La migliore scelta educativa per i bambini? Non sottoporli all’insegnamento della religione cattolica (Irc), che per legge è «impartita in conformità della dottrina della Chiesa» da insegnanti però scelti a insindacabile giudizio dei vescovo.
È questa l’opinione dell’Uaar in merito al messaggio a studenti e genitori che la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha rivolto loro lo scorso 9 gennaio — alla vigilia dell’apertura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016 (dal 15 gennaio al 15 febbraio) — per incoraggiarli ad «avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica».
La Cei sottolinea che «questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno» ma che «la storia da cui veniamo è un dato immodificabile e le tracce che in essa ha lasciato e continua ad offrire la Chiesa costituiscono un contributo evidente ed efficace per la crescita della società di tutti».
Comprensibile che la Chiesa faccia leva su questi argomenti ma la verità, secondo l’Uaar, è che ciò di cui questo Paese ha davvero bisogno è una scuola laica nella quale possano trovare spazio tutti e tutte, quanti si riconoscono in altre confessioni religiose e quanti non si riconoscono in nessuna.
L’istituto dell’Irc è una ferita ad una scuola che dovrebbe essere inclusiva. Lo sa l’Uaar e lo sa persino l’Onu, il cui Comitato sui diritti dell’infanzia, nel 2011, ha espresso il timore che «la libertà dei minori di ricevere o meno un’istruzione religiosa nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie possa essere compromessa nella pratica dalla mancanza di valide alternative di insegnamento», chiedendo che lo Stato intensifichi «gli sforzi per garantire nella pratica l’effettivo carattere facoltativo dell’istruzione religiosa».
Raccomandazioni, sottolinea l’Uaar, tuttora disattese. Perché, nonostante la legge lo preveda espressamente qualora gli studenti e le famiglie ne facciano richiesta, molte scuole non hanno affatto organizzato attività alternative.
Insomma, l’Insegnamento della religione cattolica grava sulle casse dello Stato, che però non ha facoltà di scegliere gli insegnanti, e lede il principio di laicità delle istituzioni: la miglior scelta è quella di non avvalersi.
Comunicato stampa Uaar
La migliore scelta educativa per i bambini? Non sottoporli all’insegnamento della religione cattolica
A meno che non si voglia che imparino anche un po’ a fare i bulli e tirar di pugni…
Papa: Me fischiano le orecchies che qualcuno està parlando mal de me?
Segretario: E’ solo una vecchia credenza Santità ma non mi dica che crede a certe cose….
Papa: En todo caso non sarrebbe un problema ma se escopro che se està parlado mal de mi madre….
Segretario: Si Santità lo abbiamo capito, lo abbiamo capito.
@Giorgio Pozzo
Copio suo commento sul mio blog.
L’IRC è una sinecura legalizzata per migliaia di parassiti statali… candidati dalla curia e pagati dai cittadini italiani… equiparati a coloro che insegnano cose vere e reali del mondo (poi che anche fra questi ultimi vi sia una buona percentuale di incapaci o politicamente/religiosamente schierati…).
Vista la lentezza del progresso civile e sociale in Italia, l’alternativa va pretesa.
Ma il fine da non perderere mai di vista è l’abolizione dell’IRC.
Senza se e senza ma.
Il catechismo lo si impartisca in altra sede, please.
questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno
Gente, non so come la vediate voi, ma per mè questo è un insulto all’altrui intelligenza.
PS. Vi saluto, sono nuovo del blog
Condivido!
Ben approdato.
Benvenuto Pio Nonno. La tua osservazione mi ricorda una certa sentenza di un tribunale dell’inquisizone nostrano o europeo (non ricordo), nella quale si afferma che il crocefisso è simbolo di laicità……
Tra i doni dello spirito santo si trova di tutto fuorchè il senso dell’umorismo, in compenso non manca di certo la faccia tosta.
