Viviamo in un’epoca di bolle e di fake news, in particolare per quanto riguarda le evidenze scientifiche. Abbiamo intervistato su questo e altro il fisico Carlo Rovelli, tra i più noti scienziati e divulgatori italiani, per il numero 6/2021 della rivista Nessun Dogma.
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Quali “brevi lezioni” possiamo trarre dallo studio della fisica nell’approcciare le grandi questioni filosofiche, soprattutto dal punto di vista del metodo di pensiero?
Mi sembra che la “lezione” principale che possiamo trarre dal successo concreto della scienza moderna sia che capiamo meglio il mondo ed evitiamo errori se facciamo in modo di non affidarci troppo a due “cattivi maestri”. Uno è la tradizione: troppo spesso la tradizione ci insegna cose sbagliate. Per esempio era tradizione fare salassi a chi era malato. Ora sappiamo che i salassi facevano più male che bene. L’altro è l’intuizione. L’intuizione cresce in noi in certe situazioni, e siamo naturalmente portati a generalizzare, spesso sbagliando. Quello che sembra “ovvio” alla nostra intuizione spesso, guardando meglio, è semplicemente sbagliato. Per esempio può sembrare ovvio che una farfalla e una bambina non possano avere gli stessi antenati. E invece li hanno.
La ricerca ai confini del sapere, per parlarci, per produrre un significato fungibile oltre i crudi risultati matematici, richiede l’interpretazione della filosofia. In Helgoland, per esempio, lei ricorre addirittura ad antiche filosofie buddiste per aiutare il lettore a concepire il mondo di relazioni che emerge nell’estremamente piccolo. Viceversa, secondo lei, può ancora aver valore al giorno d’oggi una produzione filosofica che prescinda dallo stato dell’arte nelle scoperte e conoscenze scientifiche?
Mettiamo la domanda in questi termini: prenderemmo sul serio un filosofo che mettesse ancora la terra al centro dell’universo, dopo la scoperta che la terra gira intorno al sole? Io direi di no. I filosofi che ignorano la scienza contemporanea, sono un po’ così. A mio parere fanno torto a Platone e Aristotele, o a Kant, che erano assetati del sapere scientifico del loro tempo, e anzi attivi nel cercare di parteciparvi.
In Che cos’è la scienza parte dall’intuizione del filosofo greco Anassimandro sulla Terra che fluttua nello spazio per rintracciare le radici dell’approccio scientifico nel pensiero presocratico e atomista. Un lascito culturale che però è stato demonizzato e quasi cancellato (si pensi solo a Lucrezio), per venire recuperato da qualche secolo. Perché si è arrivati così tardi a rivalutarlo e qual è stato il suo impatto nel ricostruire la scienza moderna?
Grazie per il riferimento al mio libro su Anassimandro, che è il meno conosciuto ma anche quello cui sono più affezionato, e secondo me il migliore. La scienza moderna è nata fra Copernico, Galileo e Newton nel momento in cui la cultura europea riscopre e riprende a sviluppare la grande tradizione scientifica della Grecia classica e del mondo ellenistico. È una cultura scientifica che nasce nel VI secolo prima dell’era moderna, ha il suo culmine ad Alessandria nel III secolo e si spegne intorno al I secolo. La maggior parte delle cose che studiamo a scuola sono state comprese e codificate ad Alessandria nel III secolo (la grammatica, la geografia, la geometria, la storia della letteratura… perfino l’Iliade, l’Odissea e la Bibbia sono state composte e codificate ad Alessandria in quel periodo!). In altre parole, oggi il mondo intero va a scuola per imparare il sapere messo insieme in una città africana 23 secoli fa. Copernico, Galileo e Newton si sono formati sui testi antichi (Euclide, Tolomeo, Archimede, Apollonio, Aristotele) e nei loro scritti riconoscono molto apertamente che stanno riprendendo un cammino di conoscenza interrotto un millennio e mezzo prima. A fermare questo cammino per oltre un millennio è stata soprattutto l’ideologia del cristianesimo, che per molti secoli ha demonizzato questo sapere e ha cercato di cancellarlo. Per fortuna alla fine non è riuscito a cancellarlo del tutto. L’esempio di Lucrezio, che lei cita, è emblematico: il poema di Lucrezio, il De rerum natura, “Sulla natura delle cose” è insieme un trattato sull’atomismo antico di Democrito ed Epicuro e un capolavoro assoluto di poesia. Ma soprattutto è una testimonianza di una luminosa visione del mondo profondamente diversa da quella cristiana e islamica che ha dominato l’Europa e il Mediterraneo nel Medioevo. Quello di Lucrezio è un mondo in cui gli esseri umani sono parte, come gli animali e le piante, di una Natura piena di bellezza, e non hanno timore degli dèi o della morte. Un mondo sterminato, di cui la Terra non è che un granello, generato dalle innumerevoli combinazioni degli atomi. Dimenticato per secoli, lo straordinario poema di Lucrezio è stato riscoperto nel 1417 e ha avuto una influenza profonda sulla nascita della scienza moderna. Una sola copia di un libro ha salvato un capolavoro e un intero mondo di pensiero!
