L’associazione degli Alcolisti Anonimi è forte di due milioni di aderenti e articolata in 113.000 gruppi nel mondo. Persegue per i suoi membri la liberazione dall’alcolismo con terapie di gruppo fondate sulla partecipazione del tutto volontaria a riunioni con frequenza libera, per lo scambio di esperienze e sulla pratica d’un programma di recupero disciplinato dal metodo dei “12 passi”.
Fondata nel 1935, mantiene nei suoi statuti il riferimento alla mentalità religiosa dell’origine, affidando anche alla preghiera la ricerca della forza d’animo necessaria per liberarsi dal vizio. Con tutto ciò, si sono formati gruppi dichiaratamente atei o agnostici accettati fino a quando, secondo quanto si legge sul sito thestar.com, i due gruppi laici (secular) di Toronto sono stati espulsi dall’unione locale.
Il provvedimento è stato preso perché il gruppo laico Beyond Belief ha modificato la versione consacrata dei “12 passi” espungendone i riferimenti a Dio. L’articolo riporta i punti di vista contrastanti di alcuni aderenti ai diversi gruppi di AA. C’è chi sostiene che senza la fede in un ente superiore si resta affidati a se stessi e “siamo noi che siamo diventati alcolizzati”. C’è poi che interpreta la parola GOD come acronimo di un motto inglese “good orderly direction” e chi, pur professandosi religioso, riconosce che Dio non deve entrarci nell’opera degli AA. Infine viene offerto l’elenco dei passi del dodecalogo nella versione originale e in quella adattata al modo di sentire laico.
Ermanno Morgari
Non si parla di omsessualità e non sò cosa dire. Comunque polemica sciocca fondino altre associazioni simili senza riferimanto a Dio.
“C’è chi sostiene che senza la fede in un ente superiore si resta affidati a se stessi e “siamo noi che siamo diventati alcolizzati”.”
1) Va bene un “ente superiore” qualsiasi, anche un albero? 🙂
2) E io che, in ogni caso, sono ateo e anche astemio? 🙂
1) si
2) essendo astemio non ha il requisito per esser membro di AA 🙂
Ma la notizia dice “C’è chi sostiene che senza la fede in un ente superiore si resta affidati a se stessi e “siamo noi che siamo diventati alcolizzati”.”: questa frase – per la verità poco chiara – mi sembrerebbe forse significare che, essendo ateo, io dovrei necessariamente diventare alcolizzato nonostante sia astemio…
sei astemio?
curati!
Ti preoccupa il fatto che sono astemio e non il fatto che sono ateo? 🙂
Ma se esistono e sono accettati i gruppi laici e’ chiaro che dovevano adattare il programma a loro eliminando i riferimenti religiosi, perche’ li hanno espulsi allora?
il parere di ubriaconi conta meno di un centesimo bucato.
fantastico il rispetto che dimostri per le persone.
o anche questa è una delle tue iperboli e in realtà vuoi dire che le persone che hanno problemi con alcol vanno rispettate e aiutate?
illuminaci, o campione di incoerenza 😉
la trave sta bene lì dov’è, si?
Avanti Kaworu per una volta che e’ stato autoironico.
sei un ottimista eh? 😀
@ Alecatt.:
1) Ma ti sei accorto che quando scrivevi frasi infarcite di errori di ortografia (e veramente anche per la sostanza delle frasi) qualcuno di noi (me compreso) pensava che tu fossi sotto l’effetto dell’alcol?
2) Com’è che a volte scrivi frasi pressochè anagrammate e a volte scrivi frasi ortograficamente corrette?
Non lo sai che i cattolici sono notoriamente malati di schizofrenia? Nel caso di ale cattolico esistono due ale cattolici, nello stesso corpo, di cui uno si è fermato alla terza elementare, l’altro alla terza media. Ecco svelato l’arcano. 😉
@ Simone: 🙂
“Il parere di ubriaconi conta meno di un centesimo bucato”: visto che {ubriaconi cristiani} ed {ubriaconi atei/laici/di altre religioni} sono due partizioni dell’insieme {ubriaconi} e l’unione delle due partizioni coincide con l’insieme {ubriaconi}, ne segue che la proprietà “il parere di x conta meno di un centesimo bucato” valga sia per la partizione {ubriaconi atei/laici/di altre religioni} che per {ubriaconi cristiani}, in altre parole sia il voler togliere il riferimento alla religione che il volerlo mantenere sarebbe sempre il parere di ubriaconi.
