I ricercatori dell’Università e della Ricerca hanno svolto l'( ennesimo) sit-in a Roma per chiedere ascolto a un governo che finora non ha dato risposte: la gran parte di loro, precari da dieci anni e più, con l’Unione alla plancia di comando non ha visto cambiare nulla delle proprie condizioni di vita e di lavoro, mentre resta a rischio la qualità delle ricerche – anche delicate – che portano avanti. Il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini ci spiega che una delegazione è prima stata ricevuta al ministero dell’Economia, e successivamente a quello della Funzione pubblica, per finire con la Commissione Cultura della Camera. «Alla Funzione pubblica – spiega – abbiamo denunciato il fatto che molte università accampano pretesti per non applicare la direttiva sulle stabilizzazioni: ci è stato risposto che vale per tutti gli atenei e che dunque per il ministero si deve applicare. Ma non basta, dato che è limitata ai tempi determinati: per noi va estesa a tutte le forme di precariato». «All’Economia – continua Panini – ci è stato confermato lo stanziamento di 120 milioni stabilito nel recente decreto sul “tesoretto”, ma poiché non bastano per stabilizzare tutti, noi chiediamo che in finanziaria si vada oltre: vorremmo arrivare a dire “nella ricerca mai più precari”. Infine, Pietro Folena e Alba Sasso si sono impegnati a presentare una risoluzione parlamentare che affronti il nodo precari».
Cristiana, vita da Cnr
Passando ai precari «in carne e ossa», abbiamo sentito Cristiana, che ha 35 anni e ormai da 5 è assegnista di ricerca presso il Cnr: studia il «trasferimento radiativo in atmosfera». «Mi rinnovano ogni anno – spiega – ma loro risparmiano perché non pagano le tasse e i contributi sono bassi. A differenza dei tempi determinati, poi, io non ho neanche diritto a un orario di lavoro. Anzi, con l’aumento dei contributi il mio netto è sceso di 30 euro. L’ultima beffa? Ho chiesto un buono casa al Comune, ma con questo contratto vengo classificata come “disoccupata”». «Il governo? – conclude – Tutte chiacchiere su precari e ricerca: per noi non è cambiato nulla finora».
Laura, sospesa al Gaslini
Laura Paleari è una precaria «storica» (11 anni) dell’Istituto nazionale Ricerca sul cancro del Gaslini di Genova. Un istituto di eccellenza, dove però ci sono ricercatori a 1000 euro al mese almeno da 20 anni: sono circa 400, a fronte di 800 stabili. E’ cococò, ma ci sono anche tanti borsisti: «Ti fanno contratti quasi a casaccio, l’essenziale è che non assumono mai». Ma il governatore Burlando non aveva detto che avrebbe stabilizzato tutti i precari regionali? «E’ stata propaganda: inseguiamo l’assessore Montaldo ormai da tre mesi, e non ci riceve».
Io posso portare la mia piccola testimonianza diretta. Lavoro in un laboratorio di genetica, dove svolgo attività di ricerca per il Dipartimento di Scienze biomediche in un’università di cui preferisco tacere il nome. L’anno scorso, su assicurazioni e accordi verbali di pagamento per 6 mesi di lavoro, ho dovuto firmare un contratto di collaborazione – alla fine dei 6 mesi di lavoro – dove venivo pagato per solo due mesi. Da allora il progetto, di una certa rilevanza anche all’estero, si è ampliato. E’ da quasi un anno e mezzo che lavoro là, ma nel frattempo sono stato pagato solo per due mesi. Da mesi mi assicurano un misero fondo per “darmi qualche soldo”, come dicono loro, a mo’ di rimborso (non più di 2000 euro, comunque) ma finora nisba, la mia pratica è bloccata chissà dove.
Io lavoro con entusiasmo e, soprattutto, con la consapevolezza che quello che faccio potrebbe cambiare la vita di molti malati in un futuro non lontano, spero. Però non ce la faccio più. Sono stanco, esasperato. Umiliato. Il tempo e la spesa delle mie risorse non vengono retribuiti, valgono zero, almeno tutto ciò che ho fatto per 15-16 mesi.
