In occasione dell’anniversario della morte di don Luigi Sturzo, il segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata ne ha ricordato la figura durante l’omelia per la messa celebrata ieri sera presso la basilica di Sant’Agostino a Roma. “Un animo profondamente credente” da cui è scaturito “un pensiero straordinariamente ricco” e “un’azione culturale, sociale e politica d’imponente fecondità”, così ha Crociata ha tratteggiato don Sturzo. “In tempi come i nostri la sua lezione risulta singolarmente attuale”, ha detto. L’impegno “sociale e politico” ha bisogno di “sorgenti vive e di radici” ma oggi “mancano visioni e speranza, perché queste non s’inventano sull’onda della cronaca spettacolarizzata”. Don Sturzo rappresenta un “testimone a cui generazioni di credenti e non credenti continuano a guardare attingendo luce d’idee e di coraggio per la presenza e l’impegno nella cultura, nella società e nella politica”, ha aggiunto il prelato. Tra i presenti alla messa, si legge sul Corriere, vari esponenti politici dell’area cattolica come Pier Ferdinando Casini, Enzo Carra, Bruno Tabacci, Francesco Rutelli, Paola Binetti, Eugenia Roccella. Dal canto suo il presidente dell’associazione Amici dell’Istituto Luigi Sturzo, il professor Pellegrino Capaldo, lancia l’appello: “Siamo convinti che l’Italia ha bisogno di un grande Progetto, largamente condiviso” sul piano politico.
Valentino Salvatore
Magari iniziando con il rispettare la Costituzione.
ah, quelli che non si occupano di politica… see.
L’articolo del Corriere linkato è a firma Maria Antonietta Calabrò, che scrive spesso a proposito del mondo cattolico. C’è qualche parentela con Raffaele?
Ai tempi in cui Don Sturzo metteva in guardia da Mussolini, e Mussolini inveiva contro di lui, la chiesa non ebbe nessun dubbio su chi appoggiare, preferendo il futuro dittatore.
Del resto Mussolini per Pio XI era “l’uomo che la provvidenza ci ha fatto incontrare” e Don Sturzo uno scomodo oppositore vicino all’odiato modernismo.
Ora che il fascismo non va più di moda e l’antifascismo si, ecco che si dimentica tutto il passato, giro di frittata, abbasso il fascismo e viva Don Sturzo.
Bello poter contare su un gregge perennemente preda dell’oblio.
@ Marco Uno. Don Sturzo è un esempio come l’educazione cattolica non porti necessariamente a oscurantismo, ignoranza, disinteresse per i problemi sociali, affarismo deteriore e quant’altro: Gli Sturzo, oltrechè molto religiosi, erano molto ricchi, anche se non precisamente belli, e assai acculturati. La preparazione di don Sturzo era quella di un cattedratico universitario particolarmente eminente; un fratello era vescovo. Per la Chiesa rinunciarono a un a carriera “mondana” e offrirono molto denaro.
Devo dire di non essere informato se non superficialmente sulla virata del Vaticano verso il Fascismo; come al solito, piaccia o non piaccia, bisogna contestualizzare ( uso la parola vergognosa ). In URSS al governo c’erano i Comunisti, certamente non teneri con la Chiesa, anzi duri, durissimi, feroci; solo l’azione di squadre armate assai spicce nell’eliminazione dei “nemici della patria” aveva impedito ai Comunisti di prendere il potere a Monaco di Baviera; qualcosa di analogo credo in Ungheria. Se qui sostenete normalmente che il regime sovietico era una tremenda jattura in quanto regime parareligioso, dovrebbe ridursi la corrosività della critica alla Chiesa che cercava appoggi politici contro un simile pericolo. Oppure vi riaffiora il “pensiero segreto” per cui ogni regime di sinistra è comunque meglio? Credo di aver letto che il governo ( quale? Forse quello Nitti ? ) mise in allarme il Vaticano preparando una legge sulla “nominatività dei titoli al portatore” che avrebbe spezzato le gambe al finanziamento e gestione delle opere cattoliche ( gli orfanotrofi, come è noto, ordinariamente non si mantengono con l’aria ). Non penso sia stata una mossa intelligente da parte di chi voleva l’alleanza con i Popò lari del PiPì . Non penso
che don Sturzo fosse molto turbato dalle preoccupazioni di critica storico-religiosa dei Modernisti in titolo, come Ernesto Buonaiuti. Credoche i suoi pur vasti interessi si rivolgessero invece alla sociologia e alla politica teorico-pratica.
Credo che la figura di pio XI debbe essere studiata meglio. Suppomgo che avesse una grinta tutta sua, non certo riassumibile in una sua molto cosiddetta e discutibile collateralità con il Fascismo. Fu anche l’uomo che ostentatamente andò via da Roma a castelfgandolfo nel 1937 come rimostranza per la visita di Hitler, durante la quale su Roma avrebbe sventolato “Una croce che non è quella di Cristo”. Fu anche il papa che scrisse l’enciclica “Mit brennender Sorge” sugli sviluppi della politica interna nazista e al momento della morte ne aveva pronta un’altra, molto più dura; il successore Pio XII la bloccò perchè non riteneva opportuno schierarsi troppo, in quanto voleva fare da pciere per impedire una nuova grande guerra fra le potenze.