Se non fosse per le conseguenze sociali di queste arrampicate sugli specchi ci sarebbe anche da farsi due risate, ma purtroppo non c’è da stare molto allegri
ho scoperto per caso che quella sparata sul crocifisso come simbolo di laicità era di travaglio riguardo alla sentenza di strasburgo del 2009.
in questo link se ne parla:
scusa, ho sbagliato mettendo il link, eccolo:critiche a travaglio sul crocifisso
secondo me sia i vescovi che l’uaar dovrebbero proprio astenersi dal consigliare ai genitori, nello stesso modo paternalistico, di fare o non fare questo o quello, tanto ci sono pure genitori atei (che io ad esempio conosco) che preferiscono far frequentare ai loro figli anche piccoli l’ora in questione, perchè – parole di uno di loro proprio lo scorso dicembre con figlio in prima elementare – preferiscono aggiungere piuttosto che togliere conoscenze.
E intanto e indipendentemente dal fatto che l’insegnante di religione sia scelto in maniera anomala (la sostanza non cambierebbe, ci sarebbe solo più giustizia nei cofronti degli altri insegnanti), chi la pensa così, si dia davvero da fare per eliminarla proprio questa ora di religione cattolica nelle scuole.
chi la pensa così, si dia davvero da fare per eliminarla.
Precisamente quello che penso anch’io.
Per quanto riguarda l’ora di IRC come “conoscenza aggiuntiva”… anch’io conosco persone che adducono questo argomento, ma credo che sarebbe meglio far accostare i bambini al tema – sempre che a loro interessi, ovvio – in un contesto più neutro… altrimenti, sarebbe un po’ come far spiegare il comunismo da un militante che tiene il busto di Stalin sul comodino, o far illustrare vantaggi e svantaggi del nucleare da un attivista no-atom…
Benché, soprattutto alle medie inferiori e superiori, il “programma” di IRC spazi entro un pasticciato composto di catechismo, religioni abramitiche e tentativi di etica “trans-religiosa”, esso resta comunque un grimaldello tramite cui la CCAR si insedia nella scuola pubblica – e quindi nello Stato italiano.
Anche perchè poi, sulla conoscenza aggiuntiva, perchè si dovrebbe togliere un’ora di lezione che potrebbe essere impiegata per studiare le materie che già si studiano a scuola per una “conoscenza aggiuntiva”? E conoscenza aggiuntiva di che? Perchè non facciamo un corso di storia delle società calcistiche che sicuramente appassionerebbe più studenti? Anche questa è conoscenza aggiuntiva. Fare anche un’ora di religione alla settimana vuol dire fare un’ora in meno di italiano o matematica o storia o… tutte le altre materie.
@E.n.g.y
Tu lo sai come sono regolate le porcate concordatarie, si?
Il resto te lo hanno già detto.
@ Engy
Scusa ma se fosse possibile anche io sarei per sopprimere la religione nelle scuole, ma non lo è, il fatto che ci siano genitori atei che mandano i loro figli all’ora di religione non mi interessa, qui nessuno chiede di vietare l’insegnamento della religione a chi non è battezzato, mi sembra che in Italia certi istituti utilizzino stratagemmi per penalizzare chi non segue l’ora di religione, in questo senso la situazione è peggiorata, poi non tutti gli istituti perché io ho dei parenti a cui il preside metteva l’ora di religione o alle 8 o alle 12 in modo da dormire un’ora in più o squagliarsela prima. Ma questo ventanni fa.
Per Tino: comunque, non è materialmente possibile mettere l’ora di religione alle prime o alle ultime ore a TUTTE le classi, non si riuscirebbe nemmeno a formare la cattedra completa…
In tutte le classi no, ma quel preside faceva tutto il possibile, soprattutto per le classi dove c’erano persone che non si avvalevano, è ovvio che se tutti frequentano l’ora di religione il problema non sussiste. Ti parlo di ventanni fa quando l’ora di religione non contava nulla e quindi molte persone la facevano perché tanto era un’ora di niente. Almeno da quanto mi hanno detto i miei parenti.
Ti parlo di ventanni fa quando l’ora di religione non contava nulla e quindi molte persone la facevano perché tanto era un’ora di niente.
Ah, perché invece adesso cos’è?
Semmai è il contrario, 20 o 30 anni fa ci provavano davvero, a parlare di religione cattolica, in quelle ore.
Adesso proprio no…
saluti
L.
Ma perchè non ti dai da fare tu da qualche altra parte, magari dove i tuoi consigli da presuntuosetta sono più graditi, tipo in quel siti come l’uwcr dove personaggi come te sono più graditi.
hai già dimenticato il tema del momento sulla libertà di espressione (perdipiù nei blog che sono posti pubblici)?