La fisica quantistica sembra prestarsi molto alla mistificazione, alle interpretazioni pseudoscientifiche. Perché secondo lei queste teorie piacciono tanto ai venditori di fumo?
Perché ha aspetti ancora poco chiariti. Ai venditori di fumo piacciono tutte le cose ancora poco chiare, perché possono sguazzarci con le loro fantasie truffaldine: misteri insoluti, archeologia misteriosa, ufologia, paranormale, misticismo, pseudoscienze: che orrore! A proposito, non guardo la televisione italiana da un po’: ci sono ancora quelle disgustose trasmissioni come Voyager?
A proposito della controversia con Flores d’Arcais sul tema delle vignette anti-islam e dell’assassinio di Samuel Paty, lei ha detto che le vignette offensive non dovrebbero essere vietate, ma che continuare a offendere anche dopo che ci si rende conto di aver offeso è un comportamento sciocco. Fino a dove, per lei, si può dunque tirare la “linea dell’offesa”?
Non dobbiamo tirare linee, secondo me. Dobbiamo essere ragionevoli e non cercare lo scontro, che fa solo male e ci mette gli uni contro gli altri. Dobbiamo cercare di vivere insieme in maniera tollerante e di convincerci con le parole, non con le offese. Se io ho un vicino cattolico che si offende se parlo della Madonna, e io metto disegnini della Madonna in posizioni oscene nell’ascensore, io sono semplicemente un deficiente. Questo è esattamente quello che facevano le vignette anti-islam.
In più occasioni ha dialogato con esponenti di varie comunità di fedeli, portando sempre con grande rispetto il suo punto di vista di non credente. Qual è il suo pensiero – e il suo metodo – sul confronto laico, in quanto scienziato dichiaratamente ateo?
Mi incuriosiscono tutte le religioni, per questo spesso cerco il dialogo. Non particolarmente con i cristiani: con chiunque sia disposto a parlare. A me la prospettiva della maggior parte delle religioni sembra irragionevole e puerile. Mi stupisce che qualcuno possa aderirvi. Ma mi interessa capire queste persone. Poi sono contento se questo dialogo è pubblico anche perché moltissima gente nel mondo si è stufata delle religioni, ma esita a dirlo pubblicamente. Penso ci siano molti più atei di quanti ammettano di esserlo. Molti preferiscono rifugiarsi verso degli sfumati “non so” e “forse”, più che altro per quieto vivere. Soprattutto in paesi come l’Iran e l’Italia dove le gerarchie religiose sono molto potenti. Penso che sia ancora un po’ una liberazione per molti sentire parlare serenamente del fatto che si vive benissimo senza religione, e non per questo si perde la morale, il senso della vita, il senso del mistero e una vita spirituale, e di comunione con gli altri, intensa.
C’è una cosa di cui mi sono reso conto recentemente: ci sono alcune persone religiose per le quali ho una grande ammirazione, per quello che fanno o che dicono; quando parlo con loro, e cerco di collegare il loro atteggiamento morale o politico alla loro religione, spesso sfuggono, non parlano di cosa sia davvero per loro essere religiosi. È come se in fondo questo non interessasse loro poi più di tanto. L’atteggiamento etico profondo delle persone, mi sembra sempre di più, è indipendente dai riti che le persone seguono o dalle adesioni più o meno formali a questa o quella o nessuna religione.