Ma questa è solo una piccola testimonianza, una goccia nel mare. Il punto è che in Italia bisogna cambiare la cultura, il modo di vedere le cose e di ragionare. La ricerca è strozzata dalla mentalità ristretta, ottusa, cieca e “fregapopolo” della gente, di tutta la gente. Non ci potrà mai essere una soluzione politica al blocco della ricerca, non ci potrà mai essere un incentivo fisso economico che salvi la ricerca. La questione è diversa, è più profonda. Qui bisognerebbe cambiare la testa alle persone, ma non è possibile, soprattutto se la testa è quella del popolo italiano…
…e poi devo vedere la pubblicità dell’8 x 1000 in TV e i dibattiti sull’appoggio economico – e non solo – alla chiesa…
…ma vaffanculo, paese di merda!
Stefano II
@Stefano II:
Punisci gli Italiani. Espatria. Al via con la fuga di cervelli!. Coliamo a picco questa barchetta già invasa dalle acque, facciamo sì che gli arrivi l’acqua alla gola ed a quel punto ci sarà un bivio:
1) diventano intelligenti, fanno marcia indietro, capiscono l’errore e si salvano
2) non capiscono e la barca affonda annegandoli tutti (non è gran perdita visto che si tratta di gente non in grado di comprendere cose importanti)
In ogni caso ci guadagnamo.
Io da un po’ di tempo a questa parte penso che chiedere qualcosa alla politica sia come chiedere la stessa cosa ad un paio di ciabatte. Se la situazione italiana è questa, non è perchè ci sono stati degli errori rimediabili, ma perchè il danno è stato voluto e mirato, quindi chiedere delle risoluzioni a questi stessi signori è solo un spreco di energie. L’unico modo per rimettere a posto l’Italia sarebe buttare fuori tutti gli attuali politici e sostituirli radicalmente con gente che si è formata all’estero. Lo so che è una cosa assurda e molto vicina ad un golpe ma mi sa che è davvero l’unica strada.
@Vash
> L’unico modo per rimettere a posto l’Italia sarebe buttare fuori tutti gli attuali politici e
> sostituirli radicalmente con gente che si è formata all’estero. Lo so che è una cosa
> assurda e molto vicina ad un golpe ma mi sa che è davvero l’unica strada.
Secondo me non cambierebbe granché, perché i nuovi arrivati, anche se seri e onesti e decisi a rimettere le cose a posto, avrebbero contro il modo di vedere generalizzato della gente, avrebbero contro la cultura del popolo. Un governo simile (deciso e davvero rinnovatore) cadrebbe in poco tempo, assicurato.
Se un popolo decide che rubare è una cosa buona, è inutile mettere un governo di gente davvero onesta che vuole rendere il furto un reato, perché il popolo non la vedrebbe così.
Stefano II
@Vash
> L’unico modo per rimettere a posto l’Italia sarebe buttare fuori tutti gli attuali politici e
> sostituirli radicalmente con gente che si è formata all’estero. Lo so che è una cosa
> assurda e molto vicina ad un golpe ma mi sa che è davvero l’unica strada.
Secondo me non cambierebbe granché, perché i nuovi arrivati, anche se seri e onesti e decisi a rimettere le cose a posto, avrebbero contro il modo di vedere generalizzato della gente, avrebbero contro la cultura del popolo. Un governo simile (deciso e davvero rinnovatore) cadrebbe in poco tempo, assicurato.
Se un popolo decide che rubare è una cosa buona, è inutile mettere un governo di gente davvero onesta che vuole rendere il furto un reato, perché il popolo non la vedrebbe così.
Quindi quest’ultimo avrebbe molto facilmente la possibilità di far valere il suo punto di vista, attraverso l’attuazione di manifestazioni e altri eventi che, per la loro ampiezza, la mobilitazione di persone, per la condivisione capillare dell’idea attaccata dal governo, travolgerebbero lo sparuto gruppo di governanti e gente onesta.