@E.n.g.y
Frank non è libero, quindi, di farti questa domanda?
Il concetto dell’ora di religione cattolica nelle scuole come qualcosa che “aggiunge conoscenze” è esilarante per chiunque abbia la minima familiarità con la scuola.
E sia chiaro che NON PARLO AFFATTO di critica a conoscenze confessionali che io non condivido eh… parlo proprio di “conoscenze” in assoluto.
Lo scandalo didattico e culturale dell’ora di religione (e non parlo dello scandalo sullo spreco economico e sull’istituzionalizzazione delle raccomandazioni, che è un’altra cosa, ma solo dello scandalo DIDATTICO) non sta nel fatto che trasmettano un insegnamento confessionale, ma sta nel fatto che, nella stragrande maggioranza dei casi, in quell’ora non facciano assolutamente NIENTE.
Finché i bambini sono piccoli, si limitano a far fare loro dei disegni, lavoretti artistici e simili, senza dire una sola parola che abbia a che fare con la dottrina cattolica (e casomai qualche insegnante di religione ci provasse davvero, a insegnare religione, verrebbe immediatamente CONTESTATO dai genitori con l’accusa di essere troppo bigotto e fanatico e di impressionare i bambini).
Alle superiori, poi non fanno assolutamente nient’altro che far vedere film (quasi mai di argomento religioso, ma solo su problemi di attualità, o su tormenti emotivi vari), e far chiacchierare i ragazzi del più e del meno, sempre su argomenti di quel tipo, dal bullismo, al razzismo, alla droga, all’inquinamento, al pacifismo, al volontariato, ai pericoli di internet, ai conflitti tra genitori e figli, ai fattacci di cronaca, e ai “problemi dei giovani” in generale… magari cercando di strappare loro qualche confidenza personale sulle loro pene d’amore o sui loro problemi in famiglia, da spifferare poi al resto del consiglio di classe con l’aria di chi la sa lunga perché “coi ragazzi ci parla”. E graziearcavolo che “ci parla”… non ha nessun programma da svolgere, nessun argomento di insegnamento vero da spiegare in classe, nessun esercizio da guidare, nessuna verifica da correggere, nessun giro di interrogazioni da completare, e nessun risultato da dover dimostrare di aver raggiunto.
La vergogna principale è questa: che, con tutti i tagli che hanno massacrato la scuola, queste persone continuino a essere pagate dallo stato per tenere un corso finto di vacuità assoluta e del tutto privo di contenuti, che ha una pura funzione di intrattenimento simbolico.
Comiciamo a far notare questo, magari…
L.
Cara Lisa, il tuo intervento ha la caratteristica di aggiungere conoscenza.
Ma di quella effettiva e reale, non di quella futile e indottrinante di cui parlava engy.
Per cui dubito che engy proporrà argomenti a confutazione.
Da quel che ricordo io l’ora di religione si divideva in due tipi di lezioni: una in cui ti spiegava perché gli altri culti erano sbagliati e l’altra in cui ti spiegava perché la religione cattolica fosse l’unica che ci ha preso.
Rejuki:
Da quel che ricordo io l’ora di religione si divideva in due tipi di lezioni: una in cui ti spiegava perché gli altri culti erano sbagliati e l’altra in cui ti spiegava perché la religione cattolica fosse l’unica che ci ha preso.
———————–
Io no, non mi ricordo manco quelle, e dire che (parlando delle superiori) si tratta di quasi 30 anni fa.
Di sicuro nessuno parlava male degli altri culti, perché all’epoca, nella testa ordinaria dell’italiano medio,gli altri culti, semplicemente, non esistevano.
Non essendoci stato ancora il fenomeno dell’immigrazione di massa, quasi nessuno aveva mai visto da vicino un seguace di un’altra religione… quindi da un punto di vista sociale non fregava niente a nessuno del confronto tra culti diversi.
Siccome all’epoca la fobia contro gli islamici ancora non esisteva (né dal punto di vista della “paura del terrorismo”, né da quello dell’avversione verso gli immigrati “brutti sporchi e straccioni” che vengono a “rubarci il lavoro” o a “pretendere che togliamo i crocifissi”), la moda delle conversioni al buddismo era già finita da un pezzo, e i gruppi protestanti autoctoni in Italia erano una realtà assolutamente marginale… l’unica eventuale altra religione di cui si poteva parlare come confronto sarebbe stata l’ebraismo, ma siccome nessuno si azzardava a dire una parola critica contro l’ebraismo per paura di essere giudicato antisemita, finiva lì.