In seguito alla pandemia, com’è cambiata (ammesso e non concesso che sia cambiata) la percezione della scienza da parte della popolazione?
Molti di noi sono vivi invece che morti grazie al sapere scientifico che ha prodotto dei vaccini. Bisogna essere scemi per non vederlo.
Quali consigli può dare a un’associazione come la nostra per fare la miglior divulgazione scientifica possibile, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni?
Non sono bravo a dare consigli. Provo qualche considerazione. Non sono sicuro che Nessun Dogma debba occuparsi troppo di divulgazione scientifica. A mio modo di vedere le cose, il mio ateismo non c’entra molto con la scienza. Non sono ateo perché la scienza è convincente: sono ateo perché le religioni non sono convincenti. Forse suggerirei anche di uscire dalla logica “fede-non fede”, che mi sembra un modo sbagliato di parlare di religione, perché ci sono molte religioni che non richiedono nessuna “fede”. La nozione di “fede” è specifica di qualche religione particolare. Nello stesso modo, la logica “credenti-non credenti”, e “credenti-laici”, è una logica che mette il cristianesimo al centro. Il cristianesimo non è che una delle tante religioni del mondo. Presentarlo per quello che è: una religione fra tante, già di per sé ne fa crollare la presunta autorevolezza. Chi non segue una religione non è un “non credente”. È solo una persona che ha una diversa visione del mondo, crede a un sacco di altre cose, forse meno campate in aria. Io sono un “non credente” solo nel senso in cui sono anche un “non tifoso” della Juventus…
#fisica #filosofia #religione #ateismo
Intervista a cura della redazione
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Io non parlerei tanto di dicotomia tra “credenti-non credenti”, quanto tra “creduloni-non creduloni”.
Bisogna tener ben presente che i creduloni sono delle vittime. Colpevoli forse di non fare
niente per emanciparsi dallo stato in cui si trovano, complice anche l’essere credenti tiepidi.
Non è facile superare da soli l’imprinting imposto dalla Città del Male, ma con l’aiuto
di chi ce l’ha fatta, si può. Magari anche con l’aiuto di governi meno accondiscendenti.
…. I filosofi che ignorano la scienza contemporanea, sono un po’ così…..Carlo Rovelli dixit
« Sono un po’ cosi » devo forse interpretarlo –come già affermato in altre occasioni L’elenco dei problemi risolti dalla filosofia non è davvero impressionante. Prendiamo ad esempio le domande sull’origine e il destino dell’Universo, l’origine della vita, la natura dello spirito (pensiero) o il dibattito tra l’innato e l’acquisito…. I fallimenti della filosofia sono un argomento raramente discusso tra persone di buona compagnia nell’ambiente universitario. I filosofi, d’altro canto, eccellono nell’arte di porre domande a livello concettuale a cui gli scienziati raramente si avvicinano. Delle nozioni come il “problema difficile” e il “problema facile” della coscienza, la distinzione tra coscienza fenomenica e la coscienza di accesso, tra i contenuti della coscienza, condizioni causali, l’anima intesa come dualismo cartesiano –prettamente metafisico per farla esistere….cosi come il principio antropico FORTE e DEBOLE ecc… sono problemi affascinanti ai quali certi scienziati dovrebbero forse (ri)pensarci più spesso. Quindi il mio suggerimento è quello di ascoltare le domande poste da certi filosofi, ma non lasciarsi distrarre –o incantare- da certe risposte che propongono filtrate dalla retorica lessicale, arma micidiale ben rodata che ha il potere d’incantare, far sognare quindi sottomettere, qualsiasi persona impreparata all’arte di filosofare…..
