L’annata 2010 della rivista L’Ateo, il bimestrale dell’UAAR, è ora disponibile in pdf per tutti i nostri lettori nella sezione archivio.
Immagini della Scienza
Catastrofi e punizioni
Bau bau… cip cip… ciao ciao
Miracoli: fatti e misfatti
Donne
XX settembre: una porta troppo pia
La redazione
Grazie per l’iniziativa, manca poco per la serie completa. Comodissimo da portare con sè su chiavetta….
x giuseppe: cerca di approfittarne, un po’ di buona le sana lettura non fa mai male…..
Ho letto con molto interesse l’ottimo articolo di T. Mariano Longo sulla crisi delle iscrizioni alle facoltà universitarie scientifiche, dato che riguarda molto da vicino il mio mestiere di matematico. Condivido quanto vi è scritto dalla prima parola all’ultima. Tuttavia l’autrice dell’articolo non si pone una domanda, o meglio una serie di domande strettamente correlate, che a me sembrano fondamentali per comprendere certe dinamiche socioculturali oggi in atto: perché la scuola non è affatto capace di insegnare ai ragazzi ad amare il pensiero scientifico? perché la matematica, senza dubbio la più fascinosa tra tutte le scienze, e forse anche la più “facile”, invece di attirarli nelle sue avvincenti costruzioni razionali, suscita conati di vomito nella stragrande maggioranza dei giovani? perché è meglio lasciare che un ragazzo si rincoglionisca, giorno dopo giorno ed anno dopo anno, nella contemplazione estatica del campionato di calcio trasmesso alla tivvì, invece di essere inebriato dallo studio severo ed appassionato di una qualsiasi scienza? e, soprattutto, QUALI INTERESSI POLITICI SI NASCONDONO DIETRO TUTTO QUESTO?
la scuola non ci riesce perchè il pensiero scientifico è difficile, specie per un popolo abituato alla superstizione e a farsi dire dalle autorità cose è giusto o sbagliato, mentre la matematica è controintuitiva per la mente umana (specie ai livelli superiori, come algebra od analisi. livelli in cui non è affatto “facile” per chi non ha una mente matematica di suo, mentre biologia, anatomica, fisca, chimica, ecc. sono già più accessibili). dubito che ci sia un progetto politico dietro, non è che in segreto danno l’ordine di scegliere insegnanti incapaci o di strutturare le materie per essere incomprensibili.
@ nightshade90
Personalmente ho sempre trovato la matematica più facile, ed anche più avvincente, della fisica: se uno apprende il metodo di studio giusto e soprattutto fissa bene nella zucca i concetti fondamentali (ad es quello di continuità o quello di compattezza o quello di operatore, giusto per dire i primi che mi vengono in mente), con un po’ di pazienza riesce a scalare anche le vette più impervie dell’analisi funzionale e della topologia differenziale. La fisica invece dura è e dura rimane: per quanto uno cerchi di mettersi di buzzo buono, certi problemi sulle matrici densità per spin 1/2 riescono ad incasinare non poco la vita di chi, come il sottoscritto, ha dovuto occuparsene. Ad ogni buon conto, è persino banale ricordarlo, ognuno ha le sue personalissime idiosincrasie, anche se non nascondo una certa invidia per quelli, come te, che considerano facile una scienza come la fisica.
Tuttavia, il problema da me posto era un altro. Non hai notato che, tanto nei licei quanto nelle università, circolano spesso e volentieri libri di testo, i quali profondono ogni impegno umano e sovrumano per fare odiare la matematica dagli studenti? Teoremi importantissimi enunciati come se fossero banali corollari di altri teoremi molto meno importanti, dimostrazioni che non dimostrano una mazza di niente, sviluppate in modo sciatto e senza alcun rigore logico, concetti definiti in modo vago e nebuloso come si conviene alla più astrusa ed informe delle discipline esoteriche: tutto questo non ti suscita il sospetto che, evidentemente, a qualcuno LASSU’ IN ALTO convenga che la matematica sia usata come surrogato della limonata calda, ovvero serva solo a far vomitare la gente?