Stefano II
Bella canzone era di Mina se ricordo bene
Parole parole Parole
Fatto caso contratti CO CO CO
bravi i sindacati hanno visto bene come frecare l’operai
State attenti al TFR soldi che vanno per tutto meno dove deve andare se poi veramente ci pagano i TFR non versati dallo stato, quanto TFR aspetta al Signor ANDREOTTI o NAPOLITANO o altri come Generali Ammiragli Presidi di scuole ecc…
Voi direte che c’ entra questo discorso, vedremo nella prossima manovra che non sarà come questa 07, ma sarà moltiplicata per 10
Vi auguro che tutti voi siate Statali, che dovete riscuotere il TFR, per l’ operaio sarà una vera botta lui paga l’altri riscuote ma alla fine riscuote sempre i soliti
Ma un ricercatore dovrebbe essere un po più attento, perche lavora per 1000 euro in italia, quando all’ estero sono pagati profumatamente
Lo stato e i sindacati sono i primi a creare le lobby perchè i professori o maestri per accedere al lavoro, devono fare file dentro le sedi sindacaliste, il lavoro e per i tesserati ?
Pensare che si legge che i tesserati oggi sono pochissimi come si legge in:
http://www.lagrandeagenzia.it/leggi.asp?id_art=3032&id_area=148&mac=9
ecco il testo
Certo è che se l’appeal dei partiti italiani si misura dalle iscrizioni, allora il quadro per loro non è affatto rassicurante. Non è un caso che se alla fine degli anni Ottanta i tesserati ai partiti nel nostro Paese erano circa 4 milioni, nel giro di un ventennio si sono quasi dimezzati. Oggi infatti gli iscritti di tutte le sigle sono 2.376.285, a fronte di 49.543.000 elettori. Vale a dire poco meno del 5% del corpo elettorale, ovvero cinque iscritti ogni cento elettori, poca cosa.
Forse i non iscritti devono iniziare a svegliarsi perchè la destra e la sinistra vogliono galleggiare in un mare che non c’è
Le parole andranno sempre avanti perchè la politica è fatta di parole e di bugie
intanto l’ amici fanno manovre nascoste per aumentre i gettiti ecco l’ aumenti per le ferie povera benzina quanto sarai cara ?
Ciao da Zorobaele
Con il miliardo di euro dell’8 per mille alla chiesa si pagherebbero ogni anno 6000 precari con contratto quinquennale a €3000 lordi al mese. Se si tratta di precari biomedici, il loro lavoro dovrebbe parallelamente diminuire la richiesta di preti per l’estrema unzione.
Ma certo, diamo più soldi al CNR!
E lo sapete chi è il vice-presidente del CNR? Il Prof. Roberto de Mattei: quello del sito radicicristiane.it! Quello che si occupa di ricerca, ovvero la ricerca delle radici cristiane in Europa, quello che sfila al Family Day, quello che NON vuole nemmeno il testamento biologico, quello che abolirebbe il divorzio.
E dovremmo finanziare la ricerca in mano a questa gente? NO GRAZIE
@Aldissimo:
Quello delle persone competenti al posto giusto è un altro paio di maniche, non mi pare il caso di “abbandonare la ricerca” solo perchè gli istituti di ricerca sono lottizzati.
Stefano II ha ragione!
Siamo in un paese dove non si ha chiaro l’obiettivo, figuriamoci se si hanno chiare le strategie e le tattiche! Anzi l’obiettivo proprio non c’è!!!!
Quali sono i modelli che il nostro stato promuove come modelli da imitare: Baudo, le veline e li promuove PAGANDOLI FIOR DI MILIONI
Una volta tanto non c’è bisogno di incolpare la chiesa con l’otto per mille ……..
@ Aldissimo:
bisogna distinguere, ma qui si tratta di operare distinguo elementari. Non è una ragione necessaria e sufficiente non finanziare un campo di lavoro fondamentale perché in quel campo di lavoro ci sono persone incompetenti e/o ladre che hanno ruoli di potere.
