Al Qaeda e la cellula dei “medici della morte”

Medici e terroristi: passerà alla storia per questa peculiarità senza precedenti la cellula di Al Qaeda che la settimana scorsa, con le auto imbottite di gas e petrolio, ha tentato di far strage a Londra e a Glasgow . Sei dottori, un paramedico e una tecnica di laboratorio. Questo lo sconcertante profilo professionale degli otto insospettabili estremisti islamici finora finiti in manette (l’ultimo in ordine di tempo è un medico indiano, arrestato a Brisbane in Australia). In Gran Bretagna la reazione è ovviamente di shock, con la polizia e i servizi segreti che si chiedono se Al Qaeda abbia infiltrato ad arte nell’Nhs (il servizio sanitario nazionale del Regno Unito) una o più cellule terroriste. A quanto è trapelato il capo del gruppo dovrebbe essere un “medico modello”: il dottor Mohammed Asha, neurologo giordano-palestinese, sposato con una tecnica di laboratorio che lavorava anch’essa per l’Nhs, e che è stata arrestata sabato sera assieme al marito sull’autostrada M6, a sud-est di Liverpool. Colpisce anche il fatto che i medici musulmani pronti ad uccidere sono di diversa nazionalità, e tra di essi ce ne sono almeno due di origine indiana. Il servizio sanitario britannico impiega circa 6mila medici mediorientali, che a suo dire sono stati tutti controllati con cura prima dell’assunzione. Ma senz’altro qualcosa è andato storto se Al Qaida ci ha infilato almeno una sua cellula che a Londra non è riuscita a far strage nella notte tra giovedì e venerdì soltanto per un dettaglio: le due Mercedes imbottite di gas, petrolio e chiodi non sono esplose a causa di un malfunzionamento dei telefonini-detonatori. […]

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