@giordano
“se uno apprende il metodo di studio giusto e soprattutto fissa bene nella zucca i concetti fondamentali (ad es quello di continuità o quello di compattezza o quello di operatore, giusto per dire i primi che mi vengono in mente), con un po’ di pazienza riesce a scalare anche le vette più impervie dell’analisi funzionale e della topologia differenziale”
il problema è che è un grande “se”. alcuni non ci riescono proprio, non importa quante volte vengono ripetuti loro ed in quanti modi vengono loro spiegati. non per stupidità, ma proprio perchè non ci sono portati. altri invece li trovano quasi intuitivi. ed il problema è che i primi sono più numerosi dei secondi.
quanto ai libri di testo, guarda che sono scritti da matematici, mica da politici. e sono scelti dai professori. nessuno dei due gruppi ha interesse a rendere difficile la materia.
e poi cosa pensi, che i politici al potere, non importa di che partito o coalizione, si radunino per complottare cose del tipo:
“facciamo sì che i libri di testo di matematica siano incomprensibili, questo ci aiutarà in un modo indiretto e non molto chiaro tra qualche ventina d’anni (il tempo che un numero considerevole di alunni che passano attraverso tali libri diventino votanti)”
“un attimo, ma questo non renderà gli italiani inadeguati nel campo scientifico rispetto a coloro che hanno studiato in altri paesi, cuasandoci così non solo un aricerca debole, ma pure una industria non competitiva ed il disprezzo degli altri paesi? senza contare che i nostri oppositori politici, una volta saliti al potere, potrebbero mettere una politica scolastica vera e farci così passare per degli idioti incompetenti tramite paragoni con la nostra”
“ma questi sono dettagli, sono sicuro che avere un popolo iggnorante in matematica ci aiuterà molto più di quanto il rischio di venire scoprti o sbugiardati o il fatto di diventare anticoncorrenziali nel campo industriale ci danneggi….”
inoltre faccio notare che un po’ in tutto il mondo la matematica viene percepita come più ostica delle altre materie scientifiche (praticamente sempre almeno a livello liceale, ma in buona misura anche universitario), e le materie scientifiche vengono percepite come più ostiche di quelle umanistiche. cos’è, i politici di tutto il mondo si sono alleati in un unico piano internazionale che scavalca pure i contrasti politici tra i vari partiti e nazioni, pur di essere portato avanti nel segreto di tutti?
@ nightshade90
Voglio confidarti un piccolo segreto, ma mi raccomando che resti tra noi due. Se tu ti presenti ad un concorso per ottenere una cattedra universitaria e non sei massone, è molto difficile che tu riesca a coronare il sogno della tua vita. Nella massoneria ci sono molti laici, questo è vero, ma ci sono anche molti cattolici, almeno nei paesi come l’Italia; inoltre la massoneria è un po’ come la mafia: se da un lato ti aiuta notevolmente nella carriera scientifica, dall’altro lato pretende che tu obbedisca agli ordini che ti vengono impartiti dall’alto.
Eccettuati i gesuiti, ai cattolici la matematica non è mai piaciuta più di tanto, soprattutto perché la considerano la scienza che ha usurpato il ruolo tenuto dalla metafisica nelle università medioevali, ed in un certo senso è l’anima stessa della modernità laica. Ma nemmeno alla cultura borghese la matematica è mai andata molto giù: è vero che senza matematica non ci può essere progresso tecnico-scientifico, e che senza progresso tecnico-scientifico tutta l’economia di mercato è destinata a sfaldarsi in breve tempo; tuttavia è anche “politically suitable” che la matematica venga coltivata, come una scienza esoterica, solo da una cerchia molto ristretta di iniziati, e che il popolo ne sia tenuto il più possibile lontano. Non hai notato che non esiste il Nobel della matematica? e non lo trovi strano? In tempi recenti sono stati istituiti l’Abel Prize e la Fields Medal, ma nessuno ne parla mai, ed in ogni caso il loro impatto sull’opinione pubblica non è lontanamente paragonabile a quello dei vari Nobel Prizes. Chissà perché.