A quanto mi ricordo io, se l’insegnante di religione era particolarmente bigotto, al massimo se la prendeva contro gli atei, non certo contro le altre religioni… se invece era particolarmente moderno, aperto e progressista, si finiva col parlare solo di psicologia giovanile d’accatto, dei pericoli della droga e di quanto era importante fare volontariato per aiutare i poveri, i malati e i disabili (che all’epoca si chiamavano ancora “handicappati”).
Ma di religione, sia di quella cattolica che delle altre, si parlava pochissimo, quasi come adesso.
L.
Va aggiunto inoltre che nonostante il calo degli studenti avvalentisi e tutti i tagli alla scuola, con riduzione del personale, i professori di religione sono aumentati di circa 3000 negli ultimi 10 anni e ne è previsto un ulteriore aumento (già quest’anno mi pare quasi altri 1000).
Anch’io non ho un buon ricordo dei 5 professori di religione (tre preti, ma parlo degli anni ’70) e confermo che in genere allora era così, ma anche i miei figli per quanto raccontano i loro compagni confermano che è così anche oggi: quello del liceo fa anche aperta denigrazione di chi non si avvale dell’ora di religione pur essendo noto che lui non fa nulla nella sua ora.
maxalber,
puoi chiarire il tuo commento “Cara Lisa, il tuo intervento ha la caratteristica di aggiungere conoscenza.
Ma di quella effettiva e reale, non di quella futile e indottrinante di cui parlava engy.
Per cui dubito che engy proporrà argomenti a confutazione”?
Intanto:
1. di sicuro Paniscus fa ottimi interventi, soprattutto sulla scuola, per evidente competenza ma non solo ..
2. “(conoscenza, soggetto sottinteso) futile e indottrinante di Engy”: mi sta benissimo il termine “futile” riferito alla conoscenza che propongo, ma
“indottrinante”….. ? Forse intendevi “indottrinata”? Mah, anche in questo caso completamente fuori luogo.
3. argomenti a confutazione non ne ho da portare, se non per sentito dire da amici e conoscenti che hanno figli; infatti quello che ho riferito non riguarda un mio figlio, ma il figlio seienne di un conoscente. E io ormai manco da molti anni dalla scuola.
Benarrivato, Pio Nonno ( sono nonno anch’io, ma non pio): è vero, purtroppo, questo non è che l’ennesimo insulto all’intelligenza ( per chi ce l’ha) e purtroppo non fa che sommarsi ai continui, reiterati e viscidi insulti che i non credenti devono ripetutamente subire da tutti i media “allineati” e dai loro padroni, senza neppure poter dire che potremmo tirare qualche pugno.
purtroppo non fa che sommarsi ai continui, reiterati e viscidi insulti che i non credenti devono ripetutamente subire da tutti i media “allineati” e dai loro padroni
Già, basta guardare Rai 1 per farsi un’idea. O i vari quotidiani stile avvenire & co. Da piccolino, nella mia innocenza avevo già intuito l’uso migliore che se ne potesse fare: razzetti per la cerbottana.
Si cerca sempre di dipingere l’Ateo come un rompiballe intollerante quando semplicemente rivendica ciò che in una società degna di essere definita tale non dovrebbe neanche essere oggetto di discussione.
“Papà, cos’è la sana laicità?”
“la laicità di un laico che non pretende la laicità, figliolo.”
“Ah… Papà, ma che cazzo dici?”
La voce dell’innocenza…
Salve a tutti. Scusate, forse è fuori tema ma volevo esprimere il mio disgusto per la visita che il vescovo farà nella nostra scuola tra un mese. Forse viene a vedere i futuri possedimenti (dopo la riforma di Renzi). E poi ci parlano di integrazione…
Mafalda, la tua è una reazione positiva ad un evento negativo. Ne sono contento, e spero che siate numerosi.
Buon viso a cattiva sorte.
se dovessimo impartire un insegnamento religioso scolare secondo tradizione i bambini dovrebbero imparare tutti i nomi degli dei olimpici greci e i corrispettivi romani dato che le nostre radici vanno ricercate nel paganesimo umanista greco e romano.