Bisogna usare l’operazione logica di implicazione in modo onesto, sennò sarebbero validi non sequitur aberranti, come:
-Dato che ci sono primari in ospedale che fregano i soldi e sono dei simil-baroni, il medico non va pagato.
Una volta ho parlato con un signore che, in tutta tranquillità e convinzione assoluta, mi ha detto che la ricerca è perfettamente inutile e andrebbe abolita. La facessero gli altri (altri Stati, immagino), da noi è una spesa che va eliminata. E’ un’attività i-nu-ti-le per la crescita di una società. Parlava come se stesse scolpendo le veirtà ultime dell’universo.
Di fronte a una posizione simile è quasi impossibile replicare, per quanto gli argomenti contro una tale enormità siano probanti, se non universalmente schiaccianti.
Quando sei di fronte a una credenza così estrema, a una convinzione che va al di là della ragione, si può solo sperare che un barlume di buon senso invada la mente del fanatico e/o dell’ottuso, o che la sua credenza non sia così forte. Altrimenti si è costretti a giocare con le sue carte per fargli capire una cosa che è al di là della sua inquadratura culturale, il che porta, ovviamente, a un’infinità di fraintendimenti e compromessi.
Stefano
@Damiano
scusa se insisto, ma si fa presto a parlare di “ricerca”, che ovviamente NON è un sinonimo di “ricerca scientifica” e infatti ti ho citato il cattolico integralista vicepresidente del CNR laureato in storia contemporanea(!).
Ti ricordo che la stragrande maggioranza dei ricercatori universitari italiani NON si occupa di scienza, quindi ci ritroviamo a finanziare la ricerca sul ruolo della ceramica nella bassa modenese (economia) oppure sul ruolo di Maurizio Costanzo nel panorama televisivo (scienze della comunicazione). Ovviamente si tratta di ricerca a costo zero, escludendo gli stipendi dei ricercatori, i biglietti aerei e gli alberghi per professori e i loro “protetti” per le loro numerose trasferte a inutili covegni internazionali in luoghi esotici.
Quindi non serve a nulla aumentare a pioggia la spesa per la ricerca, basterebbe un po’ di sano coraggio e favorire la ricerca scientifica a scapito di quella umanistica. Mi spiace per la maggioranza dei professori e laureati, ma aver conseguito una laurea non è condizione necessaria e sufficiente per essere stipendiati con soldi pubblici per continuare a studiare argomenti che non servono a contribuire a una crescita per la nazione italica (industriale e/o culturale)
@ Aldissimo
Io sto parlando, però, solo di ricerca scientifica.
Stefano II
la vita di questi ricercatori somiglia un pò alla mia
la mia vita di precario sembrò terminare positivamente quando il governo varò una legge che obbligava le orchestre italiane a bandire concorsi per completare il proprio organico;
ma la legge, contraddicendosi, non le obbligava ad assumere qualcuno a tempo indeterminato, così che nessuno o quasi riuscì più a vincerli sti cazzi di concorsi….
pochi anni dopo la rai chiuse le orchestre di roma, napoli e milano lasciando in vita solo quella di torino….ed una serie infinita di insulse e costose trasmissioni televisive
Condivido pienamente il parere di Aldissimo.
Non è assolutamente una novità il fatto che , in Italia, tra baronie, carrozzoni vari e infiniti sistemi per succhiare soldi all’erario, quello della tanto sbandierata ricerca (scientifica?), non sia che l’ennesimo grimaldello per sperperare ulteriore denaro pubblico.
Oltretutto quando si parla di ricerca si chiede automaticamente il finanziamento della stessa senza fare il minimo riferimento ad obbiettivi e risultati.
Sarebbe logico presentare progetti di ricerca finanziabili con capitali pubblici e privati, vincolati a ben precisi risultati e termini.
Perchè invece di stare sempre ad appellarsi ai “presunti” lauti compensi che percepirebbero i ricercatori di altri paesi non si osserva e si applicano anche i criteri alla base dell’organizzazione della ricerca scientifica in questi “paradisi dei cervelli”.