Ma ti prego di non badare alle mie chiacchiere da complottista di sinistra. Pensa che una volta mi sono persino permesso di dubitare che Osama bin Laden, restandosene comodamente chiuso in una caverna del Panshir o di qualche altra landa sperduta dell’Asia, avesse potuto organizzare un attacco terroristico come quello dell’11 settembre 2001 contro la più grande potenza militare esistente oggi al mondo. Sono proprio irrecuperabile.
@giordano
balle. è vero che c’è sia nepotismo che “ingerenze” di cl (aundo i capi sono di cl), e quando non ci sono queste due cose spesso il fortunato ricevitore della cattedra lo scielgono per ragioni politiche, ma da cui a dire che è la massoneria a gestire tutto ce ne vuole. sono prima di tutto gli interessi personali (nepotismo) di chi è in carica nella scelta e in secondo luogo le affiliazioni POLITICHE a determinare la scelta, la massoneria non entra quasi mai nella faccenda. e ho un genitore professore (che non è nè massone nè di cl nè politicamente schierato nè con parentele od amicizie influenti. e difatti si è visto sfilare la cattedra sotto il naso varie volte dai vari amici e parenti di tizio o caio, prima di ottenerla), quindi almeno un minimo la situazione la conosco.
il resto mi paiono delle fantasie uscite male: la borghesia non ama la matematica? immagino che i mercanti (che sono stati per secoli i massimi esponenti della borghesia) e in tempi odierni gli economisti non ne facciano uso, o ne facciano un uso limitato, specie quando si deve calcolare non solo entrate ed uscite ma fare anche previsioni di mercato…..
quanto al nobel della matematica, non c’è nemmeno per la biologia, la geologia, l’archeologia, la storia….cos’è, il nwo odia anche queste discipline?
i premi nobel sono 6: tre in materie scientifiche (fisica, medicina, chimica) e tre in materie umanistiche, ma neanche in senso stretto (pace, letteratura ed economia. l’unica ad essere strettamente una metria umanistica è letteratura). non è che il nobel è come un oscar, che ne inventi tanti a piacere solo per far pubblicità, ma le categorie premiate sono state decise DA NOBEL IN PERSONA (quello che insistuì tale premio con il suo testamento), mica da qualche politico in segreto. l’unico premio che non fu progettato da nobel fù quello per l’economia, unica eccezione (e personalmente da me non condivisa, ma non certo frutto di un complotto). è questionabile la scelta delle discipline, ed il fatto che la matematica non sia tra esse? certamente (specie se si considera quella barzelletta del premio nobel per la pace, inutile e dato solo su ragioni di immagine politica). è frutto di un complotto che che ci siano questi e non altri? decisamente no.
quanto ad osama bin laden, non è che fosse chiuso in una caverna PRIMA dell’11 settembre, visto che non è che ci mettessro ogni mezzo possibile per trovarlo. e anche se fosse stato in una caverna, non è che ciò gli rende difficile pensare o gli impedisce di ricevere e comunicare con i suoi sottoposti (che comunque si sono occupati dell’organizzazione pratica molto più di lui: lui ebbe l’idea, ben altri si occuparono della messa in pratica).