Spero di non aver scritto in modo un po’ troppo formale (stamattina mi viene spontaneo fare così). Ad ogni modo voglio darle un consiglio spassionato: quando scrive o dice qualcosa, qualunque sia il suo fine, pensi bene ai punti dove le sue affermazioni sono deboli e criticabili e le renda più solide, altrimenti non solo rischiano di non sortire l’effetto che desidera, ma le si ritorcono pure contro come in questo caso. Le sarebbe bastato scrivere “Il parere di atei ubriaconi conta meno di un centesimo bucato” ed avrebbe offeso tutta la categoria dei non credenti senza che qualcuno potesse estendere il discorso anche agli “ubriaconi credenti”.
Poi avrebbe dovuto spiegare perchè non conta solo quello degli ubriaconi atei, però sarebbe stato già un bel passo avanti…
😉
@aletroll
Ma come? Tu sedicente “neo-Messia” autoproclamato non dovresti venire “per i malati” e non “per i sani”? 😀
Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacò e…
‘il parere di ubriaconi conta meno di un centesimo bucato’
AleCattolico, hai svelato il tranello vecchio di 20 secoli:
uno va alla festa delle nozze di Cana, c’è vino a valanga, e poi alla fine: ‘TU CONTI MENO DI UN CENTESIMO BUCATO! AHAHAH! ERA UNA TRAPPOLA!’
Bello scherzo Gesù su consiglio di sua madre! complimenti.
Tipo la mela sull’albero: creare la regola per incentivare il peccato = presunto peccatore, che con un po’ di retorica viene fatto sù, dal bravo venditore di finte salvezze.
io però penso che Gesù sia stato in buona fede, e non vedeva ubriaconi intorno a se come soldi bucati, penso che Alecattolico storpiando il messaggio di Gesù sia l’anticristo, sia veramente l’anticristo in persona.
Brucerai nel fuoco dell’inferno Alecattolico. Pentiti di ciò che hai detto! sei ancora in tempo e noi chiameremo gli angeli pisciatori per spegnere il fuoco.
Ale alcolico(!)
‘‘il parere di ubriaconi conta meno di un centesimo bucato’’
Ricordati che l’ultimo gesto fatto in libertà dal tuo idolo, è stato quello di tracannare vino in compagnia di certi galantuomini: uno lo ha rinnegato, un altro lo ha tradito, un altro non credeva che fosse quello che diceva di essere… a Milano li avrebbero definiti una compagnia di ”maltrainsema”. 😉
Dai, Ale, non ti sminuire così.
Questi si fanno l’autogoal, ci sono dei atei che vogliono dimostrare che l’alcool è una piaga trasversale e sono i cristiani che anche qua vogliono rivendicare l’esclusività 🙂
>>>“siamo noi che siamo diventati alcolizzati”.
Infatti, più che un intervento divino c’è stato un intervento di vino.
😆
Pur sapendone poche in merito, non ho mai avuto grande fiducia nel metodo terapeutico degli alcolisti anonimi.
Però hanno ragione i laici: se uno non crede quale potere (intendo come effetto placebo) può avere la preghiera ed il riferimento alla divinità?
Che il “parere di ubriaconi” meglio sarebbe dire “persone affette da dipendenza dall’alcool”) desiderosi di non piu’ esserlo conti moltissimo, specialmente sull’argomento specifico della loro guarigione, mi sembra un’ovvieta’.
Se storicamente e’ dimostrato che molti sono stati aiutati a guarire da un percorso implicante la fede e la preghiera, nessuno ha diritto di sabotare tale opportunita’ per chi puo’ trarne vantaggio.
C’ e’ il problema di chi non e’ credente, o magari avversa profondamente la religione ed, essendo alcolista, … ha diritto a curarsi anche lui.
Siccome, certamente, l’aspetto religioso della terapia praticata dagli Alcolisti Anonimi occupa, certamente, solo una piccola parte di quell’attivita’, io penso che l’alcolista in terapia, se non credente, dovrebbe semplicemente estraniarsi in quei momenti, magari dedicandosi – con discrezione – alla lettura d’un bel libro, rispettare gli altri (esigendo analogo rispetto) e partecipare a tutto il resto.
Saluti.
mah mi sembra di capire che il modus operandi degli AA sia ben più incentrato sulla religione di così.
in ogni caso non sono l’unico gruppo esistente e imho nemmeno il migliore.