Mi sembra di cogliere una certa qual contraddizione fra il vostro compiacimento nel vedere la Chiesa perdere molto, moltisimo consenso nell’epoca moderna e la deprecazione per le sue scelte politiche dettate dalla necessità di alleanze, in quando non (più ) onnipotente. Un papa del deprecato Mediovevo, come Gregorio VII, avrenbbe potitp scomunicate Hitler e rimuoverlo; Pio XI non avrebbe potuto permetterselo.
Bisogna contestualizzare, chissa come sarebbe fiero Gesu’ di quella che si definisce la sua sposa, quante volte la chiesa l’avrebbe fatto cornuto se fosse esistito veramente.
Concordo su molto, ma se giustamente Don Sturzo “è un esempio come l’educazione cattolica non porti necessariamente a oscurantismo, ignoranza, disinteresse per i problemi sociali” altrettanto vero che come da copione si è trattato di un singolo uomo osteggiato dalla chiesa.
La virata del vaticano verso il fascismo ovviamente fu un processo lungo e complesso, con alti e bassi, e io non sono certo un esperto ma solo un dilettante in materia. Si preferì il fascismo al pericolo del socialismo, non perché una dittatura fosse vista come migliore dell’altra, solo perché una si dichiarava nemica delle religioni e l’altra invece per raggiungere i proprio scopi dovette farsi garante dei diritti della Chiesa.
Ne è un esempio la riforma scolastica di Giovanni Gentile, alla quale noi tutti paghiamo ancora dazio.
Chiesa e fascismo avevano inoltre nemici in comune, tra cui la democrazia, il liberalismo e la massoneria.
Ma la vera chiave di svolta ancora una volta fu economica, per avere l’appoggio della chiesa il fascismo svendette il principio di libero stato, sostituendo la legge delle guarantigie con il concordato.
In cambio la chiesa non ebbe difficoltà ad appoggiare una dittatura indebolendo la democrazia e concorrendo attivamente a far sciogliere il Partito Popolare di Sturzo a favore della più sottomessa e controllata Azione Cattolica.
Tra seguire precetti che la Chiesa pretende di imporre a tutti e far cassa, ancora una volta la scelta fu semplice e scontata.
Non vedo contraddizione nel compiacersi dell’attuale perdita di consensi e deprecarne le scelte storiche, anzi una cosa è frutto dell’altra. Comprendo bene le necessità storiche che l’hanno portata a certe scelte, ma sono state proprio quelle scelte a farne un’organizzazione sinistra, negativa, pericolosa e rapace. Comprendo bene anche le scelte almeno iniziali del Nazismo, non per questo mi spiace sia stato sconfitto e debellato. La Chiesa fu ed è capace di delinquere e vessare con una mano e contemporaneamente benedire e predicare con l’altra. Il suo calo di potere o la sua estinzione, è mio parere personalissimo, porterà a un’umanità migliore.
“Don Sturzo rappresenta un “testimone a cui generazioni di credenti e non credenti continuano a guardare attingendo luce d’idee e di coraggio per la presenza e l’impegno nella cultura, nella società e nella politica”, ha aggiunto il prelato.”
Alle solite, parla anche per chi non gli ha dato il mandato di rappresentanza.
@ Marco Uno. Quando l’obiezione si pone a un certo livello e ha un certo respiro è sempre ben accolta. Non è qui il luogo, ne c’è il tempo di esaminare i punti indicati; però mi sento di contestare il discorso dei “casi unici”. Le piante crescono in un dato humus. Con una visione meno manichea si potrebbe vedere che è esistito finora ( in futuro non so quanto ) uno strato di “popolo cattolico” che è riuscito a farsi fonte di comportamenti apprezzabili in sè e utili anche per il contesto sociale. I personaggi manzoniani ( Renzo che rinuncia facilmente alla violenza e preferisce il perdono, Lucia che non vuole dire bugie, padre Cristoforo ) corrispondono a tipi umani realmente esistiti . Gli autori siciliani in voga, come il rispttabile Leonardo Sciascia, Dacia Maraini e Andrea Camilleri tendono a mostrare l’immagine di una società “controriformistica-sottosviluppata”che ha di buono solo i ristretti circoli illuministici; a loro modo di “far intendere” la Chiesa non è stata maestra di valori positivi se non in casi eccezionali; per il resto solo ignoranza, ipocrisaa e corruzione. A questo punto io mi ribello perchè, siciliano per sangue al cento per cento, so per esperienza diretta e personale che non è affatto vero.
“Don Sturzo rappresenta un “testimone a cui generazioni di credenti e non credenti continuano a guardare attingendo luce d’idee e di coraggio per la presenza e l’impegno nella cultura, nella società e nella politica”
Ma figuriamoci! Penso che il 90% degli italiani sappia al più due righe enciclopediche su Luigi Sturzo.