e non è che sia stato neanche molto difficile o complesso come piano: la sicurezza prima dell’attentato era molto lacunosa, come è stato dimostrato dall’attentato stesso, e bastava aver viaggiato in aereo in america per individuare i punti deboli della sicurezza. la forza del piano è stata nella sua semplicità (il che lo rende anche ideabile da chiunque ci avesse messo un minimo di impegno, mica servivano chissà quali grandi menti. piani ben più complessi sono stati messi in atto con ben minori mezzi e conoscenze). e persino nella sua semplicità ha funzionato a metà: quello che doveva essere un attacco a sorpresa in 4 bersagli in contemporanea, si è dilazionato nel tempo a causa di ritardi, cosa che ha infine portato al fallimento dello schianto dell’ultimoa aereo. non è che essere una grande potenza metta a riparo npiù che essere una potenza piccola, specie quando l’eccessivo senso di sicurezza lascia sguarniti dei punti deboli (che non avevano solo gli usa al tempo: praticamente ogni paese occidentale avrebbe potuto essere colpito con la stessa facilità)
@ nightshade90
Ecco, bravo, continua pure a credere a tutte le belle favolette che ti vengono raccontate. Tentare di ragionare con te mica è difficile: è solo impossibile. Adesso comprendo finalmente perché ti piacciono tanto le donne con le tette rifatte. Comunque, prima di chiudere il discorso, alcune cosette mi preme lo stesso ricordartele:
a) L’affiliazione alla massoneria non conta proprio nulla nella carriera di uno scienziato? Ne riparleremo tra qualche anno, quando ti presenterai a qualche concorso per ottenere una cattedra universitaria. Io ci sono già passato e lo so per esperienza personale. Tu non puoi immaginare quanto vorrei essere una mosca ed assistere a quello che il fato ha in serbo per te!
b) L’economia, da te maldestramente tirata in ballo, usa la matematica solo per scopi ideologici, ovvero per mascherare l’assenza di solide costruzioni razionali al suo interno. Se è per questo, anche l’astrologia usa la matematica per calcolare le posizioni planetarie: forse per te gli oroscopi sono l’espressione più alta della razionalità scientifica?
c) Secondo te sarebbe soltanto una mia puerile fantasia che la cultura borghese non ami affatto la matematica ed abbia con questa scienza solo un rapporto puramente strumentale. Vorresti allora spiegarmi, ammesso che l’eccessivo sforzo mentale non ti faccia ingrippare le meningi, perché il pensiero filosofico borghese, a cominciare da Locke e dal suo rozzo empirismo, ha portato avanti un progressivo attacco alla matematica, fino a ridurla (neopositivismo) a nient’altro che un linguaggio formale atto a descrivere i fenomeni fisici ed a privarla di ogni vera funzione conoscitiva? Nell’attesa di una tua risposta, ho già i polsi scoperti ed il rasoio pronto in una mano.
E con questo non ho altro da dire. Stop. Fine delle trasmissioni.
Concordo pienamente con te sul fascino della matematica e sul piacere, quasi fisico delle “sue avvincenti costruzioni razionali”.
Mi dispiace tuttavia per la tua prevenzione nei confronti della teologia: è altrettanto “goduriosa”.
Assolutamente infantile e soporifera, nonchè inutile.
Non ti smentisci: il tuo è proprio un intervento del ca**o.
I conti non tornano…. Che giuseppe sei?
I conti non tornano…. Che giuseppe sei?
G.
Molto goduriosa. Soprattutto perché, a differenza delle VERE scienze,
nella teologia non c’è pericolo che i risultati non tornino. Vero?
Ci credo che risulta “goduriosa”. Se sai toccare i fili giusti ti inseriscono come “professore di religione” nelle scuole pubbliche, saltando qualsiasi graduatoria e passando davanti a professori meritevoli. Ti becchi uno stipendio sicuro e superiore ai professori di altre meterie e non ti muove nessuno, neanche quando hai una cattedra con tre alunni.
Se invece riesci a infilarti nella curia, ti pagheranno lautamente per il resto di tuoi giorni senza lavorare e godrai di benefici che i comuni mortali non si sognano in questo paese. Potreai perfino esercitare le tue più oscure perversioni, pedofilia compresa senza essere perseguitato da nessuno e se ti beccano o denunciano avrai sempre dei “buoni amici” nel gruppo cattolico disposto ad aiutarti e trasferirti in qualsiasi parte al mondo per farla franca e continuare a vivere come re, senza smettere le tue aberranti passioni (pulsioni) sessuali.
