei governanti.

parolaio

“Oggi, dopo una campagna durata mesi e una petizione su Change.org, il segretario Uaar Raffaele Carcano ha consegnato più di ventimila firme per chiedere a deputati e senatori l’abolizione del Concordato con la Santa Sede.”

Solo 20.000 firme? I casi sono 2: o il problema non riveste nessun interesse per gli italiani o la campagna organizzata dal vostro presidente non è stata architettata molto bene.

faber

Sai com’è, non tutti possono disporre di almeno un servizio dedicato in tutte le edizioni di tutti i TG nazionali. Scommettiamo che basterebbe poco per arrivare a 200mila firme?

francesco s.

Parolaio
Rode il cu.lo? Eh? Ti da proprio fastidio che ci siano almeno sul web, perché altrove non è stata data pubblicità 20000 persone che il concordato così com’è non lo digeriscono.

bruno gualerzi

“Proviamo a dare a miracoli e reliquie la stessa attendibilità e importanza che diamo alle storie mitologiche, alle pretese di tutte le altre religioni, al ciarpame che ci propinano Wanna Marchi ed il mago Otelma, alle reliquie di Elvis Presley, Michael Johnson etc.”

Per me il discorso potrebbe anche essere rovesciato, nel senso che le reliquie dei vari Elvis Presley hanno la stessa capacità di presa (ovviamente per chi le venera) delle reliquie che si fanno risalire alle vicende bibliche. In altre parole, quelle che tu chiami giustamente ‘divinità mediatiche’, per quanto mediatiche, sempre come ‘divinità’ sono vissute; e del resto il mezzo di comunicazione, pur trasformatosi ‘tecnologicamente’ in modo radicale nel tempo, è sempre stato una fabbrica inesauribile di miti

RobertoV

Sul concordato e le intese ecco un commento della chiesa valdese:

http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_commenti.php?id=1748

Traggo la seguente frase finale:
“Dalla prima Intesa sono passati trent’anni ma resta invece in pieno vigore la vetusta legge sui culti ammessi di epoca fascista (1929), e quindi il percorso della libertà religiosa resta, a oggi, un percorso incompiuto. E’ in questo quadro che la nostra Chiesa continua il suo impegno per la libertà religiosa, la nostra e quella di tutti. E’ questa la missione che sentiamo con forza: utilizzare il primato e l’autorevolezza che ci deriva dall’essere stati la prima confessione a stipulare un’Intesa con lo Stato a sostegno di quanti, in Italia e nel mondo, si vedono privati di uno dei principali diritti umani:

quello alla libertà di credere, alla libertà di non credere e alla libertà di credere diversamente dalla maggioranza.”

Loro riconoscono anche la libertà di non credere, cosa impensabile per la chiesa cattolica che gioisce se vengono negati o tolti spazi ai non credenti o diversamente credenti e che ritiene che i politici debbano essere credenti (ovviamente solo cattolici).

Ed un loro commento sulla situazione politica:
“La classe politica della seconda Repubblica si è schiantata sugli scogli della crisi economica ed è incapace di proporre una religione civile che coinvolga gli italiani in un progetto condiviso mentre incalzano le pretese egemoniche della Chiesa cattolica e il dominio del mercato.”

francesco s.

Diciamo che i valdesi sono più interessati ai “bisogni dello spirito”, almeno in questo seguono gli insegnamenti del loro fondatore.

Diocleziano

”… per la chiesa cattolica che gioisce se vengono negati o tolti spazi
ai non credenti o diversamente credenti e che ritiene che i politici
debbano essere credenti (ovviamente solo cattolici)…”

Sarebbe bello se la chiesa facesse suoi i princìpi basilari essenziali
del Geneivat Da’at. Meno parole e più fatti.

RobertoV

Proprio poche settimane fa la chiesa cattolica apprezzava che nel nuovo governo della Merkel CDU/CSU e SPD (ebbene si anche i socialisti) non vi fossero ministri non credenti come nei governi precedenti e che tutti i ministri dichiarassero la loro fede (1 sola musulmana, tutti gli altri cristiani anche se con maggioranza protestante). A loro aveva dato fastidio che nei governi precedenti vi fosse qualche ministro non credente (ovviamente in minoranza), cosa che dovrebbe essere normale visto che quasi il 40% della popolazione non fa parte di chiese.

In Italia non si pongono neanche il problema di poter dividere il potere con altre fedi, figuriamoci coi non credenti.

Commenti chiusi.