Ma guarda che arroganza ! Forse sei tu che conosci appena due righe enciclopediche su Luigi Sturzo e pensi che il 90% sia come te.
Arroganza è proprio dire che “Don Sturzo rappresenta un “testimone a cui generazioni di credenti e _non credenti_ continuano a guardare […]”, io tutti questi italiani che si interessano di Luigi Sturzo non li vedo.
ma dei vari Don Struzzo ne vogliamo parlare? 😀
… e di Don Lurio ?
Non dimentichiamoci di Don Perignon….
( vabbè, lo so che sono vecchie battute ma lasciatemele dire…)
Don Zaucker!!! 😀
Chissà perché si è dimenticato di dire che non godeva dei favori del Vaticano. Vabe’ che il riciclo fa bene all’ambiente, ma dovrebbe essere applicato ad un altro campo.
@ Barbara. Credo che il Vaticano sia tornato a concedergli i suoi favori ai tempi di Pio XII, che con l'”operazione Sturzo” voleva stipulare un patto elettorale tra DC e MSI ( neofascisti ) per le elezioni comunali di Roma, in cui si prospettava la vittoria della lista socialcomunista. De Gasperi rifiutò e cadde in disgrazia del papa. Però, se si vuole dire la verità per intero, i tempi erano quelli dell’oppressione comunista nell’Europa dell’Est ( con persecuzione antireligiosa ) così dura che dopo la morte di Stalin sarebbero scoppiate rivolte come quella d’Ungheria.
Sarei curiosa di conoscere chi diede il via alla disgregazione della ex-Jugoslavia con tutto quello che ne è derivato.
Da sempre le santificazioni popolari servono a coprire le nefandezze della Chiesa
@ Massi. Non è vero che l’antica religione manichea ( opposizione assoluta tra tutto bene e tutto male ) sia sparita: fiorisce rigogliosa nell’UAAR.
Non è colpa nostra se vi siete accaparrati tutto il male…
Incredibile come si raggiri il discorso non avendo argomenti per attaccare don Sturzo. E dovendo a tutti i costi dire qualcosa di male solo perché rappresentante ammirabile del cattolicesimo. Altro che razionalisti. Accumulate autogol in numero crescente.
Invece il papa che firmò i patti scellerati con l’uomo della provvidenza non era un rappresentante ammirabile del cattolicesimo? Siete sempre col piede in due scarpe!
@ Barbara. Intanto ( 1929 ) più a nord est un altro uomo ( con i baffoni ) non aveva bisogno di firmare patti: faceva cose scellerate autorizzandosi da solo: sterminio dei kulaki, purghe, gulag. per quanto riguardava la Chiesa… le trattava con i guanti gialli ! “Uomo della provvidenza”: già spegato:”L’uomo che la Provvidenza ci ha mandato”. La Chiesa dovette piegarsi a un concordato anche con Napoleone, in cui vedeva un oppressore, per salvare il salvabile.
La figura di don Sturzo non è inquadrabile propriamente come quella di un santo con aureola, almeno in apparenza; tuttavia è sicuro che fosse un uomo molto stimabile e corretto. Espresse grandissima considerazione per lui, avendolo conosciuto durante l’esilio americano, anche Gaetano Salvemini, lo storico progressista a cui si deve quest’affermazione ( un pochettino da esagerato-forsennato, a mio parere ): “Se alla fine della mia vita avrò contribuito a strappare dal cuore di un solo italiano la fede nella Chiesa cattolica non sarò vissuto invano”.
PS Queste affermazioni alimentano in me un sospetto: che in queste invettive ci sia ( anche ) una segreta invidia per un ideale, anche estetico – il sublime – che personalmente non si riesce ( più ) a perseguire. Salvemini era stato seminarista, forse aveva provato che cosa sia il sentimento mistico che un’anima candida prova nei confronti del Sacro ( come nei bambini davanto al presepio ); allontanatosi per crisi di fede da intellettuale non gli bastava considerare il Cattolicesimo semplicemente come superato; doveva consideralo assolutamente nocivo, con manicheismo indiscriminato e spropositato per uno storico della sua levatura. Una specie di storia dl genere “la volpe e l’uva”.
Ben diversamente da lui, Benedetto Croce, che nel 1929 da senatore parlò contro il Concordato, accompagnava la moglie fino alla porta della chiesa senza entrare. Nessun equivoco sulla sua estraneità alla “religione organizzata” ma grande rispetto per quello che di buono ne era derivato. Da persona sensata e da intellettuale critico.
Ma per favore! Proprio come oggi, in cambio di qualche legge a voi favorevole vi alleate sempre con i peggiori della storia! E intanto la civiltà di un paese va a putt…
Per poi chiamarvi fuori e scaricare chi avete appoggiato fino a ieri quando è moribondo, con la pretesa di poter chiamarvi fuori dalla storia. Ma per favore!
Mi sarei meravigliato se fossero mancati: rutelli,binetti,roccella!