In matematica, posti i dati di un problema, attraverso un avvincente esercizio della razionalità, si arriva al risultato.
In teologia, partendo dal risultato, attraverso un avvincente esercizio della razionalità, si ricercano i dati iniziali.
Sia in matematica che in teologia, barare per fare in nodo che ” i conti tornino”, non procura alcuna soddisfazione.
Nella scienza, qualunque essa sia, di parte dal risultato e, attraverso un onesto esercizio della razionalità, si ricercano i dati iniziali.
Barare è non ammettere di non sapere.
@giuseppe
La conoscenza scientifica non ha bisogno di giustificazioni, ma di convalide e dimostrazioni. Il discorso mitico, invece, richiede un “racconto dell’inizio” come “giustificazione” delle origini. Lei, giuseppe, nota la differenza?
Lo scopo della scienza è quello di avere una descrizione della natura che sia privo di giudizi di valore, veridica e priva di illusioni. La Scienza studia la natura NON la sacralizza ! Questo, Lei giuseppe, riesce a capirlo ?
Reiuky: per il mio carattere preferisco perdere senza barare che vincere barando.
alessandro pendesini: peccato per te che il tuo modo di itendere la formazione dell’universo sia stato già anticipato dalla mitologia Mesopotamica: lo sapevi?
@giusy
dire “lo ha fatto dio” come risposta ad ogni domanda di cui non si conosce risposta E’ barare: significa trovarsi una risposta jolly da usare ogni volta che non si ha il fegato o la voglia di continuare a studiare la realtà finchè non si trova quella vera (che è basata su PROVE, non su desideri e fantasie)
e dicesamente la metologia mesopotamica non ci è arrivata neanche vicino ad intendere la creazione dell’universo come è consociuta oggi…o parla di una esplosione avvenuta 15 milardi di anni fa con un era in cui le froze fondamentali erano unite e c’era impermeabilità dell’universo alla radiazione, quindi un periodo di espansione più rapido della luce e solo dopo 300.000 anni permeabilità alle radiazioni, milioni di anni per la nascita della prima stella e ancora di più per la nascita di elementi più pesanti dell’elio, quindi miliardi di anni e tre generazioni diverse di stelle per la nascita del nostro sistema solare e solo 5 miliardi di anni fa la nascita del nostro pianeta, nato come ammasso incandescente tenpestato da meteore, sbattuto poi contro un’altro pianeta creando così la luna dall’amalgama tra i pezzi sparsi nello spazio dallos contro?
Razionalità nella teologia? 😆
Lo sapevi, sbarbatello, che le popolazioni della Mezzaluna Fertile credevano che in mondo avesse avuto origine da un preesistente indistinto caos iniziale?
Se è per questo, Democrito e Leucippo avevano intuito l’esistenza degli atomi E la scienza ne ha dato la riprova. Poi mi spiegherai cosa ci azzecca con il commento di pandesini, comunque.
L’unico modo per cambiare la società non consisterebbe nel cambiare la comprensione della gente, cioè di quello che credono di essere rispetto a cio’ che sono relamente ? Non confondere l’animale epifenomenale della specie umana con ipotetiche “creature divine” ?
A questo livello non potremmo ritenere che l’educazione dell’educatore consiste nella conoscenza di se stesso prima della disciplina che insegna?
L’ostacolo principale che vedo (in Italia e non solo) nella valutazione scolastica contestualizzata non è la disponibilità di risorse, ma una evidente e voluta mancanza di volontà. Oggi esiste un enorme desiderio di standardizzare la scuola, trattare tutti gli studenti allo stesso modo e applicare a tutti loro lo stesso criterio uni-dimensionale. Questa tendenza non può essere giustificata scientificamente, ed è eticamente detestabile.
Alessandro Pandesini disse: “Non confondere l’animale epifenomenale della specie umana con ipotetiche “creature divine” ?