…..Non dobbiamo tirare linee, secondo me. Dobbiamo essere ragionevoli e non cercare lo scontro, che fa solo male e ci mette gli uni contro gli altri. Dobbiamo cercare di vivere insieme in maniera tollerante e di convincerci con le parole, non con le offese. Se io ho un vicino cattolico che si offende se parlo della Madonna, e io metto disegnini della Madonna in posizioni oscene nell’ascensore, io sono semplicemente un deficiente. Questo è esattamente quello che facevano le vignette anti-islam…..
Carlo Rovelli non fa altro che confermare esattamente quello che penso e che –a diverse occasioni ho espresso su questo sito ma non solamente ! Ma non mi sembra che qualcuno abbia reagito in quel senso ! I miei commenti sono rimasti « lettera morta »
….Molti di noi sono vivi invece che morti grazie al sapere scientifico che ha prodotto dei vaccini. Bisogna essere scemi per non vederlo…..
Infatti ! Sarebbe assurdo negare i benefici della vaccinazione che hanno permesso -e permettono di salvare milioni di persone da severe malattie, a volte letali ! Quello che (modestamente) critico è il Modus Operandi utilizzato che a mé sembra più una CACOFONIA che un comportamento razionale da persone che decidono cio’ che deve essere lecito o no, eludendo -sovente la metodologia scientifica ma anche l’etica….
NB Carlo Rovelli è uno dei pochi scienziati che scrive “estremamente piccolo” anziché “infinitamente piccolo” riferendosi all’Universo ! Le sue teorie (o ipotesi) sono mondialmente conosciute, onora l’Italia all’estero….. Mi sarebbe piaciuto averlo come professore !
E se il cattolico pretende di tappezzare l’ascensore di immagini della madonna o tira in ballo la madonna in qualsiasi discorso ed ogni due parole, oppure denigra e insulta i non credenti chi sarebbe l’intollerante? O pretende in nome della sua religione privilegi o di zittire qualsiasi critica e dissenso? Dovremmo solo subire?
Perchè il principio funziona se è condiviso, cioè se entrambi fanno un passo indietro, altrimenti avvantaggia solo una parte.
E dipende dalla soglia di “offendibilità” che in molti credenti è molto bassa e spesso pretestuosa.
Ci sono quelli che si offendono se neghi l’esistenza di dio, se non credi alla madonna o cambi religione e ritengono normale punirti anche fisicamente per questo.
Tempo fa assistetti ad una trasmissione in cui una pacata signora spiegava che il presepe nelle scuole non poteva essere obbligatorio e di contro Adinolfi e Gandolfini urlavano e sbraitavano contro di lei e dicevano che erano peggio dei terroristi quelli che osavano mettere in discussione il presepe. Ed ovviamente questo atteggiamento non ce l’hanno solo per il presepe. Non possiamo neanche autocensurarci costantemente perchè siamo circondati da una moltitudine di psicopatici che cercano di intimidire le persone e rifiutano qualsiasi critica.
…..siamo circondati da una moltitudine di psicopatici che cercano di intimidire le persone e rifiutano qualsiasi critica….
@Roberto V
Dagli studi accademici risulta che gli psicopatici sono circa 1% della popolazione mondiale, non di certo una moltitudine…Forse intendi affermare che siamo circondati da paranoici, che sono di certo ben più numerosi ?
Oggi, mi sembra che la stampa non dovrebbe pubblicare cose inutilmente inciendiarie –ad esempio, caricature che deridono certi iconi o leader religiosi, insulti inclusi. La stampa deve esprimere le proprie opinioni liberamente e onestamente, ma deve farlo in un linguaggio chiaro e inequivocabile, non sotto forma di immagini provocatorie e, ancora meno, insulti diretti o indiretti che siano….
No all’odio, sì alla libertà di espressione! A questo rispondo che in nome del rifiuto dell’odio, dobbiamo osare rifiutare le modalità di espressione che possono ferire, che sono risentite da coloro che sono indicati come dell’odio e che a loro volta suscitano odio. -Una persona ben educata, o pretesa tale, ha il diritto di non essere d’accordo con gli altri, ma non ha assolutamente alcun diritto di umiliarli ed ancora meno insultarli !
NB -Lo studio scientifico del cervello e del comportamento stanno mettendo in discussione , dimostrandole false, le idée culturali elaborate a partire dalla nostre intuizioni e introspezioni.