Probabilmente ci accorgeremmo che la ricerca scientifica viene si finanziata, ma solo in quei settori che realmente promettono e mantengono risultati effettivi, beninteso a prezzo di duro lavoro…..che non sempre è quello che i pseudo ricercatori nostrani ……”ricercano”.
OT:
Ma il sito http://www.vaticano.com/ è davvero un sito del Vaticano? Perché mi è stato segnalato che ci compaiono cose strane… E’ davvero un “defacing” o è un sito fasullo? Qualcuno ne sa qualcosa?
Stato stato stato….soldi pubblici,tasse…………………………….
eeeh
Condivido quello che dice Stefano II. Solo chi viaggia e ha vissuto in altri paesi e vede come funzionano le cose in paesi normali ha la capacità di vedere realmente i guasti dell’Italia clientelare. In effetti a volte io ho suggerito la possibilità di commissariare il paese e darlo in mano o a politici stranieri (del nord europa) oppure a una commissione di saggi. Ma non i saggi all’italiana.
E poi è vero. Ci si lamenta tanto che non ci sono soldi per l’università e la scuola, basta toglierli ai vari personaggi televisivi che prendono in un anno quanto 300 ricercatori. Non è demagogia ma pragmaticità.
OT
Me stesso: “Ma il sito http://www.vaticano.com/ è davvero un sito del Vaticano? Perché mi è stato segnalato che ci compaiono cose strane… E’ davvero un “defacing” o è un sito fasullo? Qualcuno ne sa qualcosa?”
Era un vero defacing: questa mattina è ricomparso il vero sito.
Ti ricordo che la stragrande maggioranza dei ricercatori universitari italiani NON si occupa di scienza
Quelli che conosco io lo fanno, mi pare un’affermazione un tantino azzardata la tua, che dati hai?
E comunque stiamo mancando il punto, concordo con te e con Leo55 sul fatto che ci si debba porre degli obiettivi sensati prima di procedere con la ricerca, ma in un paese come il nostro dove chi si coccupa di ricerca e già considerato dall’opinione pubblica un “fancazzista” sarebbe il caso di cominciare a distinguere le due cose.
@ Bruna Tadolini:
ho il sospetto di cominciare a diventare un maniaco ossessivo, ma anche di questo si puo’ incolpare la Chiesa: quando una magari naturale tendenza al magico viene coltivata ed usata, e gli scienziati vengono messi sul rogo o ne sentono la terrorizzante prossimita’, non ci si deve meravigliare che un popolo diventi provvidenzialista, senza senso del futuro, facilone, irrispettoso del merito, incurante di un rapporto causa-effetto che vada oltre la successione temporale a corto raggio, incurante della realta’ sperimentale, strafottente verso la logica, sciatto nell’ esposizione linguistica e quindi nel pensiero….Nel mio mestiere di sub-agente assicurativo tocco tutto questo con mano tutti i giorni: “vabbe’, il giorno che me dovessi ammala’ vedo, ma ora non ho bisogno della polizza sanitaria”; “no non m’ assicuro caso morte, se schiatto mia moglie ed i miei figli faranno in qualche modo”. La cosa sorpprendente e’ che abbiamo avuto dei geni della scienza, ma come puri casi. Il resto del panorama e’ sconfortante, addirittura a partire dalle cose minime: per l’ Istat 7 italiani su 10 TRA I DIPLOMATI, non sanno fare calcoli con le percentuali: e finche’ non si diffonde dal basso un minimo di sensibilita’ matematica, di che parliamo ? Da ultimo mi dispiace, ma difatto i pochi disperati che fanno ricerca seria finiscono solo per essere quelli che giustificano la triste situazione complessiva: vi prego andatevene all’ estero o mettetevi a competere con gli immigrati sul mercato delle pulizie di casa: e’ piu’ dignitoso e pure piu’ redditizio !
Diciamo che il precariato in generale è male.
Oltretutto un precario dovrebbe essere pagato di più perchè rischia di più.
Qui invece abbiamo il contrario.