Fino a quando sarà dominante la vulgata “a sua immagine e somiglianza…” la vedo molto, molto dura! Fa comodo a tutti. Con la segreta speranza di aver preso una grossa cantonata…
Infatti. quel dio appare così simile ai ratti che l’anno creato!
L’Inghilterra e gli Stati Uniti hanno per molti anni privilegiato la letteratura/filosofia considerata la « regina delle discipline » ; l’Italia da secoli ha privilegiato E CONTINUA A PRIVILEGIARE la letteratura e filosofia alla cultura scientifica ! Ma chi oserebbe sostenere al giorno d’oggi che tramite la letteratura e filosofia classica si possa insegnare come evolve la società la personalità umana, l’universo ecc… ?
Conoscere la sua natura, consiste nel sapere che cosa mi determina così come qualsiasi essere umano, e poi vedere come questi determismi comuni si singolarizzono in ognuno di noi. La scienza puo’ dare certe risposte razionali anche se provvisorie a questa problematica, ma ho seri dubbi per cio’ che riguarda la letteratura….
Anche io ho studiato secondo il programma Gentile, letteratura, filosofa, latino e greco e, ben chè riconosca la buona formazione data dalla filosofia e dall’analisi logica, sento la debolezza della mia carente formazione scientifica.
Ma intervengo per un’altro motivo; ho avuto tre ottimi insegnanti, ma ciascuno per un solo an no che avevano una preparazione superiore ed appezzavano molto la capacità di ragionare e trarre conclusioni meditate, ma uno solo di questi sapeva affascinare la classe recitando, per esempio, le satire di Orazio e poi spiegandole con molto senso dell’umorismo. Se il docente non fa gustare la cultura invogliando i discenti ad apprezzarla, essa viene affrontata svoglia tamente.
Ai miei tempi era calata dall’alto con piglio autoritario, dopo il ’68, viene ammannita spesso sciattamente da docenti non qualificati. All’università mi son trovato con colleghi che studia vano filosofia del diritto a memoria, senza capirla; ma che senso ha ammettere in certe facoltà chi non capisce la materia? Da circa 10 anni hanno messo la selezione, l’ha superata mio figlio;
ma una cosa non è mai stata affrontata, la preparazione didattica/psicologica che, se non sba
glio, veniva data solo all’istituto magistrale, anche se in forma un pò sommaria.
I docenti dovrebbero fare un corso di psicologia e pedagogia, magari un biennio valido come
selezione per l’immissione in ruolo, perchè non sempre la cultura è amata, spesso è subita e
comunque deve esser trasmessa nel modo più invitante ed efficace.
So che sto facendo un discorso strano, in questa Italia dove Tremonti diceva che la cultura non
si mangia e dove si preferisce avere molti insegnanti raccogliticci e precari, azichè il giusto nu
mero, ma soddisfatti e motivati e si lasciano deperire le scuole pubbliche per finanziare quelle
cattoliche.
buon Santo Natale
felici saturnali
Ma dai, che è contento di essersi sentito buono! Non gli capita tutti i giorni…. E dopo hanno la spudoratezza di affermare che “noi” non sappiamo adeguarci allo spirito delle circostanze. Vere e proprie malignità… 😉
Ma i saturnali non finivano il 23 dicembre?
E quando mai la chiesa è stata rigorosa?
Avete letto l’articolo su Aleksandra Kollontaj ? E’ vero o no che era una femminista che aveva litigato sia con Lenin che con Stalin perchè voleva il sesso ultra-libero con prostituzione, pornografia e scambismo già nella Russia degli anni Venti? Una sorta di femminista-figlia-dei-fiori-sessantottina-ante-litteram nella Russia di Lenin??? Ed invece Lenin e Stalin hanno poi ripristinato la morale familista cristiana ortodossa in versione ateo-sovietico-devota??? Voi che ne dite di questa strana tipa? Condividete le sue teorie?