Capire che le nostre opinioni, o ideologie, e il valore che diamo loro sono la fonte di quasi tutti i nostri conflitti potrebbe esserci di grande aiuto : diminuire l’antagonismo sociale, e fare si che le persone con differenti sistemi di opinione, cultura o tradizione possano vivere senza odiarsi….. Una utopia?
Pendesini
Tempo fa facevo un discorso pieno di buon senso, pace e fratellanza,
ma il tizio a cui parlavo non mi sentiva perché era intento a martellare un chiodo
per attaccare una croce sul muro… :smail:
Ma, infatti, il ragazzo va ignorato.
Tollerante con gli intolleranti?
La questione non e’ che io, ateo, non dovrei attaccare santini “osceni” (mi definite i criteri non religiosi su cui si basa il concetto di oscenita’?) e’ che tu attacchi i crocefissi dappertutto, anche in casa mia, suoni le tue campane anche alle due di notte, fai le processioni anche senza autorizzazione, occupi il suolo pubblico con i tuoi madonnari e le composizioni floreali per il corpus christi, godi di privileggi che nemmeno i sovrani assoluti tipo Luigi XIV avevano, fai i tuoi lerci comodi a spese della comunita’ e poi se qualcuno si ribella lo denunci, lo fai licenziare e lo metti alla berlina.
Lucrezio, che lui cita, ne La Natura delle Cose, esprime la sua ammirazione per Epicuro, dichiarando che egli fu “il primo uomo che oso’ guardare in faccia la religione, che sporge il suo ORRIBILE volto dal cielo e incombe dall’alto sui mortali” (Cfr. Odifreddi, 2013, p. 13). Guardare in faccia, cioe’ confrontarsi e anche scontrarsi se ce n’e’ bisogno.
Caro A. Pendesini
Da quando capisco dal tuo commento, saresti favorevole al reato di blasfemia, in quanto non si dovrebbe esprimere pubblicamente un opinione ostile ad una religione o pubblicare disegni che potrebbero ridicolizzare i suoi dogmi o i suoi capi .
Questo punto di vista mi sembra molto intriso di puritanismo americano . I giornali americani da un paio di anni hanno eliminato delle loro edizioni le vignette, caricature, di qualsiasi tipo siano : vietato disegnare neri ( i neri potrebbero offendersi ) vietato caricaturare animali ( gli amanti degli animali potrebbero offendersi ) persone anziane, obese, magre etc etc . E la libertà di espressione, dove la mettiamo .
Faccio notare che la caricatura era già presente sia nell’ antichita che nel nostro medioevo e in un paese come il mio di origine, ha avuto un gran peso nella lotta contro il clericalismo nel XIX secolo e l’inizio del XX. secolo . La caricatura fa anche parte della nostra cultura occidentale . E anche un simbolo della nostra liberta di pensiero .
Pensi con questo divieto di ridere di tutto e di tutti porre fine all’ ostilita degli islamici nei nostri confronti ?? Nel luglio 2016, il giornale Le Monde, classificato a sinistra, ha pubblicato una traduzione di quanto scritto sulla rivista di propaganda Dabiq, organo di Daesh . Era scritto chiaramanere : Quello che è importante capire è che, anche se qualcuno dice che la vostra politica estera è all’ origine del nostro odio, questa causa è secondaria (…) In realtà, anche se ci fermiate a bombardare (…) continueremo per odiarvi perchè la cause principale di questo odio non cesserà finchè non abbraccerete l’ Islam ” .
Gérard,
anche il solo erigersi a guida morale non è già un insulto?
Guarda a ciò che dicono su e contro al tema del giorno: l’eutanasia.