Io aggiungerei qualcosa anche sugli insegnamenti druidici. Di sicuro i druidi celti avevano conoscenze che i preti di oggi non hanno.
concordo.
beh io da piccolina avevo un libro illustrato bellissimo sui miti greci e già il fatto che me lo ricordi ancora benissimo la dice lunga su quanto lo adorassi…. 🙂
Il M5S nulla dice nel suo programma sull’argomento insegnamento religione cattolica.
Ne consegue che il movimento (e quindi il suo leader beppe grillo) è a favore della chiesa cattolica e tra tutte le forze politiche presenti in parlamento è quella più clericale.
La chiesa cattolica sa bene che valore ha l’insegnamento della religione ai bambini e ragazzi. Sono informazioni che rimangono per tutta la vita. E’ difficile poi togliersela di dosso. Solo con profondi ragionamenti si può controllare la propria mente, da grandi.
Ma la gente ora è strana.
Vedo alla TV servizi dalla Nigeria e dal Pakistan dove ci sono masse vocianti di gente arrabbiata per via delle vignette su Maometto. Ma quelli non hanno da dare mangiare a mezzogiorno alla propria famiglia e pensano a Maometto! Farebbero meglio a pensare a lavorare di + e farsi meno seghe mentali sulla religione.
Chi ha il pane non ha i preti
Mi sembra chiaro che il catechismo non debba essere fatto a scuola a spese delle stato italiano. Se davvero si vuole “aggiungere” qualcosa ecco si mandino i figli al catechismo offerto dalla parrocchia, questo dovrebbero chiedere i vescovi invece di parassitare sulla scuola italiana.
La chiesa cattolica sa bene che valore ha l’insegnamento della religione ai bambini e ragazzi. Sono informazioni che rimangono per tutta la vita. E’ difficile poi togliersela di dosso. Solo con profondi ragionamenti si può controllare la propria mente, da grandi.
O mio dio ma sono atea!
Ecco una delle tracce indelebili, di cui il linguaggio è impregnato (sto cercando da un perzzo di sostituire certe espressioni con versioni più pagane diciamo, del tipo ‘per diana’ o infantili ‘per dindirindina’, ma proprio ‘madonna mia’ o ‘mio dio’ non si levano facilmente).
La Cei sottolinea che «questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno» ma che «la storia da cui veniamo è un dato immodificabile e le tracce che in essa ha lasciato e continua ad offrire la Chiesa costituiscono un contributo evidente ed efficace per la crescita della società di tutti».
Nella scuola dell’infanzia di mio figlio (statale) il foglio di conferma per l’iscrizione al secondo anno (2015-16) conteneva una frasetta, giustapposta con apparente nonchalance (e NON bene ein vista ad una prima rapida lettura) che suonava più o meno così:
Si richiede di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica
una frase granitica e non opzionabile.
Nell’attesa di trovare l’occasione per fare notare alla presidenza anche questo, mi sono limitata per ora ad aggiungere un altrettanto granitico NO a caratteri cubitali e con sottolineatura di supporto non prevista. Penso ad un musulmano o altro che potrebbe anche rischiare di non leggerla esprimendo di fatto una richiesta di avvalersene.
CATTOLICO A SUA INSAPUTA
una nuova generazione integrata….
Nella scuola dell’infanzia di mio figlio (statale) il foglio di conferma per l’iscrizione al secondo anno (2015-16) conteneva una frasetta, giustapposta con apparente nonchalance (e NON bene ein vista ad una prima rapida lettura) che suonava più o meno così:
Si richiede di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica
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Scusa, ma perché hai dovuto firmare un foglio di conferma?
A parte il fatto che ormai non si firmano più fogli cartacei nemmeno per la prima iscrizione, ma si fa tutto on line, ma comunque anche l’iscrizione online si fa una volta sola, all’inizio del corso di studi!
Nelle scuole pubbliche (e forse anche in quelle parificate, non lo so), l’iscrizione si fa una volta per tutte all’inizio, e poi si considera confermata automaticamente, a meno che la famiglia non richieda diversamente.
E non parlo solo della scelta di religione, parlo proprio dell’iscrizione, in assoluto!
