Un nuovo sondaggio è disponibile, da qualche minuto, sulla home page del sito UAAR. Il quesito è il seguente: “Notizie di stampa sulla possibilità di creare artificialmente la vita hanno rinfocolato il dibattito sui limiti della scienza. Tu che ne pensi?”
Si può scegliere la risposta tra sei opzioni:
– La scienza deve essere l’ancella della fede.
– La ricerca non deve spingersi oltre i limiti accettabili dalla morale diffusa.
– Occorre fissare per legge precisi limiti alla ricerca scientifica.
– I limiti della scienza devono essere fissati dalla stessa comunità scientifica.
– Non deve essere posto alcun limite alla scienza.
– Non so / altro.
Si è nel frattempo concluso il sondaggio precedente. La domanda era: “Il mercato editoriale sta assicurando una grande attenzione a diversi libri scritti da atei. Quale, tra questi, è il tuo preferito?”
Questi i risultati:
43% Piergiorgio Odifreddi, Perché non possiamo essere cristiani
26% Richard Dawkins, L’illusione di Dio
13% Michel Onfray, Trattato di Ateologia
7% Eugenio Lecaldano, Un’etica senza Dio
6% Christopher Hitchens, Dio non è grande
3% Daniel C. Dennett, Rompere l’incantesimo
2% Sam Harris, La fine della fede
Manca l’opzione: i limiti devono essere stabiliti da uomini ragionevoli, siano essi scienziati o no, sulla base di un’etica umanistica.
non condivido nessuna delle opzioni segnalate. penso che i limiti della scienza devono essere stabiliti dalla comunità scientifica, ma parallelamente deve svilupparsi un dibattito pubblico trasparente e coinvolgente in cui chiunque possa intervenire e segnalare dubbi e contraddizioni. altrimenti tutto rimane in mano ai media coi loro “annunci shock” terrorizzanti e alle commissioni di bioetica paralizzate dalle lobbies. come situazione limite, in un sistema virtuoso, chiuderei le commissioni di bioetica. la scienza deve essere sempre libera ma sbaglia secondo me talora a reagire ex cathedra quando viene attaccata, finendo col venire percepita dal popolo come una casta speculare a quella del clero e dei clericali con le loro illegittime interferenze.
io non metterei nessun limite alla scienza intesa come conoscenza, ma sulle applicazioni tecologiche, sono d’accordo con ernesto, le decisioni devono essere prese da persone ragioneoli basate su un’etica umanistica e secolare.
Nessun limite alla scienza.
In molti ci si sono provati nei secoli a imbavagliare il sapere e la ricerca……..alla fine la scienza ha sempre saputo aprirsi strade alternative per proseguire il suo corso.
Dietro qualsiasi limite che si vuole porre al sapere umano alberga sempre l’oppressione e l’interesse del potere di turno.
manca l’opzione:
“la ricerca scientifica deve essere libera, è l’applicazione pratica delle scoperte scientifiche deve essere rigorosamente controllata per legge.
No, anche il metodo con cui si fa scienza deve essere controllato, almeno che tu “sabbiemobili” non voglia sperimentare su uomini adulti anche contro la loro volontà (per es.) se servisse per l’avanzamento della conoscenza.
@Ernesto
Controllato da chi??’ E chi controllerà, poi, il controllore?’
E i criteri chi mai li stabilirà?? Il vaticano, forse………..
“da uomini ragionevoli, siano essi scienziati o no, sulla base di un’etica umanistica.”