Caro Diocleziano
Erigersi a guida morale di tutti è forse come lo dici tu un insulto per chi non si riconosce nei valori di questa ” Guida ” …
In merito all’ eutanasia, non vivendo più in Italia da diversi anni, non seguo l’ attualità sua da vicino . Qui in Belgio abbiamo l’ eutanasia, anche per i minorenni ma per chi ha paura di questa cosa, posso garantirti che non viene fatto come i clericali vorebbero fare credere al popolino . I modi per essere eutanazziato sono rigidi e pochi giorni fa un medico è stato condannato dalla giustizia per aver eutanazziato un anziano senza averne riferito ad altri medici . Un solo medico non puo decidere da solo : la facenda deve essere esaminata anche da altri medici …
“Se io ho un vicino cattolico che si offende se parlo della Madonna, e io metto disegnini della Madonna in posizioni oscene nell’ascensore, io sono semplicemente un deficiente. Questo è esattamente quello che facevano le vignette anti-islam.”
Il punto e’ che se NOI volessimo eliminare tutti i deficenti analoghi (anche limitandoci ai NOSTRI deficenti),dovremmo compiere un nuovo Olocausto.
Per chi non l’avesse capito da solo :pensate ai no-vax,tanto per fare un solo esempio.
Invece gli ALTRI pretendono di fare proprio questo,senza limitarsi ai loro connazionali : vedi le loro “guerre sante” ufficiali o ufficiose.
In questi giorni sua Banalità ha biasimato i no-vax (peraltro tirato per la giacchetta
da varie parti) ma nessuno che gli abbia rinfacciato le sue uscite in piena pandemia
e in favore di telecamere… Senza contare tutti gli strappi alle regole a beneficio dello
svolgimento di cerimonie, concesse dalle autorità pubbliche e negate a tutti gli altri.
Quando si dice la coerenza!
@Diocleziano
Piu’ che a quelle,io darei molta piu’ importanza alle prese posizione no-vax di prelati di diversi livelli,come l’arcivescovo Vigano’ :
https://www.policymakermag.it/fact-checking/chi-e-monsignor-carlo-maria-vigano-autore-delle-prediche-no-vax/
Atteggiamento no-vax naturalmente che costituisce l’ennesima arma di una diatriba col papato,esattamente come e’ diventato l’ennesimo pretesto di gruppi estremistici laici.
E verso il quale (Vigano’)l’atteggiamento papale finora appare,chissa perche’ piuttosto tiepido,com per altri personaggi analoghi.
Quello sara’ pure sua Banalita’. Ma tu non lo sei MAI, banale!
A proposito, c’ero anch’io quel giorno. Dopo che tu sei andato via, il tizio si e’ dato una martellata sul pollice e ha gridato un por…………………..donna! grande come il cupolone!
Long live the Emperor.
“Dobbiamo essere ragionevoli e non cercare lo scontro, che fa solo male e ci mette gli uni contro gli altri. Dobbiamo cercare di vivere insieme in maniera tollerante e di convincerci con le parole, non con le offese.” Suggerisco a questo credente-non credente di leggersi la rubrica della presente testata intitolata “Cosa dicono di noi” (cioe’ degli atei). Ci trovera’ piu’ insulti di quanti capelli grigi ha in testa! E tutti da parte di papi, cardinali e prelati varii! Con quella frase sui “deficienti” delle vignette anti-islam, si mette poi in linea con le tre altre “grandi” religioni (cattolica, protestante ed ebraica) che all’epoca denunciarono la violenza si’, ma non dei fanatici islamici, ma quella dei vignettisti, colpevoli di aver offeso la sensibilita’ religiosa musulmana!
Le scienze dure come la fisica hanno il privilegio di poter essere messe in discussione molto meno rispetto alle scienze naturali, come biologia, geologia, medicina, eccetera.
Oggi chiunque abbia un acccount social discetta liberamente di medicina, biologia e di campionati sportivi.
Quello che è peggio che molti intellettuali in materie filosofiche, giuridiche, letterarie et similia si mettano in cattedra in materie scientifiche, pretendendo anche di avere una certa credibilità.
In realtà quando ci fu il Nobel a Parisi per la fisica sui social in non pochi pretesero di contestare e ridicolizzare i suoi studi e la decisione della commissione Nobel perchè non lo riconoscevano come appartenente alla loro parte politica.
Di certo il campo fisico offre meno spazi a questi personaggi.