Mio figlio è in seconda elementare e l’anno scorso non ho dovuto firmare nessun modulo di riconferma, né cartaceo né virtuale… l’ho iscritto in prima due anni fa, e poi, dalla prima, la segreteria della scuola l’ha iscritto in seconda in automatico. La primogenita, che è in quinta, e che è stata iscritta in prima quando ancora non esisteva l’iscrizione on line, non ho mai dovuto firmare assolutamente nulla per 4 anni di seguito, solo adesso devo rifare l’iscrizione da capo per le medie…
In ogni caso, per quanto riguarda la scelta sull’ora di religione, la normativa dice chiaramente che si considera riconfermata quella precedente , a meno che la famiglia non richieda esplicitamente di cambiarla. Per cui, NON ESISTE che di anno in anno te la richiedano!
L.
Forse mi sono espressa male. Essendo al primo anno dell’infanzia, ho ricevuto nella casellina di posta fuori aula il mfoglio di iscrizione anche per il prossimo anno, cioè NON conferma di questo ma del prossimo.
Detto ciò, qui online è solo dalla primaria e anche da poco.
Siamo nella profonda padania, impantanati tra ciellini e leghisti ndranghetisti.
Però ti ringrazio mi hai fatto pensare che probabilmente è una delle tante novità della nuova dirigenza, quindi forse una sorta di documento interno per reperimento dati, non so bene con quali fini…indagherò.
Roberto V. ha scritto:
Va aggiunto inoltre che nonostante il calo degli studenti avvalentisi e tutti i tagli alla scuola, con riduzione del personale, i professori di religione sono aumentati di circa 3000 negli ultimi 10 anni e ne è previsto un ulteriore aumento (già quest’anno mi pare quasi altri 1000).
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A questo proposito aggiungo anche un paio di dettagli di significativa importanza.
UNO:
tra gli insegnanti di religione cattolica nominati nelle scuole pubbliche, negli ultimi anni, si è assistito a un’impennata enorme di cattedre a part-time, anche solo di pochissime ore alla settimana, che corrispondono a uno stipendio veramente INFIMO, ma che conferiscono punteggio di servizio intero.
In parte l’aumento di insegnanti di religione si spiega così, ossia col fatto che le curie preferiscono proporre ai loro abilitati di suddividere le ore di insegnamento, in maniera da farne lavorare di più, dal punto di vista numerico.
Siccome alla maggior parte di questi non interessa guadagnare gran che (o perché sono casalinghe col marito che fa un altro lavoro, o perché sono membri di confraternite religiose che hanno altri mezzi di sostentamento o che fanno altri lavori in ambiente ecclesiastico, o perché sono comunque persone semplicissime, che non hanno una famiglia da mantenere e che vivono con poco), ma interessa solo di “tenere un piede stabile all’interno della scuola statale” nella speranza di avere una sistemazione fissa in seguito, allora accettano tranquillamente.
Però, intanto, il parco-raccomandazioni delle curie aumenta di numero, e ci sarà un maggior numero di “vassalli” e di loro famiglie che saranno pronti a fare la volontà delle curie in altri aspetti della vita sociale, perché si sentono legati da un debito di riconoscenza e di gratitudine verso quell’ambiente.
DUE (…continua qui sotto, perché altrimenti è troppo lungo…)
L.
DUE:
ho avuto segnalazioni abbastanza plausibili (da conoscenti cattolici e bendisposti a far seguire ai figli l’ora di religione), secondo cui, paradossalmente, il livello della qualità e dei contenuti dell’insegnamento dell’IRC sia molto più elevato nelle scuole paritarie confessionali, rispetto a quelle statali, quando invece il livello di insegnamento di qualsiasi altra materia è mediamente più basso.
Il che farebbe pensare a un’ipotesi interessante: ossia, che gli uffici IRC del vescovado abbiano cura di piazzare come insegnanti di religione nella scuola pubblica proprio i più scarsi, quelli che loro stessi NON VORREBBERO tra i piedi come insegnanti nelle proprie scuole confessionali o come impiegati nei loro uffici… per cui, ma sì, piazziamoli pure nella scuola pubblica, dove tanto non danno fastidio a nessuno, e se qualcuno proprio non li sopporta può sempre chiedere di non fare religione!
L.