Mi innervosiscono i discorsi dei montezemoli di turno i quali, senza finanziamenti massivi da parte dello stato non sarebbero stati capaci di fare nulla di nulla. Sono privi di idee, di soldi, di iniziativa e di progetti.
La nuova 500 avrebbe dovuto essere realizzata 15 anni fa e non ora (anche se meglio tardi che mai) e sopratutto non a queste cifre. L’auto è fatta con tecnologie tali da consentire prezzi assai bassi. Ma evidentemente chi ha tanto vuole ancora di più e non certo per reinvestire m per accumulare (e questo è un tipo di imprenditoria che troviamo solo in Italia e nei paesi cattolici in generale).
Perchè dico questo? Perchè secondo me dare la colpa ai politici e basta è alienare il problema che è quello di cultura del nostro paese.
Quanti montezemoli, mastelli, prodi, berlusconi, calderoli ecc incontriamo quotidianamente? Personalmente ne incontro parecchi. incontro spesso gente che vive al di sopra delle proprie possibilità, gente che farebbe di tutto per comprarsi l’iPhone (che non serve a una cippa) oppure per comprarsi il Suv.
Poi ci sono quelli che ti fregano: niente scontrini, niente ricevute, nulla. Per il fisco non esistono. Però i soldi se libeccano.
E’ tutto il paese che è così. Non c’è una classe politica separata dal resto.
Idem compatate per il vaticano. Il vaticano non è “causa di” è “conseguenza di”.
Da quando mi sono laureato (e parliamo del 1998) vado dicendo che il nostro paese è clientelare e medioevale, corporativistico. La meritocrazia non esiste.
Esiste il leccaculismo. Finchè non arriva una lingua più morbida.
Bene. Io potessi me ne sarei già andato altrove. Ma anche per quello ci vanno i soldi.
Chi può se ne vada e non si guardi indietro. E’ come quando attraversi la strada. Cerchi di evitare di essere investito. Ci si scansa.
Chi può, lo faccia e non se ne penta, perchè un paese come questo, ispira tutto, tranne che nostalgia.
Ecco il sito ufficiale del vaticano e della chiesa
http://www.vatican.va/phome_it.htm
forse
http://www.vaticano.com/
quello e del paese vaticano tenuto dal ” comune del vaticano”
Ciao da Zorobabele
😆
(ma lo farà apposta?)
Leo55:
>
Liberale Liberista Libertario:
>
Scusate la durezza, ma leggere commenti di questo tipo su QUESTO sito mi fa davvero cadere le palle.
Siamo alle solite: anche qui, come dice Damiano, ricercatore=fancazzista.
Ma secondo voi la ricerca DI BASE chi la dovrebbe finanziare? Ma secondo voi FIAT ci darebbe i soldi per studiare la formazione delle galassie? Ma devo ripetere anche qua sopra che senza la ricerca di base non c’e’ ricerca *di nessun tipo* e che la ricerca di base STRUTTURALMENTE non PUO’ “promettere e mantenere risultati effettivi” (quali, poi? una 500 piu’ economica? un telefonino che si scarica meno rapidamente??)
Ma dovrei difendermi e difendere il mio settore riportando, anche qui, i dati sulla competitivita’ internazionale dell’astrofisica italiana, in termini di pubblicazioni, sul fatto che i ricercatori italiani hanno il *uno dei piu’ alti gradi di produttivita’ in europa* (parlo del mio settore) a fronte di finanziamenti agli ultimi posti, sempre in europa?
Se *questa* e’ la cultura corrente tra i “razionalisti”, allora siamo a posto, signori.
@Giuseppe Murante
Caro Dott. Murante, evidentemente, lo si evinge dal suo tono seccato, si è toccato una questione a Lei personalmente cara, per ovvii motivi di lavoro, immagino, cosa questa che La predispone a scarsa serenità di giudizio e di argomentazione.
Ovviamente non tutti i frequentatori di questo sito sono ricercatori , non tutti sono fisici addetti all’esplorazione della composizione della materia, non tutti sono accademici plurilaureati in discipline matematico-fisiche.