Mentre in altri campi scopriamo che abbiamo una marea di super esperti da Nobel. Certo sono persone che non sanno cosa sia il metodo scientifico, non sanno leggere e capire un articolo scientifico, hanno problemi con la matematica e la statistica come la stragrande maggioranza degli italiani, non sanno cosa sia l’analisi dati o leggere ed interpretare una semplice tabella, ma sono convinti di aver capito tutto e che stiano facendo affermazioni “scientifiche” “perchè loro si informano” e possono purtroppo contare dall’altra parte sull’ignoranza non solo dell’italiano medio, ma anche dei laureati in materie umanistiche, dei politici e dei giornalisti il cui livello culturale è veramente scadente (oltre alla malafede). Ed uno si chiede: ma cosa servono anni di studio e specializzazione scientifica se chiunque con internet o anche con una laurea in giurisprudenza e similari può pretendere di aver capito tutto e di saperne di più ? I ponti li facciamo costruire agli avvocati? Ma la cosa più assurda è che ci sono tante persone che ritengono questi “esperti da internet” più affidabili: sarebbe come se per imparare a giocare a tennis ci si fidasse di più di uno che ha visto qualche partita in TV o che gioca a golf rispetto ad un Federer o Djokovic, o semplicemente un maestro di tennis.
Ripetiamo l’immortale aforisma della buonanima di Umberto Eco :
“Grazie a Internet qualunque imbecille,che in passato in una discussione di osteria sarebbe stato presto zittito,ora puo’ avere piu’ audience di quanta ne ebbe mai Einstein !”
A proposito di osterie, guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno:
Senza internet sarebbero muti solo gli ‘imbecilli’, mentre continuerebbero a dilagare
i soliti marpioni con accesso privilegiato ai canali di comunicazione pubblica,
benché dispongano spesso di canali di loro proprietà.
Il tipo più comune è il ‘Marpionis Niger Concordatarius’. 😛
Internet in realtà è un mezzo eccezionale e utile, se usato bene, che ha reso accessibile a tutti con facilità informazioni utili e valide da tutto il mondo, anche a livello tecnico/scientifico. Purtroppo assieme a questa disponibilità di informazioni valide c’è anche una marea di informazioni scadenti, distorte, manipolate in malafede e di opinioni aperte a tutti a cui fa da cassa di risonanza, mentre prima faticavano a circolare e rimanevano in ambienti limitati. Quindi si presenta il problema del filtraggio e della gestione di queste informazioni e opinioni e la maggior parte delle persone non è in grado di farlo (col problema ulteriore che spesso non è in grado di comprendere adeguatamente neanche le informazioni valide e quindi ne distorce il significato). Così si verifica che i criteri di successo sono del gradimento e del confirmation bias, cioè se sembrano confermare le proprie opinioni.
@Gerard :
….”Da quando capisco dal tuo commento, saresti favorevole al reato di blasfemia, in quanto non si dovrebbe esprimere pubblicamente un opinione ostile ad una religione”….Assolutamente NO !
…. « o pubblicare disegni che potrebbero ridicolizzare i suoi dogmi o i suoi capi ». Direi proprio di SI ! Particolarmente quando a farne le spese sono centinaia, o migiaia di persone civili, che si potrebbe evivatare…..
La libertà di alcuni finisce dove inizia quella degli altri, certi dicono. La difficoltà consiste nel sapere chi deve decidere dove tracciare la linea di demarcazione, e la pertinenza degli argomenti –a volte pretesi razionali e/o etici- di coloro che decidono…..
Indipendentemente da quello che viene considerato giusto o sbagliato, per esprimere un giudizio morale viene ritenuto necessario possedere alcune capacità di base. L’idea di senso comune è che, per poter essere “buoni”, bisogna saper distinguere il bene dal male, e che questo è possibile solo se siamo pienamente consapevoli delle nostre azioni e giudiziosi nel discriminarle !
Se le persone avessero una migliore conoscenza delle fonti e delle cause della violenza, potremmo essere in grado di controllarne l’origine e soprattutto le conseguenze, evitando che cio’ che dovrebbe molto probabilmente accadere, non accada.
NB I miei commenti non hanno come scopo di convincere chicchessia, ma di far riflettere ! E, se non piacciono, non resta altro da fare che cestinarli….