Cionondimeno mi piace fregirmi dell’appellativo di “razionalista” a dispetto della mia evidente mancanza di “accademicità” nei campi che Le sono tanto cari.
Ovviamente , sia io che altri non ci siamo mai minimamente sognati di attaccare il finanziamento alla ricerca “di base” in quanto non dimostratamente “produttiva” in termini di risultati commerciali: la mia voleva essere una semplice battuta contro lo sperpero evidente del denaro pubblico effettuato “in nome di ricerche” non ben identificate e identificabili sia per quanto riguarda gli obbiettivi, sia i contenuti che , a mio avviso, non sono secondari.
Penso che sarà daccordo sull’assunto che la ricerca “di base” vada si finanziata , ma in quanto individuabile come effettiva attività di acquisizione di conoscenze riconosciute e riconoscibili negli ambiti dell’accademismo internazionale.
Abbiamo assistito al prosperare di infiniti “carrozzoni” pubblici che quale unico contenuto reale avevano un autoreferenzialismo infinito e strumentale, godendo di massima libertà e insindacabilità di azione, che negli anni hanno realizzato sperperi immani.
Siccome , come le dicevo, mi piace definirmi “razionalista”, pur non essendo ne un matematico e ne un fisico, sono andato a documentarmi circa la diatriba tra la ricerca di base o ricerca pura e la ricerca cosidetta “appicata”, scovando questo link che Le riporto, che ho letto con interesse e che mi ha permesso di attuare un approfondimento, anche grazie alla sua osservazione “sarcastica”:
http://www.cnr.it/sitocnr/IlCNR/Organizzazione/Organizzaprec/Subcommissari/deMattei/Osservatorio-2810.htm
Inoltre, come si evince dal contenuto, anche la ricerca (pur sempre scientifica) in campi diversi da quelli fisico-matematici, cosidetti umanistici, ha diritto al riconoscimento di una propria dignità culturale ed ad essere annoverata a pieno titolo tra le discipline scientifiche da tutelare, divulgare e finanziare.
Distinti saluti
Corrige: Applicata non appicata come erroneamente scritto.
@leo55
..prima di tutto, credo che qui sia sufficiente un tono meno formale – porto la mia esperienza di ricercatore, ma non parlo “ufficialmente” e considero questi forum quali luogo di scambio di semplici (nel senso di non necessariamente “qualificate”) opinioni.
Detto questo, si, il punto in questione e’ delicato. Da quando lavoro in questo campo sento politici di tutti i colori dire che vogliono finanziare la ricerca (cosa che poi puntualmente *non* fanno). E mi accorgo che in ogni caso per costoro “ricerca” vuol dire ESCLUSIVAMENTE “sviluppo di prodotti tecnologicamente piu’ avanzati di quelli che si riescano a produrre in Italia attualmente”. La ricerca medica e’ un caso particolare, ma neanche tanto (sostituire “farmaci” a “prodotti”).
Molto spesso, questo concetto e’ reso esplicito e si arriva a dire che NON bisognerebbe finanziare la ricerca “improduttiva” (usato come sinonimo di “di base”).
Quando non si arriva a cio’, si sostiene comunque che “la ricerca dovrebbe cercare di operare in sinergia con le imprese”, e qui potrei solo ripetere il commento su 500 e telefonini. Commento che vale anche per le scienze umanistiche di cui non ho parlato, perche’ non conosco la loro situazione.
Quanto al giudizio della comunita’ internazionale, almeno nei campi che conosco, ovvero il mio e quelli limitrofi di alcune branche della fisica in cui operano persone che conosco, esiste un meccanismo ben preciso (peer-review) basato sulla pubblicazione di articoli scientifici su riviste internazionali per valutare la bonta’ di una ricerca di base. Questo meccanismo e’ IMHO lungi dall’essere perfetto, ma comunque esiste e le nostre comunita’ non vi si sottraggono di sicuro. Noto inoltre che per quanto riguarda fisica ed astrofisica anche l’erogazione di (molti) fondi pubblici passa attraverso un meccanismo di valutazione “peer-review” e non e’ “alla cieca”. Che vi siano delle eccezioni, non positive, e’ peraltro vero.
Aggiungo pero’ che quando si intraprende una ricerca innovativa, NON vi e’ la *certezza* di giungere ad una pubblicazione, ovviamente. Tale certezza esiste solo se la ricerca NON e’ innovativa, perche’ in questo caso si sa a priori dove si sta andando a parare. E’ un rischio del nostro campo: siccome non fabbrichiamo mobili (nb: primo esempio che mi e’ venuto in mente, non voglio togliere nulla a chi li fabbrica…), non possiamo essere certi che vi sara’ un “prodotto” finale.
Pertanto, quando sento ripetere l’affermazione che la ricerca (scientifica) e’ autoreferenziale e non vuole accettare meccanismi di verifica della propria validita, mi inalbero, perche’ si tratta di una affermaziona falsa e capziosa.
Se ho reagito in modo esagerato – soprattutto interpretando scorrettamente il suo pensiero – di questo, mi scuso.
Non lo faccio apposta, ecco chiedi al mio servo infedele che mi deve sollevare come scritto in Giovanni 3,10-16 , chiedi anche di chi è quel sito certamente di qualche “Vaticanino ” io non so un romano de Roma
benedettoxvi@vatican.va
>
Allego la scrittura per chi non la conosce io sono semplicemente il secondo testimone
10Gesù riprese:
– Tu sei maestro in Israele e non capisci queste cose? 11Ebbene, ascolta quello che ti dico:
“Noi parliamo di quello che sappiamo e siamo testimoni di quello che abbiamo visto. Ma voi non accettate la nostra testimonianza! 12Se non crederete quando parlo di queste cose terrene, come mi crederete se vi parlo di cose del cielo? 13Nessuno è mai stato in cielo: soltanto il Figlio dell’uomo. Egli infatti è venuto dal cielo.
14″Nel deserto Mosè alzò su un palo il serpente di bronzo. Così dovrà essere innalzato anche il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
16″Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.
Ciao da Zorobabele
>
Ciao da Zorobabele
Non mi scrive, è tre volte che provo a scrivere questa nota con questa
Piccola nota che non c’entra nulla, Ho risposto riguardo all’ AIDS chi gradisce vedere come si puo guarire dall’ AIDS ecco dove ho risposto
http://www.uaar.it/news/2007/07/04/unicef-ogni-anno-muoiono-milioni-bimbi/#comment-96167
questa sapienza viene dai due matti ma testimoni
Ciao da Zorobabele
@Giuseppe Murante
Essendo minarchico, la ricerca per quanto mi riguarda dovrebbe essere quasi esclusivamente privata. Se vuoi andare a caccia di bosoni puoi farlo con i tuoi soldi,non con quelli degli altri. Non ho mai espresso giudizi sull’operato dei nostri ricercatori, quello che facevo è tutto un altro discorso.
@lll
bell’idea.
lo usi il computer?
credi che esisterebbe senza la meccanica quantistica?
come credi che sia stata inventata la meccanica quantistica, con i soldi dei “privati” o “con i soldi degli altri”?
Chi credi che finanzierebbe oggi una ricerca completamente teorica come quella della meccanica quantistica?
ma per favore.
non sono io che cerco le galassie coi soldi degli altri… sono quelli come te, che campano, e bene, sull*ingegno* (sottopagato, per lo meno in italia) degl altri.
@lll
…scusa… chiarisco solo (dato che il tema mi innervosisce e mi rendo conto che tendo ad essere un po’ tranchant) che non e’ un attacco personale *a te*, ma all’idea che hai espresso.
ps: minarchico = monarchico? se si.. cosa c’entra col discorso? (domanda per capire, non sarcasmo)
Perchè la ricerca dovrebbe essere del tutto privata? Così si farebbero sempre pagare i brevetti quello che si vuole? Anche cifre spropositate? Dai smettila.
Chiudiamo magari anche le università e le scuole visto che ci siamo e lasciamole ai privati. Tanto non sono produttive.